Ironico al punto giusto, simpatico e allegro, anche nei momenti più duri è in grado di strappare un sorriso ai suoi amici.

Ha 15 anni e lavora clandestinamente all'officina del nonno, dove ha avuto un incidente con una moto che stava provando per divertimento. È un ragazzino allegro e comprensivo, riesce a far tornare l'armonia in un luogo così cupo come l'ospedale sebbene il suo caso rischi di far denunciare il nonno, e, in qualche modo, riesce a sentire le persone. È l'unico capace di comunicare realmente con Rocco, anche se quest'ultimo è in coma. Tramite Rocco riesce a parlare con Davide poco prima della sua morte e dà la notizia agli altri ragazzi del gruppo. Nella seconda stagione, il nonno viene ricoverato e Toni si fa assumere come inserviente per seguirlo e per stare insieme agli altri Braccialetti. Riuscirà a parlare con Davide (essendo anche il solo a vederlo) e cercherà insieme a lui a rinsaldare il rapporto tra tutti i Braccialetti.

Ho scelto di proporre Cristina perché credo sia un personaggio unico nel suo genere, a mio parere un personaggio spartiacque nella storia delle serie tv. Nella narrativa tradizionale potremmo definire il suo ruolo come "l'aiutante dell'eroe", ma io credo che Cristina col tempo si sia fatta amare quale vera e propria protagonista di Grey's Anatomy, forse il personaggio più rappresentativo, riconoscibile e amato della serie. 

La ragione, a mio avviso, sta nel fatto che Cristina Yang incarna un universo che prima di allora non era mai stato esplorato. 

Il personaggio di Cristina ha infranto un sacco di canoni e di convenzioni, al punto che alla sua apparizione ci ha prima spiazzati e poi conquistati. Una ventata di aria fresca, di irriverenza e di coraggio. 

Si tratta di una donna di origini asiatiche, che crede prima di tutto nella scienza ed è determinata a diventare un cardiochirurgo. Cinica, caparbia, scontrosa, fredda, acida, distaccata, competitiva, per nulla empatica, al punto da apparire cattiva ed insensibile. Cristina è felice se il pronto soccorso è pieno perché a lei non importa dei pazienti, vuole soltanto operare. Mangia cereali dalla scatola invece di cucinare, non le interessa nulla organizzare il suo matrimonio perché ogni dettaglio vale l'altro. Chiama i suoi sottoposti con dei numeri o come i sette nani, perché non le importa conoscere i loro nomi.

Ma è davvero questa Cristina Yang?

Se sulla carta sembrerebbe un personaggio odioso e disprezzabile, Cristina è invece divertente, adorabile, che sotto la corazza nasconde un'umanità immensa. 

Cristina è una donna forte, decisa, professionale, ma ha anche una sensibilità rara e delle dolci fragilità. Lei è quella che riesce ad operare al cuore con una pistola puntata alla tempia, ma che poi vive profonde crisi personali e professionali. Cristina viene definita un robot, ma prova emozioni e sentimenti fortissimi e sinceri, che per lei sono dei cardini. 

Cristina, inoltre, è anche un personaggio che ha dato voce ad un modo di essere e di pensare che precedentemente non veniva raccontato, o veniva raccontato con accezione negativa. Cristina considera il suo lavoro e la sua carriera come qualcosa di sacro e di prioritario, qualcosa a cui non è disposta a rinunciare o per i quali non è disposta ad rallentare, ad allentare la presa, anche se a rimetterci sono le sue storie d'amore. Cristina sa cosa vuole, ha fatto le sue scelte consapevole del prezzo da pagare e della sofferenza che comportano. Decide più volte di non avere figli e rivendica con fermezza la sua scelta, anche a costo di compromettere i suoi legami. 

Cristina è un personaggio coraggioso, probabilmente uno dei personaggi meglio scritti ed interpretati di sempre. Un personaggio che ha cambiato le regole del gioco e ha aperto la strada a molti altri, infrangendo pregiudizi e stereotipi, che ameremo sempre e difficilmente dimenticheremo.