smiley ha detto

 non vorrei fare quella che insiste a prescindere () ma Bolivia uscì prima dell'estate, quindi qualcosina si poteva fare. Per il resto, il senso del mio intervento era questo: la marta fa un buon lavoro, ma le si attribuiscono troppi poteri qui dentro. Come se lei facesse i miracoli e gli altri manager fossero delle schiappe. Secondo il mio parere invece, sono moltissimi quelli bravi come lei, quindi i fan delle volte mi sembrano esagerare dandole troppo merito. Qualcosina in più si poteva fare anche per 2640  

Io sono d'accordissimo con te 

Tante volte ho parlato di Marta qui sul forum e manca poco che venissi sbranata, appunto perchè si esagera sul suo ruolo. "Conosco" Marta dal 2010, ci ho parlato più volte, conosco il suo percorso e quindi riesco a scindere il suo ruolo da ciò che fa lei in realtà e ciò che è esagerazione.

Il mio discorso sui terzi e quarti singoli riguarda tanti cantanti, è generale.

Parlando terra terra, per promuovere un terzo estratto ci vogliono i dané, ce ne vogliono per il primo singolo come per il terzo. Se la promozione del terzo costa più di quello che può far incassare, di promozione ne fanno meno. Vale per tutti, è una cosa ovvia, con buona pace di chi crede che Marta faccia i miracoli. I miracoli nella discografia accadono quando conviene che accadano.

matteo.m ha detto
Ragazzi ma la Donà non decide mica morte e miracoli sulle promozione dei suoi artisti. L'investimento lo fa la casa discografica. 

Io lavoro nell'editoria, non nella discografia. Ma le modalità sono le stesse, direi. Salvo per grandissimi artisti che possono anche permettersi iniziative promozionali autonome. Ma non è il caso di Francesca e neanche di gente come Mengoni, per dire. 

Alla base di ogni progetto c'è un conto economico, che deve tenere conto della marginalità del progetto. Non dipende neanche dal successo delle singole canzoni, ma dal costo dell'intera operazione.

Credetemi quando vi dico che dietro a ogni progetto c'è una macchina di professionisti che va ben oltre il manager dell'artista.  

Esatto 

Quando ho detto che è stato Marco ad inventarsi il ruolo di manager per Marta, che prima era una addetta stampa della Sony che si occupava dei firmacopie e degli eventi dei vari artisti, credo che in molti siano rimasti sorpresi.

Marta è bravissima, capace e simpatica, ma non è nata come manager, è stata convinta a diventarlo, e c'è voluta parecchia insistenza perché lei non voleva. 

Quindi lei non ha il potere magico di decidere la sorte delle canzoni, può fare del suo meglio (e lo fa), ma se alla casa discografica non conviene, non si fa.

SII SPERIAMO e poi con un video clip con  i contro attributi