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POKéMON: come migliorereste i videogiochi?
allego
Utente DIAMANTE

Utente
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10 agosto, 2016
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1
24 giugno, 2020 - 10:27
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In questo breve estratto di una sua live Dario Moccia parla a ruota libera dei videogiochi Pokémon, sottolineando il fatto che ormai non abbiano più grosso appeal in quanto troppo uguali a se stessi da tempo.

Effettivamente gli schemi e i paradigmi sono sempre i medesimi (e qui torniamo al discorso delle grandi aziende restie ai cambiamenti e al rischio e al fatto che squadra che vince non venga mai cambiata), e lui dice che i giocatori andrebbero "educati" anche grazie alle sorprese e ai cambiamenti nelle varie emanazioni, mentre invece ormai cambia solo il titolo e poco altro ma le cartucce restano pressoché immutate. Dario propone la creazione di videogiochi Pokémon che siano open world, con tanti dungeon e con vari livelli di difficoltà.

Voi che ne pensate? Quali sono le pecche dei videogiochi Pokémon che andreste a migliorare? I giochi vanno ripensati completamente?

Personalmente ritengo che il paradigma consolidato sia comunque sempre intrigante, nel senso che funziona talmente bene che sarebbe assurdo cambiarlo. Anche perché i tratti peculiari di ogni singolo gioco (cambio di regione/ambientazione, nuovi personaggi, caratterizzazioni e temi inediti) mi bastano per apprezzare (a volte più a volte meno) un determinato gioco

Edre
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7 agosto, 2013
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2
24 giugno, 2020 - 12:44
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Faccio parte di quella fetta di fan abbastanza critica nei confronti della GameFreak, ma non indignata in modo assurdo, perché comprendo anche il loro modus operandi.

Come tu hai detto, il paradigma dei giochi Pokémon funziona, perché il brand di base è estremamente forte. Per soddisfare la maggior parte dei fan dei videogiochi Pokémon, che sono principalmente casuals, ossia persone che, di base, giocano quasi solo ai titoli Pokémon (e, lo ammetto, ne faccio parte anche io), bastano un cambio di ambientazione e nuove creature. Chi gioca a Pokémon lo fa per affetto nei confronti del brand e per il feeling a cavallo tra wholesome e competitivo che ha sempre permeato i giochi.

Il discorso si è leggermente incrinato con LGPE e SwSh, perché sono stati fatti degli errori leggermente più "grossi" rispetto al passato. L'art-style del primo era tremendino, con le features cartoonesche e la mappa a griglia, ma la GameFreak aveva specificato che quello fosse un gioco indirizzato verso i nuovi fan, quindi i fan storici attendevano qualcosa di molto superiore in SwSh... Che non è arrivato. L'art-style è carino, ma la grafica dei giochi è tremenda, il miglioramento di tanti aspetti di quality of life non ha colmato un sacco di lacune di trama e una grande mancanza di contenuti. Però i giochi hanno venduto tantissimo, perché sono giochi Pokémon. La formula funziona. Io stesso, che gioco a pochissimi altri videogames, mi sono reso conto di quanto fosse
p e n o s a la grafica di Spada e Scudo solo dopo aver acquistato altri giochi per la Switch, la maggior parte dei fan Pokémon comprerà solo Pokémon e non potrà fare il confronto.

L'unico "flop", nei giochi Pokémon, è stata la quinta generazione, che comprendeva tutti gli elementi che ora i fan non casual chiedono: più attenzione ai nuovi Pokémon, una trama meno infantile e personaggi ben caratterizzati, una regione più vasta e con spunti interessanti, meccaniche che diversifichino il gioco per evitare che tutto si esaurisca entro quelle classiche 20 ore di gameplay, un buon post-game. La quinta gen aveva tutto questo, ma ha floppato, perché la maggior parte dei fan Pokémon non vuole grosse innovazioni. Dalla sesta, in cui hanno tagliato un buon 40% di contenuti rispetto alle precedenti generazioni, è tornato il successo. 

Non riesco, quindi, a colpevolizzare del tutto GameFreak: da un punto di vista aziendale, per un brand così importante, è chiaro che vi siano pressioni sul pubblicare un gioco all'anno, che si punti ad un guadagno "facile", che si faccia il minimo indispensabile a fronte di entrate che arriveranno di sicuro. La loro colpa è semplicemente il fatto di non fingere più che siano motivati dalla passione e non dal guadagno. Ormai sono sempre più convinto che il problema non siano i giochi in sé, ma il fatto che ormai noi fan più "attempati" siamo fuori target: GF e Nintendo non hanno alcuna intenzione di spostare il target Pokémon dai bambini, possiamo solo accettare la cosa e regolarci di conseguenza. Noi più grandi, al massimo, avremo un qualche contentino random, ma niente di più.

Poi sì, per rispondere alla domanda, personalmente darei una connotazione più matura ai giochi, vorrei una trama meno scontata, una generazione numerosa che caratterizzi al 100% una regione (cioè dai, nel primo minuto di gioco di Spada e Scudo ti trovi davanti un poster che dice "Charizard, Gengar e Machamp: i tre Pokémon più famosi di Galar", quando nell'ottava gen ci sono design fantastici su cui avrebbero potuto e dovuto puntare), un ritorno a percorsi più lunghi, maggiore libertà di esplorazione. Però sì... Non accadrà. 

allego
Utente DIAMANTE

Utente
Forum Posts: 19888
Member Since:
10 agosto, 2016
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3
24 giugno, 2020 - 13:38
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Edre ha detto
Faccio parte di quella fetta di fan abbastanza critica nei confronti della GameFreak, ma non indignata in modo assurdo, perché comprendo anche il loro modus operandi.

Come tu hai detto, il paradigma dei giochi Pokémon funziona, perché il brand di base è estremamente forte. Per soddisfare la maggior parte dei fan dei videogiochi Pokémon, che sono principalmente casuals, ossia persone che, di base, giocano quasi solo ai titoli Pokémon (e, lo ammetto, ne faccio parte anche io), bastano un cambio di ambientazione e nuove creature. Chi gioca a Pokémon lo fa per affetto nei confronti del brand e per il feeling a cavallo tra wholesome e competitivo che ha sempre permeato i giochi.

Il discorso si è leggermente incrinato con LGPE e SwSh, perché sono stati fatti degli errori leggermente più "grossi" rispetto al passato. L'art-style del primo era tremendino, con le features cartoonesche e la mappa a griglia, ma la GameFreak aveva specificato che quello fosse un gioco indirizzato verso i nuovi fan, quindi i fan storici attendevano qualcosa di molto superiore in SwSh... Che non è arrivato. L'art-style è carino, ma la grafica dei giochi è tremenda, il miglioramento di tanti aspetti di quality of life non ha colmato un sacco di lacune di trama e una grande mancanza di contenuti. Però i giochi hanno venduto tantissimo, perché sono giochi Pokémon. La formula funziona. Io stesso, che gioco a pochissimi altri videogames, mi sono reso conto di quanto fosse
p e n o s a la grafica di Spada e Scudo solo dopo aver acquistato altri giochi per la Switch, la maggior parte dei fan Pokémon comprerà solo Pokémon e non potrà fare il confronto.

L'unico "flop", nei giochi Pokémon, è stata la quinta generazione, che comprendeva tutti gli elementi che ora i fan non casual chiedono: più attenzione ai nuovi Pokémon, una trama meno infantile e personaggi ben caratterizzati, una regione più vasta e con spunti interessanti, meccaniche che diversifichino il gioco per evitare che tutto si esaurisca entro quelle classiche 20 ore di gameplay, un buon post-game. La quinta gen aveva tutto questo, ma ha floppato, perché la maggior parte dei fan Pokémon non vuole grosse innovazioni. Dalla sesta, in cui hanno tagliato un buon 40% di contenuti rispetto alle precedenti generazioni, è tornato il successo. 

Non riesco, quindi, a colpevolizzare del tutto GameFreak: da un punto di vista aziendale, per un brand così importante, è chiaro che vi siano pressioni sul pubblicare un gioco all'anno, che si punti ad un guadagno "facile", che si faccia il minimo indispensabile a fronte di entrate che arriveranno di sicuro. La loro colpa è semplicemente il fatto di non fingere più che siano motivati dalla passione e non dal guadagno. Ormai sono sempre più convinto che il problema non siano i giochi in sé, ma il fatto che ormai noi fan più "attempati" siamo fuori target: GF e Nintendo non hanno alcuna intenzione di spostare il target Pokémon dai bambini, possiamo solo accettare la cosa e regolarci di conseguenza. Noi più grandi, al massimo, avremo un qualche contentino random, ma niente di più.

Poi sì, per rispondere alla domanda, personalmente darei una connotazione più matura ai giochi, vorrei una trama meno scontata, una generazione numerosa che caratterizzi al 100% una regione (cioè dai, nel primo minuto di gioco di Spada e Scudo ti trovi davanti un poster che dice "Charizard, Gengar e Machamp: i tre Pokémon più famosi di Galar", quando nell'ottava gen ci sono design fantastici su cui avrebbero potuto e dovuto puntare), un ritorno a percorsi più lunghi, maggiore libertà di esplorazione. Però sì... Non accadrà.   

Concordo in toto con la tua analisi e io ho adorato DI BRUTTO la quinta gen (forse anche per il fatto che in quegli anni seguivo regolarmente anche l'anime e quindi ho vissuto quella fase con lo stesso approccio che avevo per i primissimi giochi pur con una maggior consapevolezza e maturità).

Per me con quarta e quinta generazione c'è stato un salto notevole (e aggiungo anche la sesta che non mi è piaciuta per nulla ma è innegabilmente un proseguimento naturale delle due che l'hanno preceduta), tanto che suddividerei la produzione in tre macro-ere:

1) prima, seconda, terza generazione (ogni volta delle piccole aggiunte ma trama sempre abbastanza cartoonesca e pienamente in target molto giovane)

2) quarta, quinta, sesta generazione (introduzione di ulteriori meccaniche, tematiche che diventano via via più mature e soprattutto caratterizzazione notevole di personaggi e ambienti, che secondo me è il vero fiore all'occhiello di questa fase. Ad esempio adoravo il fatto che i capipalestra svolgessero anche altri mestieri, e ciò li rendeva assolutamente peculiari e le loro palestre erano dei veri e propri gioielli artistici)

3) post-sesta generazione (lì hanno provato a cambiare gattopardescamente lasciando però tutto com'era. I cambiamenti sono stati solo formali e non sostanziali e se Alola sembrava quasi uno spin-off con Galar si è tornati ad una formula tradizionale che però non ha spaccato poi più di tanto)

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