Bell'album, l'ho trovato molto coerente con ciò che è lei. Mi piace molto il fatto che stia uscendo fuori un'anima vicina alla musica indie-pop internazionale, in italia qualcosa del genere manca, nel panorama mainstream. E, se già così giovane riesce a proporre dischi con un'identità artistica così definita (sia per gli arrangiamenti che per i testi), sono proprio curioso di vedere cosa riuscirà a fare in futuro.

Per quanto mi riguarda, trovo Noleggiami ancora un film e Due galassie le migliori tra le canzoni non ancora rilasciate come singoli, ma mi rendo conto che solo la prima potrebbe essere estratta (magari in autunno). Non ha un ritornello potentissimo, ma è veramente un inno generazionale, potrebbe essere molto apprezzato proprio dalle persone che al momento acquistano maggiormente dischi e singoli, ovvero la fascia dai venti ai trent'anni. Due galassie, invece, è proprio stupenda quanto ad arrangiamento, mi ha davvero spiazzato perché non pensavo che un artista italiano più "popolare" potesse proporre qualcosa del genere. Stesso feeling che ho avuto con Tapioca (che a me piace parecchio ) e Comunicare. Quest'ultima, però, per me perde un po' con il ritornello e con alcuni passaggi in cui le parole sono pronunciate in maniera opinabile pur di adattarle alla melodia. Sempre molto bella, ma non riesco a ignorare queste cose.

Tra le ballad, non mi ha lasciato moltissimo Scusa se non ho gli occhi azzurri, così come E se c'era, che sono sempre delle canzoni piacevoli da ascoltare, ma che a livello musicale non trovo così interessanti. La serie B, invece, mi ha colpito per il testo, la presenza della chitarra ha paradossalmente reso differente e particolare la canzone, rispetto al resto dei brani. Bolivia e Alonso sono le mie preferite, tra le ballad, anche se nell'ultima devo ancora metabolizzare i richiami evidentissimi al pilota (speravo, onestamente, fosse un riferimento più velato, una canzone che richiama Alonso esclusivamente come metafora, invece è proprio la sua storia  E la cosa può piacere come no, a me, per ora, lascia un po' stranito, ma penso sia questione di abitudine).

Lava era evitabile, plain and simple.

In generale un album molto coerente, ripeto. Quando si parla di identità artistica di un cantante, si intende qualcosa del genere. Un filo conduttore che sia tematico, di sonorità, di intenzioni, e lei è tra le pochissime cantanti italiane ad averlo, a mio parere. A ventitré anni o giù di lì, è davvero impressionante. E spero che la cosa non cambi nonostante eventuali flop, perché questa, a mio parere, è la strada giusta per restare rilevanti nel mondo della musica.