Utente
10 ottobre, 2014
E per finire bella e interessante intervista a Lorenzo.
Dear Jack, voglia di rock
Pierangelo Mezzabarba intervista Lorenzo Cantarini
Salve MusicOffili, abbiamo approfittato di Pierangelo Mezzabarba, titolare della Masotti Guitar Devices e spesso nostro redattore per tanti articoli di valore sul sound routing & tone di grandi professionisti della musica, per realizzare questa intervista a Lorenzo Cantarini, chitarrista dei Dear Jack; Pierangelo, a stretto contatto con la band in questo periodo di lancio del tour, si è immerso in una bella ed interessante chiacchierata con questo giovane e talentuoso musicista, in cui si è parlato soprattutto di rock, proprio perché i Dear Jack con questo primo tour vogliono subito mettere le cose in chiaro sulla loro vera natura, al di là delle apparenze.
Pierangelo Mezzabarba - Ciao Lorenzo, sempre un piacere rivederti. Ti faccio una domanda di rito, giusto per rompere il ghiaccio: ci parli del tuo impatto con il mercato discografico italiano e più in particolare con la trasmissione "Amici"? Come hai vissuto questa esperienza dal punto di vista personale e, soprattutto, professionale?
Lorenzo Cantarini - Come prima cosa un caro saluto ai lettori di "MusicOff". Ringrazio di cuore te e tutto lo staff per avermi dato quest'opportunità.
Un anno fa se mi avessero detto che grazie ad "Amici di Maria De Filippi" avrei avuto grandi soddisfazioni professionali e personali avrei dato del pazzo al mio interlocutore o lo avrei denunciato per danni morali. Se ne potrebbe parlare per ore ma, ad oggi, mi limito a dire che è stata la più grande palestra della mia vita, dal punto di vista umano e professionale, considerando che di esperienze "di strada" e lavori spacca ossa ne ho fatti un bel po'. Ho sempre disdegnato la TV, in generale, ed i Talent Show, ma penso di aver capito quale è il ruolo e il senso di questa trasmissione, seguitissima, nella nostra realtà attuale.
Non potevo farmi scappare l'occasione. Ho avuto la possibilità di suonare con i miei fratelli di band tutti i giorni, per tutto il giorno, senza sosta in ben 7 lunghi mesi. Oltre quelle che sono le esigenze televisive, a cui si deve ovviamente sottostare, venivamo caricati di lavoro e con l'aiuto dei coach (musicisti al top a livello nazionale che stanno dietro le quinte e che non si vedono in trasmissione...) ci trovavamo a dover arrangiare e strutturate pezzi di ogni genere, di ogni epoca, rendendoli sempre originali, per poi eseguirli in trasmissione, circostanza in cui mettevamo in gioco noi stessi con le nostre facce.
I pezzi che nel corso della trasmissione abbiamo eseguito nelle varie puntate sono stati un centesimo rispetto alla totalità dei pezzi preparati nei mesi. Tutta palestra. Mi sono avvicinato al mondo della televisione, ho imparato a lavorare al computer rispettando le esigenze dei tecnici e dei fonici che lavoravano lì, ho visto come funziona una trasmissione ed un talent dall'interno, ho visto come il mondo della TV sia interconnesso a quello della discografia, ho suonato di fronte a milioni di persone, non ho dormito la notte per giorni per lavorare alle sequenze dei brani, che non finivano mai. E tutto questo l'ho fatto con i miei compagni ma improvvisamente lontano da tutto ciò che comprendeva la mia vita prima di allora, completamente alienato dal resto, contando solo su me stesso ed i miei compagni.
Innumerevoli sono stati i momenti in cui sono stato esausto, sull'orlo di un crollo nervoso, ma il bello di una band è anche questo, sono stati la mia forza. Che dici, basta per farsi un'idea sul tipo di esperienza? Verso la parte finale del programma ho compreso veramente che avevamo una grande possibilità e che le industrie musicali cominciavano a buttare un occhio su di noi.
È quindi cambiato il campo da gioco ed è arrivato con la fine della trasmissione il mondo discografico, il lavoro, i Dear Jack. Siamo solo all'inizio ma ti posso dire che il mondo discografico e della musica giocata ad alti livelli è tutt'altro che una passeggiata e gestire la propria immagine e il proprio sound all'interno di questa intricata giungla è veramente un'impresa, soprattutto per un "pischelletto etrusco" come me.
P. - Cosa ti ha portato ad imbracciare per la prima volta una chitarra?
L. - La storia è semplice e banale. A casa mia c'è sempre stata la musica. Mio padre strimpella chitarra, piano e armonica, mio fratello maggiore suonava anche la tromba e strimpellava gli altri strumenti. Gli strumenti musicali sono sempre stati a portata di mano e la musica "a portata d'orecchio". Un giorno però mio padre mi fece ascoltare una cassetta, avevo 10 anni e il contenuto della cassetta era l'album "Are you Experienced" di Jimi Hendrix con i "The Jimi Hendrix Experience". Pochi mesi dopo avevo una Squier blu elettrico e mi ero iscritto alla Music School a Viterbo.
Qui ho fatto uno degli incontri più importanti della mia vita con colui che sarebbe stato fino ad oggi il mio indiscusso maestro di musica, chitarra e non solo, Giacomo Anselmi, che considero un fratello, una guida e un amico, il miglior chitarrista al mondo. Ma anche la migliore persona al mondo. Ho cominciato a suonare la chitarra rock studiando molto Pink Floyd e Led Zeppelin, e ho continuato con tutto il resto: BB King, Eric Clapton, Queen, Toto, Motley Crew, Poison, Rolling Stones, Guns'n'Roses, Van Halen, U2, AC/DC e molti altri.
P. - Ci racconti le tue prime esperienze live? Ora fate un tour tutto vostro... quanto è cambiato il tuo approccio mentale da allora?
L. - Ma sai mi viene da dirti che il mio approccio è cambiato radicalmente, da un punto di vista tecnico soprattutto, l'attenzione che ripongo nei dettagli, negli arrangiamenti, nel sound. Preparare uno show a questi livelli comporta un processo ben strutturato al quale prendono parte decine di altre persone e figure. Sono sicuramente più consapevole e forte rispetto a prima. Ma la cosa più bella è che in realtà il mio approccio sullo strumento e la mia intenzione sullo strumento e nella musica sono gli stessi di quando avevo 14 anni, quella che arriva dal cuore, dall'anima, che è la stessa cosa che serve per far emozionare le cinque persone che sono di fronte a me mentre suono, o le cinquemila, non c’è differenza per me, anche se ovviamente la botta di energia che arriva è differente.
Prima di Amici ho sempre suonato, ho avuto diverse band con cui ho fatte delle esperienze indimenticabili, ho suonato molto anche abbastanza lontano da casa e penso di poter dire che la mia gavetta l'ho fatta. Notti insonni per andare a suonare a 300 km di distanza per 50 euro ed un panino senza rimborso spese, concorsi musicali di provincia e non, serate nei locali viterbesi, ore ed ore chiuso in sale prove organizzate alla meno peggio, strappare coi denti una seratina per un evento un po' più importante, festival home made per suonare con altre band senza pretese ma solo per amore del suonare, cercare disperatamente di attirare l'attenzione di case discografiche o agenzie che non sapevo neanche chi fossero, cosa fossero e come funzionassero. E sono fiero di questo, sono consapevole di quanto questo faccia parte di me e di quanto mi abbia aiutato a crescere. Soprattutto so che dentro a tutto questo c'è del sano Rock’n’Roll.
Una delle grandi differenze rispetto al passato è che ora posso selezionare e scegliere quella che reputo essere la strumentazione migliore per le mie esigenze e posso contare su un sound qualitativamente inimitabile. Questo è molto importante per poter essere all'altezza di uno show della portata di quello che facciamo in tour. Poi, lasciamelo dire, dopo mesi di promozione dell'album, di ospitate per radio o TV varie, mini festival, incontri con i fan e firmacopie, apparizioni, eventi formali e diplomatici… dopo tutto questo, finalmente il live, finalmente si suona, finalmente arrivano i concerti. Questo è quello che stavamo aspettando con ansia e che non vedevamo l'ora arrivass: suonare e basta!
P. - A proposito di strumentazione, vuoi parlarci di cosa usi?
L. - Uso innazitutto 2 step in A/B Switch per avere lo spare a disposizione con un semplice click. Data l'importanza della mia chitarra nello show è necessaria una soluzione del genere. Comunque il setup principale è composto da una pedaliera in cui sono alloggiati pedale volume, compressore Boss CS2, Carella Overtube, Masotti OD Box e White Box, Strymon Mobius e Timeline. Il tutto va in una M ZERO Overdrive con doppio master, per la gestione dei soli. L'intero setup è pilotato via midi, sia attraverso il TB6 per i paesaggi dei pedali, sia da attraverso un midiswitcher custom che richiama le funzioni della M ZERO. La cassa è una M ZERO Cab con 2 Celestion Greenback e 2 V30.
Il secondo setup è invece composto da una semplice pedaliera in cascata con Boss CS3, Masotti OD Box, chorus EH e della Carbon Comp. Ampli e cassa sono rispettivamente Mezzabarba Skill e MesaBoogie 2x12 con V30.
P. - Come sarà il nuovo spettacolo? Io ti conosco da tempo come un gran rocker... avete cercato di dare questo tipo di impronta allo show?
L. - Grazie per il complimento in primis. Il "Domani è Un Altro Film Tour" è per noi particolarmente importante, non solo perché è il primo tour della band, non solo perché siamo tra gli unici artisti che al primo tour si esibiscono nei palazzetti di tutta Italia, e questa è una grande responsabilità, non solo perché il nostro disco è il più venduto dell'anno e ci si aspetta molto da noi, ma anche perché è la nostra prova del 9. Dobbiamo gran parte del successo ad Amici e come è normale che sia, soprattutto nel nostro caso, veniamo osservati con occhi dubbiosi da parte non dei nostri fan, che sono devoti a noi e noi a loro, ma da parte di tutto il resto delle persone, giornalisti, musicisti ed altri artisti che nel migliore dei casi ancora non sanno se siamo solo un "prodotto" discografico o qualcosa di più.
Noi qui dobbiamo dimostrare di avere le capacità tecniche ed artistiche per sostenere uno show più che credibile davanti a migliaia di persone. Da parte mia e del resto della band c'era l'esigenza di creare uno show assolutamente Rock, travolgente, caratterizzato da arrangiamenti e sound moderni ma pur sempre rock. Si perché la nostra anima è tale, anzi rockissima e le mie chitarre la sanno lunga al riguardo, se non le facessi vibrare con questa intenzione prima o poi mi volterebbero le spalle. Lo stesso vale per la nostra sezione ritmica che, lasciatemelo dire, spettinerebbe chiunque. E noi abbiamo la possibilità di dimostrare ciò solo con questo tour, adesso. Non a caso abbiamo scelto di inserire in scaletta alcuni brani di artisti che per noi sono d'esempio, per poter dare sfogo al nostro animo rock condividendo con i nostri sostenitori quella che è la musica con cui siamo cresciuti, e quindi: U2, Michael Jackson (con Eddie Van Halen), Maroon5, Coldplay. Ma anche Celentano e Battisti, che rappresentano un glorioso passato musicale.
Anche i nostri pezzi, pur mantenendo fede alle versioni del disco, hanno subito un processo di "rockizzazione". Non mancano parti strumentali, soli di chitarra "in your face" e... oso: l'intro del concerto è quasi progressive. Di tutto questo non c'è da stupirsi perché noi veniamo da queste radici, vogliamo suonare musica rock ed è questo quello che facciamo e faremo, sempre.
In più, sento spesso dire che ormai il rock è passato, che tanto ormai il rock ha fatto il suo pezzo di storia e va bene così. Ma questo è un grave errore, perché il rock muta, cambia forma, ma non muore, e gli amanti del genere come noi questo lo sanno bene, lo sa anche tutta quella fetta di pubblico italiano che ancora spera di sentire un concerto in cui un suono di una chitarra distorta ti faccia vibrare il petto.
P. - Cosa ti piace e cosa vorresti cambiare nell'ambiente musicale italiano?
L. - Questo ambiente mi sembra una gran confusione di realtà completamente parallele, in cui vigono dinamiche complesse e ben radicate in alcuni vizi e difetti culturali che ci appartengono come popolo. Sarebbe bello se quando si ascolta musica, in qualunque circostanza, lo si facesse in maniera completamente disinteressata. Senza sentire la necessità di giudicare la musica, o doverla catalogare, o etichettare, o contestualizzare in un settore preciso della discografia. Poi si dice che l'arte è lo specchio della società, quindi la musica ce la dice lunga su come se la passa la nostra società.
Se ci fosse qualcosa da cambiare forse dovrebbe essere non nella musica, ma altrove. Così poi la musica, per la società, sarebbe uno specchio gratificante. Per ora mi limito a dire "Lunga vita al Rock".
Admin
7 agosto, 2013
Dani84 said
Alex87 said
Ragazzi/e quando caricate tante foto vi chiedo di metterle sotto spoiler (il tastino con l'occhio nella prima fila) per non succhiare tutta la banda.Ciao Alex, ho corretto il mio precedente post mettendo le foto sotto spoiler, va bene così?
perfetto. Ci guadagnano anche le pagine che si caricano più velocemente. Naturalmente quando sono poche (tipo il post #522 qui sopra, che tra l'altro è impaginato benissimo) van bene così
Utente
10 ottobre, 2014
Dani84said Teo, ma tu dici che questo sito che ha dato la notizia che il concerto di Milano verrà trasmesso in diretta da RTL, Musica e Tv 2.0, è attendibile? Ho cercato conferma sul sito di RTL ma non sono riuscita a trovare niente. Mah... speriamo sia vero... per noi, che avremmo la possibilità di goderceli in tv, e per loro, perché sarebbe una gran bella vetrina.
Come non detto, ho appena visto la pubblicità del tour su RTL e hanno confermato che il concerto del 25 a Milano verrà trasmesso in diretta!!!!!!!
Utente
7 agosto, 2013
Dani84 said
Dani84said Teo, ma tu dici che questo sito che ha dato la notizia che il concerto di Milano verrà trasmesso in diretta da RTL, Musica e Tv 2.0, è attendibile? Ho cercato conferma sul sito di RTL ma non sono riuscita a trovare niente. Mah... speriamo sia vero... per noi, che avremmo la possibilità di goderceli in tv, e per loro, perché sarebbe una gran bella vetrina.
Come non detto, ho appena visto la pubblicità del tour su RTL e hanno confermato che il concerto del 25 a Milano verrà trasmesso in diretta!!!!!!!
Utente
2 marzo, 2014
matti said
Dani84 said
Dani84said Teo, ma tu dici che questo sito che ha dato la notizia che il concerto di Milano verrà trasmesso in diretta da RTL, Musica e Tv 2.0, è attendibile? Ho cercato conferma sul sito di RTL ma non sono riuscita a trovare niente. Mah... speriamo sia vero... per noi, che avremmo la possibilità di goderceli in tv, e per loro, perché sarebbe una gran bella vetrina.
Come non detto, ho appena visto la pubblicità del tour su RTL e hanno confermato che il concerto del 25 a Milano verrà trasmesso in diretta!!!!!!!
Matti concordo con te...
e ci aggiungo pure
Utente
10 ottobre, 2014
Servizio sul concerto al Palalottomatica oggi al Tg1 delle 13.30. Non riesco a mettere direttamente il video quindi metto il link alla pagina:
Utente
2 marzo, 2014
Oggi al tg1 c'è stato un servizio sul concerto dei Dear al Palalottomatica
Ecco il video...
https://www.facebook.com/video.php?v=356641247850753&set=vb.301187890062756&type=3&theater
Utente
10 ottobre, 2014
Da questo concerto stanno uscendo fuori tantissime belle foto
Da romainunclick.it
Dear Jack al Palalottomatica
Raramente le pareti del Palalottomatica hanno "tremato" tanto nel corso di un live. Per giunta di una giovane band italiana. Ma i Dear Jack hanno davvero fatto centro, dando vita a un live pazzesco. Bellocci e accattivanti, i Dear Jack - già opening act dei Modà - stanno compiendo i passi giusti...
Link per vedere le FOTO: http://www.romainunclick.it/fo.....atica.html
Poi altre foto qui: http://www.demotix.com/news/59.....ia-5990036
Utente
2 marzo, 2014
Intervista su Sorrisi e Canzoni...
Una giornata da Dear Jack: il backstage del loro primo grande concerto
Nel numero in edicola dal 14 ottobre, Tv Sorrisi e Canzoni racconta in esclusiva il primo tour dei Dear Jack. A Forlì, nella data d’esordio del 4 ottobre 2014, abbiamo seguito i ragazzi per 12 ore, scoprendo moltissimo sulla band del momento.
Sono arrivati secondi ad «Amici» ma hanno raggiunto uno dei traguardi più belli per un progetto musicale emergente, guadagnare il doppio disco di platino con «Domani è un altro film – Parte Prima». Eccoli nel loro primo grande live raccontato in modo più preciso e ricco di dettagli da Sorrisi.com, con una cronologia che speriamo essere più dettagliata possibile.
Abbiamo guardato i vostri volti uno per uno durante il concerto e il firmacopie. Il vostro entusiasmo ci ha davvero colpito. Per questo ci auguriamo di essere il più completi possibile e rimaniamo disponibili per tutte le vostre domande, se qualcosa ci è sfuggito e voleste saperne di più.
11.15 – Arriviamo all’Hotel della Città di Forlì, a pochi passi dalla stazione. Incontriamo lo staff della band, in attesa del loro arrivo dalle camere. Le prove generali del giorno prima sono durate ben oltre l’una di notte. Sorrisi li ha fatti svegliare un po’ prima del necessario per il nostro incontro.
11.30 – Salutiamo i ragazzi. Il primo a raggiungerci è Riccardo, il batterista e anche il più nerd del gruppo. Poi arriva un sorridente Lorenzo, l’amichevole Alessandro, il sempre sorridente Alessio e ultimo e ancora un po’ assonnato Francesco. Ci sediamo al tavolo esterno dell’albergo per la nostra prima chiacchierata.
Come vi siete preparati a questo tour così grande?
Alessio: «Ci siamo chiusi in studio e abbiamo lavorato come matti. Studio musica da quando sono uscito dalla scuola, oggi mi segue la stessa persona da cui studia canto Marco Mengoni. Un motivo in più per dover fare bella figura, voglio essere perfetto».
Lorenzo: «Una buona parte del lavoro l’abbiamo fatto in una settimana intensa. È stata una preparazione mentale e anche fisica per arrivare pronti a un tour con date molto serrate».
E come avete scelto la scaletta?
Lorenzo: «Fare almeno un’ora e mezza di live con un solo album è un compito difficile. Ma abbiamo la fortuna di aver fatto un disco intero e non solo un Ep, questo ci dà la possibilità di eseguirlo tutto dando un ottimo spazio al nostro lavoro, ma ci tenevamo a fare anche molte cover».
Alessio: «Le cover che sentirete non sono nell’arrangiamento originale, ma nel nostro stile, quello che ormai da tempo amo definire il “Puro stile Dear Jack”. Si sentirà la differenza con i brani originali».
Quali sono gli incontri più belli fatti in questi mesi?
Alessio: «Il più bello di tutti è stato con Fabrizio Frizzi. Una persona fantastica e un professionista umile, è simpatico, speciale».
Alessandro: «Poi c’è Francesco Renga!».
Alessio: «Non dimentichiamo Fiorello, un matto geniale. E Lino Banfi, per noi è Nonno Libero».
Lorenzo: «Non possiamo non citare Al Bano, lui è davvero un personaggio molto particolare».
Francesco: «Io ho fatto i complimenti a una donna di spettacolo di cui non dirò mai il nome. Lei mi ha risposto malissimo e me ne sono andato con la coda tra le gambe (ride)».
Avete avuto un po’ di pausa?
Alessio: «Solo 15 giorni. Non ci fermiamo dal settembre del 2013. Sono uscito pochissimo e quelle due volte in cui mi sono immerso tra la gente, ho ricevuto purtroppo delle minacce».
In che senso?
Alessio: «Mi volevano picchiare. Ma non volevo grane. Me ne sono tornato a casa e ci sono rimasto malissimo».
Francesco: «È per invidia. Qui in Italia non si perdonano le persone che vanno in tv e hanno successo».
L’idea di firmare autografi dopo il concerto nei palazzetti, è una follia!
Alessio: «Lo sappiamo ma siamo pronti e sì, siamo folli».
Lorenzo: «Abbiamo fatto così tante date in giro per l’Italia a firmare album, che ormai non ci spaventa più niente. Ci buttiamo e facciamo le cose per bene senza farci prendere dal panico».
Qual è la cosa cui tenete di più in questo primo tour?
Alessandro: «Che sia una festa per divertirci e divertire».
Riccardo: «Vogliamo suonare bene e mostrare il nostro volto più vero, con uno sguardo al futuro. Sentiamo una responsabilità maggiore, più oggi che durante il talent».
Alessio: «Un tour come questo ci stancherà molto, ma lo vedrai anche questa sera…ridiamo tanto, stemperiamo le difficoltà con leggerezza. Forse è questo il vantaggio dell’essere giovani».
Cosa fareste in questi giorni se non ci fosse stato «Amici»?
Alessio: «Sarei chiuso in camera davanti al computer a scrivere canzoni».
Francesco: «Farei il muratore».
Riccardo: «Farei fotocopie all’Università».
Lorenzo: «Sarei in viaggio a pescare».
Alessandro: «Studierei musica per migliorare e diventare un professionista».
Qual è l’artista musicale che vi ha fatto crescere di più?
Alessio: «Elisa. Immaginate di passare un’ora con lei dopo le prove dove è seduta a terra a parlare con noi di musica. La stimiamo moltissimo, il suo modo di vivere il lavoro e la sua passione è su un altro livello. Non è capitato lo stesso con altri ospiti del talent show, di poterci confrontare alla pari e con la stessa profondità».
Sentite la mancanza dei vostri genitori?
Alessio: «Molto, ma loro ormai fanno parte di un’unica famiglia. Si incontrano senza di noi e fanno delle cene. Sono i nostri più grandi fan».
Alessandro: «Conoscono più dettagli su quello che faremo e dove, leggono i commenti dei fan su Facebook, sono al nostro fianco in tutto e per tutto».
Qualcuno di voi ha fatto nuovi tatuaggi dopo «Amici»?
Alessio: «Solo io, sopra il braccio sinistro dove avevo già quello grande sull’avambraccio, rappresenta un rapimento alieno. Sono appassionato di cinema, mi divertiva l’idea di avere un disegno così, che rappresentasse una tipica scena di fantascienza».
Secondo voi Sanremo oggi è sottovalutato dai giovani?
Alessio: «Sì molto e io ero il primo a sottovalutarlo. Sono cambiato tanto da allora. Io prima di arrivare qui ero un rockettaro noioso che guardava con diffidenza tutto, anche la tv e i talent show come “Amici”. Oggi siamo cambiati radicalmente, a tal punto da vedere quel luogo così misterioso e lontano, come un sogno per noi, la vera tappa fondamentale dove mostrare i muscoli e dimostrare, a proprio rischio e pericolo, chi siamo davvero».
So che state registrando nuovo materiale. Qual è la cosa più lampante del nuovo lavoro?
Alessio: «Vogliamo dimostrare maturità, ma non nel senso ovvio e banale del termine. È un po’ come se fossimo un frutto. Vogliamo arrivare al nuovo album…belli e buoni da mangiare».
Lorenzo: «Il primo disco è nato di fretta. La maturità si vedrà nelle scelte che abbiamo fatto in studio, soprattutto dal punto di vista musicale, stiamo lavorando per proporre dei suoni nuovi, con un respiro che segue le tendenze che ci sono anche fuori dall’Italia».
12.45 – Finisce l’intervista e iniziano gli scatti in posa per Sorrisi. Quello che avete visto nel settimanale è solo una parte del materiale realizzato. La gallery completa è qui, su Sorrisi.com. Alessio ci racconta alcuni dettagli sulla realizzazione del nuovo tatuaggio e nel frattempo alcuni fan curiosi arrivano nei dintorni dell’albergo. I ragazzi sono disponibilissimi e danno appuntamento alla serata.
12.53 – Si parte! Con un furgoncino, la band si dirige verso il palazzetto per le prove. Li seguiamo con la nostra auto arrivando nel parcheggio del palazzetto. Oltre un centinaio di ragazze sono già in coda cantando le canzoni dei loro nuovi idoli in coro. Abbiamo intervistato Elisa, 20 anni, prima in coda dal pomeriggio del giorno precedente, con una breve pausa notturna (ma le hanno assicurato che avrebbero tenuto il posto per lei). È tornata intorno alle 4 del mattino per assicurarsi la prima fila. Molte delle ragazze sono arrivate all’alba, intorno alle 6 del mattino. I cancelli sono stati aperti alle 7 di sera. Complimenti per la tenacia!
13.21 – Breve riunione dei Dear Jack con manager e produzione prima del pranzo nel palazzetto.
15.00 - Salgono sul palco per le prove. Lorenzo mi racconta: «Quando ci hanno mostrato il palco , abbiamo avuto il magone per l’emozione. Anche Alessio era molto emozionato». In effetti non è un palco da primo tour, ma un palco da grandi star. Arrivarci così in fretta e con un tale investimento di risorse, è un atto di fiducia. Lorenzo aggiunge: «L’abbiamo visto al computer per tantissimo tempo, ma dal vivo è un’altra cosa, siamo molto fortunati».
16.00 – Le prove sono già avviate. Alessio usa una telecamera con la quale riprende i membri della band. È una parte dello show che vedrete o avete visto nella prima parte del live. Per gran parte delle prove, possiamo sentire tutte le basi musicali ma non la voce, che rimane non amplificata. Provano tutto, anche la presentazione delle canzoni. Nonostante abbiano preparato alcune frasi, poi durante il live saranno abbastanza diverse.
18.00 – Le prove si avviano alla conclusione. Sono durate un po’ più del previsto per cambiare l’inizio di «Fix You» dei Coldplay. Piccoli dettagli e limature importanti prima del live.
18.30 - La produzione mostra ai Dear Jack tutto il merchandising. I ragazzi sono molto colpiti dal lavoro fatto per i prodotti ufficiali della band. Richiedono alcuni capi da indossare al firmacopie.
19.20- Dopo una riunione della band con lo staff musicale, è ora di cena. I ragazzi mangiano leggero prima del live. Solo una pasta in bianco e poco altro, il resto del pasto lo faranno dopo il concerto. Hanno richiesto dei piatti più corposi ma molto semplici per il post-concerto. Mi avvicino per parlare con Alessandro e gli chiedo se sente la tensione: «Dopo aver aperto i concerti dei Modà negli stadi, nulla più ci spaventa. C’è tensione in un solo momento, quando siamo sotto le scale un minuto prima di entrare in scena».
19.48 – Grazie al concorso radiofonico indetto da Radio Bruno, Caterina e Giada incontrano per qualche minuto la band. Appena usciti, arrivano i genitori di tutti i Dear Jack. Si abbracciano e parlano tra loro per mezz’ora, il tempo di scambiarsi più che altro molte coccole e tanto incoraggiamento. La più emozionata è Antonella, mamma di Alessio e Grazia Maria, mamma di Francesco.
20.22 – Tutti fuori, Alessio deve riscaldarsi la voce. Alle 20.34, possiamo rientrare per il cambio d’abito. Hanno una rosa di abiti tra cui scegliere, tutti outfit già coordinati tra camicie, giacche e pantaloni per essere perfetti. Il trucco e parrucco è tutto in mano a loro, così come l’ultima decisione sugli abiti da indossare per la serata. Insomma, fanno da soli.
20.44 – È il momento di indossare i microfoni. Cominciano tutte le manovre scaramantiche e gli in bocca al lupo generali. Alle 21.01 i ragazzi sono sul palco.
22.46 – Il concerto è finito. È durato più di un’ora e mezza e ha visto, come promesso, tutti i più grandi successi degli ultimi mesi, le canzoni del loro primo album e tantissime cover, dove hanno mostrato la loro passione per le sonorità rock e la capacità di portare sul palco versioni personalizzate, ben studiate. Si sente la passione per la musica pop-rock inglese, senza tralasciare il cantautorato italiano. Insomma, un concerto per tutti i gusti e di buon livello sotto ogni aspetto, vocale e strumentale.
22.46 – I ragazzi sono i camerino e i genitori tornano a far visita. Sono contentissimi ed emozionati. Si danno appuntamento a Roma per ritrovarli nella data più vicina alle loro case.
22.50 – Comincia il firmacopie. Le aspettative erano minori rispetto alla realtà. Moltissime ragazze hanno acquistato l’album e incontreranno i ragazzi per un autografo e per vederli da vicino. Abbiamo contato più di mille persone in coda fuori dal palazzetto, mille e cento per la precisione. Un successo nel successo.
23.22 – Purtroppo e per fortuna, i fan sono tantissimi e non c’è molto tempo per stare a contatto con gli artisti a lungo. Ricevono l’autografo da tutti e cinque. Qualche ragazza lascia regali (i loro preferiti sono e rimarranno i dolci al cioccolato, quindi siete avvisati). Ogni tanto, per stemperare la lunghissima sessione di firme, cantano “Ci son due coccodrilli”, “Andiam a lavorar” dei 7 nani, “One Day Or Another” di Blondie (rifatta di recente dai One Direction). Tra i tanti fan, ci sono anche le “Jackers Over”, gruppo di fan scatenatissime e non adolescenti, con una maglietta dedicata.
00.07 – La firma delle copie si conclude. I ragazzi hanno le mani indolenzite, ma sono ancora sorridenti e felici. Hanno toccato molte mani delle fan, hanno ricevuto più di un sacco pieno di regali e parecchi baci. Ritornano dietro le quinte, li salutiamo e torniamo a casa. Con le orecchie piene di musica e con la carica, assolutamente genuina e autentica, di migliaia di fan.
Utente
2 marzo, 2014
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Alessio gioca a nascondino
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Utente
2 marzo, 2014
Le Dear family
Mamma Antonella…
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La Cantarini Family…
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Mamma Grazia Maria…
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Mamma e papà Presti…
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E infine la Ruiu family e il Ruiu brother identico di cui parlava Matti…
Utente
2 marzo, 2014
I Dear a capodanno saranno a Napoli a Piazza del Plebiscito per il Gigi D'Alessio & Friends che sarà trasmesso contemporaneamente su Rtl e Canale 5
Gigi D'Alessio non lo sopporto, detto questo sarà comunque una bellissima vetrina per loro
Ecco l'articolo...
Utente
7 agosto, 2013
Teolino said
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E infine la Ruiu family e il Ruiu brother identico di cui parlava Matti…
Madonna si ahahha, da lontanto ancora di più. E tutte a fargli e farsi foto con lui credendo fosse Riccardo
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