In un’intervista a Novella 2000 il vincitore morale della prima edizione del reality della Ventura spara a zero su tutto e tutti.

[b]IL CACHET DI AL BANO[/b] La gente ci pensi bene prima di incollarsi al video per la terza edizione de L’Isola dei famosi – dice Adriano Pappalardo (nella foto), vincitore morale della prima edizione, in un’intervista a Novella 2000 –. Di avventuroso non c’è niente, è solo uno sfruttamento commerciale. E se uno dei partecipanti arriva a prendere 750 mila euro d’ingaggio, c’è qualcosa che non funziona. Al Bano Carrisi ha preso 750 mila euro quando il premio per chi vince è 200 mila, metà dei quali devoluti dalla Rai in beneficenza. E’ assurdo e offensivo, nei miei confronti e nei confronti del pubblico. Pappalardo ha reso L’Isola un fenomeno mediatico dando lustro al signor Gori, che fa miliardi con gli sponsor, e onori alla Ventura, quando l’unica cosa che sa fare lei è far sbranare gli altri portandosi a casa il successo! Io ho preso pochi soldi, quindicimila euro. Da 15 mila a 750 mila c’è una bella differenza!” [b]MA IL PAPPA COSA PENSA DI LUI?[/b] “Ritengo Al Bano una delle persone più dritte e in gamba, ma come dicono a Roma, un para… E’ pugliese, come me, però le bugie hanno le gambe corte e lui è talmente corto… Più piccolo di così non potrebbe essere. Sta conducendo un gioco discutibile per guadagnare notorietà grazie ai panni sporchi di casa sua, che lava da molti anni in pubblico. Sta buttando nella rete tutte le comari che guardano la tv. Quella gente non fa mai testo, ma fa numero. Grazie a loro, Carrisi pensa di avere audience. Non credo che Al bano sia la persona più bella e rappresentativa per l’Isola dei famosi 3. Coi coldi che gli hanno dato, il naufrago s’è comprato un’altra villa, c’è poco da commiserare! Lui, oltre al ticket a due con la figlia, ha cercato di vendere la presenza della compagna nel reality della Rai La Talpa. La Lecciso ha già iniziato a fare i comunicati stampa. I due fanno a gara a concedere interviste fingendo di battibeccare, così cresce l’attesa dell’evento”. [b]IL RESTO DEL CAST[/b] E’ il più brutto che potevano mettere assieme… C’è la Elmi, una trentina d’anni per gamba e cerca ancora di fare la bambina! O Enzo Paolo Turchi, che è lì perché dopo la moglie, Carmen Russo, che ha come agente Lele Mora, ora tocca a lui. A proposito: detesto con tutte le mie forze Mora! Passa il tempo nei corridoi a tramare. E’ lui che fa i casting, che crea impicci e imbrogli. Al Bano, poi che si presta! E’ andato a cantare all’anniversario di nozze dei suoi genitori. Non è piaggeria? Ma che Italia è questa?”. [b]I REALITY IN GENERE[/b] “Mi viene da fare una considerazione: fino a che punto i reality sono veramente tali? La prima edizione era un esperimento portato anche ai limiti. Non dico che qualcuno poteva lasciarci le penne, ma con la De Blanck ci avevano incattivito. I reality sono delle telecamere che riprendono delle persone, ma al di sopra c’è l’autore che spinge a fare le cose. E qui mi fermo”. VipLine

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