Tra gli episodi più rilevanti della Guerra Fredda durante gli 80's, la rivolta del sindacato Solidarnosc in Polonia. E fu proprio un giovane polacco - realmente incontrato dalla cantante toscana - a darle l'ispirazione per questo pezzo, che parla appunto di un ragazzo fuggito dall'oppressione del suo Paese ed è quindi un inno alla libertà e alla vita bohemienne. La canzone era il lato B dell'unico singolo estratto dal quinto album di Gianna, 'Latin Lover', e fu pubblicata agli inizi del 1983, diventando nel tempo una delle più amate da critica e ammiratori.

La fine dei 70's e l'inizio degli 80's coincise col periodo d'oro delle discoteche, quando ancora non si chiamavano club. Allora, ci si incontrava lì: è quel che accadde anche nel locale Sassofono Blu alla protagonista di questa canzone, presentata al Festivalbar del 1983 e fra le canzoni più rappresentative dell'estate di quell'anno, del decennio e in generale della discografia della cantante toscana e della sua rinascita musicale. La canzone fu inserita nel suo settimo album, 'Smalto'.

E a proposito di rinascite e cambiamenti, qui siamo di fronte alla svolta sexy di una delle interpreti più candide della generazione precedente agli 80's. Pezzo forte del decimo album della cantante catanese - scritto e musicato, come tutti nel disco, rispettivamente da Mogol e dal fratello Gianni -, l'omonimo 'Nell'aria', la canzone fu presentata anch'essa al Festivalbar del 1983. Il successo fu grande e diventò fra i brani più famosi di Marcella, che solo diversi anni dopo sciolse il dubbio su che cosa sia la gatta che è ancora lì, non parla ma dice sì...

E siamo ancora in tema di grandi ritorni, con una grande diva della canzone italiana. Dopo qualche anno di assenza dalle scene, nel 1984 Nicoletta torna al Festival di Sanremo con una canzone dal sapore autobiografico. Sebbene all'Ariston si sia classificata solo decima, la delicatezza e la profondità della canzone valsero alla Pravo il Premio della critica e a colpire l'immaginario collettivo degli 80's fu anche la sua mise: elegante e raffinata, ma con acconciatura eccentrica e un vestito creato da Versace per lei. Fu l'unico singolo estratto dal sedicesimo album 'Occulte persuasioni'.

Negli ultimi vent'anni tendiamo a identificare la musica Pop-Dance con voci non particolarmente incisive e testi banali. Quanto di più lontano invece dalla realtà succedeva negli 80's (e nei 90's). Un esempio lampante è questo brano, secondo singolo del nono album della band 'Melancholia', pubblicato nella primavera del 1985. La voce di Antonella Ruggiero raggiunse vette non solo musicali, ma anche la #1 della classifica italiana, di quella belga e la #2 nei Paesi Bassi! Data la difficoltà interpretativa è diventata anche una canzone da sfida, anni dopo, per i vari talent italiani.

L'unico duetto della categoria è rappresentato da questo brano uscito nell'ottobre del 1985, che coniuga due voci e stili all'apparenza lontani fra loro. Non mancarono effettivamente le incomprensioni in fase di registrazione, ma alla fine la canzone - scritta da Mogol e prodotta da Cocciante - si rivelò un successo di classifica (arrivò alla #2 nella Fimi), diventano un classico della musica leggera italiana. Fu inserita nel trentottesimo (!) album della Tigre di Cremona 'Finalmente ho conosciuto il conte Dracula...' e in 'Il mare dei papaveri', dodicesimo lavoro del cantante italofrancese. Per ovvi motivi non esiste una versione live del duetto.

Torniamo all'Ariston, siamo nell'86 e troviamo un'artista A.O. all'apice della propria forma fisica, vocale e artistica. L'immagine è pazzesca, la canzone anche - prendo spudoratamente posizione: è una delle mie preferite dell'intero contest, mia mamma la adorava ahahahah -, ma purtroppo non raggiunge il podio, fermandosi al quinto posto. Per la quinta volta a Sanremo - la terza consecutiva -, Anna dimostra la propria bravura: quell'anno infatti fu bandito il playback e la Oxa esegue magistralmente un pezzo difficile come questo, primo estratto dal settimo album 'È tutto un attimo'.