Per la ginnastica maschile si riconferma campione europeo Oleg Verniaiev (UKR), seguito dagli esordienti Artur Dalaloyan (RUS) e James Hall (GBR). Lorenzo Galli si classifica 21esimo.

Tra le donne Ellie Downie (GBR) vince l’oro AA, seconda una meravigliosa Zsofia Kovacs che ottiene una medaglia storica per l’Ungheria. Ottimo terzo gradino del podio per Melanie De Jesus Dos Santos (FRA). Peccato per Tabea Alt (GER) che a causa di un malessere non ha preso parte alla gara.

Malissimo le rumene, in lacrime di fronte al pubblico di casa, e le russe, con Elena Eremina che cade alla trave e si piazza ai piedi del podio. Anche le azzurre non fanno benissimo: Martina Maggio è sì sesta, ma ha portato esercizi davvero di poco conto, Giada Grisetti dopo una discreta parallela cade a trave e corpo libero, conclude con un DTY molto scarso e ottiene il 21esimo posto.

Boh non ho parole per definire la sconfitta odierna di Camila.

Non avendo potuto vedere la partita sembrava tutto facile fino al 63 31, poi blackout. Certo è che perdere contro una senza ranking al rientro sui campi da tennis è terribile 

Spero solo non ci siano di nuovo problemi alla schiena

Ultima giornata di gara a Cluj-Napoca.

L’oro al volteggio va ad Arthur Dalaloyan (RUS), già argento nell’AA l’altro ieri. Secondo un sempre più immortale Marian Dragulescu (ROU) e bronzo per il campione europeo AA Oleg Verniaiev (UKR).

La finale a trave è stata disputata da nove ginnaste invece delle solite otto: a causa dell’infortunio al gomito di Becky Downie (GBR), caduta ieri alle parallele, sono rientrate in gara sia la sorella Ellie sia l’ungherese Zsofia Kovacs: avevano lo stesso punteggio di qualifica, con uguale nota D ed E. Vince l’oro la tre volte campionessa olimpica di Atene, Catalina Ponor (ROU), e il pubblico impazzisce. Argento per una elegantissima Eythora Thorsdottir (NED) e bronzo per Larisa Iordache (ROU), una delle ginnaste più forti dello scorso quadriennio che, ancora una volta, non riesce a concludere una gara senza errori. Trave interessante ma molto sporca per la campionessa olimpica Sanne Wevers (NED) che finisce fuori dal podio. Ha gareggiato anche Tabea Alt, una delle favorite al titolo AA costretta però a saltare la finale a causa di un malessere. Ha una trave potenzialmente molto bella, ma è ancora palesemente fuori forma. Premia Nadia Comaneci.

Il campione olimpico Oleg Verniaiev (UKR) sale sul primo gradino del podio alle parallele pari. Argento per un ottimo Lukas Dauser (GER) mentre il bronzo va a Nikita Nagornyy (RUS).

Vince a corpo libero una meravigliosa Angelina Melnikova (RUS) che si riscatta parzialmente da un europeo molto al di sotto delle sue possibilità. Seconda Ellie Downie (GBR), la ginnasta più medagliata della competizione, e terza Eythora Thorsdottir (NED), da cui molti (moltissimi) dovrebbero imparare cosa vuol dire avere una coreografia. Non benissimo il corpo libero dell’unica azzurra in gara, Lara Mori, che perde un collegamento, non stoppa gli arrivi e si classifica quarta parimerito con la tedesca Kim Bui. È comunque un ottimo risultato per lei, ha fatto il suo, non si poteva pretendere di più, e per la medaglia serviva oggettivamente un po' di fortuna (e NO, non hanno gonfiato il punteggio dell’olandese a scapito nostro. La sua esecuzione è stata di gran lunga migliore, la D maggiore e il bronzo se l’è meritato).

La finale alla sbarra è stata costellata di cadute. Doppia medaglia per la Svizzera con Pablo Braegger e Oliver Hegi rispettivamente oro e argento. Il bronzo va al russo David Belyavskiy. Bruttissima caduta per il croato Anton Kovacevic, che fortunatamente riesce ad andarsene sulle sue gambe (più o meno).

Si concludono così gli Europei di Ginnastica Artistica 2017. Complessivamente un disastro per la Russia al femminile, con le ragazze che hanno mostrato ancora una volta i loro limiti, che sono solo mentali perché forti quando vogliono lo sono davvero. Convincente invece la maschile. La Romania torna a casa con quattro medaglie, recuperate però dai veterani over trenta Marian Dragulescu e Catalina Ponor (e Larisa Iordache, che però di anni ne ha 20). A livello di esordienti e di squadra sono a zero, zero assoluto, malissimo per una nazione che fino a qualche anno fa dominava in lungo e in largo. Si conferma la forza della Gran Bretagna, in crescita Olanda, Francia e Ungheria. Italia stabile nel suo essere una comparsa al femminile e inesistente al maschile.