AULD LANG SYNE
Haley Blais

Auld Lang Syne è un classico canto Natalizio, un canto che ho incontrato la prima volta nella mia vita probabilmente nel mio passato scautesco, ma che proprio recentemente ho riscoperto in occasione dell'arrivo di questo periodo.

La canzone in realtà è decisamente dedicata più al Capodanno, ma inutile dire che da buon pagano la magia che si respira nelle settimane delle feste per me è più o meno comune e similare, ed è sicuramente sullo stato d'animo generico che mi voglio concentrare  per relazionare la mia scelta al contesto.

Lo stato d'animo di questo periodo per me è sempre stato malinconico, di resa dei conti quasi, di quello che è un anno agli sgoccioli ormai.
Mai come questo 2021 ho passato vari e vari e vari e vari e vari e decisamente troppi giorni a pensare al passato più che al presente.
Stavo Meglio?
Come stato d'animo, come situazione generale, come compagnia?

Dopo questo 2021 io mi sento sconquassato, scaraventato, confuso, stressato, e non sento di aver fatto dei passi avanti, ma forse solo dei passi indietro. O almeno, questo è quello di cui superficialmente mi convinco; perchè forse nella pratica, non è affatto così, ma è quello che giornalmente mi si presenta alla porta come pensiero generale sulla mia attualità. E anche se mi si presentano aspetti concreti a confutarmelo, poi vado a sbattere contro qualcosa che altrettanto fa sfumare questa possibilità di redenzione.

Diciamo che non so quindi definire se stavo davvero meglio prima a qualche livello concreto, fisico, professionale o sociale. Però sicuramente ero più sereno mentalmente, e questo mi sento di affermarlo con certezza.

Ed in questo dicembre di resa dei conti e di malinconia di una serenità mentale perduta, un brano come auld lang syne, che tradotto esprime il detto "i bei tempi andati" probabilmente era la scelta più adeguata per questo mio Natale 2k21. 

Ogni Natale ci riuniamo con qualcuno: qualche parente, gli amici di vecchia data, i nuovi membri della famiglia, ma soprattutto ci riuniamo con noi stessi. Ogni volta, sempre così.
E ripensiamo al Natale prima.
A quello prima ancora.
A quello precedente a quello prima ancora.
E così via.
E molto spesso ne usciamo fieri, soddisfatti nel notare un cambiamento in positivo da comunicare o esporre più o meno naturalmente; ma molto più spesso ciò che manca, che prima c'era e adesso invece non è presente a questo tradizionale incontro annuale... beh quel vuoto è molto più lampante di ciò che invece vuoto non è. 
Che sia un vuoto fisico, che sia astratto, che sia mentale o che sia concreto, il concetto è medesimo.

Haley Blais riesce a veicolare questo brano, per me incarnazione dello stato d'animo di questa festività, in maniera magica, deliziosa, e che valorizza questo sentimento a pieno regime. Amo quando si sfruttano bene i synth, amo quando si pondera i toni più caldi, gli echi e le doppie voci in maniera elegante e misurata, amo l'emozione che questa versione sin dal suo primo ascolto è riuscita a darmi.

Spero che anche per voi sia lo stesso.
E se così non sarà ... potrebbe forse anche essere meglio così riflettendoci, chissà.

Vi linko il video che lo ripresenta anche in un quadro quasi comico, ma con un dialogo in realtà molto riflessivo, un po' alla comicità della serie di ZeroCalcare non so boh
E comunque il protagonista molto bono xoxo