Utente
2 marzo, 2014
Nasce il governo Conte, Di Maio e Salvini vice. Ecco i ministri dell'esecutivo M5s-Lega
ROMA - Un premier 'tecnico' con due vicepremier che sono i leader dei partiti che sostengono il governo; diciotto ministri, di cui 5 donne; un sottosegretario targato Lega. È nato dopo quasi tre mesi il governo M5s-Lega guidato dal professor Giuseppe Conte, che ha accettato stavolta senza riserve dopo la rinuncia di Carlo Cottarelli e giurerà alle 16 di sabato 1° giugno 2018.
Vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico, Lavoro e politiche sociali: Luigi Di Maio.
Vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno: Matteo Salvini.
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti.
Economia: Giovanni Tria (Lega).
Esteri: Moavero Milanesi.
Giustizia: Alfonso Bonafede (M5S).
Politiche comunitarie: Paolo Savona.
Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro (M5S).
Pubblica amministrazione: Giulia Bongiorno (Lega).
Affari regionali: Erika Stefani(Lega).
Sud: Barbara Lezzi (M5S).
Famiglia e disabili: Lorenzo Fontana(Lega).
Difesa: Elisabetta Trenta (M5S).
Politiche agricole: Gian Marco Centinaio (Lega).
Infrastrutture: Danilo Toninelli (M5S).
Istruzione: Marco Bussetti (Lega).
Beni culturali: Alberto Bonisoli (M5S).
Salute: Giulia Grillo(M5S).
All'ambiente Sergio Costa.
(18 ministri, 9 M5S, 7 Lega, 2 Tecnici)
• GIOVANNI TRIA, ECONOMIA: SI ALLA FLAT TAX, NO AL REDDITO CITTADINANZA
Giovanni Tria, presidente della Scuola nazionale dell'amministrazione e professore ordinario di economia politica all'università di Tor Vergata. Favorevole alla flat tax, ma non ostile al reddito di cittadinanza, se correttamente inteso. Giovanni Tria, 69 anni, laurea in giurisprudenza, presidente della scuola di amministrazione e docente di politica economica alla facoltà di economia di tor vergata, è un economista collaboratore di Renato Brunetta del quale è stato consulente all'epoca in cui brunetta era ministro della pubblica amministrazione. È stato anche alla scuola di formazione politica dell'allora Pdl. Di recente - su Formiche - ha analizzato criticamente il contratto di programma tra M5s e Lega. Sul reddito di cittadinanza ha sospeso il giudizio "in attesa di sapere cosa sarà" e quali saranno "quindi, le risorse richieste e l'ampiezza del pubblico dei beneficiari.
• PAOLO SAVONA, AFFARI EUROPEI: L'ECONOMISTA DEL NO EURO
Paolo Savona cominciò in Bankitalia con Guido Carli, ma la sua cifra in quegli anni fu quella del tecnico di area repubblicana, come si diceva una volta. Uno dei suoi primi incarichi fu quello di consigliere economico di Ugo La Malfa, nel governo Rumor IV, circa mezzo secolo fa, era 1974-1975, poi un cursus che lo portò a conquistare le maggiori posizioni nel Paese, favorito anche dalla rendita di posizione del suo partito.
Nel 1976 approda alla direzione generale della Confindustria, quindi una lunga carriera di incarichi tra pubblico e privato: presidente del Credito Industriale, del Fondo interbancario di tutela dei depositi, della Gestifondi, delle società Impregilo, di Gemina, Aeroporti di Roma e del Consorzio Venezia Nuova.
• ENZO MOAVERO MILANESI, ESTERI: SPECIALIZZATO IN ANTITRUST
Avvocato, esperto di diritto, e politico. Enzo Moavero Milanesi è stato ministro senza portafoglio agli Affari europei nel governo di Mario Monti dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013. È stato ancora ministro nel'esecutivo di Enrico Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014. Ha ricoperto l'incarico di giudice presso la Corte europea di Giustizia di Lussemburgo. La sua specializzazione è l'antitrust: è stato fino al 2006 direttore generale del Bureau of European Policy Advisors della Commissione europea.
Poi ha svolto l'incarico di vicesegretario generale dell'esecutivo Ue dal 2002 al 2005, prima era stato direttore del Servizio antitrust (2000-2001) e capo di gabinetto dell'allora commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti (1999-2000). Nel suo trascorso politico, tra il '92 e il '94 fu consigliere dei governi Amato e Ciampi. È docente di Diritto dell'Unione Europea alla Luiss di Roma. Il 30 marzo 2013, in seguito alle infruttuose consultazioni per la formazione di un governo, è stato chiamato da Giorgio Napolitano a far parte del gruppo ristretto incaricato di avanzare proposte programmatiche in materia economico-sociale ed europea.
• ALFONSO BONAFEDE, GIUSTIZIA: Il "MR WOLF" DEL M5S
Spesso in contrasto con le politiche della Giustizia del suo predecessore (Andrea Orlando, Pd), siciliano di Mazara del Vallo ma fiorentino d'adozione, classe 1976, Alfonso Bonafede è senza dubbio una delle persone più vicine a Luigi Di Maio. Deputato del M5S al secondo mandato, avvocato con studio legale nel capoluogo toscano, è unanimemente considerato il Mr Wolf del Movimento. Tra gli incarichi svolti - si legge nel curriculum - ha fatto anche il "conciliatore tra imprese e clienti finali dei servizi elettrico e gas".
VITO CRIMI, SERVIZI SEGRETI: QUEL CONFLITTO DI INTERESSI IN FAMIGLIA
Crimi è palermitano, 46 anni, è iscritto al Movimento dal 2007. Infanzia e l'adolescenza nel quartiere Brancaccio di Palermo, poi il trasferimento a Brescia dopo aver vinto un concorso alla Corte d'Appello. Nel 2010 è il candidato dei 5 Stelle alla presidenza della Regione Lombardia. Nel 2013 entra in Parlamento ed è il primo a presiedere il gruppo parlamentare dei grillini al Senato: in questa veste partecipa alle riunioni - in streaming - con le delegazioni del PD per la formazione del governo. Rieletto nel 2018 è nominato presidente della Commissione Speciale per il Def.
In gennaio era stato al centro di un caso di conflitto di interessi famigliare: erastato nominato componente del Comitato di garanzia del M5s, mentre la compagna ex deputata Paola Carinelli del Collegio dei probiviri. Dopo il capo politico e il garante, sono gli organi principali del M5S disegnati dal nuovo statuto. Ma i componenti del Collegio dei probiviri sono revocabili mediante consultazione in rete su proposta del Garante, previo parere conforme del Comitato di garanzia. Insomma, un controllore e un controllato - nominati dall'alto - compagni di vita.
http://www.repubblica.it/polit.....197852722/
Utente
2 marzo, 2014
#Quirinale: il Presidente #Mattarella firma i decreti di nomina del Capo dell’Esecutivo pic.twitter.com/uDAC5hH6eM
— Quirinale (@Quirinale) May 31, 2018
#Quirinale: il Presidente #Mattarella ringrazia la stampa al termine delle #consultazioni pic.twitter.com/JiGgb70v8m
— Quirinale (@Quirinale) May 31, 2018
#Quirinale: il Presidente Giuseppe #Conte legge alla stampa la lista dei Ministri del nuovo #Governo pic.twitter.com/MP5zLtpPnx
— Quirinale (@Quirinale) May 31, 2018
#Quirinale: il Presidente #Mattarella incontra il Prof. Giuseppe #Conte pic.twitter.com/UtBprlwpLS
— Quirinale (@Quirinale) May 31, 2018
Admin
7 agosto, 2013
Met ha detto
Menomale ce l'hanno fatta! Non mi sembra vero, devo ancora realizzare il tutto.
cos'è che ti entusiasma di più?
Uno xenofobo agli interni, un euroscettico all'economia, un anti euro agli affari europei, uno che non ha mai lavorato al Lavoro, un'anti vaccinista alla salute o un omofobo alla Famiglia?
Spiegalo a noi che non capiamo.
Utente
2 marzo, 2014
Per chi non conoscesse il neo ministro delle Politiche Agricole
Ciao grillini del Mezzogiorno,
lui è Gian Marco #Centinaio, il nuovo Ministro delle Politiche Agricole.
Motto: “I negri di oggi sono i terroni di domani".
Mail: [email protected]#GovernoLegaM5s #GovernoConte #Piazzapulita #Formigli #Lega pic.twitter.com/tKi9Xigsvd— Renato Corghi (@Renato_Corghi) May 31, 2018
Utente
20 aprile, 2015
Alex87 ha detto
Met ha detto
Menomale ce l'hanno fatta! Non mi sembra vero, devo ancora realizzare il tutto.cos'è che ti entusiasma di più?
Uno xenofobo agli interni, un euroscettico all'economia, un anti euro agli affari europei, uno che non ha mai lavorato al Lavoro, un'anti vaccinista alla salute o un omofobo alla Famiglia?
Spiegalo a noi che non capiamo.
Utente
20 aprile, 2015
Teolino ha detto
Per chi non conoscesse il neo ministro delle Politiche AgricoleCiao grillini del Mezzogiorno,
lui è Gian Marco #Centinaio, il nuovo Ministro delle Politiche Agricole.
Motto: “I negri di oggi sono i terroni di domani".
Mail: [email protected]#GovernoLegaM5s #GovernoConte #Piazzapulita #Formigli #Lega pic.twitter.com/tKi9Xigsvd— Renato Corghi (@Renato_Corghi) May 31, 2018
il governo del cambiamento
Utente
2 marzo, 2014
Ecco un breve profilo di chi ci governerà. Impariamo a conoscerli...
Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte, 53 anni
Confermato il nome fatto da Matteo Salvini e Luigi Di Maio per la presidenza del Consiglio: Giuseppe Conte. Nato a Volturara Appula, in provincia di Foggia, laureato in Giurisprudenza nel 1988, docente di Diritto Privato all’università di Firenze, ha 53 anni.
Vicepresidente e Interno: Matteo Salvini (Lega), 45 anni
Matteo Salvini, milanese, classe ‘73, divorziato, due figli, è dal 2013 il segretario federale della Lega, partito cui aderisce nel 1990. Il neo ministro dell’Interno e vicepremier non è laureato: iscritto alla Statale di Milano, lascia gli studi a 5 esami dalla fine. Giornalista professionista, lavora al quotidiano leghista La Padania e a Radio Padania Libera. Fonda i Comunisti padani.
Inizia da consigliere comunale a Milano con il leghista Marco Formentini. A Palazzo Marino rimarrà per 19 anni. È stato europarlamentare ed è alla terza legislatura, due da deputato, ora senatore. Per anni chiede l’indipendenza della Lombardia e del Nord dal resto dell’Italia, anche con pesanti slogan contro il Sud, salvo poi nel 2014 fondare nel Centro e Sud Italia Noi con Salvini. Feroce nemico dell’immigrazione clandestina invoca «regole contro la confusione» per «ripulire le città dagli immigrati», anche dando «mano libera a polizia e carabinieri».
Critico sulla moneta unica, nel 2013 è l’anima del «No Euro Day» e crea un asse con gli altri movimenti no euro d’Europa. Ha ribadito più volte di volere l’Italia fuori dall’euro ma rifiuta la definizione di antieuropeista: «La Lega è per un’Europa dei popoli».
Vicepresidente e Lavoro: Luigi Di Maio (M5S), 31 anni
Luigi Di Maio è stato il più giovane vicepresidente di Montecitorio, nominato nel 2013 ad appena 27 anni, alla sua prima legislatura. Adesso alle soglie dei 32 anni, arriva a Palazzo Chigi come vicepresidente del Consiglio e insieme alla guida di un dicastero creato su misura, il cosiddetto «Supermise», ovvero la somma del dicastero dello Sviluppo economico con quello del Lavoro, due temi particolarmente cari ai Pentastellati.
Chissà se il giovane ragazzo di Pomigliano D’Arco poteva immaginare una simile brillante carriera quando a nemmeno ventun’anni decise di fondare nel suo paese natale il primo Meetup, quei gruppi di cittadini che hanno fatto la fortuna del Movimento di Beppe Grillo. A Di Maio sono bastati appena sei anni di battaglie per spiccare il volo.
Giornalista senza laurea, è il maggiore di tre fratelli, figlio di Paola Esposito, insegnante di italiano e di latino, e di Antonio, imprenditore edile, che è stato dirigente prima del Movimento sociale italiano e poi di Alleanza nazionale. Celibe, Di Maio è fidanzato con Giovanna Melodia, siciliana di Alcamo di cinque anni più grande di lui.
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti (Lega), 51 anni
Nato a Cazzago Brabbia, in provincia di Varese, nel 1966, laureato alla milanese Bocconi, commercialista professionista, è parlamentare per la Lega fin dal 1996, mentre è stato presidente della Commissione Bilancio in due riprese, dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2013.
Affari Europei: Paolo Savona (tecnico), 81 anni
Il nome su cui si era arenato il primo tentativo di un governo 5 Stelle-Lega viene dirottato agli Affari Europei. Nato a Cagliari, ha 81 anni e ha insegnato in diverse università. Inizia la sua carriera presso il Servizio Studi della Banca d’Italia, di cui diventa direttore . Nel 1976 diventa Direttore Generale di Confindustria che lascerà nel 1980, per dedicarsi esclusivamente alla carriera accademica.
Economia: Giovanni Tria (tecnico) , 69 anni
Romano, 69 anni, laureato in Giurisprudenza, preside della prestigiosa facoltà di Economia dell’Università Tor Vergata di Roma, Giovanni Tria è stato anche, dal 2010 al 2016, presidente della Scuola nazionale della pubblica amministrazione, che seleziona e forma i dirigenti pubblici, e delegato del governo italiano nel board dei direttori dell’Ilo, l’agenzia delle Nazioni Unite sul lavoro. È stato consigliere dell’ex ministro di Forza Italia, Renato Brunetta, col quale ha scritto anche articoli e saggi. Fa parte del comitato scientifico di Magna Carta, fondazione presieduta da Gaetano Quagliariello, uno dei saggi chiamati in quota Forza Italia dall’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel 2013 per studiare le riforme istituzionali. Sulla moneta unica ha detto: «Non ha ragione chi invoca l’uscita dall’euro senza se e senza ma come panacea di tutti i mali», ma non ha ragione neppure chi sostiene che l’euro è irreversibile. Bisogna cercare soluzioni condivise e cambiare insieme perché uscire dall’euro da soli «significa pagare solo costi senza benefici». Lo ha scritto in un intervento pubblicato lo scorso anno sul Sole24Ore
Esteri: Enzo Moavero Milanesi (tecnico), 63 anni
Con il suo ingresso al ministero degli Affari esteri, Enzo Moavero Milanesi arriva alla sua terza esperienza di governo, dopo quella al dicastero degli Affari europei con Mario Monti prima ed Enrico Letta poi. Anche l’ultimo premier, Paolo Gentiloni, aveva voluto dargli un incarico, quello della gestione della gara per l’Agenzia del farmaco. Discendente della famiglia Bocconi — quella che ha fondato l’università di Milano — Moavero Milanesi è originario di Cavenago D’Adda in provincia di Lodi. Ha una moglie e tre figli. Professore di diritto comunitario e avvocato, Enzo Moavero Milanesi è stato funzionario in Europa ai massimi livelli. Ma in Europa, soprattutto, è stato anche giudice alla Corte di giustizia dell’Unione Europea. Si dice che conosca tutti in tutte le Cancellerie. La sua carriera comincia a Yale subito dopo la laurea in Giurisprudenza che ha preso alla Sapienza di Roma negli anni caldi del 1977, nonché un tirocinio in uno studio legale di diritto internazionale. Le sue specializzazioni sono tutte internazionali, al College de France di Bruges in diritto comunitario, la prima, e poi quella in diritto internazionale, alla University of Texas, a Dallas.
Pubblica amministrazione: Giulia Bongiorno (Lega), 52 anni
Per Giulia Bongiorno, 52 anni, penalista palermitana, divenuta nota alle cronache per aver affiancato appena 27enne l’avvocato Franco Coppi nella difesa di Giulio Andreotti dalle accuse per mafia, l’incarico di ministro della Pubblica amministrazione è un debutto. Non è mai stata al governo. Per due volte, invece, è stata eletta a Montecitorio: nel 2006 nelle liste di Alleanza nazionale, e nel 2008 in quelle del Pdl. Presidente della commissione Giustizia ai tempi del duro scontro tra Silvio Berlusconi (che di lei diceva: «Questa toglietemela di torno») e Gianfranco Fini, ha poi seguito l’ex leader di An in Futuro e Libertà. In questa legislatura è stata eletta invece con la Lega di Matteo Salvini. Tra i suoi clienti più noti c’è stato Raffaele Sollecito, l’ex compagno di Amanda Knox, difeso da lei, assolto per l’omicidio di Meredith Kercher. Ma anche Tiziano Ferro, Ezio Greggio, Gianna Nannini e, nell’ambito della giustizia sportiva, il calciatore Francesco Totti. Assieme a Michelle Hunziker ha fondato Doppia difesa: un’associazione a tutela delle donne maltrattate. E si è battuta per prima, fin dal 2007, per la legge contro lo stalking, approvata nel 2009.
Giustizia: Alfonso Bonafede (M5S), 41 anni
Nato a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, nel 1976. Vive però a Firenze, dove si è laureato in Giurisprudenza e dove esercita la professione di avvocato civilista. Eletto alla camera dei Deputanti nel 2013 con i Cinque Stelle, nell’ultima tornata elettorale è stato rieletto alla Camera e presentato da Di Maio come Ministro della Giustizia dell’eventuale governo del M5S.
Difesa: Elisabetta Trenta (M5S), 51 anni
Nata a Roma nel 1967, docente universitaria ed esperta di sicurezza e intelligence, capitano della riserva selezionata dell’esercito , compirà 51 anni il prossimo 4 giugno e milita nei Cinque Stelle del 2013
Politiche agricole: Gian Marco Centinaio (Lega), 47 anni
È nato a Pavia nel 1971. La sua prima tessera con la Lega Nord risale a inizio degli anni Novanta, a soli 19 anni. Laureato in Scienze politiche, nella sua città ha fatto le sue prime esperienze politiche, come consigliere comunale, vicesindaco e assumendo ruoli di crescente responsabilità all’interno della Lega. In Parlamento entra per la prima volta nel 2013: senatore del Carroccio. Professione: direttore commerciale di un tour operator.
Infrastrutture: Danilo Toninelli (M5S), 43 anni
Capogruppo dei Cinque Stelle al Senato, è nato a Soresina, in provincia di Cremona, nel 1974: prime esperienze alle regionali lombarde del 2010, dove non viene eletto, riesce ad approdare alla Camera dei Deputati nel 2013.
Istruzione: Marco Bussetti (tecnico), 56 anni
Marco Bussetti, 56 anni, è l’attuale responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia ed è un dirigente scolastico: si è laureato in Scienze e tecniche delle attività motorie all’Università Cattolica di Milano.
Beni culturali e turismo: Alberto Bonisoli (tecnico), 57 anni
Nato nel 1961, mantovano, dal 2007 risiede a Castelletto sopra Ticino (Novara). È un esperto nel settore dell’alta formazione e del design, attualmente direttore della Naba, di Milano. Dal 2013 guida la Piattaforma Sistema Formativo Moda. Tra le varie collaborazioni accademiche c’è quella con la Bocconi, dove ha insegnato a lungo Innovation Management.
Salute: Giulia Grillo (M5S), 44 anni
Nata a Catania il 30 maggio del 1974, Giulia Grillo è una grillina della prima ora, si candidò senza successo alle regionali del 13-14 aprile 2008 in Sicilia con la lista «Amici di Beppe Grillo con Sonia Alfano Presidente». Eletta alle politiche del 2013, diventa successivamente capogruppo alla Camera del Movimento, rimanendo in carica fino al 30 dicembre 2016.
Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro (M5s) , 37 anni
Nato a Montebelluna, in provincia di Treviso, nel 1981, si è laureato in diritto internazionale dell’ambiente nel 2011, lavorando poi come dipendente di una società elettrica. Nel 2010 ha iniziato a militare nei Cinque Stelle, venendovi eletto alle elezioni politiche nel 2013, alla Camera
Ministro per il Sud: Barbara Lezzi (M5S),46 anni
Nata a Lecce nel 1972, lavora come impiegata per un’azienda dalla sua città dal 1992, dopo essersi diplomata all’istituto tecnico per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere. Nel 2013 viene eletta senatrice per i Cinque Stelle
Ministro per la disabilità: Lorenzo Fontana (Lega) , 38 anni
Nato a Verona nel 1980, è laureato in scienze politiche a a Padova e in storia della civiltà cristiana a Roma: iscritto inizialmente alla Liga Veneta, diventa vicesegretario dei Giovani Padani nel 2002, diventando poi vicesegretario della Lega Nord. Dal 29 marzo è uno dei quattro vicepresidenti della Camera
Affari Regionali e Autonomie: Erika Stefani (Lega), 47 anni
Nata a Valdagno (Vicenza) nel 1971 , è un avvocato. Iscritta alla Lega nel 2009 si presenta alle elezioni comunali del suo paese di residenza Trissino (Vicenza): viene eletta vicesindaca e assessora all’Urbanistica e all’edilizia privata. Nel 2013 viene eletta senatrice alle politiche, successo replicato il 4 marzo 2018.
Ministro dell’Ambiente: Sergio Costa (tecnico), 59 anni
Nato a Napoli nel 1959, laurea in Scienze Agrarie con un master in Diritto dell’Ambiente, Costa entra nel Corpo Forestale diventando Comandante Regionale della Campania. Attualmente è il generale di Brigata dei Carabinieri. Ha contribuito ha scoprire in provincia di Caserta, la più grande discarica di rifiuti pericolosi in Europa
Banned
28 maggio, 2018
Alex87 ha detto
Met ha detto
Menomale ce l'hanno fatta! Non mi sembra vero, devo ancora realizzare il tutto.cos'è che ti entusiasma di più?
Uno xenofobo agli interni, un euroscettico all'economia, un anti euro agli affari europei, uno che non ha mai lavorato al Lavoro, un'anti vaccinista alla salute o un omofobo alla Famiglia?
Spiegalo a noi che non capiamo.
Salvini credo che abbia eliminato i toni razzisti da un pezzo, sul secondo non sono informato e il terzo penso sia solo un economista che abbia fatto delle teorie.
Su Di Maio ti posso solo dire che non penso centri il fatto che abbia lavorato o no, quello che conta è avere una mente lungimerante che proponga un'ideologia del lavoro che funzioni. Lui non deve essere il braccio ma la mente.
Sulla Grillo penso ci sia stato un estremizzare giornalistico e l'omofobo non so chi sia e se lo è sono daccordo con te.
Utente
2 marzo, 2014
Il Sole 24 Ore racconta chi è Giovanni Tria:
Chi è Giovanni Tria, ministro dell’Economia «in pectore». «Flat tax? Si può finanziare con l’aumento dell’Iva»
di R.Fe.
31 Maggio 2018
Romano, 69 anni, una laurea in giurisprudenza, Tria è ordinario di Economia politica all’Università di Tor Vergata a Roma. Fino al 2017 era presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione. Nel suo curriculum anche un’esperienza alla World Bank come consulente per lo sviluppo in Etiopia ed Eritrea (ex colonie italiane).
Tria ha espresso critiche al modo in cui è stata concepita l’integrazione europea, l’Ue e l’euro ma le sue posizioni sono lontane dalle quelle radicali di Savona, arrivato a immaginare insieme ad altri un “piano B” per l’uscita dell’Italia dalla moneta unica. Tria, in un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore del 9 marzo 2017, firmato con l’ex ministro di Forza Italia Renato Brunetta, scriveva: «Non ha ragione chi invoca l’uscita dall’euro senza se e senza ma come panacea di tutti i mali, ma non ha ragione neanche il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, quando dice che “l’euro è irreversibile”, se non chiarisce quali sono le condizioni e i tempi per le necessarie riforme per la sua sopravvivenza. Anche perché il maggior pericolo è l’implosione non l’exit».
Il 14 maggio scorso, sul sito Formiche , Tria aveva pubblicato un commento sulle misure contenute nel contratto di governo siglato tra Lega e Movimento 5 Stelle, base per il nuovo Governo. A proposito del reddito di cittadinanza premetteva: «Non sappiamo ancora cosa sarà» e, quindi, non si conoscono «le risorse richieste e l’ampiezza del pubblico dei beneficiari». E aggiungeva: «Sembra oscillare tra un’indennità di disoccupazione un poco rafforzata (...) e un provvedimento, improbabile, tale da configurare una società in cui una parte della popolazione produce e l’altra consuma».
L’obiettivo della flat tax, invece, veniva definito «più interessante». «Coincide con l’obiettivo di riduzione della pressione fiscale come condizione di una politica di crescita, soprattutto se si vede questo obiettivo non tanto come un modo per aumentare il reddito spendibile di famiglie e imprese, e quindi sostenere la domanda interna, ma come un modo per aumentare il rendimento dei fattori produttivi, lavoro e capitale, e quindi anche degli investimenti».
Il ministro dell’Economia «in pectore» indica anche la fonte di finanziamento dell’operazione, almeno per una «parte consistente». «Non si vede - scriveva Tria - perché non si debbano far scattare le clausole di salvaguardia di aumento dell’Iva». Vedremo se, una volta in carica, confermerà il suo convincimento.
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