Recensione: 

Quarto album in studio, il primo album scritto quasi interamente da lei ma prodotto da Kekko dei Modà. Questo connubio mi preoccupava, forse ancora mi preoccupa. Forse era necessario, forse no. Forse avrei preferito qualcosa di meno pop, forse no. Non lo so...So soltanto che quest'album (come tutti quelli di Nali) lo sto consumando. Il merito continua ad essere in primis della sua voce: colori, sfumature, scelte stilistiche tipiche di chi sa utilizzare lo strumento con grande padronanza. Ma che lei fosse dotata lo sapevamo già. In quest'album si sente una maggiore libertà nella sua voce, una maggiore voglia di riscatto, di rinascita. Infatti non si trattiene, si libera e lo fa SENZA URLARE, sempre con la sua prudenza, sempre in punta di piedi, ma con più sicurezza, con più desiderio di essere capita. 

Non a caso il primo brano, Vincerò (6.5), parla di questa voglia di cambiamento, di riscatto e della voglia di urlare tutte queste esigenze. Subito dopo un gioiellino, Splende (9): brano che racconta un'Annalisa arrabbiata, che desidera condividere questa rabbia ed esorcizzarla. Il sole splende ma non la sfiora, non la rende felice e lei in un crescendo emozionale ci riesce a comunicare tutto questo. (#secondosingolosubito). Un bacio prima di morire (7) è una ballad d'amore intensa, nella quale percepisco un Annalisa molto sensuale. L'album segue con i due singoli che hanno anticipato l'album: la malinconica e "iconografica" L'ultimo addio (8) e la smielosa/sensuale Sento solo il presente (5), momento peggiore dell'album. Segue un'altra ballad Questo amore (7.5): si parla di un amore che droga i sensi, che riempie vuoti immensi con un ritornello esplosivo e incisivo. Ed eccoci arrivati al singolo sanremese: Una finestra tra le stelle (7): testo troppo dolce ma nel complesso funziona con delle strofe delicate e l'inciso più esplosivo. Subito dopo abbiamo un pezzo che ho apprezzato solo dopo qualche ascolto (e ora non so farne a meno): Niente tranne noi (8.5) ha un arrangiamento pop-rock e ha lo special più bello dell'album, con l'inizio delicato e la fine distorta (spacca!). Se potessi (9) è un'altra che proporrei come singolo: ha un ritornello troppo bello che descrive Annalisa a pieno (malinconico e speranzoso allo stesso tempo). Il featuring funziona alla grande. Nali continua a raccontarsi fino all'apoteosi: Posizione Fetale (9.5) è lei: forse io ho imparato a conoscerla troppo in questi anni, ma quando ho ascoltato questo pezzo mi sono commosso. E' finalmente nuda, trasparente e si racconta senza alcun filtro. Emozionante. 

Chiude la bellissima cover di Ti sento. Nel complesso posso dire che quest'album nel suo essere super pop riesce a mettere a fuoco Annalisa attraverso i testi, attraverso il modo d'usare la voce. Unico momento insufficiente Sento solo il presente.  

VOTO: 77/100