Il Festival 2014 inizia ma-lis-si-mo: il telone non si alza e Fazio entra da sinistra mesto mesto leggendo un foglietto che probabilmente avrebbe dovuto leggere fuori campo. Non contenti, due uomini dalle transenne minacciano di buttarsi sventolando un foglietto. Fazio non potrebbe essere più infastidito, nonostante questo in teoria sia un tentativo di suicidio. Loro vogliono che venga letta una lettera, Fazio si rassicura per prima cosa che non si buttino. Il conduttore coglie l’occasione per un discorso improvvisato probabilmente più efficace di quello che si era preparato.
Due parole anche su De Andrè (padre), prima di lanciare Ligabue, impegnato a rendergli omaggio. Dopo aver ringraziato il primo ospite musicale, Fazio tiene fede alla sua promessa e legge la lettera, ma lo fa con la fretta che si riserverebbe alla lista della spesa, senza far capire nulla. Ed è giusto così.
Entra Luciana Littizzetto, annunciata da un corpo di ballo armato di pon-pon rosa che sembrano anche un po’ i Raffaello della Ferrero. Al posto del reggiseno un terrazzo fiorito, con Mollica affacciato. Luciana legge la solita letterina con i buoni propositi e le altrettanto buone rime. Sempre meno incisiva.
Arisa è – finalmente – la prima cantante in gara. Lentamente (il primo che passa) è il primo brano (quello della Donà) ha delle atmosfere un po’ classiche e un po’ cupe (e un testo angosciante), ma il ritornello è già una perla. Delicata. Controvento gliela firma Anastasi (quello de La notte) e fin da subito convince di più. Anche lei, nel cantarlo, appare molto più convinta e sicura nella voce. Tito Stagno annuncia il brano vincitore.
Nostra scelta: Controvento
Scelta utenti: Controvento 85%
Passa Controvento col 64%
Frankie Hi-nrg MC è invecchiato malissimo. Parte con Un uomo è vivo, mille parole al secondo per non dire granché, soprattutto per la totale assenza di musica. Pedala, invece, qualche nota ce l’ha, anche se terribilmente da Concerto del Primo Maggio. Ricorda qualcosa di Fedez, forse un piercing. A premiare il brano che passa ci sono Tania Cagnotto e Francesca Dallapè.
Nostra scelta: Pedala
Scelta utenti: Pedala 85%
Passa Pedala
Entra Fazio in pullover nero. “Perché sei vestito da nutria?” chiede giustamente la Littizzetto. Entra Laetitia Casta, sopravvalutata dieci anni fa, sopravvalutata oggi. Fazio finge di desiderarla da anni (ma è oggettivamente invecchiato meglio lui). Lui le canta una canzone in francese, lei risponde con Meraviglioso. Si chiude con un balletto di gruppo su Mandovai se la banana non ce l’hai, che fa molto Bagaglino. Era un omaggio a Jannacci. Ne sarebbe contento.
Antonella Ruggiero parte con Quando balliamo, una serie di ultrasuoni udibili solo ai cani. L’altra, Da lontano, inizia normale, salvo andarsi ben presto ad infrangere sugli ultimi due tasti del pianoforte.
Nostra scelta: Da lontano
Scelta utenti: 50/50%
Passa Da lontano col 68%
Raphael Gualazzi and the Bloody Beetroots. Non è che se ti porti Venom di Spiderman sul palco ci dimentichiamo che sei lì anno sì anno sì eh. Tanto ci sei è musicalmente interessante, lui riesce a rovinarla con le sue ormai epocali stecche. L’altra – Liberi o no – è più movimentata e arricchita da dei nitriti del Raphaellone. nazionale. Più coraggiosa.
Nostra scelta: Liberi o no
Scelta utenti: Liberi o no 72%
Passa Liberi o no col 63%
È il momento di Raffaella Terzo-posto-a-The-Voice Carrà. Ottocentosei anni e non sentirli: Raffa sgambetta in playback senza curarsi neanche di tenere il microfono a meno di due metri dalla bocca. Cià cià ciao muchacho ciao è già un must che rilancerà la carriera discografica di Raffaella più della seconda edizione di TVOI. A tal proposito: il promo è pure bello. Sale sul palco anche la Littizzetto travestita da Carrà, per una imperdibile gag. La Carrà ci lascia con un bis della sigla di Pronto Raffaella (drammaticamente live).
Cristiano De Andrè ci riporta alla gara con Invisibili: terminata l’evoluzione musicale in suo padre (ma scandisce meno le parole) e quella fisica in Lucia Annunziata, De Andrè convince (e canta) più con la seconda, Il cielo è vuoto. A premiarlo, Cristiana Capotondi.
Nostra scelta: Il cielo è vuoto
Scelta utenti: Il cielo è vuoto 79%
Passa Il cielo è vuoto col 53%
I Perturbazione sono una sorta di Sei Ottavi con più strumenti e meno guanti di raso. Cominciano con L’unica, una Salirò più elettronica che potrebbe funzionare, proseguono con L’Italia vista dal bar, molto meno ‘acchiappona’ e un po’ fatta tanto per fare. Massimo Gramellini decreta la canzone vincente.
Nostra scelta: L’unica
Scelta utenti: L’unica 83%
Passa: L’unica col 74%
C’è Youssouf Cat Stevens, che tra le altre cose canta la sigla di Stranamore. Solo su quella parte l’applauso.
Giusy Ferreri chiude la prima serata a mezzanotte inoltrata con L’amore possiede il bene. Luciana non rinuncia al siparietto con Vessicchio, Giusy sorride, chiedendosi quando partirà la sigla di Unomattina. Il primo pezzo richiama le sonorità de L’amore e basta e lei lo fa bene, nonostante si senta che la voce c’è e non c’è; la seconda canzone, Ti porto a cena con me, punta meno al tormentone ed è forse più intensa. Scelta ardua.
Nostra scelta: 50%/50%
Scelta utenti: L’amore possiede il bene 61%
Passa: Ti porto a cena con me 57%
Fazio ricorda il Dopofestival con quelli che rovinano l’Eurovision da due anni (no, grazie) e dà l’appuntamento a domani, facendoci riascoltare i primi 7 pezzi in gara.
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Titolo fantastico: ho riso per mezz’ora!
ahaha! idem con le didascalie! 🙂
Serata fiacca e noiosa. Giusy ha risollevato una brutta situazione.