matteo.m ha detto

Il pubblico non ha sempre ragione, ma quando il rifiuto è così sistematico, forse sarebbe meglio prendere nota. Alla fine è sempre il pubblico a decretare il successo o l'insuccesso.

Comunque sono proprio i risultati del programma a parlare chiaramente, e forse anche questo è un sintomo.  

Il pubblico ha decretato un sacco di trionfi al televoto negli ultimi anni nel programma, senza però poi confermarli sul mercato musicale. Non ultimo Baltimora, che è letteralmente sparito una settimana dopo.

Quindi ad un certo punto, dal momento che il pubblico televota ma poi spesso e volentieri abbandona quando i riflettori si spengono, va anche bene per me puntare su talenti più strutturati e con una proposta più personale anche a discapito del numero dei ballottaggi cumulati. Quest'anno i giudici hanno proprio detto: art not the charts.

Personalmente trovo questa dinamica dell'usare i concorrenti per la strategia, le ripicchine e i regolamenti di conti fra giudici davvero svilente della competizione. Una volta si chiedeva almeno di motivare le scelte per eliminare l'uno o l'altro, adesso siamo in F5 e viene tutto fatto passare in cavalleria. Boh.

Non lo dico né per difendere gli Omini né Fedez (che è in torto tanto quanto visto che aveva fatto lo stesso settimana scorsa) ma vedere i Tropea raggiungere la finale dopo essere stati rifiutati dal pubblico da inizio edizione e addirittura vendere il loro ennesimo salvataggio come una cosa iconica mi lascia un po' con l'amaro in bocca.

ge_aldrig_upp ha detto
Non lo dico né per difendere gli Omini né Fedez (che è in torto tanto quanto visto che aveva fatto lo stesso settimana scorsa) ma vedere i Tropea raggiungere la finale dopo essere stati rifiutati dal pubblico da inizio edizione e addirittura vendere il loro ennesimo salvataggio come una cosa iconica mi lascia un po' con l'amaro in bocca.  

Immaginiamoci però quanto sarebbe stato forzato dopo un'intera serata di complimenti ai Tropea e di critiche agli Omini se i giudici di punto in bianco avessero eliminato i primi e salvato i secondi senza crederci minimamente: non sarebbe stato onesto intellettualmente nei confronti del proprio ruolo di giudice annullarsi e promuovere un candidato in cui si crede meno (dopo essersi espressi in maniera puntuale a riguardo) e sarebbe risultata quasi un'imposizione autorale. Invece la cosa bella di X Factor è che sembra che mai come in quest'edizione i giudici abbiano avuto piena autonomia e carta bianca, senza rispettare a tutti i costi parametri e liturgie televisive, ma affidandosi al proprio istinto da talent scout. 

Sono d'accordo invece sul tuo discorso rispetto alle motivazioni, ho trovato abbastanza scarno e privo di pathos in quest'edizione il fatto di dare un nome secco senza uno stralcio di motivazione, che era anche una delle prassi più avvincenti della coda del programma.