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Che regine 

MasterChef è così ormai da 4/5 anni a questa parte: fino alla Semifinale un talent in piena regola, in finale diventa un reality in pasto al televoto alle esigenze di un pubblico che strepita per assistere al finale più adatto all'epilogo di una favola per l'età prescolare, con la vittoria del buono e la decaduta dei cattivi. Non ci credo al fatto che puntualmente ogni villan o presunto tale nella presentazione del proprio menu commetta più passi falsi del vincitore più trasversale. Per carità, può succedere di tanto in tanto, ma ormai è una scelta editoriale.

Mi ricorderò questa finale per il primo di Maria Teresa, il secondo di Antonio, il dolce di Marisa, l'imitazione di Massari operata da Nicolò, e per l'(inaspettato) endorsement di Anna Maria per Maria Teresa. A parte che ne è uscito un messaggio bello di sostegno tra donne, ma tra le altre cose è finalmente trapelata in tv l'idea che una donna passionale del sud possa ragionare non necessariamente per impulsi emotivi, come il pubblico dei social, ma con lucidità e avvedutezza: è un bel messaggio e non troppo spesso viene lanciato.

Ad Antonio lasciamo la vittoria di MasterChef 9, ma mi aspetto di ritrovare Maria Teresa e Marisa all'AS 2 (e forse anche Francesca, se vogliono appiopparle un percorso alla "Rubina"). Ho apprezzato Cannavacciuolo durante gli assaggi, l'ho trovato meno impostato di Barbieri, che non faceva altro che scervellarsi per identificare presunti punti nevralgici nei piatti delle due donne.