Alex87 ha detto
La Stampa italiana sta facendo la solita figura immonda. Da destra a sinistra prime pagine imbarazzanti e incommentabili. Ma d'altronde mica lo fanno perché son scemi, lo fanno perché sanno che così vendono più copie presso i loro mediocri lettori che vogliono quello. 

Alex concordo con te su tutto...

Per fortuna però, qualcuno che scrive qualcosa di sensato c'è. Questa è l'Amaca di Michele Serra di oggi:

Non so voi, ma io sono d'accordo con lui... dovremmo cercare di rimanere noi stessi, anche  se non è facile, anche se chi ci circonda, chi ci dovrebbe informare, chi ci dovrebbe governare, mi riferisco ovviamente a certi giornali e a certi politici, fa di tutto per disorientarci, spaventarci e renderci più cattivi...

Ho scoperto che fra le 12 persone barbaramente uccise nell'attentato ci sono anche due uomini di religione mussulmana. Uno, Moustapha Ourad, lavorava nella redazione di Charlie Hebdo, faceva il correttore di bozze. Proprio le bozze di quegli articoli e di quelle vignette che facevano satira sulla sua religione. L'altro, Ahmed Merrabet, era uno dei due poliziotti che facevano la scorta al direttore di Charlie. Quindi proteggeva colui che con le sue vignette metteva in ridicolo la sua fede, proteggeva il suo diritto di farlo. E lo ha protetto fino alla fine. Amhed è quel poliziotto ucciso con un colpo di grazia davanti alla redazione, mentre ferito implorava pietà al suo killer.

Ed è per lui che uno scrittore di origine albanese, invece di aderire all'hustag Je suis Charlie, ne ha coniato un altro: Je suis Amhed. Ecco il suo twet che in poco tempo ha fatto il giro della rete francese ed è fonte di molte riflessioni...

"Io non sono Charlie. Io sono Ahmed, il poliziotto morto. Charlie metteva in ridicolo la mia fede e la mia cultura e io sono morto per difendere il suo diritto di farlo".

Questo era Ahmed, uomo di 42 anni e padre di due figli:

Qui c'è un articolo in proposito:

http://www.huffingtonpost.it/2.....l?ref=fbpr

Vi posto la parte finale che mi sembra molto interessante...

"Il fatto che due terroristi di matrice islamica abbiano crivellato di colpi due uomini di religione musulmana - nella lista delle dodici vittime compare anche il correttore di bozze Moustapha Ourad - sta naturalmente facendo discutere e fornisce una ragione supplementare a coloro che rivendicano l'esistenza di un islam moderato e integrato con l'Occidente.E così nel pomeriggio dell'8 gennaio è arrivato il tweet che molto probabilmente sta meglio interpretando il sentimento complesso di molti utenti di religione musulmana, che condannano la strage, non amavano la satira vicina alla blasfemia di Charlie Hebdo eppure non avrebbero mai messo in dubbio il fatto che Charlie Hebdo dovesse continuare a pubblicare i suoi disegni irriverenti.

Il messaggio di Dyab Abou Jahjah è stato condiviso migliaia di volte e l'hashtag #JeSuisAhmed sta circolando a tutta velocità nel Twitter francese, a dimostrazione del fatto che i musulmani francesi hanno voglia di prendere parte al dibattito."