Utente
24 agosto, 2015
So che qua su RH ormai non si parla praticamente più di temi politico - sociali, ma questo mi sembra troppo grosso per non dedicarci un topic per gli utenti interessati.
Manca una settimana: martedì 5 novembre l'America voterà per scegliere il suo nuovo Presidente.
Gli eventi penso che siano a conoscenza di tutti: prima i dubbi sull'eleggibilità del repubblicano Trump; poi, sciolti quelli, le pressioni all'82enne presidente democratico uscente Biden per ritirarsi dalla corsa per la ricandidatura (in seguito al disastroso dibattito di fine giugno, dove è apparso confuso e debole); infine, il 21 luglio, l'epocale svolta, il ritiro di Biden in favore della sua vice, Kamala Harris.
Sono passati oltre 3 mesi e, dopo un'iniziale entusiasmo per la Harris, con tanto di trend "Kamala is Brat" by Chali Xcx, la situazione a soli 8 giorni dal voto è di incertezza totale.
L'elezione più incerta della storia: appaiati in tutti i sondaggi, così come in tutti gli Swing States che solitamente determinano chi vince e chi perde.
Il 78enne miliardario, con oltre 30 capi d'accusa a suo carico, razzista, omofobo e sessista da un lato, già presidente dal 2016 al 2020, ricordato per non aver fatto nulla per impedire l'assalto dei suoi fan a Capitol Hill, in quel drammatico 6 gennaio 2021.
Dall'altra parte Kamala Harris, attuale vicepresidente ed ex-procuratrice, 60 anni, di origini indiane e giamaicane, che vuole ripristinare il diritto all'aborto e rendere più equa l'economia USA.
Nel mezzo, conflitti sanguinosi di importanza globale, crisi climatica ed economia.
La sensazione è che questa elezione sia veramente cruciale.
Pensieri?
Utente
9 settembre, 2013
Non ho aperto io il thread come nel 2016 e nel 2020 perché sono abbastanza "over it" e non vedo l'ora che si arrivi al 5 e che finisca tutto.
Penso che Trump vincerà 297-241, conquistando tutti gli swing state tranne il Michigan. Non vedo come il supporto e le immani risorse messe in campo da Elon Musk e dalla sua PAC non gli consentano di ottenere un margine rassicurante negli stati chiave; in più è innegabile che i momenti più iconici e discussi di questa campagna elettorale (il suo avere fatto fuori da solo Biden nel primo dibattito, il tentativo di assassinio al comizio di Butler e la foto a pugno alzato sotto la bandiera americana, il supporto di RFK Jr. e Musk, la photo-op di lui che lavora da McDonald's) riguardino lui e che Harris abbia giocato sempre in difesa, inseguendolo sui temi in cui è percepito più forte da parte dell'elettore medio invece di portare una sua narrazione (che per ovvi motivi avrebbe dovuto, in qualche modo, discostarsi da ciò che è stata l'amministrazione Biden).
A mio avviso Harris è la candidata meno competitiva dei tre contro cui Trump ha corso nel 2016, 2020 e 2024. Il che non vuol dire che non possa essere un'ottima politica in prospettiva, ma che la sua candidatura presenta delle red flag che la rendono poco "appetibile" negli stati chiave. Va ricordato inoltre che gioca contro un Trump al suo massimo storico di popolarità, in un momento in cui il terreno è fertile per una campagna "contro il sistema" (in tante nazioni, dopo il COVID, le amministrazioni dirigenti sono state spazzate via al ciclo elettorale successivo) e con buona parte del mondo mediatico mainstream che dopo l'assalto al Campidoglio ha fatto di tutto per mettere il proverbiale dito sulla bilancia e normalizzare gli eccessi del movimento MAGA e del Partito Repubblicano.
Utente
24 agosto, 2015
ge_aldrig_upp ha detto
Non ho aperto io il thread come nel 2016 e nel 2020 perché sono abbastanza "over it" e non vedo l'ora che si arrivi al 5 e che finisca tutto.Penso che Trump vincerà 297-241, conquistando tutti gli swing state tranne il Michigan. Non vedo come il supporto e le immani risorse messe in campo da Elon Musk e dalla sua PAC non gli consentano di ottenere un margine rassicurante negli stati chiave; in più è innegabile che i momenti più iconici e discussi di questa campagna elettorale (il suo avere fatto fuori da solo Biden nel primo dibattito, il tentativo di assassinio al comizio di Butler e la foto a pugno alzato sotto la bandiera americana, il supporto di RFK Jr. e Musk, la photo-op di lui che lavora da McDonald's) riguardino lui e che Harris abbia giocato sempre in difesa, inseguendolo sui temi in cui è percepito più forte da parte dell'elettore medio invece di portare una sua narrazione (che per ovvi motivi avrebbe dovuto, in qualche modo, discostarsi da ciò che è stata l'amministrazione Biden).
A mio avviso Harris è la candidata meno competitiva dei tre contro cui Trump ha corso nel 2016, 2020 e 2024. Il che non vuol dire che non possa essere un'ottima politica in prospettiva, ma che la sua candidatura presenta delle red flag che la rendono poco "appetibile" negli stati chiave. Va ricordato inoltre che gioca contro un Trump al suo massimo storico di popolarità, in un momento in cui il terreno è fertile per una campagna "contro il sistema" (in tante nazioni, dopo il COVID, le amministrazioni dirigenti sono state spazzate via al ciclo elettorale successivo) e con buona parte del mondo mediatico mainstream che dopo l'assalto al Campidoglio ha fatto di tutto per mettere il proverbiale dito sulla bilancia e normalizzare gli eccessi del movimento MAGA e del Partito Repubblicano.
Grazie del tuo commento, ben articolato come sempre.
Io, a mezza strada tra previsione e speranza, se devo sbilanciarmi vedo Kamala Harris vincere di misura (diciamo sui 276 - 278 delegati, non di più).
Oltre al Michigan vedo abbastanza probabili anche Pennsylvania e Wisconsin.
Ciò detto sono stufissimo anche io e spero che il risultato arrivi già il giorno successivo.
Utente
24 marzo, 2014
Dico solo che se Kamala Harris perderà, i democratici avranno soltanto loro stessi da incolpare. Personalmente penso sia una candidata debole, quasi fuori luogo, oltre al fatto che negli USA le primarie sono un processo democratico importante e rispettato, e i vertici dem hanno giocato sporco quest'anno. Spero che nessuno sia così ingenuo da non capire che hanno tenuto in corsa Biden sapendo che l'avrebbero costretto al ritiro al momento opportuno, ovvero quando era troppo tardi per eleggere democraticamente un successore e quindi imporre il LORO candidato.
Sull'altro fronte, Trump è un candidato repubblicano poco credibile agli occhi dell'elettorato indipendente: ha vinto soltanto nel 2016.
Se Kamala dovesse perdere, vorrà dire che gli americani hanno rigettato completamente l'amministrazione Biden e i democratici. E contate sul fatto che i dem sbaglieranno ancora l'analisi del voto, addossando tutte le colpe al razzismo e alla misoginia di una parte dell'elettorato, e continueranno quindi a perdere elettori importanti.
My five cents.
Detto questo, salvo soprese, penso che sia too close too call e si giocheranno la Casa Bianca per poche migliaia di voti nei battleground della Rust Belt, come al solito.
Utente
24 agosto, 2015
ge_aldrig_upp ha detto
in più è innegabile che i momenti più iconici e discussi di questa campagna elettorale (il suo avere fatto fuori da solo Biden nel primo dibattito, il tentativo di assassinio al comizio di Butler e la foto a pugno alzato sotto la bandiera americana, il supporto di RFK Jr. e Musk, la photo-op di lui che lavora da McDonald's) riguardino lui e che Harris abbia giocato sempre in difesa, inseguendolo sui temi in cui è percepito più forte da parte dell'elettore medio invece di portare una sua narrazione (che per ovvi motivi avrebbe dovuto, in qualche modo, discostarsi da ciò che è stata l'amministrazione Biden).
Mah, secondo me queste cose che elenchi non peseranno molto sull'esito. La faccenda di Butler mi sembra si sia sgonfiata mediaticamente piuttosto in fretta, e lui che lavora al Mc okay, è un meme ma non vedo minimamente in che modo possa giovargli, per dire.
matteo.m ha detto
Spero che nessuno sia così ingenuo da non capire che hanno tenuto in corsa Biden sapendo che l'avrebbero costretto al ritiro al momento opportuno, ovvero quando era troppo tardi per eleggere democraticamente un successore e quindi imporre il LORO candidato.
Beh adesso, è una teoria, per carità, ma da questo a darla per sicura e addirittura "spero nessuno sia così ingenuo" mi pare un po' esagerato
Ci sono state molteplici ragioni per cui si è arrivati a questa situazione paradossale, non andrei a ricercare per forza il complotto.
Utente
24 marzo, 2014
Waves of Music ha detto
ge_aldrig_upp ha detto
in più è innegabile che i momenti più iconici e discussi di questa campagna elettorale (il suo avere fatto fuori da solo Biden nel primo dibattito, il tentativo di assassinio al comizio di Butler e la foto a pugno alzato sotto la bandiera americana, il supporto di RFK Jr. e Musk, la photo-op di lui che lavora da McDonald's) riguardino lui e che Harris abbia giocato sempre in difesa, inseguendolo sui temi in cui è percepito più forte da parte dell'elettore medio invece di portare una sua narrazione (che per ovvi motivi avrebbe dovuto, in qualche modo, discostarsi da ciò che è stata l'amministrazione Biden).
Mah, secondo me queste cose che elenchi non peseranno molto sull'esito. La faccenda di Butler mi sembra si sia sgonfiata mediaticamente piuttosto in fretta, e lui che lavora al Mc okay, è un meme ma non vedo minimamente in che modo possa giovargli, per dire.
matteo.m ha detto
Spero che nessuno sia così ingenuo da non capire che hanno tenuto in corsa Biden sapendo che l'avrebbero costretto al ritiro al momento opportuno, ovvero quando era troppo tardi per eleggere democraticamente un successore e quindi imporre il LORO candidato.
Beh adesso, è una teoria, per carità, ma da questo a darla per sicura e addirittura "spero nessuno sia così ingenuo" mi pare un po' esagerato
Ci sono state molteplici ragioni per cui si è arrivati a questa situazione paradossale, non andrei a ricercare per forza il complotto.
Spiace, ma non sono per niente d’accordo. Quali sarebbero queste molteplici ragioni? La situazione di Biden è nota a tutti da anni ormai, come mail il partito ha finto di supportarlo durante tutto il processo delle primarie, per poi fare pressing quando non era possibile eleggere un successore? Non credo sia un complotto, questo è semplicemente il partito democratico di Nancy Pelosi e la maggior parte degli elettori indipendenti lo sa benissimo. Se Kamala vincerà, sarà solo perché Trump è invotabile.
Utente
9 settembre, 2013
matteo.m ha detto
Dico solo che se Kamala Harris perderà, i democratici avranno soltanto loro stessi da incolpare. Personalmente penso sia una candidata debole, quasi fuori luogo, oltre al fatto che negli USA le primarie sono un processo democratico importante e rispettato, e i vertici dem hanno giocato sporco quest'anno. Spero che nessuno sia così ingenuo da non capire che hanno tenuto in corsa Biden sapendo che l'avrebbero costretto al ritiro al momento opportuno, ovvero quando era troppo tardi per eleggere democraticamente un successore e quindi imporre il LORO candidato.
matteo.m ha detto
Spiace, ma non sono per niente d’accordo. Quali sarebbero queste molteplici ragioni? La situazione di Biden è nota a tutti da anni ormai, come mail il partito ha finto di supportarlo durante tutto il processo delle primarie, per poi fare pressing quando non era possibile eleggere un successore? Non credo sia un complotto, questo è semplicemente il partito democratico di Nancy Pelosi e la maggior parte degli elettori indipendenti lo sa benissimo. Se Kamala vincerà, sarà solo perché Trump è invotabile.
La realtà dei fatti è che letteralmente chiunque avrebbe potuto candidarsi contro Biden durante le primarie o contro Harris in previsione di uno scontro alla convention. I potenziali candidati credibili non si sono presentati perché non avrebbero avuto possibilità di vittoria in nessuna delle due circostanze, e nessuno è tanto stupido da mettere a rischio la propria carriera politica per una campagna suicida (per cui vanno raccolti fondi, volontari, comitati organizzativi nei vari stati ecc.) quando l'alternativa è presentarsi tra quattro o otto anni in una primaria "aperta".
Si può dare la colpa a Biden per non aver fatto un passo indietro dopo le elezioni di metà mandato e avere costretto il partito ad inventarsi un piano B a tre mesi e mezzo dal voto, ma la decisione di candidarsi o meno era sua e soltanto sua - e lo saranno anche le responsabilità, in buona parte, in caso di sconfitta di Harris.
Utente
9 settembre, 2013
matteo.m ha detto
Ah, ultima cosa, se Kamala dovesse vincere, la vedo comunque travolta da un'ondata repubblicana senza precedenti tra 4 anni, quando il GOP avrà finalmente archiviato l'era Trump a favore di candidati come Vivek Ramaswamy o Tulsi Gabbard.
Quanto a questo discorso è da illusi pensare che l'era Trump e il movimento MAGA verranno mai definitivamente archiviati e superati. In caso di sconfitta, il candidato del GOP nel 2028 sarà Trump stesso - se sarà ancora in condizione di farlo - o chi Trump endorserà come suo erede.
Ramaswamy e Gabbard sono entrambi profili per nulla credibili: un imprenditore e crypto-bro di origini indiane rappresentante di tutto il filone-mascolinità tossica che ha fagocitato il Partito Repubblicano (e letteralmente di nessun altro) e un'ex democratica progressista sandersiana che per interessi politici è diventata più MAGA dei MAGA stessi.
Utente
24 marzo, 2014
ge_aldrig_upp ha detto
matteo.m ha detto
Ah, ultima cosa, se Kamala dovesse vincere, la vedo comunque travolta da un'ondata repubblicana senza precedenti tra 4 anni, quando il GOP avrà finalmente archiviato l'era Trump a favore di candidati come Vivek Ramaswamy o Tulsi Gabbard.Quanto a questo discorso è da illusi pensare che l'era Trump e il movimento MAGA verranno mai definitivamente archiviati e superati. In caso di sconfitta, il candidato del GOP nel 2028 sarà Trump stesso - se sarà ancora in condizione di farlo - o chi Trump endorserà come suo erede.
Ramaswamy e Gabbard sono entrambi profili per nulla credibili: un imprenditore e crypto-bro di origini indiane rappresentante di tutto il filone-mascolinità tossica che ha fagocitato il Partito Repubblicano (e letteralmente di nessun altro) e un'ex democratica progressista sandersiana che per interessi politici è diventata più MAGA dei MAGA stessi.
Sul ritiro di Trump, non saprei. Io lo do abbastanza per scontato a questo punto, ma in effetti è imprevedibile. Per il resto non ho mai detto che il GOP tornerà ad essere lo stesso partito che era prima di Trump, è ovvio che la sua influenza resterà. Comunque non sono d'accordo su Vivek, lo sottovalutate. Ne riparliamo tra qualche anno.
Utente
24 agosto, 2015
matteo.m ha detto
Waves of Music ha detto
ge_aldrig_upp ha detto
in più è innegabile che i momenti più iconici e discussi di questa campagna elettorale (il suo avere fatto fuori da solo Biden nel primo dibattito, il tentativo di assassinio al comizio di Butler e la foto a pugno alzato sotto la bandiera americana, il supporto di RFK Jr. e Musk, la photo-op di lui che lavora da McDonald's) riguardino lui e che Harris abbia giocato sempre in difesa, inseguendolo sui temi in cui è percepito più forte da parte dell'elettore medio invece di portare una sua narrazione (che per ovvi motivi avrebbe dovuto, in qualche modo, discostarsi da ciò che è stata l'amministrazione Biden).
Mah, secondo me queste cose che elenchi non peseranno molto sull'esito. La faccenda di Butler mi sembra si sia sgonfiata mediaticamente piuttosto in fretta, e lui che lavora al Mc okay, è un meme ma non vedo minimamente in che modo possa giovargli, per dire.
matteo.m ha detto
Spero che nessuno sia così ingenuo da non capire che hanno tenuto in corsa Biden sapendo che l'avrebbero costretto al ritiro al momento opportuno, ovvero quando era troppo tardi per eleggere democraticamente un successore e quindi imporre il LORO candidato.
Beh adesso, è una teoria, per carità, ma da questo a darla per sicura e addirittura "spero nessuno sia così ingenuo" mi pare un po' esagerato
Ci sono state molteplici ragioni per cui si è arrivati a questa situazione paradossale, non andrei a ricercare per forza il complotto.
Spiace, ma non sono per niente d’accordo. Quali sarebbero queste molteplici ragioni? La situazione di Biden è nota a tutti da anni ormai, come mail il partito ha finto di supportarlo durante tutto il processo delle primarie, per poi fare pressing quando non era possibile eleggere un successore? Non credo sia un complotto, questo è semplicemente il partito democratico di Nancy Pelosi e la maggior parte degli elettori indipendenti lo sa benissimo. Se Kamala vincerà, sarà solo perché Trump è invotabile.
Banalmente, che è prassi comune in America che il presidente in carica corra per un secondo mandato. Dunque non c'era nessuna ragione "ufficiale" per cui Biden non dovesse correre.
Peraltro, il tema dell'età/prontezza mentale è molto delicato, perché può essere difficile distinguere una semplice "brutta giornata" (che per un ottantenne ovviamente risulta peggiore che per un sessantenne) da una demenza senile incipiente, ecco.
Poi, se il discorso è che a monte sarebbe stato infinitamente meglio che il partito facesse presente con forza queste cose a Biden già ad inizio anno, allora sono completamente d'accordo. E anche sul fatto che sarebbe stato più giusto avere una reale convention competitiva.
Ma nel momento in cui Biden si è ritirato e ha dato l'endorsement ad Harris, mi sembra normale che il partito gli sia andato dietro (visto anche che parliamo di una persona seria e preparata).
Questo per dire che non vedo un disegno specifico per forzare la candidatura di Kamala Harris, anche perché il danno d'immagine che hanno avuto i Dem nell'avere un candidato così impresentabile fino a meno di 4 mesi dal voto è enorme.
Per questo non concordo con la tua considerazione.
Utente
24 marzo, 2014
ge_aldrig_upp ha detto
matteo.m ha detto
Spiace, ma non sono per niente d’accordo. Quali sarebbero queste molteplici ragioni? La situazione di Biden è nota a tutti da anni ormai, come mail il partito ha finto di supportarlo durante tutto il processo delle primarie, per poi fare pressing quando non era possibile eleggere un successore? Non credo sia un complotto, questo è semplicemente il partito democratico di Nancy Pelosi e la maggior parte degli elettori indipendenti lo sa benissimo. Se Kamala vincerà, sarà solo perché Trump è invotabile.
La realtà dei fatti è che letteralmente chiunque avrebbe potuto candidarsi contro Biden durante le primarie o contro Harris in previsione di uno scontro alla convention. I potenziali candidati credibili non si sono presentati perché non avrebbero avuto possibilità di vittoria in nessuna delle due circostanze, e nessuno è tanto stupido da mettere a rischio la propria carriera politica per una campagna suicida (per cui vanno raccolti fondi, volontari, comitati organizzativi nei vari stati ecc.) quando l'alternativa è presentarsi tra quattro o otto anni in una primaria "aperta".
Si può dare la colpa a Biden per non aver fatto un passo indietro dopo le elezioni di metà mandato e avere costretto il partito ad inventarsi un piano B a tre mesi e mezzo dal voto, ma la decisione di candidarsi o meno era sua e soltanto sua - e lo saranno anche le responsabilità, in buona parte, in caso di sconfitta di Harris.
Chiunque? non credo proprio, almeno non per come funzionano le primarie in america quando c'è in ballo il presidente in carica. Non sto neanche a spiegare le ragioni per cui è molto molto unlikely che qualcuno di rilevante all'interno del partito si opponga pubblicamente al presidente in carica che vuole ricandidarsi. Ma Biden è un presidente debole, sia fisicamente che a livello di popolarità, e i vertici del partito lo sapevano. Infatti è bastata un po' di pressione da parte delle persone giuste per farlo saltare. Chiediamoci come mai questa pressione non sia arrivata al momento opportuno, ovvero l'anno scorso, in modo da poter avere una sfida aperta e lasciare davvero la parola agli elettori democratici.
Utente
24 marzo, 2014
Waves of Music ha detto
Banalmente, che è prassi comune in America che il presidente in carica corra per un secondo mandato. Dunque non c'era nessuna ragione "ufficiale" per cui Biden non dovesse correre.
Peraltro, il tema dell'età/prontezza mentale è molto delicato, perché può essere difficile distinguere una semplice "brutta giornata" (che per un ottantenne ovviamente risulta peggiore che per un sessantenne) da una demenza senile incipiente, ecco.
Poi, se il discorso è che a monte sarebbe stato infinitamente meglio che il partito facesse presente con forza queste cose a Biden già ad inizio anno, allora sono completamente d'accordo. E anche sul fatto che sarebbe stato più giusto avere una reale convention competitiva.
Ma nel momento in cui Biden si è ritirato e ha dato l'endorsement ad Harris, mi sembra normale che il partito gli sia andato dietro (visto anche che parliamo di una persona seria e preparata).
Questo per dire che non vedo un disegno specifico per forzare la candidatura di Kamala Harris, anche perché il danno d'immagine che hanno avuto i Dem nell'avere un candidato così impresentabile fino a meno di 4 mesi dal voto è enorme.
Per questo non concordo con la tua considerazione.
Peccato che sia stato Biden stesso nel 2020 a dire che sarebbe stato un "one term president". Poi stranamente nel 2023 decide di correre di nuovo e si ritira all'ultimo. Comunque indipendentemente da quello che pensiamo noi, è una percezione che hanno molti americani.
Utente
24 agosto, 2015
matteo.m ha detto
Chiunque? non credo proprio, almeno non per come funzionano le primarie in america quando c'è in ballo il presidente in carica. Non sto neanche a spiegare le ragioni per cui è molto molto unlikely che qualcuno di rilevante all'interno del partito si opponga al presidente in carica che vuole ricandidarsi. Ma Biden è un presidente debole, sia fisicamente che a livello di popolarità, e i vertici del partito lo sapevano. Infatti è bastata un po' di pressione da parte delle persone giuste per farlo saltare. Chiediamoci come mai questa pressione non sia arrivata al momento opportuno, ovvero l'anno scorso, in modo da poter avere una sfida aperta e lasciare davvero la parola agli elettori democratici.
Ma invece di andare di "chiediamoci come mai", "spero che nessuno sia così ingenuo", non possiamo avere un confronto senza parlare di verità assolute che non ha nessuno di noi?
Pensa che secondo me invece, pare "chiaro" che le cose semmai siano andate così: la condizione di Biden era un segreto di Pulcinella ma lui voleva correre a tutti i costi.
Il dibattito DISASTROSO oltre ogni previsione di giugno + letteralmente mezzo partito che chiede le dimissioni, lettere aperte dai grandi finanziatori del partito chiedendo il suo ritiro con tanti di fondi bloccati, pressione mediatica alle stelle = dimissioni tardive quando ormai non era più sostenibile tirare dritti.
Utente
24 marzo, 2014
Waves of Music ha detto
Ma invece di andare di "chiediamoci come mai", "spero che nessuno sia così ingenuo", non possiamo avere un confronto senza parlare di verità assolute che non ha nessuno di noi?
Pensa che secondo me invece, pare "chiaro" che le cose semmai siano andate così: la condizione di Biden era un segreto di Pulcinella ma lui voleva correre a tutti i costi.
Il dibattito DISASTROSO oltre ogni previsione di giugno + letteralmente mezzo partito che chiede le dimissioni, lettere aperte dai grandi finanziatori del partito chiedendo il suo ritiro con tanti di fondi bloccati, pressione mediatica alle stelle = dimissioni tardive quando ormai non era più sostenibile tirare dritti.
Ho semplicemente espresso il mio punto di vista. La vediamo diversamente, e ci sta, non credo sia un problema. Non penso di avere la verità in tasca, e non ho attaccato l'opinione di nessuno nello specifico.
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