Edre ha detto
Sono talmente schifato da stasera (non solo l'eliminazione ORRENDA, ma anche tutto lo show non necessario con Morandi, le tre manches, i voti della gente dati malissimo e così via) che ho superato il blocco di commentare su Facebook, la cosa è veramente grave.

Metto il commento sotto spoiler perché è lunghissimo e sulla pagina non lo leggerà nessuno racchiude tutto quello che penso sia stato evidenziato oggi.

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Non amo commentare sui social, e solitamente evito di farlo, però dopo lo scempio di stasera sento davvero di dover esprimere la mia opinione, da fan di vecchia data del programma.
Che X Factor fosse cambiato, negli ultimi anni, era già evidente. Le prime edizioni Sky erano seguite da meno spettatori, in generale fan del programma o conoscitori di musica, che trovavano nel reboot di X Factor su Sky un talent diverso dagli altri. Un talent in cui, sebbene vi fossero le solite logiche alla base, si premiavano meritocrazia e originalità, cercando di trovare personalità artistiche interessanti, prima delle belle voci.
XF5 e XF6 mi hanno permesso di conoscere molti artisti che ho continuato a seguire, grazie a delle assegnazioni interessanti e volte solo a far risaltare i concorrenti. E di questo vi ringrazio, perché senza quelle edizioni non avrei mai iniziato ad ascoltare Florence + The Machine, The XX, SOHN, Whomadewho, Royksopp, Alan Parsons Project, Goldfrapp e tanti altri artisti validi.
Era ovvio che con l'aumentare della popolarità del programma le cose sarebbero cambiate, e le prime avvisaglie si erano già viste in passato. Si erano viste con le eliminazioni di concorrenti artisticamente interessanti come Landlord, Moseek, Emma Morton, Silva Fortes, a cui oggi si aggiunge Camille, che non incontravano il gusto della nuova leva di commentatori social e spettatori di X Factor che iniziava ad apparire in quelle edizioni. Quella gente che cerca l'acuto e la lacrima facile. La bella faccia prima della personalità artistica. La simpatia prima dell'originalità. Come in ogni altro talent scadente della televisione italiana.
Con oggi, onestamente, penso che tutte le speranze che molti spettatori che apprezzano la musica di per sé riponevano in X Factor siano morte definitivamente. E non parlo dell'eliminazione ingiustificata di una dei pochi concorrenti passabili di questa edizione, ma del contorno scenografico e falso che si è creato. 
Ho sempre difeso X Factor, in passato, perché vedevo l'interesse dei giudici e degli autori nel cercare cantanti che avessero un'identità, un percorso chiaro, una propria cifra artistica, al contrario di quello che succede in tutti gli altri talent al mondo (sì, anche le versioni estere di X Factor, dove conta solo la voce). Con oggi non saprei più cosa dire. E capisco perfettamente tutto ciò che si è sempre detto contro i talent. Non sono la vera musica, non sono meritocratici. E non sono realistici, perché ogni volta che leggo un commento del tipo "deve farmi emozionare", "non mi arriva nulla", "tizio mi sta antipatico", "caio è bravo a suonare ma non ha una voce potente" e roba simile, sotto le esibizioni di questi artisti, non posso fare altro che pensare al fatto che è ovvio che questi ragazzi, dopo il programma, siano destinati tutti a scomparire. Perché la gente che segue X Factor e che vota, oggi, non è più la gente che compra la musica. È gente che vuole ascoltare una bella voce senza impegno, senza pensare a quanto possa essere interessante o meno un artista. E la produzione, da quel che si è visto, ormai asseconda il bisogno di lacrima facile della maggior parte delle persone. Non mi stupisce, quindi, che nessuno di rilevante sia uscito dalle ultime edizioni.
Però è un peccato, perché X Factor Italia, qualche anno fa, era diverso. Poteva essere un talent davvero originale e differente, con un'attenzione reale alla musica e alla discografia e una minore attenzione a ciò che il pubblico vuole in questi contesti. Peccato, davvero. È stato bello seguirvi quando ne valeva davvero la pena.