Ci siamo

Sanremo Il secondo Sanremo dell'era Baglioni conosce un successo di pubblico e critica paragonabile al primo; anche gli ascolti rimangono stabili rispetto a quelli delle ultime due edizioni, con media finale fra il 50 e il 52%.

Il Volo bissa il successo del 2015, battendo in superfinale Ultimo e Loredana Berté. Flop generale per i beniamini di RH e gli ex talent: Irama arriva in top8 bassa, Nigiotti a centroclassifica, Arisa e la Tatangelo floppano di nuovo, Einar e Mahmood entrambi in bottom 6. Uno dei più grandi successi commercialmente parlando sarà il brano di Federica Carta e Shade (pur se completamente ignorato dalle giurie) mentre la sorpresa dell'edizione e il brano che farà più parlare (come lo Stato Sociale l'anno scorso) sarà quello di Achille Lauro.

Melodifestivalen Wiktoria porta una ballad strappalacrime à la Undo e vince con plebiscito di pubblico e giurie, sul podio si piazzano Nano e Bishara Morad, mentre John Lundvik proverà a cambiare genere e verrà estremamente ridimensionato rispetto al podio del 2018. Anna Bergendahl manca l'accesso per l'Andra Chansen e diventa uno dei meme più discussi nella galassia degli eurofan. Mohombi arriva in finale con brano allegro e vendutissimo ma viene ucciso dalle giurie, mentre i due FO&O non riescono a replicare il successo di Felix Sandman e spariscono in breve dalla scena.

Eurovision É il remake di Vienna 2015, con il gran ritorno della Russia (che porta Sergey Lazarev, rilanciato alla grande tre anni dopo il terzo posto un po' come Dima Bilan fra il 2006 e il 2008), Svezia ed Italia a contendersi il titolo. Vince l'Italia con Il Volo - vittoria avallata da pubblico e giurie, che farà gridare gli eurofan di tutta Europa al "risarcimento" - davanti a Russia e Francia, mentre la Svezia favorita della vigilia entrerà in top10 ma si fermerà fuori dai primi 5.

Ennesimo flop di Spagna e Regno Unito, tornerà a fare male anche la Germania mentre l'Australia tornerà nei primi 10. Prima storica eliminazione in semifinale anche per l'Ucraina, rompendo il tabù delle "finaliste a vita" una volta per tutte.

Sarà un'edizione a forte impronta LGBT, con diversi concorrenti (in particolare Bilal Hassani per la Francia) a rappresentare la bandiera rainbow; Dana International darà spettacolo in tal senso come interval act.

Amici Vince Giordana Angi - che si proverà a lanciare come "la nuova Emma/Alessandra" con successo abbastanza modesto - davanti a Casillo, Mameli e Tish per una finale 100% canto. Mowgly sarà il primo breaker vincitore del circuito ballo (e big fan favorite, non ai livelli di Andreas ma quasi), in più ci sarà un ingresso in corsa di una cantautrice donna sullo stampo di Martina Attili. Serale tutto registrato tranne la finale ed ascolti in forte calo rispetto alla 17 con il monopolio di Maria/Fascino che in generale sembrerà iniziare a scricchiolare.

X Factor 13 Giuria rinnovata quasi del tutto con il redivivo Fedez che affianca Paradiso, Ghali (malgrado le perplessità per due giurati abbastanza simili) e Irene Grandi. É l'edizione che, sull'onda della vittoria di Anastasio, sdogana definitivamente il rap e soprattutto la trap (specialmente per quanto riguarda gli Under Uomo di Ghali, all'interno dei quali saranno presenti diversi profili di questo tipo), ma a vincere sarà l'ennesimo Over uomo guidato da Paradiso. Fedez avrà i Gruppi e raggiungerà un deludente quarto posto, minacciando di non tornare per l'edizione 14.

The Voice Si terrà davvero e flopperà per l'ennesima volta (con media finale attorno al 9%) ma catalizzerà un po' l'attenzione durante le Blind per la presenza di Simona Ventura attorno alla quale sarà un po' "ricostruito" il ruolo di conduttore. I giudici saranno Achille Lauro, Max Pezzali, Cristina Scabbia e Noemi: a vincere sarà una ragazza fra i 25 e i 35 con vocione caratteristico, parte del #TeamCristina.

Ballando Giovanni Ciacci sostituirà la Lucarelli in giuria e si accapiglierà con Zazzaroni e/o Mariotto entro la quarta puntata. Vincerà una sportiva appena ritirata e partita fuori dal novero dei papabili, accoppiata a Stefano Oradei; nel cast ci saranno almeno due personalità semisconosciute ma lanciatissime su Instagram (vedi i vari Sguazzini/Cristina/Giarratana/Akash), uno dei quali finirà al centro di una polemica quando si scoprirà che ha comprato buona parte dei suoi follower. Ascolti buoni.

Altri reality Il 2019 segnerà la fine della "seconda era dei reality" come la conosciamo, con il flop di tutti i più importanti reality di Mediaset ed enormi critiche anche pubbliche ai capisaldi del genere (in particolare Barbara D'Urso, che riempirà nuovamente di pseudo-VIP il GF16). L'Isola 14 vivacchierà ma non porterà a casa grandi risultati (-10% rispetto all'ultima edizione), riuscendosi però a salvare sul piano delle dinamiche che non mancheranno: a vincere sarà Marina La Rosa, che coronerà un percorso di redemption durato quasi 19 anni. Da Saranno Isolani entrerà Yuri Rambaldi, che avrà un ruolo abbastanza importante all'interno della stagione, mentre Luca Vismara sarà una delusioncina e verrà odiato dal pubblico medio.

Il GF16 sarà un flop totale, si reggerà sulle solite dinamiche stantie (divisione fra haves e have-nots, freeze come se piovesse) e incoronerà un vincitore irricordabile. La crisi annunciata dei reality porterà a un cast di basso livello anche per quanto riguarda il GF NIP, con Elettra Lamborghini nuovamente nei rumors ma che preferirà sfilarsi all'ultimo. Il GF VIP 4 farà risultati inferiori a quelli del 3 e sarà vinto da un ex tronista o un altro esemplare maschile della galassia defilippiana (Giorgio Manetti?)

MasterChef 8 si manterrà sui numeri della 7 e sarà vinto da una donna "forte" fra i 30 e i 40, un profilo che dividerà il pubblico ma tendenzialmente positivo, con una backstory di rivalsa alle spalle. Locatelli sarà apprezzato dal pubblico medio e sarà immediatamente confermato per la nona edizione.

Pechino Express resterà in Africa e farà un'edizione All Stars sul trasharolo andante con coppie mixate e tutti i personaggi caratteristici del franchise (Marchesa, Fariba, ecc.). I risultati non arriveranno e il programma sarà cancellato definitivamente per il 2020.

Politica Le elezioni europee sanciranno il trionfo della Lega, che con una campagna elettorale fortemente anti-Europa ed anti-Bruxelles supererà da sola il 35%. Flop del M5S che non raggiungerà il 25% e dell'area relativa al centrosinistra che guidata da Zingaretti si fermerà sotto il 22%, per poi spaccarsi definitivamente con la fondazione di un nuovo partito pseudo-liberale a matrice "renziana/macroniana". Il risultato delle europee porterà a un forte dibattito interno nel M5S, in grave emorragia di consensi con una Lega sempre più egemone: sicuro di poter puntare alla maggioranza assoluta, Salvini scioglierà il governo nei mesi finali del 2019 alla luce di contrasti sempre maggiori con i 5 Stelle. L'anno si chiuderà con l'avvio della campagna elettorale per le prossime elezioni, l'epurazione di diversi personaggi "cardine" del M5S e la discesa in campo di Alessandro Di Battista al posto di Di Maio.

In Europa i partiti populisti non sfonderanno - salvo che in Italia, nel gruppo di Visegrad e in Spagna, dove VOX diventerà in breve uno dei tre partiti più potenti. La Svezia sarà costretta a tornare alle urne e sarà per parecchio tempo sotto i riflettori europei per una retorica sempre più violenta ed anti-Islam perpetrata da SD ed Alternativ för Sverige.

Negli Stati Uniti sarà un anno di forte conflitto fra Trump e il nuovo parlamento, specialmente per quanto riguarda la Camera che non passerà parecchie leggi "cardine" propulse dai conservatori. Trump si manterrà comunque a galla e continuerà la trasformazione del GOP in un partito populista e ultra-nazionalista, legittimando sempre più le frange più estremiste del suo elettorato in ottica 2020. Fra i democratici imperverserà la discussione sulle primarie, con Joe Biden frontrunner e una forte sfida montata da Beto O'Rourke (più un forte candidato femminile da identificarsi in Kamala Harris, Amy Klobuchar o entrambe). Bernie Sanders si ritirerà dalla contesa prima della fine dell'anno.

Sport La Juventus vincerà l'ennesimo titolo, ma perderà la finale di Champions contro il City di Guardiola. I mondiali di nuoto vedranno la definitiva consacrazione di Caeleb Dressel come stella dello sport mondiale, con 8 medaglie d'oro fra gare individuali e staffette. Nell'atletica invece brillerà soprattutto la stella di Armand Duplantis, che batterà il record del mondo di Bubka nel salto con l'asta. Nel tennis sarà l'anno dell'esplosione di Denis Shapovalov, che vincerà il suo primo Slam.

Varie ed eventuali Takagi e Ketra sforneranno la solita hit estiva con Annalisa ed un rapper/trapper come voce trainante, vendendo un fantastiliardo. Ci sarà anche il successo planetario di un nuovo nome nel campo del reggaeton (con un brano che raggiungerà i numeri e la popolarità di Despacito), mentre i BTS sfonderanno anche nel campo del mainstream (pure in Italia) e verranno legittimati dalla vittoria di un Grammy. I Måneskin e Ultimo consolideranno la loro posizione all'interno del panorama musicale italiano mentre Anastasio, anche a causa della cattiva promozione, raccoglierà solo un Oro col primo disco.

Si parlerà finalmente di cambiamenti climatici, anche in Italia e anche in relazione a uno o più eventi climatici fortemente distruttivi. Salvini e in generale la Lega assumeranno in proposito una posizione negazionista "esplicita" simile a quella di Trump. Il centrosinistra proverà a farsi bandiera dell'ambiente senza grossi risultati in termini di voto (andrà meglio all'estero) e ci sarà un tentativo di rifondazione dei Verdi italiani come entità autonoma.

L'inchiesta sul cyber spionaggio industriale porterà a un contrasto sempre maggiore fra Stati Uniti e Cina, con provocazioni più o meno velate dall'uno e dall'altro lato.

Una celebrità maschile di livello mondiale farà coming out.