***ATTENZIONE PIPPONE IN ARRIVO***

Torniamo indietro di qualche anno... almeno 16 anni fa.

Ricordo che il primo coming out forse ho dovuto farlo con me stesso. Spiego meglio: durante la pubertà si inizia a scoprire meglio il proprio corpo, a confrontarsi con gli amici, a masturbarsi, anche a guardare film porno, perché no. Lo facevano i miei amici, lo facevo anch'io, a volte anche assieme.

Mi rendevo conto che loro guardavano una cosa, io focalizzavo la mia attenzione su altro.

Fu Gay.tv, il canale satellitare ormai morto da secoli, a farmi prendere coscienza della mia omosessualità. Capii di essere "gay", diedi una definizione al mio orientamento sessuale.

Non che non sapessi fino in fondo, però vengo da una società in cui per cultura non si parla(va) affatto di omosessualità e in generale di sessualità. Né in famiglia, né a scuola, né - per lo meno fino ad allora - tra amici. Con la pubertà "capii" che mi piacevano gli uomini. E non mi dava fastidio la cosa, per me fu subito naturale.

Gay.tv mi aiutò molto devo dire. Facevano un sacco di programmi di approfondimento e riuscivo così a "vivere" in qualche modo la mia sessualità, cosa che non potevo fare con gli altri. Il mio coming out l'ho fatto con me stesso ma anche con quel canale satellitare, la mia valvola di sfogo.

Il primo vero coming out è avvenuto con il mio ex migliore amico, a 13 anni. Lui mi disse "Anch'io sono gay". Potete immaginare le nostre facce. Questa amicizia fu di fondamentale importanza, avere una spalla, un tuo SIMILE in quell'età così complicata è manna dal cielo. Insieme facemmo coming out con altri amici in comune e fu tutto molto naturale. Ricordo in particolare un episodio, divertentissimo.

Feci venire a casa mia un nostro amico etero e non sapevamo come dirglielo. Io iniziai a fare un discorso stupidissimo creando metafore con i formaggi. Dicevo cose tipo "Ci sono persone a cui piace la crescenza e persone a cui piace lo stracchino, a te piace la crescenza, a noi lo stracchino". Ma non capiva, o forse non voleva capire  Poi a un certo punto, quando il tutto stava diventando grottesco, glielo dicemmo fuori dai denti, e a parte un'iniziale smarrimento, prese la notizia in maniera positiva, non ce lo aspettavamo.

Tre/Quattro anni dopo scelsi di fare coming out con alcune amiche di liceo. Mi ero preso una cotta fortissima per un ragazzo di Bari qualche anno più grande, la mia prima cotta. E volevo parlare del mio amore, senza maschere. Avevo finto che quel Roberto fosse una Roberta per qualche settimana, perché mi vedevano felice e sorridente, euforico, quindi dissi di essere innamorato... ma di una ragazza. Ma mi sentivo sbagliato, mi sentivo incatenato. Ero stufo, così parlai. Ricordo solo un commento "Davvero?". Una delle mie amiche rimase stupita, disse che non avrebbe mai pensato che io fossi gay. Fu un coming out piacevolissimo, per me fu una liberazione, loro non mostrarono la minima esitazione, anzi, il nostro bene reciproco crebbe.

Il coming out con mia madre invece è accaduto durante il quinto anno di liceo. Precisamente il giorno del tradizionale pranzo al ristorante con la propria classe 100 giorni prima dell'esame di stato. Andai a casa e sentii una grande voglia di dirglielo. Le dissi "Mamma siediti, devo dirti una cosa", lei mi rispose che era tardi e bisognava andare dal notaio per firmare dei documenti, ma io avevo deciso che fosse quello il momento giusto e la invitai nuovamente a sedersi sul divano. Non so perché, pensavo potesse svenire.

Si sedette, io iniziai a camminare freneticamente avanti e indietro in soggiorno, balbettando "Io sono... io sono... io sono..." e poi andai come un fiume in piena, usando epiteti anche orribili: "Io sono gay, frocio, finocchio, ricchione, come vuoi metterla metti". La sua risposta? Qualche secondo di silenzio e poi disse "Ok, però dobbiamo andare dal notaio"

E io "Ma non mi dici niente?", lei "Ti chiedo solo una cosa: non dirlo a tuo padre o in famiglia, per ora". Probabilmente, anzi sicuramente, voleva proteggermi a suo modo, e sapeva che dire questa cosa in famiglia mi avrebbe creato un sacco di problemi per la loro ignoranza. E purtroppo mio padre ha sempre avuto delle visioni abbastanza drastiche sul tema, per non dire violente, infatti oggi, a 26 anni, non ho ancora fatto coming out con lui e non mi sento pronto a farlo, lo dico onestamente. Ho paura. Ma con mio padre ho un rapporto pessimo fin da bambino, per cui ci sono dei pregressi troppo negativi per portarmi a dichiararmi anche con lui.

Lo sa? Non lo so. Ne ha mai parlato con mia madre magari? Lei dice di no ma che se lui chiedesse qualcosa, lei lo direbbe tranquillamente. Ragazze in casa non ne ho mai portate... ma il mio "amico" (cioè il mio ragazzo da 4 anni!) ormai partecipa a Natali, Capodanni, pasque ed estati... possibile che il mio "amico" non abbia una sua famiglia con cui fare queste cose? Non se lo è mai chiesto? Boh. Situazione ancora da chiarire.

In ogni caso con mia madre il rapporto già meraviglioso è anche migliorato col coming out, finalmente potevo parlare delle mie emozioni e dei miei sentimenti, anche delle mie disavventure, con naturalezza, senza nascondermi e dire bugie. O per meglio dire... senza tacere. Perché tacevo in famiglia.

Per quanto riguarda mio fratello, il coming out è stato strano. Non c'è stato un reale coming out. Tutto avvenne alle medie, quando per sbaglio non cancellai la cronologia del browser... potete immaginare cosa trovò! 

Ebbe una reazione negativissima. Non mi parlò più per qualche giorno e anzi, iniziò a trattarmi malissimo. Una sera, guardando un film, iniziammo a litigare non ricordo per cosa e lui a un certo punto mi urlò "Ricchione". Io lo guardai inferocito e gli dissi "Non permetterti mai più di chiamarmi così". E infatti non lo fece più e sebbene non gli abbia mai detto "Sono gay" il nostro rapporto è migliorato tantissimo e ci vogliamo un bene dell'anima. Lui sa che sono gay, sa che ho un ragazzo, sa che abito con lui. Anche perché avendocelo come contatto su Facebook bisognerebbe essere un po' stupidi per non accorgersene, con tanto di filtro arcobaleno, conduzione di un programma a tematica LGBT ecc. Diciamo che con quella frase detta in maniera netta, feci praticamente il mio coming out.

 Stefy brava per aver aperto questo argomento. Ragà vi quoto tutti. Posso dirvi solo una cosa : é un onore per me essere in contatto tramite questo sito con persone belle, speciali, intelligenti e vere come voi. Vi lovvo tutti

Quando leggo tutte queste storie un po' vi invidio...anzi un bel po'. Sono due Natali che io non vedo la mia famiglia...mia madre e mio padre...con mia madre ci sentiamo a telefono...con mio padre più nulla.

Ho fatto coming out in famiglia a 27 anni...e da allora ho rotto completamente i ponti con mio padre. Devo dire che il mio percorso è stato molto particolare visto che fino a 21 anni (dai 17) sono stata fidnnzata in casa con un ragazzo. Dopo di che ho capito che invece avevo altri gusti e ho impiegato del tempo per accettare la cosa.

Essermene andata di casa per lavorare fuori mi ha aiutato...mi ha messo in contatto con un ambiente diverso...e pensavo che anche quello di casa, come quello degli amici, mi avrebbe capito...invece ora sono due anni che nella mia casa natale non metto piede, nonostante mio fratello (che ha accettato la cosa) abbia tentato più volte di mediare.

amers ha detto
Riporto alla luce questo topic perché ho bisogno di sfogarmi.

Io son dichiarata da ormai quasi quindici anni, vivo tranquillamente la mia sessualità e non ho mai nascosto di essere lesbica. Il problema è che non riesco a dirlo alla madre dei bambini che guardo. Se avessi con lei un semplice rapporto lavorativo non ci penserei minimamente ma abbiamo un rapporto che va oltre e mi sento male a non dirglielo. La mia paura è che possa prenderla male perché per tre anni ho fatto finta di nulla :/  

credo che la cosa più giusta sia parlarle. Prima di tutto se è una persona con un minimo di buon senso capirà, altrimenti meglio perderla che trovarla e poi per te stessa, immagino possa essere un peso tenerlo segreto e non è giusto che lo sia ! Quando un mio amico me l'ha confidato l'ha fatto dopo 5 anni di amicizia e non ho avuto nessun problema ! Ti sono vicino

amers ha detto
Riporto alla luce questo topic perché ho bisogno di sfogarmi.

Io son dichiarata da ormai quasi quindici anni, vivo tranquillamente la mia sessualità e non ho mai nascosto di essere lesbica. Il problema è che non riesco a dirlo alla madre dei bambini che guardo. Se avessi con lei un semplice rapporto lavorativo non ci penserei minimamente ma abbiamo un rapporto che va oltre e mi sento male a non dirglielo. La mia paura è che possa prenderla male perché per tre anni ho fatto finta di nulla :/  

Se hai necessità di aprirti con lei fallo.. la conosci da tanto, quindi magari sai già che tipo di reazione ti potresti aspettare, non tanto per la cosa in sé, ma per il fatto di aver aspettato a dirglielo.... alla fine se é un'amica nel vero senso della parola, capirà il perché tu abbia aspettato... penso che una persona si debba sentire pronta e tranquilla per aprirsi totalmente con qualcuno, quindi si vede che questo era il tempo che ti serviva... faresti bene ad aprirti, anche per stare meglio tu, e sarebbe egoista lei se se la prendesse 

@semota daje, Sem!!!