“Questa è la soluzione … pensare a noi stessi un po’ di meno”

"TOC", in spagnolo, è la sigla che indica un disturbo ossessivo-compulsivo e il fatto che il titolo di questo film la ripeta due volte potrebbe non essere del tutto casuale. "Toc toc" è anche il suono di una bussata, un suono che anticipa l'arrivo di qualcuno senza dirci molto su chi ci troveremo davanti. 

Accade più o meno questo alla seccata segretaria dello studio medico del rinomato dottor Palomero, uno psicologo che accetta di ricevere gratuitamente i propri pazienti, ma soltanto per una volta. 

Nella scorsa edizione di Movie King vi ho ammorbato con la mia fissa dei film ambientati in sistemi chiusi e questa commedia, per non spezzare la tradizione, si svolge principalmente nella sala d'aspetto del medico. A poco a poco incontriamo sei pazienti affetti da TOC di diverso tipo. I sei protagonisti scoprono di avere tutti appuntamento alla stessa ora. Nell'attesa del dottore, in ritardo perché bloccato in viaggio, i loro particolarissimi mondi iniziano a scontrarsi e ad incontrarsi, fino a trascinarli in una sorta di terapia auto-gestita. 

Ciascuno dei sei pazienti ci appare inizialmente come un personaggio piatto, ma man mano che il film procede riusciamo ad approfondire i loro caratteri e ad andare oltre al primo impatto, che inevitabilmente è condizionato dallo specifico TOC di cui soffrono. 

Emilio è un tassista che non può fare a meno di contare tutto, di calcolare con impeccabile precisione e di accumulare oggetti. Blanca, che didascalicamente è vestita di bianco, è maniaca della pulizia e per paura dei germi finisce per lavarsi e igienizzarsi in modo compulsivo. Federico è affetto dalla sindrome di Tourette e da un momento all'altro spara oscenità senza potersi trattenere. Il suo TOC metterà certamente a disagio Ana Maria, una donna cattolica che trascorre letteralmente la sua vita a fare il segno della croce, a controllare se ha preso le chiavi o se ha spento il gas. Otto è un ragazzo con il pallino della simmetria, lui cammina facendo attenzione a non calpestare le righe, allinea gli oggetti e chiaramente non poteva che avere un nome palindromo. E a proposito di nomen omen, Lili è una ragazza dipendente dal cellulare che ripete per due volte qualsiasi frase o sillaba. 

Uno degli aspetti che più mi ha conquistato di questa commedia è la bravura degli attori e degli sceneggiatori, impeccabili nell'incastrare alla perfezione questi sei personaggi, le loro battute, e naturalmente i loro TOC. I dialoghi e i gesti dei personaggi hanno un vero e proprio ritmo che funziona come una sinfonia.

Il taglio del film è spassoso e divertente. C'è un modo intelligente di ironizzare sull'argomento, ma che allo stesso tempo fa venire a galla qualcosa di più profondo. Se sorridiamo, poi non possiamo che commuoverci nel conoscere meglio le storie dei personaggi e nel constatare la loro difficoltà di affrontare il mondo, l'impatto talvolta devastante che questo tipo di patologie può avere sulla vita serena di chi ne soffre. Pensate ad avere una vita sentimentale, a frequentare degli amici, per non parlare del lavoro. Federico, ad esempio, ha dovuto smettere di vendere pappagalli parlanti perché ripetevano tutto ciò che diceva. 

Un'altra riflessione che mi ha preso molto durante e dopo il film è su come il TOC di uno dei personaggi sembrasse inizialmente assurdo e surreale agli occhi degli altri protagonisti, e quindi figuriamoci a quelli degli spettatori. A volte sono realtà che ci sembrano lontane o persino ridicole, ma non nascondo, invece, di essermi riconosciuto parecchio in almeno tre personaggi. In alcune fasi della mia vita, seppur in maniera molto più lieve, ho avuto anche io alcuni di questi TOC e conosco diverse persone in cui il confine tra abitudine e patologia è lieve. Si tratta di disturbi molto comuni, in cui cadere non è così difficile e che assolutamente non bisogna deridere. Il rischio di perdere il controllo sulla propria vita e di isolarsi è concreto. 

Quella di non isolarsi, di sostenersi a vicenda, di riconoscerci negli altri ed empatizzare con loro, è proprio la più grande medicina suggerita dal film. Magari non tutti possono liberarsi del proprio TOC, magari non in tempi brevi e senza una buona dose di impegno. Nel momento in cui ci dedichiamo agli altri e tendiamo loro la mano, però, qualcosa cambia anche in noi stessi e un'altra mano verrà tesa a noi. E questo può valere un po' per tutto. Se ci lasciamo distrarre dal mondo, magari ci capiterà di non badare alle righe.  
 
Toc Toc è una commedia ossessivo-divertente del 2017 diretta da Vicente Villanueva e tratta dall'omonima opera teatrale di Laurent Baffie. 

Di seguito il trailer in lingua originale