Questa settimana i protagonisti di Reality Hits sono tutti accomunati da un destino non particolare favorevole: Alessandro Mahmoud ha sfiorato l’ingresso all’ultima edizione di X Factor, fermandosi agli home visit ma rientrando poi come wildcard per appena una puntata. Diana Vickers invece ha mancato per un soffio il podio della versione inglese, raccogliendo qualche consenso prima di cadere nuovamente nell’oblio. Leona Lewis infine, nonostante X Factor sia riuscita a vincerlo e si sia affermata poi in tutto il mondo, è reduce dal clamoroso flop dell’ultimo album Glassheart. I loro nuovi brani, assieme a quelli dei tanti ex-talent di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane, sono presenti nella playlist Spotify:
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We Found Love, Blanked Page, Halo, Burn: sono solo alcune delle canzoni inizialmente incise da Leona Lewis e poi pubblicate (e in alcuni casi diventate grandi successi) da altri cantanti. A volte però succede anche il contrario: It’s All For You è stato registrato da Leona addirittura prima della sua partecipazione a X Factor, ma nessuno gliel’ha mai rubato. Nessuno tranne la sua vecchia casa discografica: il brano faceva parte di Twilight, il primissimo album di Leona, registrato nel 2004 e mai pubblicato ufficialmente; lo stesso pezzo è diventato poi lead single di un omonimo EP rigorosamente non ufficiale uscito lo scorso anno. E siccome non c’è due senza tre, It’s All For You ha visto l’ennesima release proprio quest’anno: la cosiddetta versione 2013 è appena approdata negli iTunes Store di tutto il mondo senza troppo clamore. Un vero peccato, perché il pezzo è molto bello (più nell’originale che in questo ultimo remix) e Leona, dopo il boom iniziale, sta raccogliendo meno successo di quanto non meriti. Per la fine dell’anno è previsto anche un suo album natalizio, ma difficilmente invertirà le sorti della sua carriera.
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Tutte le emozioni di X Factor condensate in tre serate: scartato ad un passo dalla prima puntata, entra alla seconda ed esce alla terza. Eppure quella di Alessandro Mahmoud è una voce (e una faccia) che non si scorda facilmente, tanto che la prematura eliminazione non ha minimamente compresso le sue possibilità fuori dal talent. Mahmoud – questo il moniker con cui ha curiosamente deciso di intraprendere la carriera discografica – ha infatti già un singolo con cui fare il botto: a produrlo è Pier Paolo Peroni (uno che non si vedeva dalle parti di X Factor dai tempi della Rai e del glorioso Processo) e il pezzo si chiama Fallin’ Rain. Ad accompagnarlo un EP di remix e una versione unplugged forse persino più efficace dell’originale: il consenso che sta raccogliendo in questi primi giorni, su tutti quello de La Pina che continua a promuoverlo tanto su Twitter quanto su Radio Deejay, potrebbe essere solo l’inizio di una brillante carriera.
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Dovessimo paragonare la carriera di Diana Vickers a quella di un personaggio delle fiabe, probabilmente sceglieremmo proprio Cenerentola: da semplice studentessa a popstar di successo ad appena sedici anni. In mezzo, la partecipazione alla quinta edizione di X Factor UK (quella di Alexandra Burke e JLS) e mezzo milione di copie vendute sul solo suolo britannico. Il timore però è che, anche per Diana, sia scattata la mezzanotte: stracciato il contratto con la RCA Records, è approdata alla So Recordings (la stessa etichetta che ha accolto Matt Cardle dopo il flop di Letters) per pubblicare il suo nuovo album Music to Make Boys Cry. Ad anticiparlo un singolo, chiamato proprio Cinderella, dal destino incerto: nonostante il team alle sue spalle sia sempre quello, collaudatissimo, che l’ha portata al successo con il primo disco, il pubblico inglese è rimasto piuttosto freddo al suo comeback, tanto da rischiare un debutto in classifica lontano dalla Top 40 di questa settimana.