Moderatore Junior
28 novembre, 2015
In una recente intervista di Rolling Stones al presidente della FIMI Enzo Mazza riguardo il successo in classifica degli album di Marracash e Tha Supreme e la disparità di pubblico che usa i servizi streaming musicali, è stato dichiarato che tra i piani futuri c'è la possibilità di un innalzamento delle soglie per le certificazioni, a detta del presidente stesso "troppo basse dato il mercato in crescita"
Quindi per il momento non ritenete di fare dei cambiamenti nelle misurazioni?
Per il momento no ma non c’è nessuna rigidità preconcetta, siamo disponibili a cambiare per rendere i nostri strumenti sempre più attendibili. Tant’è che sicuramente, parlando di singoli faremo un adeguamento sui livelli di certificazione: ormai le soglie del disco d’oro sono troppo basse, e anche questo dimostra che il mercato è in crescita.
E voi che ne pensate?? Siete favorevoli a un adeguamento delle soglie per le certificazioni oppure preferireste un cambio di metodo per le copie vendute?
Utente
27 agosto, 2018
Io non sono favorevole ad alzare le soglie (tipo disco d'oro ogni 30k invece di 25k). Piuttosto, sarebbe meglio alzare la quota di conversione (non più 130 ascolti=1 copia venduta, ma magari 150 o 200). Eliminerei anche la regola che basta 30 secondi per conteggiare l'ascolto di un brano (ma mi sa che questo dipende da Spotify)
Utente
24 agosto, 2015
Mi sembra così evidente che il problema non siano le soglie bensì il metodo di conteggio che non capisco come facciano a non arrivarci quelli della FIMI, che di queste cose si occupano di mestiere
confuso&felice ha detto
Io non sono favorevole ad alzare le soglie (tipo disco d'oro ogni 30k invece di 25k). Piuttosto, sarebbe meglio alzare la quota di conversione (non più 130 ascolti=1 copia venduta, ma magari 150 o 200). Eliminerei anche la regola che basta 30 secondi per conteggiare l'ascolto di un brano (ma mi sa che questo dipende da Spotify)
Si, concordo con entrambe le cose.
Intervista molto interessante comunque.
Utente
1 maggio, 2016
Gen931 ha detto
Aggiungere youtube e passaggi radio
Concordo sull'aggiungere youtube, molta gente ascolta da lì.
Per i passaggi radio invece ho un po' di dubbi.
E concordo sul fatto se non occorra alzare le soglie, bensì cambiare i parametri di conversione dello streaming.
" Ah ... anche poeta ! "
Banned
7 agosto, 2013
guardian22 ha detto
I passaggi radio assolutamente noUno deve decidere di andare quantomeno ad ascoltare la canzone
Beh, potrei sindacare che con le playlist in realta' c'e' sempre meno scelta autonoma e propria... Una playlist in fondo e' come una radio, fa una selezione e te le propone..
Utente
1 maggio, 2016
ouro ha detto
Beh, potrei sindacare che con le playlist in realta' c'e' sempre meno scelta autonoma e propria... Una playlist in fondo e' come una radio, fa una selezione e te le propone..
No, Ouro, una playlist la vai a cliccare, una canzone puoi saltarla non dandole nemmeno i 30 secondi minimi, hai una facoltà di scelta nell'ascolto, cosa che invece nei passaggi radio prestabiliti non hai assolutamente.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
7 agosto, 2013
Signorina Silvani ha detto
No, Ouro, una playlist la vai a cliccare, una canzone puoi saltarla non dandole nemmeno i 30 secondi minimi, hai una facoltà di scelta nell'ascolto, cosa che invece nei passaggi radio prestabiliti non hai assolutamente.
La maggior parte della gente ascolta le playlist più importanti mentre è in macchina/palestra/ufficio/impegnato a fare altro e non si mette a skippare.
Comunque il contributo della radio sarebbe parziale, quindi non è che i vari Jovanotti/Ligabue avrebbero dischi di diamante regalati. Però si aiuterebbe a dare più valore a dei pezzi che resistono in top5 per settimane in radio.
Ad esempio Se Piovesse il tuo nome è doppio platino come un singolo random di Ultimo o di the supreme. Eppure si è fatto tre mesi alla 1 in radio.
Come tutte le cose ci sono pro e contro
Utente
27 maggio, 2018
vincy ha detto
Cioè se innalzano le soglie, i cantanti pop per prendere un disco d'oro ci metteranno ancora di più di quanto non lo fanno già ora.
This. Come non capire il problema. Alzare le soglie significa semplicemente rendere ancora più a pannaggio della trap e del rap le certificazioni grazie a Spotify. Bisognerebbe avere un’integrazione con YouTube e le radio o, più difficile, cercare di calmierare gli ascolti provenienti dalle playlist che funzionano esattamente come una programmazione radiofonica. Condivido con @ouro. Il reingresso di Cesare e Michielin in top 200 dopo l’entrata nella Hot Hits non lasciano molti dubbi su quanto valgano le playlist decise da terzi e quanto siano determinanti gli automatismi che creano. Quindi mettere un bilanciamento con un ulteriore programmazione decisa da terzi su un’altra piattaforma, non lasciando il monopolio a Spotify, potrebbe essere un tentativo correttivo.
Utente
1 maggio, 2016
Gen931 ha detto
Signorina Silvani ha detto
No, Ouro, una playlist la vai a cliccare, una canzone puoi saltarla non dandole nemmeno i 30 secondi minimi, hai una facoltà di scelta nell'ascolto, cosa che invece nei passaggi radio prestabiliti non hai assolutamente.
La maggior parte della gente ascolta le playlist più importanti mentre è in macchina/palestra/ufficio/impegnato a fare altro e non si mette a skippare.
Comunque il contributo della radio sarebbe parziale, quindi non è che i vari Jovanotti/Ligabue avrebbero dischi di diamante regalati. Però si aiuterebbe a dare più valore a dei pezzi che resistono in top5 per settimane in radio.
Ad esempio Se Piovesse il tuo nome è doppio platino come un singolo random di Ultimo o di the supreme. Eppure si è fatto tre mesi alla 1 in radio.
Come tutte le cose ci sono pro e contro
Qui il discorso è molto complesso e va oltre ai calcoli FIMI.
Al di là di Elisa e parlando in generale, una canzone che sta ai vertici della classifica Earone per tanto tempo (mi viene in mente un Luca Carboni di qualche tempo fa), che ha di conseguenza un bacino di utenza vastissimo e fatica a prendere una certificazione, qualche problema ce l'ha rispetto ai gusti del pubblico. Viene tanto passata ed ascoltata in radio, ma mai cercata dal pubblico sulle varie piattaforme, quindi perchè la FIMI dovrebbe conteggiarla?
" Ah ... anche poeta ! "
Banned
7 agosto, 2013
Ti vai a sintonizzare su un canale radio specifico (forse per i programmi che fanno, forse per la selezione di musica?) e se non ti piace cambi canale di solito. So bene che e' diverso eh, ma cosi' tanto diverso?
Quello che voglio dire e' che il confine tra scelta propria e scelta di qualcun altro l'abbiamo gia' infranto. Scelta propria era comprare.
Utente
27 agosto, 2018
Io sono assolutamente contrario a considerare le radio: critichiamo le playlist Spotify, ma con le radio avverrebbe la stessa cosa: lasciamo a pochi decidere chi prenderà le certificazioni favorendo pochi artisti (Mengoni,Jovanotti,Tiziano Ferro..), alcuni di questi già favoriti dall'inserimento nelle playlist chiave di Spotify. Per non parlare delle ulteriori pressioni che le case discografiche faranno alle radio. Bisognerebbe trovare un modo per distinguere l'ascolto da un brano se proviene da una playlist o dal profilo dell'artista, e pesare i due ascolti in modo diverso
Utente
7 agosto, 2013
Signorina Silvani ha detto
Earone per tanto tempo (mi viene in mente un Luca Carboni di qualche tempo fa), che ha di conseguenza un bacino di utenza vastissimo e fatica a prendere una certificazione, qualche problema ce l'ha rispetto ai gusti del pubblico. Viene tanto passata ed ascoltata in radio, ma mai cercata dal pubblico sulle varie piattaforme, quindi perchè la FIMI dovrebbe conteggiarla?
Il caso Carboni sarebbe un caso limite, e penso di aver già risposto. Il contributo della radio è parziale. Quindi se una canzone va benissimo in radio e non trova riscontro dalle altre parti (e ripeto sono casi limite, perchè solitamente non è così) non prende manco il disco di legno.
ouro ha detto
Ti vai a sintonizzare su un canale radio specifico (forse per i programmi che fanno, forse per la selezione di musica?) e se non ti piace cambi canale di solito. So bene che e' diverso eh, ma cosi' tanto diverso?Quello che voglio dire e' che il confine tra scelta propria e scelta di qualcun altro l'abbiamo gia' infranto. Scelta propria era comprare.
Concordo.
Disco d'oro per le vendite. Ma vendite di che? visto che lo streaming non muove soldi. Io pago 3 euro al mese per premium da due anni.
A sto punto se le certificazioni non sono più legate al denaro speso dagli ascoltatori, vanno inseriti anche gli altri canali gratuiti come youtube e radio. Con tutti i pro e contro. Così come lo stesso spotify dominato dalle playlist.
E comunque se facciamo partire la canzone di Carboni la canticchiamo tutti. Mentre invece alcuni singoli di Jovanotti o Ligabue non li ricorderebbe nessuno. Non confondiamo i singoli che si fanno qualche settimana in top5 per poi sparire perchè rigettati, con quelle che sono state delle vere e proprie hit radiofoniche. Altrimenti mettiamo tutto in un solo calderone e si perde l'analiticità.
Detto ciò sono il primo a criticare le scelte delle radio, ma qua non si sta parlando di cosa è giusto e cosa è sbagliato. Si sta cercando di capire come cambiare i metodi di assegnazione delle certificazioni in modo che ci sia corrispondenza tra successo di un pezzo e ''vendite''.
Poi invece mettere tre singoli di un album al massimo in chart vi va bene? Quella non sarebbe una coercizione?
Banned
7 agosto, 2013
Piu' che altro riconosco che la stessa radio e' decisa a priori da qualcuno in "alto", ma quantomeno introduce un altro "alto" rispetto a Spotify, che a volte converge, a volte diverge da Spotify, dando semplicemente piu' chances a chi da Spotify e' escluso al momento.
E siccome secondo me le certificazioni dovrebbero rispecchiare il grado di successo (non di entrate economiche, dato che ormai non e' piu' il caso), allora una canzone che magari e' andata normale su Spotify ma la conoscono tutti per via della radio, e' giusto abbia un riconoscimento - minimo, non parlo di multiplatini.
Utente
24 ottobre, 2013
Ma quando parlate di radio inserite intendete nella classifica e non nelle certificazioni, vero? Perché mi sfugge la logica dietro a questa eventuale scelta e credo si tratterebbe del primo caso al mondo in cui ciò avviene(?)
Sarei più favorevole all'inclusione di youtube, ma sarebbe in contraddizione con l'esclusione degli ascolti on demand free. Non so quanti hanno YouTube premium in Italia, penso un numero irrisorio e quindi l'impatto sarebbe basso.
Nell'articolo parla del caso di Ed e del cambio che ha portato in uk, ma poi afferma che non sarebbe giusto non premiarli. Bisogna far notare che si tratta della classifica singoli, se più del 50% è composto da brani random, allora perde di significato
Utente
24 agosto, 2015
Signorina Silvani ha detto
Gen931 ha detto
Signorina Silvani ha detto
No, Ouro, una playlist la vai a cliccare, una canzone puoi saltarla non dandole nemmeno i 30 secondi minimi, hai una facoltà di scelta nell'ascolto, cosa che invece nei passaggi radio prestabiliti non hai assolutamente.
La maggior parte della gente ascolta le playlist più importanti mentre è in macchina/palestra/ufficio/impegnato a fare altro e non si mette a skippare.
Comunque il contributo della radio sarebbe parziale, quindi non è che i vari Jovanotti/Ligabue avrebbero dischi di diamante regalati. Però si aiuterebbe a dare più valore a dei pezzi che resistono in top5 per settimane in radio.
Ad esempio Se Piovesse il tuo nome è doppio platino come un singolo random di Ultimo o di the supreme. Eppure si è fatto tre mesi alla 1 in radio.
Come tutte le cose ci sono pro e contro
Qui il discorso è molto complesso e va oltre ai calcoli FIMI.
Al di là di Elisa e parlando in generale, una canzone che sta ai vertici della classifica Earone per tanto tempo (mi viene in mente un Luca Carboni di qualche tempo fa), che ha di conseguenza un bacino di utenza vastissimo e fatica a prendere una certificazione, qualche problema ce l'ha rispetto ai gusti del pubblico. Viene tanto passata ed ascoltata in radio, ma mai cercata dal pubblico sulle varie piattaforme, quindi perchè la FIMI dovrebbe conteggiarla?
In realtà, andando a memoria, Carboni rientra pienamente nel prototipo dell'artista italiano che va bene ovunque (radio, Itunes, tour e album) fuorché nello streaming, che però lo penalizza moltissimo. Luca lo stesso, Bologna è una regola e Una grande festa sono tutte e tre certificate e quasi solo grazie alle vendite 'vere', con poco streaming alle spalle dovuto alle poche playlist e al poco appeal dell'artista per il pubblico che streamma. Quindi mi pare un esempio che conferma quanto stiamo dicendo, invece di contestarlo.
Ciò detto, sono anni che credo che radio e Youtube, pur in piccole percentuali, andrebbero incluse, perché l'esempio di Gen è perfetto: SPITN, insindacabilmente tra le canzoni italiane di maggior successo degli ultimi anni, è 'ferma' ad un doppio platino (che a breve sarà triplo) come una qualsiasi album track di Ultimo che campa quasi solo di streaming e playlist (parlo delle canzoni, eh). Mi pare chiaro che qualcosa non torni, in tal senso.
ouro ha detto
Piu' che altro riconosco che la stessa radio e' decisa a priori da qualcuno in "alto", ma quantomeno introduce un altro "alto" rispetto a Spotify, che a volte converge, a volte diverge da Spotify, dando semplicemente piu' chances a chi da Spotify e' escluso al momento.E siccome secondo me le certificazioni dovrebbero rispecchiare il grado di successo (non di entrate economiche, dato che ormai non e' piu' il caso), allora una canzone che magari e' andata normale su Spotify ma la conoscono tutti per via della radio, e' giusto abbia un riconoscimento - minimo, non parlo di multiplatini.
Esatto.
Most Users Ever Online: 2564
Currently Online: allego
365 Guest(s)
Currently Browsing this Page:
1 Guest(s)
Top Posters:
Olimpico85: 46381
pesca: 33124
KassaD1: 26612
xello: 25444
pazzoreality: 24095
Newest Members:
giuseppe
Sam smith
nicolas
jerry
jony
Forum Stats:
Groups: 6
Forums: 207
Topics: 26859
Posts: 1390007
Member Stats:
Guest Posters: 7
Members: 22816
Moderators: 9
Admins: 3
Administrators: RealityHouse, Alex87, mariomatt
Moderators: sadida83, Fob92, BB, Latinista, Alby, amers, Edre, monechiapi, Capo Horn