Moderatore Junior
28 novembre, 2015
Ebbene si, il primo ex talent che tenterà gli stadi è qui tra noi.
Per ora annunciate le prime due date:
18 - 06 -2022 allo stadio San Siro di Milano
22 -06 - 2022 allo stadio Olimpico di Roma
Biglietti disponibili da Giovedi 17 alle 10:00
https://www.instagram.com/p/CQLUvq_IYxu/?utm_source=ig_web_copy_link
Bravo Marco vai e conquista gli stadi
Che bello vedere come sempre più artisti "vincano la paura" e provino a fare gli stadi. Un po' più triste considerare invece come siano tutti artisti maschili, l'unica che fa gli stadi in Italia è Laura. Speriamo che anche le donne possano presto riuscirci (magari in joint venture, tipo Emma-Alessandra?)
Utente
11 novembre, 2015
Sono di ritorno da Milano e che dire, una bomba letteralmente.
Ho adorato che nello spazio più grande in cui si sia esibito ha tolto invece di aggiungere. Uno spettacolo veramente di livello.
Concordo con la recensione di Sibilla su Rockol.
Poi butto giù due righe quando metabolizzo bene, dico solo che ne ho visti di concerti a San Siro, alcuni anche sold out come quello di Marco, ma lo stadio venire giù così poche volte
Utente
11 novembre, 2015
Linus a Deejay ora: Complimenti a Marco, ma soprattutto complimenti perchè ad oggi, 20 giugno, ha avuto il pubblico più bello sentito fino ad ora.
— Missi 💗 (@Missi65) June 20, 2022
In effetti come ho detto lo stadio veniva letteralmente giù. Che bella questa dichiarazione di Linus.
La cosa che mi ha colpito è lo studio sottile che c'è stato. Proprio nel tempio dei super spettacoli con effetti speciali, lui è andato per sottrazione. Non scenografie esagerate, anche se molto belle, eleganti. Tanto studio musicale
Sibilla su Rockol dice:
Gli schermi a lato del palco inquadrano Marco Mengoni: ha le lacrime agli occhi, è sopraffatto dall’emozione di essere al centro di uno stadio pieno. Ha appena finito di cantare “Cambia un uomo”, la prima canzone del suo debutto a San Siro, entrando dal fondo del prato e passando tra due ali di pubblico. Giusto il tempo di riprendersi e canta “Credo negli esseri umani che hanno il coraggio di essere umani”. Umano, troppo umano, come diceva il filosofo: vale per lui e per il suo pubblico, che accoglie ogni sua mossa con cori e urla....
Un album teoricamente poco “da stadio”, con suoni più da club più che da uno spazio con 54mila persone (sold out). “Mettere sul palco 13 anni di vita non è semplice come non era facile portare in uno stadio l’atmosfera dell’ultimo disco. Per questo ho diviso lo show in blocchi con sound diverso”....
Uno show in 4 parti
Lo spettacolo è diviso appunto in quattro parti: una partenza “calda” (e non solo per i 35 gradi milanesi…) che culmina nell’ultimo singolo “No stress”.
Quest’ultima anticipa Il secondo blocco, quello più legato all’idea di club: prima in versione da ballare, poi con un suono più classico e soul, con tanto di presentatori vintage sugli schermi (interpretati dallo stesso Mengoni), che introducono la band di 14 elementi diretta Giovanni Pallotti. Da segnalare, nella parte più danzereccia di questa sezione dello show, il recupero di “Psycho Killer”: parte elettronica, poi accelera richiamando le origini punk del pezzo dei Talking Heads (a X Factor la scelta di Morgan di questo brano fu uno dei momenti di svolta del suo percorso). Per le canzoni più classiche, c’è una spettacolare e soul “Proteggiti da me”, con il suono di fiati e vocalist in primo piano. .
Il terzo atto si apre con un monologo sull’importanza delle parole: Mengoni emerge da un cubo illuminato in mezzo allo stadio per “Sai che”, “Hola” (cantata a squarciagola da tutto lo stadio), per poi essere sollevato dal cubo per “Ti ho voluto bene veramente” e “Guerriero”. La quarte parte sono i bis, da “Ma stasera” a “Pronto a correre” e “Io ti aspetto”, con un epilogo con la finale e augurale “buona vita”: “Vi auguro che la vostra passione vi porti a provare le emozioni che provo io questa sera, grazie ”, dice in un altro monologo al suo pubblico, ancora con le lacrime agli occhi.
Lo show
Il risultato è uno show di gran livello, anche e soprattutto per la produzione - opera dei Black Skull Creative, i londinesi Dan Shipton, Ross Nicholson, Jay Revell, Paul Gardner (al primo lavoro in Italia dopo avere collaborato con Dua Lipa, Elton John, Ellie Goulding). “Non lo conoscevamo, abbiamo scoperto un artista pazzesco, con una grande umanità”, hanno raccontato nel pomeriggio. “L’idea dello show è di unire in circolo tutti quanti”, dicono del palco, dominato da un arco con un grande cerchio mobile illuminato al suo interno dalle luci di Jordan Babev.
La parte visual alterna riprese dello show con clip che illustrano le canzoni: a dirigere le camere c’è Cristian Biondani, già regista del recente Eurovision.Per lo show è stato utilizzato il CuePilot, il software di regia introdotto proprio da Eurovision e finora usato solo in TV, che trasforma la performance in un videoclip dal vivo. L’impatto complessivo è davvero notevole e valorizza il suono della band e soprattutto la voce di Mengoni.
Buona la prima, insomma: recuperato il recente infortunio al ginocchio, superata l’emozione iniziale (che a San Siro colpisce anche i più navigati), Mengoni ha fatto suo un palco tutt’altro che semplice.
Alicandri su Sorrisi:
E' successo davvero. Questa frase che si è tradotta in un’emozione di stupore, vibrava forte tra gli spalti di San Siro nella data di debutto del primo concerto negli stadi di Marco Mengoni. Partiamo da questo: ha pianto fin dalla prima canzone e forse si era pure ripromesso di non piangere, ma la verità è che in questa serata del 19 giugno 2022, hanno pianto un po’ tutti. Per le canzoni, certo, ma soprattutto per il risultato ottenuto, Insieme, in una carriera dove il successo non si è mai dato per scontato e se sei fatto così, dopo due anni, sei mesi e un giorno senza esibirsi dal vivo, di dubbi e punti interrogativi sul futuro non puoi che averne molti.
La risposta? Durante i primi due brani del concerto, “Cambia un uomo” e “Esseri umani”, il pubblico di uno stadio completamente pieno ha cantato così forte da ovattare le orecchie, forte come se non aspettasse altro nella vita. O come se aspettasse quell’esatto momento da 13 anni. Ecco la risposta.
Ci sono cose che si possono fare solo negli stadi e queste cose Marco Mengoni ha deciso di farle tutte. Ha disegnato palco eccezionale ispirato ai varietà degli anni 70, portato una band di quattordici elementi, luci lussuose, una regia e una qualità delle riprese incredibile, tanti cambi d’abito, ballerini, fuochi, botti, filamenti e coriandoli. Ogni cosa era però al suo posto, ordinata, coerente, incantevole. Ma poi alla fine è lui che ha fatto il resto che poi è l'unica cosa che conta, ovvero cantare di brutto. Senza risparmiarsi, ripercorrendo la sua vita musicale, che conosce tante fasi ma dove niente sembra slegato, come in una saga letteraria dove alla fine tutto trova il suo senso.
Da “Parole in circolo”, il concerto è letteralmente decollato lasciando in più occasioni a bocca aperta. Non tutti i concerti a San Siro sono belli solo perché sono in uno stadio e quello di Marco Mengoni però è stato un evento incredibile. I suoi brani in quel contesto suonavano benissimo, le diverse atmosfere musicali, più rock o più soul, sono state tutte accolte con entusiasmo. È stato bello perché è stato un concerto liberatorio sotto almeno due punti di vista: quello del pubblico, che è tornato a sentirsi vivo e quello personale dell’artista, che ha mostrato tutto sé stesso lasciando a casa le paure, le più abili creatrici di maschere.
In un momento indimenticabile del live, si è tirato i pizzicotti, gli schiaffi, si è grattato un braccio tentando di svegliarsi dal sogno. Ha poi messo le braccia dietro la schiena, il gesto di chi non ha bisogno di difendersi. Mentre si guardava attorno con le lacrime agli occhi, il pubblico non avrebbe mai smesso di applaudire. Il pubblico di Marco non ha solo sostenuto negli anni il suo artista preferito, ma ha capito prima di lui quanto lontano potesse arrivare, proteggendolo nel mentre.
San Siro esulta come poche altre volte. #marconeglistadi @mengonimarco pic.twitter.com/fgKChWjdxi
— Paolo Giordano (@IlPaoloGiordano) June 19, 2022
Lui ormai non ha più paura di nulla, padronissimo lo è sempre stato per carità ma si è mangiato un palco che comunque non è semplice.
Na cosetta insomma …@mengonimarco https://t.co/ylzZ2Pz4tP
— Alex “Raige” Vella (@raigeofficial) June 20, 2022
Utente
11 novembre, 2015
Ieri c'è stato l'Olimpico, che bomba mamma mia!
C'erano diversi amici a vederlo fra cui Emma
“Produzione internazionale”: espressione abusatissima negli ultimi anni, ma questa lo è davvero, per impatto, cura dei singoli dettagli, con il palco che è davvero uno studio di un programma musicale televisivo degli Anni ‘70 ricreato dentro a uno stadio. pic.twitter.com/2hRBhckiRm
— Mattia Marzi (@mattmarzi) June 22, 2022
Utente
7 agosto, 2013
Ieri hanno annunciato nuove date negli stadi nel 2023.
https://www.instagram.com/p/CjWLCCXsaMY/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
Utente
11 novembre, 2015
Queste sono le date del Tour negli Stadi della prossima estate.
Secondo me ci sta aggiungano qualcosa.
Per ora sono:
Padova (20 giugno)
Salerno (24 giugno)
Bari (28 giugno)
Bologna (1 luglio)
Torino (5 luglio)
Non ho idea delle scelte delle varie location.
Sono felicissima di questo tour, lui era entusiasta.
Se penso ai suoi primi stadi l'estate appena passata, di successo anche qualitativamente parlando, il mega tour sold out nei palazzetti con 4 date a Milano e di nuovo l'estate prossima stadi, annunciato così 9 mesi prima...
Che era bomba
Utente
7 agosto, 2013
Anche Cremonini ha fatto a Giugno 2022 L'Arena della Vittoria a Bari. E Ferro nel tour del 2017 fece lo stesso. È il primo suo tour negli stadi eh. Mi sembra davvero un po' pretestuoso. Ma d'altronde quando riempiva San Siro e l'Olimpico secondo alcuni non valeva perché erano "solo due date" che pure i Modà e Moro fecero, erano date promozionali, regalava i biglietti, c'erano 100 posti liberi al terzo anello ecc.ecc. Poi ha fatto i palazzetti e ora altri stadi e manco bene va. 😂
Utente
11 novembre, 2015
Volevo aggiornare dicendo che in concomitanza con l'annuncio della partecipazione a Sanremo ha annunciato una nuova data a S.Siro!
Due volte in un anno praticamente.
Credo lo abbiano fatto sulla scia della partecipazione a Sanremo, ma anche del fatto che le due date più vicine come luogo, gli stadi di Torino e Bologna, stanno andando benissimo e potrebbero rischiare il sold out sotto il Festival
Utente
11 novembre, 2015
Aggiornamento stadi.
Bologna era già quasi esaurita prima di Sanremo, è partita proprio forte ma si sapeva perché aveva riempito anche due Casalecchio nei tour precedenti.
Ora Bologna ha solo parterre, i posti a sedere e parterre Gold sono esauriti.
Torino ha venduto tantissimo e ha pochi settori ancora con posti disponibili.
Milano ha esaurito i parterre e vedendo la velocità con cui sta vendendo a breve sarà sold out come le altre due.
Gli altri a seguire perché manca davvero poco.
A questo punto mi aspetto il raddoppio di San Siro e una data a Roma
Utente
11 novembre, 2015
Credo da quel che ho capito che la decisione sia stata più o meno contestuale e risalente all'estate scorsa.
Marco l'idea di partecipare l'aveva già avuta quando andò ospite a Sanremo l'anno scorso. Poi gli Stadi d'estate e lì credo sia partito il progetto di fare Sanremo e altro Tour negli stadi più ampio.
Spero annuncino qualcosa perchè in queste date sono fuori dall'Italia, e vorrei riuscire a farne almeno uno
Utente
16 settembre, 2022
misni ha detto
+80000 biglietti venduti in una settimana...che numeri! Secpndo me un paio di date nuove potrebbe farle...
E nemmeno una sold out? Vuol dire che prima aveva venduto pochino considerando che le location, San Siro a parte, non sono tra le più grandi. Spero possa aggiungerne anche una a Roma e Napoli
Utente
11 novembre, 2015
Per Torino e Bologna hanno rivisto gli allestimenti e ora sono in vendita dei posti al limite della curva opposta, per Bologna, e per Torino già all'inizio della curva, da cui puoi godere un'ottima vista della testa di Mengoni e del prato
E stanno volando. Pazzesco.
Secondo me potrebbe raddoppiare Bari, Milano e magari aggiungere Roma alla fine.
Il problema è trovare la data, Bee ci insegna che è difficile
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