Utente
21 aprile, 2015
Matisse2 ha detto
Comunque se anche lei è stata assolta, c'è qualcosa che non torna. Poi la tua amica ruba e tu non lo sai? Impossibile, dai.Secondo me 2 sono le cose: o han rubato per davvero e qualche aiutino dall'alto è arrivato, oppure è tutta una trovata mediatica.
Inizio a pensarlo anche io
Utente
20 maggio, 2018
Amo questo sito e gli utenti che lo frequentano. Apprezzo tantissimo i toni utilizzati, per cui l'ultima cosa che vorrei fare è discutere con qualcuno di voi.
Non posso però non rimanere perplesso sui commenti che vedono in questo episodio una "trovata" per far parlare di sé. Ok che ultimamente siamo bombardati da finti matrimoni, figli inesistenti, liti create ad arte nei salotti televisivi e nei reality, ecc. Non possiamo però vedere il marcio ovunque: stiamo parlando di denunce, avvocati e aule di tribunale VERE. Come potrebbe essere una montatura? Quale manager ti indicherebbe la strada del colpevole di reato per farti tornare in auge?
Siamo saturi di finzione, ed è giusto guardare alle notizie con occhio critico, ma rimaniamo lucidi.
Utente
7 agosto, 2013
Danieletw ha detto
Amo questo sito e gli utenti che lo frequentano. Apprezzo tantissimo i toni utilizzati, per cui l'ultima cosa che vorrei fare è discutere con qualcuno di voi.Non posso però non rimanere perplesso sui commenti che vedono in questo episodio una "trovata" per far parlare di sé. Ok che ultimamente siamo bombardati da finti matrimoni, figli inesistenti, liti create ad arte nei salotti televisivi e nei reality, ecc. Non possiamo però vedere il marcio ovunque: stiamo parlando di denunce, avvocati e aule di tribunale VERE. Come potrebbe essere una montatura? Quale manager ti indicherebbe la strada del colpevole di reato per farti tornare in auge?
Siamo saturi di finzione, ed è giusto guardare alle notizie con occhio critico, ma rimaniamo lucidi.
Si vede che viviamo in due mondi diversi 🙂
Utente
24 marzo, 2014
Onestamente neanche io credo all'ipotesi complotto.
Non è che per la Prati sia finita benissimo, eh. Non capisco proprio perché rischiare un giorno di galera, poi per avere stampa super negativa. Quando avrebbe bisogno dell'opposto. E' l'incubo di qualsiasi ufficio stampa una cosa del genere.
Utente
23 dicembre, 2015
Ma non credo sia una trovata mediatica, oltre al fatto che si tratta di un modo negativo per il quale farsi pubblicità, piuttosto poteva presentare il suo ragazzo (non so se esista) ai giornali o in tv.
Forse è stata l'amica quindi è colpa solo di lei, ma anche lei è stata rilasciata, lui anche. Quindi come se non fosse accaduto nulla? C'è sicuramente qualcosa che non quadra.
Gli articoli parlavano chiaro, o lei o lui o entrambi c'entrano qualcosa... Vengono fermati entrambi perchè suona l'affarino, hanno (o ha) dei vestiti extra addosso o da qualche parte quindi significa che qualcosa è accaduto... lui che ride nel video e dice quella frase "chi fa la spia ecc" boh non ha senso perchè io sarei sconvolto e senza parole per tutta la giornata e i giorni a seguire , vedremo gli sviluppi.
Utente
20 maggio, 2018
Matisse2 ha detto
Si vede che viviamo in due mondi diversi 🙂
Ma sicuramente 😅
Di natura sono uno che non vede mai il marcio da nessuna parte, e questa cosa mi viene spesso rimproverata dalle persone che mi stanno intorno. Devono proprio agire sotto i miei occhi affinché me ne accorga.
Questa cosa però la trovo senza senso. Una volta che ti sei fatto 2-3 trasmissioni parlando di questo avvenimento, dove vuoi andare a parare? La gente inizia a seguirti e acquistare la tua musica perché colpevole di aver rubato 6 magliette alla Rinascente? Per lo stesso motivo vieni contattato per essere ospite in qualche discoteca?
Non ne vedo davvero il fine a lungo termine, se non un paio di ospitate nei salotti televisivi che sicuramente ci saranno. Ha solo da perdere inventandosi questa storia.
Poi magari fra qualche settimana si scoprirà che avevi effettivamente ragione tu, in quel caso hai già i miei complimenti. 🙂
Banned
7 agosto, 2013
Matisse2 ha detto
Comunque se anche lei è stata assolta, c'è qualcosa che non torna. Poi la tua amica ruba e tu non lo sai? Impossibile, dai.Secondo me 2 sono le cose: o han rubato per davvero e qualche aiutino dall'alto è arrivato, oppure è tutta una trovata mediatica.
Ok, ma perché 'assolta'?
Il processo è previsto per metà Settembre.
Alla fine, eventualmente (e lui casomai parrebbe giusto "in concorso"), si tratterebbe comunque di 6 borse magliette rubate da un negozio, mica di serial killer.
Il mero pericolo che se ne potrebbe andare in giro a starnazzare 'La Forza Mia' temo non sia sufficiente per applicare le misure cautelari; già se avesse cantato 'in tutti i luoghi ed in tutti i laghi' forse sarebbe stato un po' a rischio.
Utente
11 marzo, 2015
Ma veramente ad una domanda su chi ha rubato le magliette Carta ha risposto " Non mi va di dirlo, non faccio la spia"?
A me sembra la solita pagliacciata mediatica per visibilità e per frequentare i salotti dursiani e simili (questi venderebbero pure la zia per ritornare sulla bocca di tutti).
Lo spreco della vita si trova nell'amore che non si è sapito dare,
nel potere che non si è saputo utilizzare
nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che,
evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità.
Oscar Wilde
Utente
1 maggio, 2016
Danieletw ha detto
Amo questo sito e gli utenti che lo frequentano. Apprezzo tantissimo i toni utilizzati, per cui l'ultima cosa che vorrei fare è discutere con qualcuno di voi.Non posso però non rimanere perplesso sui commenti che vedono in questo episodio una "trovata" per far parlare di sé. Ok che ultimamente siamo bombardati da finti matrimoni, figli inesistenti, liti create ad arte nei salotti televisivi e nei reality, ecc. Non possiamo però vedere il marcio ovunque: stiamo parlando di denunce, avvocati e aule di tribunale VERE. Come potrebbe essere una montatura? Quale manager ti indicherebbe la strada del colpevole di reato per farti tornare in auge?
Siamo saturi di finzione, ed è giusto guardare alle notizie con occhio critico, ma rimaniamo lucidi.
La penso uguale, il tuo post è veramente esauriente. Siamo talmente bombardati da fake, da reality, da mettere in piazza tutto che stiamo perdendo di vista la realtà, cioè che i processi non si fanno dalla D'Urso, ma nelle aule di tribunale. Stiamo perdendo di vista che se anche uno si fa mille ospitate in tutti i salotti televisivi (che sia la Prati, Carta, Wanda Nara e simili), poi si deve fare l'ospitata vera davanti al giudice, il cui giudizio è l'unico vero e reale. Penso che nessun addetto stampa farebbe sporcare la fedina penale al proprio cliente, per giunta con la nomea eterna di ladro e la pubblica gogna, per avere due ospitate in più in TV a giugno (nemmeno fosse settembre ...) e poi tra un mese si è soppiantati dal prossimo caso umano e poi da un altro e un altro ancora. Ci sono cose più serie, vere e reali del gossip.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
28 maggio, 2018
Marco Carta e il furto alla Rinascente. L’addetto: «Ho visto come è andata»
Sono le 19.30 di venerdì quando un responsabile della sicurezza della Rinascente nota un ragazzo e una donna. Hanno un comportamento strano. S’avvicinano ai vestiti, ma più che altro si guardano intorno di continuo «come se controllassero di non essere osservati». Inizia in quel momento, nello storico tempio dello shopping milanese, nella folla del «black friday», la sequenza che porterà all’arresto del cantante Marco Carta, 34 anni, vincitore di Sanremo 2009, bloccato insieme a una sua amica, 53 anni, per il furto di sei costosissime t-shirt «Neil Barrett» (valore: 1.200 euro). Ieri mattina, il giudice delle direttissime ha convalidato l’arresto della donna (era lei che aveva in borsa le magliette e il cacciavite per spaccare i sigilli), ma non quello del cantante: che resta comunque imputato di furto aggravato in concorso. Udienza del processo: 20 settembre.
Il Corriere può ricostruire la dinamica del furto grazie alla testimonianza dell’addetto alla sicurezza della Rinascente allegata ai verbali di arresto. L’uomo vede la coppia che prende le sei magliette al primo piano e poi si avvia con le scale mobili fino ai camerini del terzo: in questa fase «la donna resta fuori e passa le maglie, una per una, al ragazzo all’interno del camerino. Finito di passare gli abiti, la donna dà al ragazzo anche la sua borsa. Il tutto dura qualche minuto». A quel punto Carta esce e «nessuno dei due ha più in mano le maglie»: che infatti poco dopo, quando la coppia sarà fermata, verranno ritrovate nella borsa della signora.
Usciti dai camerini, i due salgono al quarto piano, senza accorgersi che l’uomo della security li sta seguendo senza mai perderli di vista: il cantante entra per un attimo in bagno e esce. Poi la coppia scende al secondo, «dove il ragazzo prende due costumi da uomo, va alle casse e li paga. Poi entrambi imboccano l’uscita su piazza Duomo». Le barriere antifurto suonano: perché le magliette di così alto valore avevano due tipi di sensori. Quelli rigidi erano stati spaccati, ma erano rimasti quelli più morbidi e nascosti, più difficili da individuare.
La dinamica del furto sembra dunque lineare e lampante, proprio perché è stata seguita minuto per minuto dalla «guardia». Ma nei verbali d’arresto gli uomini dell’Unità reati predatori della Polizia locale, specializzati sui ladri dei negozi del centro, sottolineano due elementi. Il primo: subito dopo il fermo all’uscita, nel bagno del quarto piano vengono ritrovati proprio i sigilli antifurto tolti alle magliette, fatto che presuppone una certa scaltrezza, perché di solito gli impiegati della Rinascente fanno verifiche nei camerini per controllare se ci siano «resti» di quel genere e intercettare potenziali ladri. In più, gli investigatori fanno notare quell’acquisto regolare (77,28 euro) che potrebbe rientrare in uno stratagemma tipico di chi ruba nei grandi magazzini: fare un piccolo acquisto per sembrare un tranquillo cliente, non destare sospetti e nascondere il grosso degli oggetti trafugati.
Davanti al giudice, il cantante ha attribuito tutta la responsabilità alla donna, che ha confermato questa versione (altro elemento decisivo per la mancata convalida dell’arresto). La Polizia locale ha scaricato i video delle telecamere interne della Rinascente, che saranno fondamentali nel processo per confermare (o smentire) la testimonianza degli addetti alla vigilanza. «Le magliette non le ho prese io, l’hanno visto tutti - ha detto il cantante - Sono onesto, non rubo». Carta ha parlato anche di «estraneità» al fatto: per la giustizia, in questo momento, non è estraneo, ma imputato per quel furto.
Utente
28 maggio, 2018
KassaD1 ha detto
Avete letto com'è andata?Da quanto ho capito la donna ha passato le magliette a Marco che era in un camerino, ha tolto l'antitaccheggio e le ha messe nella borsa di lei. Lei aveva un cacciavite in borsa e quando sono usciti si guardavano attorno.
Hanno fatto anche un acquisto regolare da 77 euro per coprire il furto
Utente
7 agosto, 2013
Davide ha detto
Marco Carta e il furto alla Rinascente. L’addetto: «Ho visto come è andata»
Sono le 19.30 di venerdì quando un responsabile della sicurezza della Rinascente nota un ragazzo e una donna. Hanno un comportamento strano. S’avvicinano ai vestiti, ma più che altro si guardano intorno di continuo «come se controllassero di non essere osservati». Inizia in quel momento, nello storico tempio dello shopping milanese, nella folla del «black friday», la sequenza che porterà all’arresto del cantante Marco Carta, 34 anni, vincitore di Sanremo 2009, bloccato insieme a una sua amica, 53 anni, per il furto di sei costosissime t-shirt «Neil Barrett» (valore: 1.200 euro). Ieri mattina, il giudice delle direttissime ha convalidato l’arresto della donna (era lei che aveva in borsa le magliette e il cacciavite per spaccare i sigilli), ma non quello del cantante: che resta comunque imputato di furto aggravato in concorso. Udienza del processo: 20 settembre.
Il Corriere può ricostruire la dinamica del furto grazie alla testimonianza dell’addetto alla sicurezza della Rinascente allegata ai verbali di arresto. L’uomo vede la coppia che prende le sei magliette al primo piano e poi si avvia con le scale mobili fino ai camerini del terzo: in questa fase «la donna resta fuori e passa le maglie, una per una, al ragazzo all’interno del camerino. Finito di passare gli abiti, la donna dà al ragazzo anche la sua borsa. Il tutto dura qualche minuto». A quel punto Carta esce e «nessuno dei due ha più in mano le maglie»: che infatti poco dopo, quando la coppia sarà fermata, verranno ritrovate nella borsa della signora.
Usciti dai camerini, i due salgono al quarto piano, senza accorgersi che l’uomo della security li sta seguendo senza mai perderli di vista: il cantante entra per un attimo in bagno e esce. Poi la coppia scende al secondo, «dove il ragazzo prende due costumi da uomo, va alle casse e li paga. Poi entrambi imboccano l’uscita su piazza Duomo». Le barriere antifurto suonano: perché le magliette di così alto valore avevano due tipi di sensori. Quelli rigidi erano stati spaccati, ma erano rimasti quelli più morbidi e nascosti, più difficili da individuare.La dinamica del furto sembra dunque lineare e lampante, proprio perché è stata seguita minuto per minuto dalla «guardia». Ma nei verbali d’arresto gli uomini dell’Unità reati predatori della Polizia locale, specializzati sui ladri dei negozi del centro, sottolineano due elementi. Il primo: subito dopo il fermo all’uscita, nel bagno del quarto piano vengono ritrovati proprio i sigilli antifurto tolti alle magliette, fatto che presuppone una certa scaltrezza, perché di solito gli impiegati della Rinascente fanno verifiche nei camerini per controllare se ci siano «resti» di quel genere e intercettare potenziali ladri. In più, gli investigatori fanno notare quell’acquisto regolare (77,28 euro) che potrebbe rientrare in uno stratagemma tipico di chi ruba nei grandi magazzini: fare un piccolo acquisto per sembrare un tranquillo cliente, non destare sospetti e nascondere il grosso degli oggetti trafugati.
Davanti al giudice, il cantante ha attribuito tutta la responsabilità alla donna, che ha confermato questa versione (altro elemento decisivo per la mancata convalida dell’arresto). La Polizia locale ha scaricato i video delle telecamere interne della Rinascente, che saranno fondamentali nel processo per confermare (o smentire) la testimonianza degli addetti alla vigilanza. «Le magliette non le ho prese io, l’hanno visto tutti - ha detto il cantante - Sono onesto, non rubo». Carta ha parlato anche di «estraneità» al fatto: per la giustizia, in questo momento, non è estraneo, ma imputato per quel furto.
Quindi nessuna trova pubblicitaria, è proprio vero.
La fake news è di Carta che continua a dire di essere stato dichiarato estraneo ai fatti quando non è assolutamente vero.
Ovviamente la donna cerca di prendersi tutte le colpe, ma la testimonianza dell'addetto alla sicurezza è chiara e spero che anche i video possano dargli ragione (non ho nessun dubbio nella veridicità del professionista che svolge semplicemente il suo lavoro).
E dagli stratagemmi utilizzati dai due, a me la vicenda fa ancora più schifo.
Che strano uomo avevo io, con gli occhi dolci quanto basta...
Utente
25 novembre, 2017
Di conseguenza, l’addetto della Rinascente, stando a quanto ha riferito agli investigatori, ha seguito con lo sguardo tutta la scena: «Vedevo entrambi i soggetti prelevare delle maglie al primo piano – ha dichiarato – e con le stesse salire con le scale mobili fino al terzo piano; fatto ciò, li vedevo entrare nei camerini di prova dove rimanevano svariati minuti. In questa fase, la donna restava fuori e passava le maglie al ragazzo che si trovava all’interno. Finito di passare tutte le maglie, la donna dava la propria borsa personale al ragazzo, che poco dopo usciva dai camerini. Entrambi usciti dai camerini, notavo che in mano non avevano più le maglie prelevate».
E ancora: «Seguivo sempre visivamente i soggetti e li vedevo salire con le scale mobili e andare al quarto piano, più precisamente nei bagni adibiti al pubblico (vedevo il ragazzo entrare e uscire immediatamente)». E poi? «Riprendevano le scale mobili fino al piano secondo, dove il ragazzo prelevava dagli espositori due costumi da uomo (del valore di 77,28 euro, ndr) e si recava alle casse per il pagamento». Fatto questo, «riprendevano le scale mobili fino al piano terra, dove oltrepassavano le batterie antitaccheggio facendole allarmare». Lì l’intervento della sicurezza. Le magliette e un cacciavite ritrovati nella borsa della Muscas. E le placche antitaccheggio (tranne quella morbida che ha fatto scattare la sirena) rinvenute nel bagno.
Fonte Il Giorno
Utente
24 aprile, 2015
Davide ha detto
Marco Carta e il furto alla Rinascente. L’addetto: «Ho visto come è andata»
Sono le 19.30 di venerdì quando un responsabile della sicurezza della Rinascente nota un ragazzo e una donna. Hanno un comportamento strano. S’avvicinano ai vestiti, ma più che altro si guardano intorno di continuo «come se controllassero di non essere osservati». Inizia in quel momento, nello storico tempio dello shopping milanese, nella folla del «black friday», la sequenza che porterà all’arresto del cantante Marco Carta, 34 anni, vincitore di Sanremo 2009, bloccato insieme a una sua amica, 53 anni, per il furto di sei costosissime t-shirt «Neil Barrett» (valore: 1.200 euro). Ieri mattina, il giudice delle direttissime ha convalidato l’arresto della donna (era lei che aveva in borsa le magliette e il cacciavite per spaccare i sigilli), ma non quello del cantante: che resta comunque imputato di furto aggravato in concorso. Udienza del processo: 20 settembre.
Il Corriere può ricostruire la dinamica del furto grazie alla testimonianza dell’addetto alla sicurezza della Rinascente allegata ai verbali di arresto. L’uomo vede la coppia che prende le sei magliette al primo piano e poi si avvia con le scale mobili fino ai camerini del terzo: in questa fase «la donna resta fuori e passa le maglie, una per una, al ragazzo all’interno del camerino. Finito di passare gli abiti, la donna dà al ragazzo anche la sua borsa. Il tutto dura qualche minuto». A quel punto Carta esce e «nessuno dei due ha più in mano le maglie»: che infatti poco dopo, quando la coppia sarà fermata, verranno ritrovate nella borsa della signora.
Usciti dai camerini, i due salgono al quarto piano, senza accorgersi che l’uomo della security li sta seguendo senza mai perderli di vista: il cantante entra per un attimo in bagno e esce. Poi la coppia scende al secondo, «dove il ragazzo prende due costumi da uomo, va alle casse e li paga. Poi entrambi imboccano l’uscita su piazza Duomo». Le barriere antifurto suonano: perché le magliette di così alto valore avevano due tipi di sensori. Quelli rigidi erano stati spaccati, ma erano rimasti quelli più morbidi e nascosti, più difficili da individuare.La dinamica del furto sembra dunque lineare e lampante, proprio perché è stata seguita minuto per minuto dalla «guardia». Ma nei verbali d’arresto gli uomini dell’Unità reati predatori della Polizia locale, specializzati sui ladri dei negozi del centro, sottolineano due elementi. Il primo: subito dopo il fermo all’uscita, nel bagno del quarto piano vengono ritrovati proprio i sigilli antifurto tolti alle magliette, fatto che presuppone una certa scaltrezza, perché di solito gli impiegati della Rinascente fanno verifiche nei camerini per controllare se ci siano «resti» di quel genere e intercettare potenziali ladri. In più, gli investigatori fanno notare quell’acquisto regolare (77,28 euro) che potrebbe rientrare in uno stratagemma tipico di chi ruba nei grandi magazzini: fare un piccolo acquisto per sembrare un tranquillo cliente, non destare sospetti e nascondere il grosso degli oggetti trafugati.
Davanti al giudice, il cantante ha attribuito tutta la responsabilità alla donna, che ha confermato questa versione (altro elemento decisivo per la mancata convalida dell’arresto). La Polizia locale ha scaricato i video delle telecamere interne della Rinascente, che saranno fondamentali nel processo per confermare (o smentire) la testimonianza degli addetti alla vigilanza. «Le magliette non le ho prese io, l’hanno visto tutti - ha detto il cantante - Sono onesto, non rubo». Carta ha parlato anche di «estraneità» al fatto: per la giustizia, in questo momento, non è estraneo, ma imputato per quel furto.
C'è davvero altro da aggiungere? Che squallore. Tra l'altro potrebbe essere un metodo utilizzato più e più volte viste le dinamiche super studiate.
Il filmato di lui che, una volta fuori, ride tranquillamente come se fosse stato invitato ad un evento e risponde alle domande dei giornalisti con frasi così discutibili, sembra un film. Cioè, ti accusano di una cosa abbastanza grave e dici di non voler dire chi è stato perché "chi fa la spia non è figlio di Maria", il tutto ridendo? Dopo aver poi attribuito tutta la colpa alla tua accompagnatrice, quando in realtà la guardia che ha assistito alla scena completa ha testimoniato l'opposto, e quindi che hanno agito insieme...
E, come se non bastasse, la notizia falsa fornita da lui e dall'avvocato sull'inesistente estraneità ai fatti...
Assurdo!
Aggiungo solo che, chi "attacca" gli utenti di saltare subito a conclusioni (che comunque erano state fornite da comunicati anche dettagliati che successivamente non sono stati smentiti dagli inquirenti, anzi...), non dovrebbe nemmeno fare l'opposto, quindi difendere a spada tratta qualcuno a prescindere e dare subito la colpa al sistema che 11 anni fa gli ha fatto vincere un talent.
Ecco perché mi ha un po' infastidito leggere i primi interventi. Non si può dare la colpa sempre a 'sto benedetto sistema per qualsiasi cosa o a presunte ritorsioni psicologiche.
Utente
14 maggio, 2018
SabriS ha detto
C'è davvero altro da aggiungere? Che squallore. Tra l'altro potrebbe essere un metodo utilizzato più e più volte viste le dinamiche super studiate.
Il filmato di lui che, una volta fuori, ride tranquillamente come se fosse stato invitato ad un evento e risponde alle domande dei giornalisti con frasi così discutibili, sembra un film. Cioè, ti accusano di una cosa abbastanza grave e dici di non voler dire chi è stato perché "chi fa la spia non è figlio di Maria", il tutto ridendo? Dopo aver poi attribuito tutta la colpa alla tua accompagnatrice, quando in realtà la guardia che ha assistito alla scena completa ha testimoniato l'opposto, e quindi che hanno agito insieme...
E, come se non bastasse, la notizia falsa fornita da lui e dall'avvocato sull'inesistente estraneità ai fatti...Assurdo!
Aggiungo solo che, chi "attacca" gli utenti di saltare subito a conclusioni (che comunque erano state fornite da comunicati anche dettagliati che successivamente non sono stati smentiti dagli inquirenti, anzi...), non dovrebbe nemmeno fare l'opposto, quindi difendere a spada tratta qualcuno a prescindere e dare subito la colpa al sistema che 11 anni fa gli ha fatto vincere un talent.
Ecco perché mi ha un po' infastidito leggere i primi interventi. Non si può dare la colpa sempre a 'sto benedetto sistema per qualsiasi cosa o a presunte ritorsioni psicologiche.
Banned
7 agosto, 2013
Sarebbe assurdo se fosse una trovata pubblicitaria, anche perché non ne è uscito benissimo. Quella della Prati è una cosa diversa, perché con quel piano la Prati pensava di uscirne benissimo e di fregare tutti. Il problema lì è che è stata scoperta. C'è una bella differenza tra far uscire la notizia che ti sposi e far uscire la notizia che ti hanno arrestato.
Comunque ho sorriso, come tutti, per i meme e le gif. Magari l'ironia è stata esagerata, ma ho trovato esagerato anche questo voler trovare una motivazione al furto (che ci sia stato o meno).
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