Utente
7 agosto, 2013
MALAWI
THE VERY BEST - HEAR ME
Buonasera a tutti.
Con questo brano spero di farvi fare un viaggio in un una nuova cultura. Dove mi trovo?
Il brano che ho scelto di portare per rappresentare questa nazione è "Hear me" dei The Very Best. The Very Best è un progetto musicale che nasce dal duo Radioclit con la partecipazione di Esau Mwamwaya. Esau nasce a Mzuzu, in Malawi, dove approccia il mondo della musica imparando a suonare i primi strumenti. Le loro sonorità sono estremamente eterogenee, ma hanno tutte un filo conduttore: il richiamo sonoro afro, puro e semplice, incontaminato.
"Hear me" è, infatti, un brano pop-fusion intriso di sonorità afro quasi tribali, selvagge, incontaminate appunto, che contribuiscono a creare un'atmosfera sospesa. Proprio per questo fortissimo legame con la terra d'origine, la scelta linguistica è ricaduta sulla lingua chewa, lingua dell'etnia principale del Malawi e ormai diventata lingua nazionale.
Sotto spoiler inserisco il testo originale e la sua traduzione:
Come si può facilmente intuire, questo brano rappresenta una feroce critica verso il sistema politico del Malawi. Il brano è stato scritto nel maggio 2014, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali del Malawi. Oltre a questo, era anche il 50° anniversario dell'indipendenza del Malawi dal dominio coloniale. Il brano è, in fondo, una riflessione su quanto poco sia cambiato nonostante l'indipendenza e su quanto corruzione e povertà continuino a contaminare la terra d'origine di Esau nonostante l'indipendenza raggiunta. È una riflessione amara, piena sia di speranza che di rassegnazione. All'inizio il brano si apre con un sample tratto da un discorso di Joyce Banda, presidente in carica al momento della stesura del testo, che parla proprio del progresso del Malawi. Il sample è stato direttamente registrato dall'iPhone di uno dei componenti dei The Very Best che stava ascoltando alla radio il discorso di Joyce Banda.
Una volta registrata la canzone a Kumbali Village, i The Very Best hanno reclutato alcune voci di un coro di una chiesa locale per registrare la parte corale del brano. Quasi tutte le voci e le parti strumentali sono state registrate all'aperto, in prevalenza sulla spiaggia. Ciò probabilmente ha reso la registrazione meno perfetta e patinata, ma ha contribuito a caricarla di quell'atmosfera e di quel senso di contatto con la natura che si avverte durante l'ascolto del brano. Tra i pochi suoni registrati in studio, invece, si annovera il basso, che è stato suonato da Chris Baio dei Vampire Weekend non appena i The Very Best sono rientrati dal Malawi.
Riguardo al video, anch'esso ha un forte legame con il Malawi. Infatti, durante questo viaggio, i The Very Best hanno dichiarato che erano dotati di una telecamera e di un treppiedi e, durante le registrazioni, durante la fase di scrittura del brano e durante le pause, lasciavano sempre la telecamera accesa. Magari la lasciavano in un negozio, in una casa, all'aperto, nella spiaggia dove facevano le registrazioni, vicino ad un villaggio. E così la telecamera continuava a registrare le tante piccole realtà del Malawi che nelle ore cambiavano continuamente, senza cambiare mai.
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
MAROCCO
VIDEO
TESTO
We're a problem
That's what they say about us
We're a problem
Hear 'em talking
And they can say what they want
Just keep 'em talking
Rollin' with you even if they clockin'
We don't mind 'em watching
Wonder why they care so much?
Disruption with no caution
This love isn't common
Never letting up babe
Letting up, so let's keep riding
Yallah, habibi
You know that you need me
Yallah
Right 'til the end, it's the way that it should be
Yallah, habibi
You know that you need me
Yallah
Right 'til the end it's the way that it should be
We're a challenge
That's what they think about us
We're a challenge
Can't understand me (Can't understand)
While we makin' all this ruckus
Causing damage
Rollin' with you even if they clockin'
We don't mind 'em watching
Wonder why they care so much?
Disruption with no caution
This love isn't common
Never letting up, babe
Letting up, so let's keep riding
Yallah, habibi
You know that you need me
Yallah
Right 'til the end, it's the way that it should be
Yallah, habibi
You know that you need me
Yallah
Right 'til the end it's the way that it should be
No one can stop us, babe
We're riding our own wave
Fuck what they all say
We're on a different page
No one can stop us, babe
We're riding our own wave
Fuck what they all say
We're on a different page
Yallah, habibi
You know that you need me
Yallah
Right 'til the end, it's the way that it should be
Yallah, habibi (Let's go)
You know that you need me
Yallah
Right 'til the end it's the way that it should be
We're a problem
That's what they say about us
We're a problem
ABIR
Nata a Fez, in Marocco, nel 1994 Abir cresce negli Stati Uniti (in Virginia). Sua musa ispiratrice è Etta James ma influenzeranno la sua musica anche altre grandi protagoniste della musica internazionale: Celine Dion, Whitney Houston e Beyonce.
Ha all’attivo due EP (‘Mint’ del 2018 e ‘Heat’ del 2020).
YALLAH
Yallah è un inno per le comunità emarginate (sia per motivi relativi alla religione, sia per motivi razziali sia per l’orientamento sessuale delle persone).
Yallah è un monito a non mollare mai, a lottare contro gli haters.
Vote for the Moroccan queen, please!
Utente
30 aprile, 2020
I S L A N D A
SAMARIS - GÓÐA TUNGL
2a Parte
Proseguiamo il nostro percorso, rivelando il reale significato del testo e godendoci la performance live dell'Islanda all'Earthvision.
Góða Tungl è apparsa nel primo EP autopubblicato nel 2011 dai Samaris. In un’intervista di alcuni anni fa, i giovani componenti della band hanno candidamente ammesso di aver provato a scrivere i loro primi testi, ma il risultato ottenuto non appariva troppo convincente. Per sopperire a questa carenza, hanno avuto la brillante idea di recuperare alcune poesie della tradizione letteraria islandese e di ridare loro nuova linfa incastonandole in un contesto sonoro elettronico. Come negli arrangiamenti l’elettronica si sposa perfettamente con il clarinetto, così, ancora una volta, antico e moderno si fondono nel progetto "Samaris" per dare origine a un’alchimia unica.
Scritto dal poeta e narratore islandese Steingrímur Þorsteinsson, vissuto nel XIX secolo, Góða Tungl è un breve componimento dedicato alla Luna, in cui l'autore le si rivolge direttamente per chiederle di donare la sua luce riflessa alle anime stanche che la desiderano, ma di lasciare nell’oscurità i cuori sofferenti. In perfetta sintonia con la tradizione di questa terra, vi è sempre il massimo rispetto delle singole volontà.
Di seguito, vi propongo il testo tradotto in inglese:
Kind moon, you glide across the sky,
sweetly at the silver lining.
As the will of the almighty offers,
according to your steady path.
Lend all the tired ones your light,
tiptoe in every window,
But leave the suffering hearts in darkness.
E, finalmente, è giunto il momento di assistere alla performance live del brano.
Ho scelto questa particolare esibizione perché la predominanza del colore rosso che emerge dalla penombra e le inquadrature che utilizzano il gioco scenografico dell’immagine ripetuta (una sorta di eco visivo che rimanda all’eco sonoro), tra l’altro molto utilizzato nei programmi televisivi dei primi anni ’80, trovo che creino un'estetica visiva intimista ideale per valorizzare il brano nella sua totalità.
Prima di lasciarvi immergere in questa versione live di Góða Tungl, vi anticipo che nella terza e ultima tappa del nostro viaggio in Islanda scopriremo qual è il link che unisce gli islandesi Samaris e l’American Ballet Theatre.
To be continued
Utente
7 aprile, 2014
Devo dire che varie canzoni crescono con gli ascolti e manca poco per stilare la mia classifica. Alcune scelte mi hanno sorpreso anche se ancora non ho le idee del tutto chiare soprattutto sulla parte bassa della classifica. Vedremo gli ultimi ascolti cosa mi riserveranno
Utente
7 agosto, 2013
RAISSA: THE HONEST HEROGIRL
Herogirl è l'alterego di Raissa. Abbiamo già visto come gli anime giapponesi abbiano influito particolarmente nella direzione artistica e creativa di Raissa, la quale scrive, produce ed è regista e protagonista dei suoi video. Ulteriori influenze artistiche le arrivano poi dal mondo occidentale (quale scelta migliore per l'Earthvision 2021 di una giovincella così global oriented): Raissa cita Prince, David Bowie e Lady Gaga tra le sue più grandi fonti di ispirazione. Ora, non è che ve li voglio citare così perché fa figo o per occupare qualche riga in più. Questi 3 artisti sono accomunati da una teatralità di fondo nella loro arte, da un voler uscire dai panni della persona entrando in quelli di un personaggio, Raissa dice: "there's a huge juxtaposition of the vulnerability in the music that they write and the theatre in how it's presented like when you see them in concert or in a music video". And that's what Raissa vuole fare con la sua musica e con la sua idea della Herogirl.
Raissa è un'empowering heroin. Ma non è una di quelle che noi comuni mortali vediamo come inarrivabili. Lei è una di noi. Si definisce un'eroina onesta. Il suo potere è quello di poter essere vulnerabile, di non aver paura di mostrare le sue ferite, le sue debolezze, che diventano la sua forza da trasmettere agli altri, con uno spirito di condivisione. E' un po' quell'eroina che si sente libera di esternare, di parlare a delle persone, senza sentirsi ridicola o stupida. "Herogirl is my alter ego in a lot of ways: she's the best version of me, she’s who I was when I was a kid, she's so a re-imagination of the heroines I grew up. Herogirl is also an idea, a way of being, an ideal, everyone can be a Herogirl, a boy, a kid. I think what Herogirl represents is in all of us, in one way or another."
Contenuto extra: ho particolarmente adorato questa risposta ad una domanda in cui le si chiede per quale tipo di film userebbe la sua musica come colonna sonora. La trovo perfettamente calzante con le sensazioni che trasmette Bullying Boys: "For coming of age movies, movies with unlikely heroes, sci-fi, fantasy, anime”.
Votate o chiedo l'aiuto alle #TZVip.
1 min di live di Bullying Boys, scusate ma non riuscirò mai a linkare bene un video da IG. https://www.instagram.com/tv/CDevXOapjU4/
Utente
7 agosto, 2013
What's my name?
Il nome Australia deriva dall'espressione latina "terra australis incognita", usata nell'antichità per indicare un immaginario continente occupante l'intero emisfero australe.
Non è un caso però venga chiamata "Terra dei Canguri", se si considera che il numero di questi animali marsupiali è doppio rispetto a quello degli abitanti che la popolano.
Molto utilizzata anche l'accezione "The Land Down Under" (o semplicemente Down Under), risalente all'epoca in cui gli esploratori europei decisero di partire alla scoperta della terra che si trovava "giù, sotto" il continente asiatico.
Un altro appellativo, in questo caso assegnato dagli stessi aussies, è OZ. Nulla a che vedere con il mago di Oz: il termine deriva dall'abbreviazione del nome della nazione in "Aus", che a causa della particolare pronuncia australiana che spesso distorce i suoni delle lettere, diventa per l'appunto "oz".
Lonely, I'm so lonely
Perth, la capitale dello stato federale della Western Australia, che da solo occupa un terzo della nazione oceanica, è la città più isolata del paese (e del mondo intero).
In linea d'aria è più vicina a Jakarta, in Indonesia, che alle altre città australiane. Basti pensare che dista ben 3.933,7 km (41 ore di viaggio in auto) da Sydney!
Fun fact: la città di Perth aveva inviato la propria candidatura per ospitare la sesta edizione dell'Earthvision nella futuristica RAC Arena, prima che la scelta della World Broadcasting Union cadesse su Sydney.
It's a wonderful life
Dal 2011 per ben 7 anni consecutivi Melbourne, capitale dello stato sud-orientale di Victoria e seconda città più popolosa dell'Australia, è stata incoronata città più vivibile del mondo.
Ad affermarlo i dati del Global Liveability Report dell'Economist, che considerano 5 criteri: stabilità, qualità del sistema sanitario, vita culturale e condizioni climatiche, qualità dell’istruzione e infrastrutture.
Fun fact: il Royal Exhibition Building è stato il primo edificio in Australia a essere riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio dell'eredità mondiale. La sua costruzione è stata ultimata nel 1880 in occasione della Melbourne International Exhibition. Oggi è una location dove si svolgono alcune della manifestazioni più importanti della città.
Utente
30 aprile, 2020
I S L A N D A
SAMARIS - GÓÐA TUNGL
3a Parte
Eccoci giunti alla terza e ultima tappa del nostro percorso. Ieri vi avevo lasciati con una domanda: cosa lega i Samaris e l’American Ballet Theatre? La risposta è proprio il brano che rappresenta l'Islanda in questa edizione dell'Earthvision.
Nell'estate del 2020, Gabe Stone Shayer, ballerino e coreografo dell'American Ballet Theatre, ha dato origine a un progetto denominato "The Ritual", il cui obiettivo principale è rappresentare il percorso di ricerca interiore appartenente al genere umano e la successiva scoperta che ne deriva.
Nella coreografia ideata da Shayer, che ha scelto Góða Tungl come ispirazione sonora per questo progetto, i due ballerini (Shayer stesso e la danzatrice Cassandra Trenary) rappresentano due esseri umani che, attraverso l'espressione fisica della danza, compiono un percorso interiore alla ricerca di una propria spiritualità e di un nuovo modo di rapportarsi l'un l'altro, dopo lo sconvolgimento mondiale provocato dalla pandemia.
In questo ambito ritrovo la mia personalissima interpretazione di Góða Tungl legata al tema del Risveglio, di una nuova Consapevolezza. Quella che sembrano raggiungere i due protagonisti del video, in cui, negli ultimi secondi, compiono alcuni passi insieme per poi rivolgere lo sguardo nella stessa direzione, a osservare qualcosa di indefinito.
Concludo questo percorso, lasciandovi con le immagini del video e augurandomi di avervi trasmesso, anche solo in parte, il mio apprezzamento per questa nazione e il brano che la rappresenta.
The End
Utente
7 agosto, 2013
IL RUNNING ORDER DELLA SECONDA SEMIFINALE
1. Australia
2. Egitto
3. Ungheria
4. Argentina
5. Canada
6. Taiwan
7. Singapore
8. Italia
9. Eritrea
10. Austria
11. Francia
12. Finlandia
13. Nigeria
14. Albania
15. San Marino
16. Giappone
17. Lituania
18. Danimarca
19. Slovenia
20. Germania
21. Norvegia
22. Sri Lanka
23. Vietnam
24. Cile
---
La seconda semifinale sarà aperta domani sera, 19 febbraio, fino al 24 febbraio. Artisti, canzoni e abbinamenti saranno svelati con l'apertura dello show.
Durante il periodo di votazione i partecipanti alla semifinale potranno presentare i propri pezzi con uno, o più post. Nessuna regola sul post di presentazione, scatenate la fantasia!
Le nazioni qualificate saranno annunciate alla fine di entrambe le semifinali.
Ricordo ancora una volta: quest'anno è obbligatorio votare solo nella propria semifinale, facoltativo (ma consigliato!) il voto degli appartenenti all'altra semifinale.
Utente
8 febbraio, 2020
Grazie Jojino
Ok, ho ristretto la rosa a 10 canzoni, che faticaccia! Un po' a suon di riascolti, un po' facendo considerazioni earthvisive, un po' seguendo il mio istinto, sono arrivato alla fatidica decade. Si tratta solo di metterle in ordine ora, entro domani ne verrò a capo e arriva l'MP!
Utente
7 agosto, 2013
Devo dire che è una delle playlist più toste delle ultime edizioni veramente tante canzoni forti, orecchiabili e che metterei in loop volentieri.
Mi dispiace tra l'altro di non essere riuscito a presentare il mio brano ma è stata una settimana pregna spero di avere l'opportunità di arrivare in finale (per una volta) così magari lo farò lì
Utente
4 febbraio, 2018
Mi accodo a chi ha trovato duro il votare, io sono finalmente giunto a una conclusione, però ci sono almeno un 4/5 brani che mi dispiace non aver potuto votare, e che ho dovuto escludere per motivazioni che io stesso tra qualche tempo potrei trovare opinabili, ma c'erano solo 10 posti sigh
Le uniche cose di cui son certo è la mia top 4, e che c'erano degli artisti che amo che hanno proprio cannato pezzo, e con altri brani che venero avrebbero sicuramente slayato maggiormente.
Utente
7 agosto, 2013
ANTICIPAZIONI
Passano gli anni ma l'Earthvision non perde il suo fascino. Complici le restrizioni del momento, gli spettatori da tutto il mondo si sono sintonizzati in massa per guardare lo show, regalando risultati record al programma musicale.
Le prime 23 nazioni hanno rotto il ghiaccio, ma è già tempo per scoprire le prossime 24 performance. Gli artisti sono impazienti di vedere le luci del Sydney Super Dome riaccendersi.
Delta Newton-Wilson del Daily Telegraph afferma convinta: "La seconda semifinale è molto diversa dalla precedente. Le vibe etniche lasceranno spazio a una buona quantità di proposte influenzate dai generi legati alla black music". Leggiamo le soffiate della stampa accreditata.
Torna anche nella seconda semifinale il detonante metal, grazie alla band dell'Australia che mixa l'aspetto progressive del genere all'estrema orecchiabilità di un'elettrizzante melodia anni '80.
Si cambia completamente registro con la misteriosa proposta avant-pop dell'Egitto, che anticipa il gioioso indie-folk in salsa magiara dell'Ungheria e il trip-hop sperimentale con venature soul dell'Argentina.
Il Canada si ripresenta con un'ipnotica canzone synthwave di un trio del Quebec, prima di lasciare spazio al debutto di Taiwan che porta in scena due grandi star della musica asiatica in un mix di EDM e dubstep.
Singapore ci trascina dentro un irregolare e sconnesso sogno chillwave, in antitesi con il dissacrante e provocante reggaeton bilingue dell'Italia e il voluttuoso r'n'b soul targato Eritrea.
L'Austria offre al pubblico in arena un'inebriante miscela fra alt-rock e pop, dalle atmosfere rarefatte, mentre la Francia ci fa riflettere sulla caducità dell'esistenza con essenziali accordi di chitarra e percussioni accennate.
La Finlandia punta su un'artista pop dalla voce cristallina e l'indole urban, si balla invece con la colorata tropical dance dal profumo d'estate della Nigeria.
A seguire l'Albania che ci canta un pezzo dalle strofe a tinte dark ispirate alla scena hip-hop che si scontrano con un ammaliante e mellifluo ritornello. Arriva poi il turno della serenissima repubblica di San Marino che si mette in gioco con un brano pop-rock elettronico interamente in italiano.
Il Giappone si rifa a un beat moderno dal groove disco funk, in antitesi con la malinconica proposta della Lituania che ci racconta della perdita di un proprio caro con un brano strutturato e dinamico supportato da un canto corale.
Con la Danimarca è tempo di riabbracciare una vecchia conoscenza dell'Earthvision e il suo caratteristico moombahton. Non si abbandona il campo dell'elettronica con l'onirica canzone della Slovenia dalle forti venature synthpop e un imponente utilizzo di effetti vocali.
Spazio sul palco alla sprezzante ribellione in musica della giovane cantante e attrice della Germania che si contrappone al cinematografico e fragile pezzo della Norvegia, dall'aspetto enigmatico.
L'r'n'b torna a farsi sentire nelle prossime due tracce in scaletta. L'uptempo funky dello Sri Lanka vede il rap mescolarsi ai suoni tradizionali dell'Asia meridionale. Il Vietnam ci trasporta in un mondo fatato e delicato, con un sorprendente twist più underground.
A chiudere la serata il Cile, con un altro volto già incastonato nella storia dell'Earthvision, che torna a rappresentare il paese con una controversa danza spavalda che invita a mobilitarsi contro l'oppressione.
Utente
27 febbraio, 2020
Già inviata la mia classifica, ma devo dire che ho apprezzato praticamente tutti i brani e li ho ascoltati tutti più e più volte! Ho premiato soprattutto quelli che (compatibilmente con i miei gusti) mi sono sembrati più particolari e che mi sono rimasti in testa già dopo una prima carrellata.
E ora non vedo l'ora di scoprire quali canzoni verranno presentate in questa seconda semifinale
Utente
7 agosto, 2013
Bene, ne approfitto per fare un giro di tag con le nazioni mancanti della prima semi, prima di voltare pagina:
@Gabbo @monechiapi @Alpha @smiley @BlueBlau @Gennz
@Evil @bilirubina @robyfederer @NotturnoManto @DGS
Sempre aperto il voto extra per i concorrenti della seconda semi! E vi annuncio che abbiamo superato la soglia del 40% richiesta dal regolamento, quindi le classifiche extra per questa prima semi saranno contate singolarmente e non accorpate.
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