Come tempistiche non mi sembrerebbe troppo presto se fosse questo autunno. 

Poi così giovane devi consolidare il pubblico. E poi due anni a vent'anni nel momento clou di crescita non sono pochi

Ma le tempistiche mica le decide la Donà, la Donà è una manager che media fra gli interessi dell'artista e la casa discografica. Penso che Francesca e la Sony concordino nelle tempistiche che mi sembrano tutto tranne che strane o premature. Sono progetti, nello specifico quello di Mengoni strutturato così era un'idea di Mengoni stesso che si poteva anche prevedere visto che alcune sue frasi lo avevano anticipato in tempi non sospetti.

E due anni, per una giovane che ha cominciato a crearsi un pubblico ora e ha bisogno di consolidarlo, e contestualmente una che sta crescendo, quindi sentirà anche il bisogno di proporre cose nuove, non mi sembra niente di strano.

Io che seguo Jovanotti ho memoria, prima del suo consolidamento artistico e in tempi neanche recenti, dell'uscita di un album l'anno per un po' di anni, per poi passare a un album ogni due anni per un altro po' di tempo.

Come ha fatto di recente Gazzè, che dal Sanremo del 2013 ha ricevuto una spinta enorme e in due anni ha fatto uscire due album più quello con Silvestri e Fabi. E ha consolidato il suo ampio nuovo pubblico, avendo anche cose da dire e da far sentire.

Poi se questo non avviene dopo un aumento di pubblico, non avviene perché c'è un progetto serio dietro e c'è qualcosa da dire, in genere si rivela una scelta disastrosa, ma non è il caso di nessuno degli esempi che ho fatto e credo proprio neanche di Francesca di cui nonostante i gusti personali apprezzo la serietà lavorativa