È la canzone più amata dalle partecipanti al talent show 'Superstar', che sfornò di lì a poco le Lollipop, ad aprire l'ultima categoria del contest. Categoria, dalla quale, lo ricordiamo, uscì la vincitrice del 90's Si tratta del singolo di esordio - pubblicato a inizio 2000, dal suo primo album 'Not That Kind' - della cantautrice di Chicago. Ispirandosi parzialmente a 'I will survive' di Gloria Gaynor (da cui riprende il tema del riscatto dopo la fine di un rapporto), è un pezzo da club e allo stesso tempo mette in risalto le doti vocali di Anastacia. Il pezzo fece un grande boom in Europa e Oceania, meno in patria. Numerosi i premi vinti.

Nello stesso anno debuttò anche la band britannica. Il secondo estratto da 'Parachutes' fu questo pezzo, uscito a giugno. Ispirata a Neil Young, la canzone parla dell'amata dall'Io lirico (che viene paragonata alle stelle), ma c'è chi parla anche di un brano contro l'anoressia o ancora di omaggio alla madre di Chris Martin, scomparsa a causa di un cancro. Quale che sia il significato, questo singolo lanciò i Coldplay e il loro stile che avrebbe caratterizzato i due decenni successivi. Il successo fu molto grande in patria e altri Paesi, fra cui l'Italia.

Con una lunga e soddisfacente carriera da dj alle spalle, a cavallo fra vecchio e nuovo millennio Sonia Clarke debutta come cantante con'Hear me cry'. Lo fa col vestito musicale da club che ben le sta addosso ed è un successo. Terzo estratto dall'album, nel settembre del 2000, è questa canzone fortemente influenza dal genere Trance allora molto in voga. La canzone entro nella Top 10 di mezza Europa e in Italia divenne un tormentone anche grazie alla popolarità di uno spot della Omnitel, interpretato da un'icona dei 2000's: Megan Gale.

Entrare al conclave da papa e uscire da cardinale. Capita spesso a Sanremo e successe anche nel 2001, con questo primo singolo del quinto album 'Senza ali' della cantante romana. Eppure, divenne non solo una delle sue canzoni più famose ma anche un evergreen della musica italiana. Fun Fact: forse pochi ricorderanno/sapranno che fra gli autori sia di questo che del brano vincitore quell'anno ('Luce' di Elisa), figura Zucchero Tecnicamente il pezzo è uno dei più difficili della cantante. Continui cambi di registro e un falsetto mica tanto easy ne hanno fatto materiale da talent (ricordiamo tutti Cassandra vs Roberta ad Amici 7 e Pamela ad Amici 8).

Se n'è parlato fin troppo poco nel contest: questa canzone - reinterpretando un brano dei 90's della rissosa Brandy - tratta infatti il tema dell'amicizia. È il secondo singolo, estratto nel novembre del 2001, dal terzo album del duo Elettro britannico: 'Goodbye Country (Hello Nightclub)'. La parte vocale femminile è affidata a Celetia Martin, che più tardi diventerà una celebre e apprezza autrice, scrivendo brani per un mucchio di cantanti famosi (da Iggy Azalea a Usher, da Janet Jackson a Jennifer Hudson). Oltre che in patria, la canzone ebbe un buon riscontro nei Paesi di lingua portoghese, in Italia e nei Paesi Bassi.

Ancora un pezzo italiano, ma in inglese. La cantautrice friulana ha più volte dichiarato di aver scelto l'inglese per sentirsi più libera di esprimere i propri sentimenti senza sentirsi capita da tutti a pieno e giudicata. Il primo estratto - nell'ottobre del 2003 - dal suo quarto album 'Lotus' è un classico esempio di questo ragionamento: composta e cantata su una base apparentemente allegra, la canzone tratta invece di un argomento triste, dei guai di una persona. Ma lancia anche un segnale positivo, mandando un segnale di speranza: anche dai periodi più difficili si può uscire.

Tornano qui anche gli Evanescence, col terzo singolo estratto nel dicembre del 2003 dal loro album di debutto 'Fallen'. Scritta da Ben Moody svariati anni prima prendendo ispirazione da uno dei suoi racconti brevi che era solito scrivere e rimaneggiata diverse volte, la canzone parla sostanzialmente di uno spirito che non vuole andarsene e fu dedicata al nonno di Moody. Il pezzo - una power ballad che mette in luce le doti vocali di Amy, arricchita da un video girato nel quartiere gotico di Barcellona - fu un grande successo: svariate le classifiche scalate e più di un milione di copie vendute solo negli Stati Uniti.

A cavallo fra il 2003 e il 2004 ci fu il boom di un giovane cantautore newyorchese che mescolava ritmi soft da ballate a testi aggressivi, che spesso avevano quale tema centrale l'infedeltà. Fu sin dall'inizio il caso di questo suo primo singolo, estratto dall'album di debutto 'I don't want you back', che - con un testo molto esplicito, che fu anche pesantemente censurato - dedica alla sua ex. L'anno seguente, una tale Frankee, si spacciò per tale e pubblicò la risposta musicale al pezzo: 'Fuck you right back'. La canzone fu un grande successo, che raggiunse la #1 di svariati Paesi, fra cui Italia e Svizzera.

Prima dei trapper, anche qualche altro cantante uomo utilizzò l'autotune. È il caso per esempio di Adam Levine in questo pezzo, terzo estratto - era il luglio del 2004- dall'album di debutto della band: 'Songs about Jane'. La canzone è dedicata fondamentalmente a una 18enne, che passa di fiore in fiore forte del suo bell'aspetto. Nel video invece, non ho mai capito perché, Levine invece si fa la madre della ragazza Btw, sebbene più melodica rispetto ai singoli precedenti e quindi boicottata dalle radio Rock, la canzone si rivelò un grande successo, confermando il boom degli statunitensi. Oltre tre milioni le copie vendute solo negli Stati Uniti.

Uno dei singoli di maggior successo della cantautrice canadese fu rilasciato nel settembre del 2004, quale secondo singolo estratto dal suo fortunato secondo album 'Under my skin'. In questo pezzo autobiografico, Avril canta con rabbia la fine di una relazione (fu lasciata dal suo ragazzo) ed ebbe un grandissimo riscontro in particolare negli States, dove fu certificata disco di platino. Interpretata alla cerimonia di chiusura dei XXI Giochi olimpici tenutisi proprio in Canada, la canzone dal forte impatto emotivo fu poi usata in svariati telefilm di successo dei 2000's: da 'Smalville' a 'Una mamma per amica'.

Nel dicembre del 2007, la cantautrice scozzese pubblicò questo pezzo a metà fra Rock, Pop e Folk. Pur non facendo sfracelli nel Regno Unito, si fece notare e così nei due anni seguenti fu pubblicato in svariati altri Paesi raggiungendo invece un grande successo commerciale nell'Europa continentale (è fra le canzoni più vendute in Italia nel 2009). Sebbene sia diventata una sorta di inno al partying, la canzone ha in realtà un retrogusto amaro: racconta infatti della vita incerta non solo di chi passa la vita appunto a fare party, ma anche degli artisti che vivono alla giornata.

Inserita nello stesso filone Neo Soul/Jazz che fece la fortuna di Amy Winehouse e Adele è anche questa deliziosa cantante gallese. Il terzo estratto dal suo album di debutto 'Rockferry' fu questo pezzo, uscito nel maggio del 2008. Il brano di estivo ha poco: si tratta di un'intensa ballata che raccoglie le riflessioni della giovane che si trova costretta a troncare una relazione che ha preso una brutta piega. Incisivo anche il video: girato a partire dalla stazione metro di Warwick Avenue appunto a Londra, è sostanzialmente un unico primo piano della cantante che, commossa a tal punto dal testo, durante l'interpretazione piange. Il riscontro commerciale fu buono, ma pagò l'ancor alta rotazione di 'Mercy'.

La risposta italiana a Amy Winehouse - con la quale venne per altro paragonata a inizio carriera anche a causa di questo pezzo - arrivò alla prima edizione di X Factor, dove si piazzò seconda. Presentata lì live a maggio del 2008, la canzone - scritta da Roberto Casalino e Tiziano Ferro - si rivelò un grandissimo successo. Sebbene non abbia mai raggiunto la #1 della Fimi (fermandosi alla #2), la canzone venne certificata con cinque dischi di platino, fu la più trasmessa dalle radio per settimane e diventò un tormentone estivo di quell'anno. Nell'iconico video Giusy viene bidonata dal suo amore per essere infine raggiunta da un'amica. Ma c'è chi ha dato un'interpretazione Queer: e se la cantante fosse effettivamente aspettando la donna?

Il rapper pugliese non è nuovo a provocazioni a suon di ritmi catchy. È il caso, nel luglio del 2008, anche di questo secondo estratto dal quarto album 'Le dimensioni del mio caos'. Malgrado il beat spensierato, il pezzo - partendo da un caso di cronaca accaduto nella città natale di Michele Salvemini, Molfetta - affronta infatti il delicato tema delle morti bianchi, ossia gli incidenti fatali al lavoro. Il testo tocca poi altri problemi di attualità della regione: dai disastri ambientali allo sfruttamento degli immigrati. La canzone - che conta anche la partecipazione di Al Bano, con la sua canzone simbolo 'Nel sole' - fu un successo: fu certificata disco di platino.

Sebbene già il suo disco di debutto ebbe un grande riscontro commerciale, fu solo con questo pezzo - pubblicato a settembre del 2009 - che Noemi raggiunse la #1 della Fimi. L'intenso brano sulla fine di un amore, anche piuttosto rabbioso, fu scritto da Diego Calvetti e Marco Ciappelli e interpretato con Fiorella Mannoia. Due dischi di platino e svariati premi, la canzone - lead del secondo lavoro di Veronica Scopelliti 'Sulla mia pelle' - fu presentata alla prima puntata di X Factor 3. E come in una sorta di consegna di testimone del successo, a reinterpretare il pezzo dell'icona di X Factor 2 fu in quell'edizione il futuro vincitore: Marco Mengoni.