Utente
9 settembre, 2013
Che c'è da dire oltre a quello che è già stato detto?
Ho seguito la notte americana quasi completamente live (tipo dall'1 alle 7) e da una parte vorrei non averlo fatto visti i risultati, dall'altra comunque si è rivelato l'evento storico che aspettavo (e temevo) e uno che comunque non poteva non essere visto in diretta. Perdonate se questa frase non ha senso, ma ho dormito tipo solo tre ore nell'arco dell'ultimo giorno e mezzo
Non sono tutti imprenditori quelli che han votato Trump, ma neppure credo siano tutti razzisti e sessisti e omofobi. Purtroppo l'idea di un "uomo forte" e di "cambiamento" fa sempre presa sull'elettorato meno istruito (e sì, è una cosa circoscritta a questo periodo storico ma non solo, basti vedere Ross Perot '92 che almeno era una persona piacevole 😐 ), e il fatto che il candidato che più le ha portate in questa elezione sia stato l'EPITOME di tutti questi sentimenti penso sia stato più una conseguenza a cui molti hanno reagito tappandosi il naso e ignorando tutti gli scandali che hanno coinvolto Trump in queste settimane. Aggiungiamoci pure il fatto che Hillary era la candidata sbagliata dal giorno 1 ed è stata forzata in maniera decisamente inappropriata dal partito e a posteriori non aver capito le potenzialità di questo upset sembra quasi impossibile da concepire
Per i risultati completi ci sarà da aspettare un po', resta il fatto che a scrutinio quasi ultimato pare ormai certo che come non succedeva dal 2000, Trump raggiungerà la Casa Bianca senza aver vinto il voto popolare (grazie specialmente agli stati della costa ovest che come previsto hanno stravotato Hillary). Delle previsioni della vigilia, l'unica che è stata pienamente confermata è stata la vittoria democratica in Nevada (dove curiosamente ha trionfato anche nella corsa per il senato Catherine Cortez Masto, sconfiggendo il repubblicano Joe Heck che si era fortemente distaccato dalla campagna di Trump).
Utente
7 agosto, 2013
Razzo ha detto
Non capisco il comportamento degli americani, sono tutti imprenditori quelli che hanno votato Trump?
No, Trump ha intercettato i voti della cosiddetta middle class completamente sfiduciata e arrabbiata da una classe politica che ha fatto impoverire economicamente (ma anche in certi sensi culturalmente) questa importante fetta della società americana. E le alternative erano sostanzialmente due: una donna che è vista nell'immaginario collettivo non proprio così tanto carismatica, con una campagna incentrata su discorsi razionali ma poco concreti simpatizzante dell'elite finanziaria; l'altra scelta, un uomo alquanto bizzaro nei modi ma che parlava alla pancia della gente. Capite che d'istinto la gente a questo bivio preferisce chi parla di discorsi concreti.
Certamente Trump non sarebbe la persona più autorevole a cui affidare il potere però non vorrei nemmeno condannare così aspramente la volontà popolare che sta dicendo "con questo sistema non si va da nessuna parte, non c'è futuro". E per questo si sta diffondendo nel mondo occidentale un sentimento populista, purtroppo buona parte delle attuali forze politiche non stanno fornendo risposte per la gente.
Utente
7 agosto, 2013
Se io fossi stata un'americana, avrei votato la Clinton.
Onestamente stamattina quando ho visto che ha vinto Tramp ci sono rimasta, anche perchè era certissima la sua vittoria, poi si sa che i sondaggi li fanno tanto per, però un ribaltamento cosi mai avrei pensato.
Poi basta vedere gli strafalcioni fatti.
Per la Clinton star importantissime di ogni genere si sono schiarate per altro: Bejonce, la Perry su tutte, ma non è servito.
Non so che farà questo tizio, ma di certo non ho buone intenzioni su di lui onestamente
Utente
7 agosto, 2013
the_nick ha detto
No, Trump ha intercettato i voti della cosiddetta middle class completamente sfiduciata e arrabbiata da una classe politica che ha fatto impoverire economicamente (ma anche in certi sensi culturalmente) questa importante fetta della società americana. E le alternative erano sostanzialmente due: una donna che è vista nell'immaginario collettivo non proprio così tanto carismatica, con una campagna incentrata su discorsi razionali ma poco concreti simpatizzante dell'elite finanziaria; l'altra scelta, un uomo alquanto bizzaro nei modi ma che parlava alla pancia della gente. Capite che d'istinto la gente a questo bivio preferisce chi parla di discorsi concreti.
Certamente Trump non sarebbe la persona più autorevole a cui affidare il potere però non vorrei nemmeno condannare così aspramente la volontà popolare che sta dicendo "con questo sistema non si va da nessuna parte, non c'è futuro". E per questo si sta diffondendo nel mondo occidentale un sentimento populista, purtroppo buona parte delle attuali forze politiche non stanno fornendo risposte per la gente.
Purtroppo è la vertià e la tua analisi secondo me è giustissima, spero solo che lui e il suo entourage si passino una mano sulla coscienza e capiscano che non hanno a che fare con numeri ma con miliardi di persone.
Mentre sono curioso di sapere quali saranno le ripercussioni politiche in casa nostra, di questa scelta, e mi sa che bisogna aspettare il quattro dicembre. Adesso sarà facile per i partiti di opposizione al governo sfruttare l'onda del cambiamento populista e portare acqua al loro mulino...
Utente
7 agosto, 2013
salvatore92 ha detto
Ma scusate, nei siti c'è scritto che Hilary ha 59.668.724 voti contro i 59.459.611 di Trump. Non si dovrebbe eleggere chi ha avuto più voti? Io questi sistemi elettorali non li capirò mai.
Più che i voti totali contano i grandi elettori che ogni Stato offre, in tutto sono 538, ne bastano la metà più uno, cioè 270 per vincere, Trump si è avvicinato ai 300 se non sbaglio.
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
salvatore92 ha detto
Ma scusate, nei siti c'è scritto che Hilary ha 59.668.724 voti contro i 59.459.611 di Trump. Non si dovrebbe eleggere chi ha avuto più voti? Io questi sistemi elettorali non li capirò mai.
@salvatorelaga8 in america, per dirla in breve, funziona che ogni stato "offre" tot grandi elettori in base al numero della popolazione (california, florida, new york ecc. sono popolosi e danno oltre 20 elettori a testa, l'alaska per esempio è poco popolosa e ne dà solo 3). il candidato che vince uno stato, si aggiudica tutti i grandi elettori di quello stato (anche se dovesse finire per esempio 50.1%-49.9%. va tutto a chi vince)
per cui la Clinton ha vinto il cosiddetto voto popolare, è stata votata da un numero complessivo superiore, ma in molti stati è stata battuta di pochi punti percentuali (es. florida, North carolina, probabilmente Michigan che deve ancora uscire, ecc.) e questo le ha fatto perdere numerosissimi grandi elettori, quando, in numeri reali, aveva davvero racimolato soltanto pochi voti in meno di trump
è riuscita a vincere il voto popolare, perché ci sono alcuni stati di forte tendenza democratica (es. tutta la costa ovest), dove ha stravinto
Utente
7 agosto, 2013
undri ha detto
@salvatorelaga8 in america, per dirla in breve, funziona che ogni stato "offre" tot grandi elettori in base al numero della popolazione (california, florida, new york ecc. sono popolosi e danno oltre 20 elettori a testa, l'alaska per esempio è poco popolosa e ne dà solo 3). il candidato che vince uno stato, si aggiudica tutti i grandi elettori di quello stato (anche se dovesse finire per esempio 50.1%-49.9%. va tutto a chi vince)
per cui la Clinton ha vinto il cosiddetto voto popolare, è stata votata da un numero complessivo superiore, ma in molti stati è stata battuta di pochi punti percentuali (es. florida, North carolina, probabilmente Michigan che deve ancora uscire, ecc.) e questo le ha fatto perdere numerosissimi grandi elettori, quando, in numeri reali, aveva davvero racimolato soltanto pochi voti in meno di trump
è riuscita a vincere il voto popolare, perché ci sono alcuni stati di forte tendenza democratica (es. tutta la costa ovest), dove ha stravinto
Esatto, ed è detto sistema maggioritario xD
Freedom comes when you learn to let go
Utente
7 agosto, 2013
Sushi ha detto
undri ha detto
@salvatorelaga8 in america, per dirla in breve, funziona che ogni stato "offre" tot grandi elettori in base al numero della popolazione (california, florida, new york ecc. sono popolosi e danno oltre 20 elettori a testa, l'alaska per esempio è poco popolosa e ne dà solo 3). il candidato che vince uno stato, si aggiudica tutti i grandi elettori di quello stato (anche se dovesse finire per esempio 50.1%-49.9%. va tutto a chi vince)
per cui la Clinton ha vinto il cosiddetto voto popolare, è stata votata da un numero complessivo superiore, ma in molti stati è stata battuta di pochi punti percentuali (es. florida, North carolina, probabilmente Michigan che deve ancora uscire, ecc.) e questo le ha fatto perdere numerosissimi grandi elettori, quando, in numeri reali, aveva davvero racimolato soltanto pochi voti in meno di trump
è riuscita a vincere il voto popolare, perché ci sono alcuni stati di forte tendenza democratica (es. tutta la costa ovest), dove ha stravinto
Esatto, ed è detto sistema maggioritario xD
Grazie ho capito tutto! Speriamo bene.
Utente
9 settembre, 2013
Colpevolmente (anche perché l’eccitazione dopo la big night era quella che era, anzi non c’era) ho trascurato di fare il punto finale sui risultati dell’elezione americana. Per il conteggio dei voti c’è voluta una settimana intera, al termine dei quali si è rivelato quel che già sappiamo tutti: la vittoria di Trump sulla Clinton 306 voti elettorali a 232, malgrado la candidata democratica abbia ricevuto due milioni e 200mila preferenze in più del suo diretto concorrente. La sconfitta di Hillary Clinton è stata determinata dall’avere perso per margini decisamente esigui (meno di 11000 voti in Michigan, 27000 voti nel Wisconsin, meno di 70000 in Pennsylvania) gli stati della cosiddetta Rust Belt – la regione del Midwest che ha sofferto un consistente declino economico e perdita di ricchezza dagli anni ottanta in poi, a causa della crisi delle industrie (specie automobilistiche) che avevano trainato la crescita del paese all’inizio del secolo.
Non si assisteva a uno split fra il numero di voti elettorali e di preferenze totali dal 2000, l’anno del famoso contenzioso fra Bush e Gore. Era dal 2000 inoltre che un candidato non appartenente ai primi due partiti della nazione non superava l’1% dei voti – qui ci son riusciti addirittura in due, il terzo classificato Gary Johnson (che ha raggiunto il 3,29%) e la quarta, Jill Stein dei Verdi, che è riuscita ad abbattere il traguardo dell’1%. Entrambi i candidati mancano però la linea del 5% che sarebbe valsa il finanziamento dello Stato al proprio partito per le elezioni del 2020.
I RISULTATI
1. Donald Trump/Mike Pence (Republican Party) 306/538 (Alabama, Alaska, Arizona, Arkansas, Florida, Georgia, Idaho, Indiana, Iowa, Kansas, Kentucky, Louisiana, Maine-02, Michigan, Mississippi, Missouri, Montana, Nebraska, Nebraska-01, Nebraska-02, Nebraska-03, North Carolina, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Pennsylvania, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Texas, Utah, West Virginia, Wisconsin, Wyoming) , 62 438 763 voti (46,34%)
2. Hillary Clinton/Tim Kaine (Democratic Party) 232/538 (California, Colorado, Connecticut, Delaware, District of Columbia, Hawaii, Illinois, Maine, Maine-01, Maryland, Massachusetts, Minnesota, Nevada, New Hampshire, New Jersey, New Mexico, New York, Oregon, Rhode Islands, Vermont, Virginia, Washington) 64 641 091 voti (47,91%)
3. Gary Johnson/William Weld (Libertarian Party) 0/538, 4 429 013 voti (3,29%)
4. Jill Stein/Ajamu Baraka (Green Party) 0/538, 1 402 184 voti (1,04%)
5. Evan McMullin/Mindy Finn (Independent) 0/538, 559 853 voti (0,42%)
6. Darrell Castle/Scott Bradley (Constitution Party) 0/538, 193 125 voti (0,14%)
Altri candidati, 1 088 879 voti (0,81%)
Utente
9 settembre, 2013
Utente
9 settembre, 2013
…non è ancora ufficialmente finita, in quanto è una notizia proprio di queste ultime ore che la candidata dei verdi Jill Stein e il candidato dell’American Delta Party Roque “Rocky” De La Fuente, rispettivamente quarta e ottavo classificato, hanno raccolto i fondi per avviare la riconta dei voti negli stati Wisconsin, Michigan e Pennsylvania – paventando sospetti di un possibile attacco hacker russo sul sistema elettronico elettorale in vigore in questi tre stati allo scopo di favorirlo.
La richiesta di Jill Stein è arrivata a mezz’ora dal termine per presentare la richiesta in Wisconsin, dopo una raccolta fondi che ha già permesso di accedere a 5,6 milioni di dollari sui 7 necessari per coprire i costi necessari anche per Pennsylvania e Michigan. Non è però detto che questo porti ad un risultato concreto, e già parecchi anche nelle fila democratiche si sono dichiarati scettici rispetto alla portata e alla necessità di tale operazione.
Utente
7 agosto, 2013
ge_aldrig_upp ha detto
…non è ancora ufficialmente finita, in quanto è una notizia proprio di queste ultime ore che la candidata dei verdi Jill Stein e il candidato dell’American Delta Party Roque “Rocky” De La Fuente, rispettivamente quarta e ottavo classificato, hanno raccolto i fondi per avviare la riconta dei voti negli stati Wisconsin, Michigan e Pennsylvania – paventando sospetti di un possibile attacco hacker russo sul sistema elettronico elettorale in vigore in questi tre stati allo scopo di favorirlo.La richiesta di Jill Stein è arrivata a mezz’ora dal termine per presentare la richiesta in Wisconsin, dopo una raccolta fondi che ha già permesso di accedere a 5,6 milioni di dollari sui 7 necessari per coprire i costi necessari anche per Pennsylvania e Michigan. Non è però detto che questo porti ad un risultato concreto, e già parecchi anche nelle fila democratiche si sono dichiarati scettici rispetto alla portata e alla necessità di tale operazione.
A me sembra fantascienza, se tutto va bene, tra quattro anni Trump andrà in pensione, altrimenti poveri noi...
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