C'è speranza che in questo album vi sia un minimo della sperimentazione e contaminazione che caratterizzava i primi album?

Non ne sarei molto sicuro...

Basandomi sul titolo dell'album, e ipotizzando che quest'ultimo seguirà un po' l'incipit dato da Quelli che restano, mi figuro  un lavoro più essenziale, spoglio e incentrate sulle parole: insomma, un disco più cantautorale(visti anche i nomi che hanno partecipato alla realizzazione).

Continuo a sperare che non abbandoni del tutto le sonorità che l'hanno resa famosa e riconoscibile agli esordi.

Ancora oggi sto approfondendo la sua discografia e sto scoprendo che ha sfornato delle perle che da quel momento in poi, almeno in Italia, non hanno più attecchito.

GuSpe ha detto
Dopo i gattini fluo, questa è una copertina da Premio Tenco. Per ora è coerente con l'immagine e l'impronta che sta dando a questo lavoro  

Speriamo non riproponga mai più niente di neanche lontanamente simile alla copertina di On.

Detto ciò, io prendo le distanze da tutti quelli che preventivamente vedono nell'assenza di pezzi in inglese una discriminante .

Anche io sono un po' dispiaciuto per la totale mancanza di tracce in lingua anglosassone, ma non per questo boccio l'album a priori senza conoscerne neanche la natura o il concept.

Piccolo OT: A proposito di Premio Tenco, proprio Elisa sarà presente a una delle serate della rassegna, la quale sarà presentata da Morgan.

Incontri fatali