Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
"Lo sai cos'è un perdente?
Il vero perdente è uno che ha così paura
di non vincere che nemmeno ci prova."
Non sono un grande amante delle commedie, soprattutto perchè quelle che mi capita di guardare sono gran boiate che fanno solo ridere. Apprezzo invece quelle che hanno un significato di fondo e possono insegnare o lasciare qualcosa.
Una fra queste è proprio Little Miss Sunshine del 2006, con quattro nomination agli Oscar tra cui due vinte (Miglior attore non protagonista e Migliore sceneggiatura).
Narra la storia di una famiglia atipica dei nostri tempi, nella quale, ogni elemento, è tormentato dal perseguire un’ambizione o si deprime perché l’ha perduta, alle prese con un viaggio profondamente introspettivo che riesce a sgretolare completamente il cliché della famiglia medio-borghese targata USA, portando alla luce delicate e controverse dinamiche familiari che poco si addicono agli ideali leziosi del sogno americano e trasformando il film in un perfetto inno alla diversità ed un invito spassionato ad essere sempre se stessi.
Olive è la bambina di casa (interpretata da un'adorabile Abigail Breslin di soli 10 anni, nominata agli Oscar come Miglior attrice non protagonista) e sogna di partecipare al concorso di "Piccola Miss California". Tutta la famiglia, anche controvoglia, la accompagnerà in un viaggio on the road su un vecchio van giallo, che darà il via all'analisi del rapporto complesso tra essere e ambire a diventare.
Oltre alla piccola Olive, gli altri personaggi sono il padre Richard, un venditore frustrato che fallirà in un importante progetto di lavoro, la madre Sheryl, che fa di tutto per tenere insieme la famiglia, suo fratello Frank, omosessuale che ha tentato il suicidio per un amore finito male. Poi ci sono l'altro figlio quindicenne Dwayne, che ha fatto il voto del silenzio per riuscire ad entrare in Areonautica e infine lo strampalato nonno Edwin, con cui Olive ha un rapporto particolare.
L’immagine della famiglia disastrata e fuori dal comune è materia spesso affrontata nei film, ma in poche occasioni lo fa con lo stesso amore, entusiasmo, carisma e delicatezza di Little Miss Sunshine, che, grazie ad un equilibrato mix di follia e serietà, appassiona e a tratti spiazza lo spettatore.
Fin dalle prime scene lo spettatore è reso parte integrante di questo viaggio, fino a trasportarlo sul palco dove la coraggiosa Olive, seppur cosciente della propria diversità nei confronti delle altre "donne-bambine" tutte trucco e capelli cotonati, la esibisce orgogliosa senza paura dei distruttivi giudizi altrui, con l’innocenza che solo i bambini possiedono.
Ho amato questa tragicommedia perchè riesce ad affrontare temi importanti con semplicità e leggerezza senza mai strafare e spero vi abbia incuriosito almeno un pochino, se non l'avete mai vista.
Vi lascio il trailer in inglese, in italiano purtroppo non l'ho trovato.
Utente
7 agosto, 2013
Alpha ha detto
Bellissimo Contest! Vi seguo con il block notes in mano per prendere appunti e ne approfitto per fare un grande in bocca al lupo a tutti i concorrenti e a Semota per l'organizzazione.
Grazie @Alpha
Nella prima edizione anche io mi ero fatta una lista infinita di film da recuperare e pure nella seconda xD
Tra l’altro qualche settimana fa mi sono ritrovata incuriosita e ho guardato “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” perché mi son ricordata che era stato giocato in questo gioco.
Verso le 21.30 arriva la seconda categoria
Utente
7 agosto, 2013
E dalla commedia passiamo forse a quello che si può considerare come il suo opposto tra i vari generi e cioè il
DRAMMA
Ricordo che pesca aveva priorità su tutti essendo la prima iscritta
e che è stata la categoria scelta da Alabama Monroe.
In ordine di iscrizione vado a svelarvi i film proposti:
@pesca
@Alabama Monroe
@Rio91
@xello
@Alby
@L'indovino
@smiley
@Targaryen
@amers
@Phoedred
@monechiapi
Ricordo la metodologia di voto aperta sia per questa categoria che la precedente commedia fino a lunedì alle 18.00.
Ogni utente (concorrente e pubblico) avrà a disposizione 10 punti, da distribuire a proprio piacimento per un massimo di 5 film. Non si potrà votare il proprio film.
Potete votare sia per mp che per telegram a @Semota89
Se qualcuno non ha ancora presentato la sua commedia può ancora farlo senza problemi.
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
TRAMA
E' il racconto che Paul Edgecomb fa all'amica Elaine Connelly in una casa di riposo. Sono passati circa sessanta anni da quando lavorava come capo delle guardie del braccio della morte nel penitenziario di Could Mountain. Durante la grande depressione, nel carcere del sud degli Usa, Edgecomb si occupava di quattro assassini che attendevano di compiere la loro ultima passeggiata lungo il 'Miglio verde', il corridoio rivestito di linoleum verde che li avrebbe condotti nella stanza della sedia elettrica. Fra questi c'era anche John Coffrey, un ragazzone nero condannato per l'omicidio di due gemelline di nove anni. Nonostante avesse le dimensioni e la forza per uccidere chiunque, Coffrey aveva un carattere semplice e ingenuo: era davvero lui il colpevole?
CURIOSITA'
- Il film è tratto da uno dei più celeberrimi romanzi di Stephen King, The Green Mile, in italiano Il miglio verde. King pubblicò la storia nel 1997 in 6 puntate, ricordando lo stile di Charles Dickens.
- Il miglio verde è girato realmente in un carcere vero! Infatti le scene esterne e interne sono state girate presso il Tennessee State Prison, un ex penitenziario che un tempo ospitava anche il braccio della morte.
- Il topo soprannominato Mr. Jingles non era un animale qualsiasi. Infatti fu selezionato fra più di 30 topi addestrati! Il topolino veniva guidato per far si che andasse in una determinata direzione attraverso delle tecniche particolari: veniva utilizzata una ciotola rossa di cibo e posata dove gli autori volevano che il topo si dirigesse. Per le scene più complicate, però, venne utilizzato il computer, come per esempio nella sequenza in cui John Coffey resuscita il topo calpestato dalla guardia.
- Il regista inizialmente non aveva considerato Tom Hanks per interpretare il ruolo di Paul Edgecomb. Aveva offerto il ruolo a John Travolta, ma lui l’ha rifiutato.
- Il personaggio di John Coffey doveva essere alto due metri. Michael Clarke Duncan, anche se di suo vantava un’altezza di tutto rispetto, non li raggiungeva. Per farlo sembrare ancora più gigantesco sono stati sfruttati particolari tipi di inquadratura e altri accorgimenti. Ad esempio, alcuni oggetti di scena, come il letto della sua cella, sono stati realizzati in scala inferiore per far sembrare Duncan ancora più gigantesco.
PERCHE' L'HO SCELTO?
Riassumerei la mia scelta con un nome e un cognome: John Coffey. Tra i personaggi più drammatici di sempre. Un destino terribile a causa di una delle accuse più infamanti esistenti.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
"Non sopporto più questi falsi miti della famiglia o della sorellanza. Siamo solo legate geneticamente, una selezione casuale di cellule"
È da quando ero solo un ragazzino che mi sfiora l'idea di scrivere un libro sui miei parenti. Non l'ho ancora fatto perché probabilmente farei fatica ad essere creduto, eppure li ho sempre trovati perfetti come personaggi. Questo vale soprattutto nei momenti di riunione in cui si è numerosi, quelli felici e quelli meno felici, che in un nonnulla possono rispettivamente trasformarsi in una tragedia drammatica o in una commedia inopportunamente divertente. Anche se in prima battuta odio queste riunioni, su un altro livello adoro osservare personalità, atteggiamenti, dinamiche. Semplicemente la messa in scena che ne fa ognuno (me compreso, immagino) e che cambia a seconda delle variabili. La visione de "I segreti di Osage County" (August: Osage County, 2014, diretto da John Wells) è capitata proprio in un momento in cui un ramo della mia famiglia viveva un lutto e in cui i componenti/personaggi hanno dato davvero il "meglio" di sé nella loro personale messa in scena. Anche se non tutti i problemi e i segreti della famiglia Weston sono sovrapponibili a quelli della mia (e meno male, solo quello ci manca ), ricordo che durante il film avrò pensato decine di volte "Oh mio Dio, esattamente questo!", captando moltissime attinenze tra le azioni e le parole di quella gente dell'Oklahoma e le azioni e le parole della "mia gente" qui nell'entroterra campano.
Il matrimonio tra Beverly e Violet va avanti tenendo fede ad un piccolo paragrafo implicito nel loro contratto matrimoniale. Lui beve e lei si droga. Quando lui scompare, lasciando Violet malata di cancro insieme ad una governante assunta da una settimana, nella casa di famiglia si ritrovano le loro tre figlie.
Ivy, che si è sempre presa cura dei genitori mettendo in secondo piano la sua vita personale. Karen, che è sempre un po' sfuggita ai "doveri di famiglia" collezionando una serie di relazioni inconcludenti. Barbara, una donna dura resa ancora più spigolosa dalla crisi del suo matrimonio. Con loro, anche la famiglia della sorella di Violet.
Mentre il corpo di Beverly viene ritrovato e la sua morte assume sempre più le sembianze di un lungimirante suicidio, la convivenza tra i vari componenti della famiglia Weston diventa sempre più complicata. I caratteri duri ed arroganti iniziano a scontrarsi, sempre più parole vengono pronunciate con l'intento di provocare e ferire. Sempre più verità e non detto vengono a galla. Affiorano segreti vecchi e nuovi in una resa dei conti rimandata a lungo, con colpi di scena ed effetti devastanti.
Punto di non ritorno del film non può che essere la lunga sequenza del pranzo che segue il funerale di Beverly, condito da astio, rancore, ma anche da un'affascinante riflessione generazionale sui motivi di incomprensione tra la generazione di Violet, cresciuta nella "vera" sofferenza causata dalla povertà, e la generazione delle sue figlie, ai suoi occhi inconcludente e insoddisfatta nonostante gli agi ricevuti e dati per scontati.
Nonostante la durezza, l'infelicità, la frustrazione che aleggiano in casa Weston, ai momenti di tensione si alternano anche momenti molto intensi e toccanti.
In entrambi i sensi, a brillare in questo dramma tragi-comico, sono soprattutto le due imperatrici del cast, Meryl Streep (Violet) e Julia Roberts (Barbara), a mio avviso nella sua migliore performance, con una luce mai vista prima.
Attraendosi e respingendosi, sono loro i due fuochi di uno scontro che non risparmierà nessuno, nemmeno loro stesse, che pure nel finale straziante (che amo, e amo in generale le storie di dramma quotidiano che cominciano e finiscono senza vincitori) troveranno ugualmente una sorta di sollievo.
Un film che io trovo poetico e meraviglioso, non soltanto per l'interpretazione di un cast spaziale nella sua coralità ed interezza, ma anche nella scrittura, nella matrice estetica e nella fotografia, da cui esce fuori un ritratto mozzafiato dello scenario rurale in cui è ambientata la storia.
Lascio qualche clip con le scene più significative del film, che sono anche tra le mie preferite (in particolare la corsa liberatoria di Violet e l'iconica scena del pesce gatto).
Utente
7 agosto, 2013
COLPA DELLE STELLE
TRAMA
Hazel Grace Lancaster, una diciassettenne affetta da cancro diagnosticatole all'età di tredici anni, è obbligata dai genitori a frequentare un gruppo di supporto guidato da un sopravvissuto al cancro, Patrick. Il gruppo di supporto si svolge nel seminterrato di una chiesa che i protagonisti sono soliti chiamare "letteralmente nel cuore di Gesù". Un giorno Hazel, avviandosi verso le scale perché l'ascensore è occupato, incontra Augustus Waters, un ex giocatore di basket con una gamba amputata a causa di un osteosarcoma. Terminato il tempo dell'incontro, Augustus invita a casa propria Hazel Grace. Dopo aver fatto la conoscenza dei genitori di Augustus, Hazel fa conoscere a quest'ultimo il suo romanzo preferito, Un'afflizione imperiale, scritto da Peter Van Houten, un americano trasferitosi ad Amsterdam. Dopo aver letto il libro, sia Augustus, sia Hazel scrivono all'assistente di Van Houten e la ragazza riceve in risposta un invito a casa dello scrittore. Prima del viaggio per Amsterdam, Hazel finisce in terapia intensiva per colpa di un versamento pleurico legato al cancro, mettendo in dubbio la partenza per Amsterdam. Per questo evento Hazel decide di allontanarsi da Augustus, invitandolo a casa sua e spiegandogli che, quando morirà, vuole far soffrire meno persone possibile e per questo i due farebbero meglio ad allontanarsi, con scarsi risultati poiché Augustus si dimostra troppo affezionato a lei. Partiti comunque, una volta arrivati, oltre a incontrare lo scrittore, che si rivela una delusione per i ragazzi poiché alcolizzato e burbero, vengono invitati dalla sua aiutante Lidewij a far visita alla casa di Anna Frank dove Hazel, spinta dalle registrazioni della voce di Anna, bacia Augustus. Egli tuttavia rivela a Hazel che gli è stata diagnosticata una grave ricaduta da una recente PET. Dopo alcune settimane, il ragazzo muore; durante e dopo il funerale, Hazel rivede Van Houten, che lei caccia in malo modo. Van Houten comunque le consegna un foglio con una mail di Augustus in cui il ragazzo ha scritto il proprio elogio funebre per Hazel e le ribadisce per l’ultima volta il suo amore.
CURIOSITA'
- l film, a seconda del paese di proiezione, ha avuto una censura più o meno "severa": è stato vietato ai minori di 6 anni in Germania; ai minori di 7 in Islanda e in Norvegia; 11 in Svezia; 12 in Brasile, Ungheria, Irlanda, Giappone, Paesi Bassi, Portogallo, Corea del Sud, Svizzera, e Regno Unito; 13 in Argentina, Filippine, e Thailandia. A Singapore e negli Stati Uniti d'America (dalla Motion Picture Association of America (MPAA) con il certificato nº 48945) il film è stato vietato ai minori di 13 anni non accompagnati dai genitori. In Messico è stato valutato B (adatto dai 12 anni in su); in Australia M (sconsigliato ai minori di 15 anni); nel Québec è stato valutato G, ovvero adatto a tutti; a Hong Kong è stato invece classificato come IIA, ovvero non adatto ai bambini.
- Molti artisti famosi hanno dato contributo alla colonna sonora, spiccano senza dubbio Ed Sheeran, Birdy, Likke Li, One Republic, ma il boom viene fatto da Charli XCX con il singolo "Boom Clap". Ottiene moltissimi riconoscimenti tra cui molti Mtv Movie Awards
MIO COMMENTO
Essendo un'amante dei drammatici, devo ammettere che Colpa delle Stelle è uno dei migliori film che abbia mai visto. Ritengo che gli attori siano bravissimi, adatti al 100% per i loro ruoli. Avendo letto il libro, posso anche dire che è pieno di dettagli, a parte alcune scene che mi è dispiaciuto un sacco non vedere, ma per il resto è uguale al libro e sono davvero felice di questa cosa. Mi dispiace solo che abbiano cambiato il finale con "Okay" perché nel libro (in inglese) finisce con "I do, Augustus, I do.", a "metà frase" proprio come il libro nominato nel film, An Imperial Affliction.
Per il resto è un film che consiglio a tutti, capace di emozionare, ma soprattutto ragionare
Utente
7 agosto, 2013
Crazy & Rich
Nata a New York da madre cinese, Rachel Chu (Constance Wu) è laureata in economia e insegna alla New York University. È fidanzata con Nick Young (Henry Golding) che vuole presentarla alla sua famiglia, così Rachel accetta di accompagnarlo a Singapore in occasione del matrimonio del migliore amico di lui. Quello che la ragazza non sa è che Nick è il discendente di una delle famiglie più ricche ed influenti del Paese il che fa di lui uno degli scapoli più ambiti. Rachel, che a Singapore ritrova Peik Lin Goh (Awkwafina) amica e vecchia compagna di università ritornata in patria dopo gli studi, diventerà presto bersaglio delle ambiziose e gelose ragazze del posto, oltre che di Eleanor (Michelle Yeoh) l'austera madre di Nick che sembra non approvare la scelta del figlio. Diventa subito chiaro che i soldi non possono comprare l'amore, ma possono senz'altro complicarlo.
Crazy & Rich è l'adattamento cinematografico del best seller "Crazy Rich Asians" di Kevin Kwan. Una commedia romantica in equilibrio tra due mondi perché mette a confronto classi sociali diverse in un paese in cui ricchezza e povertà sono fortemente polarizzate. La storia è un po' quella di una moderna Cenerentola, ma per nulla bisognosa di dover essere salvata da un principe perché già personalmente realizzata, che si muove nello sfarzoso stile di vita della famiglia Young dove la ricchezza sfacciata di alcuni personaggi viene controbilanciata dalla semplicità di altri. Il tutto contribuisce a dar vita a una commedia semplice dove gli elementi caratteristici del genere si trovano al posto giusto e a cui si aggiunge un pizzico di stile bollywoodiano. Nota di merito di questo film è avere un cast completamente asiatico pur essendo un film ad alto budget destinato al mercato internazionale.
Perché ho scelto questo film? Perché anche se a tratti può sembrare scontato e già visto è comunque un film leggero, genuinamente divertente e pure un po' folle. Una commedia moderna e spensierata con cui trascorrere un paio d'ore del proprio tempo. Nella sua semplicità è uno di quei film che rivedo sempre molto volentieri.
Utente
7 agosto, 2013
Il Diritto di Contare
Nella Virginia degli anni Sessanta, a seguito del successo riportato dalla Russia con il primo volo spaziale umano della storia, la NASA sente la pressione di dover raggiungere lo stesso traguardo. Siamo nel 1961, in piena Guerra Fredda, e in America vigono il patriarcato e la segregazione razziale, le leggi non permettono ai neri di convivere insieme ai bianchi: uffici, toilette, sale d'attesa, bus sono rigorosamente separati. La NASA, a Langley, non fa eccezione. In questo clima ostile si inserisce la storia della matematica afroamericana Katherine Johnson (Taraji P. Henson) e delle sue colleghe Dorothy Vaughan (Octavia Spencer) e Mary Jackson (Janelle Monáe). Confinate nell'ala ovest della prestigiosa agenzia governativa, devono affrontare i problemi derivanti dalle leggi razziali e dall'insofferenza degli uomini verso la richiesta dei diritti delle donne, battendosi contro le discriminazioni e imponendosi poco a poco sull'arroganza di colleghi e superiori tra cui spicca il direttore Al Harrison (Kevin Costner). Le tre donne diventeranno essenziali per permettere alla NASA di inviare John Glenn in orbita e Neil Armstrong sulla Luna, contribuendo a scrivere un importante capitolo della storia americana.
Il diritto di contare (Hidden Figures) è un film di genere drammatico e biografico del 2016 basato sulla vera storia di Katherine Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, tre scienziate afroamericane che hanno rivoluzionato gli studi alla NASA. Il film mette efficacemente in scena problematiche come il razzismo e il sessismo, è una parabola di emancipazione femminile che esplora una pagina sconosciuta della storia attraverso lo sguardo di tre eroine intelligenti e ostinate che hanno cambiato alla loro maniera il mondo. Il film ha ricevuto tre candidature ai Premi Oscar, tra cui quella al miglior film, e due ai Golden Globe.
Perché ho scelto questo film? Perché è un film entusiasmante e toccante allo stesso tempo. Per la prima volta viene portata sul grande schermo una storia interessante ma poco conosciuta, raccontandoci senza retorica la vita di tre donne che hanno contribuito ad abbattere le barriere razziali con determinazione, grazia e competenza. È una vera storia di emancipazione raccontata però con consapevolezza e po' di ironia.
Utente
7 aprile, 2018
"Capita a tutti di sentirsi diversi in un modo o nell'altro, ma andiamo tutti nello stesso posto, solo che per arrivarci prendiamo strade diverse."
Tratto dall'omonimo racconto scritto da Francis Scott Fitzgerald nel 1922, "Il curioso caso di Benjamin Button" è un film del 2008 diretto da David Fincher.
Siamo a New Orleans. Benjamin Button nasce in un giorno molto particolare, particolare quanto la sua intera esistenza.
La notte della fine della Grande Guerra la giovane Caroline muore dando alla luce suo figlio, un neonato con l'aspetto e la salute di un ottantenne.
Il bimbo viene rifiutato dal padre e abbandonato nelle gradinate di una casa di riposo. La governante di colore Queenie lo trova e decide di prendersene cura. Nonostante il medico della casa sia convinto che morirà di li a breve per vecchiaia, il piccolo-vecchio Benjamin cresce e vive... al contrario!
Con lo scorrere del tempo il suo corpo ringiovanisce -mentre gli altri invecchiano- ma la mente segue il normale processo di crescita.
La particolare esistenza di Benjamin, che la pellicola ci racconta nella sua interezza, ci porterà a riflettere sul vero significato della vita, mettendo proprio il protagonista nella condizione di non poter partecipare a pieno di tutto ciò che conferisce un senso alla vita: l'amore, la famiglia, la paternità solo per citarne alcuni.
Lo scorrere del tempo,
la vita e la morte,
la giovinezza e la vecchiaia,
la diversità,
la curiosità,
la scoperta del mondo,
l'amicizia,
l'amore romantico,
il perdono,
la condivisione e la solitudine,
l'arte,
il destino,
le opportunità.
Sono solo alcune delle tematiche affrontate in maniera originale e toccante in questa opera magistrale.
Potrei stare ore a cercare di analizzarle raccontandovi delle mie soggettive interpretazioni ed emozioni provate ma non voglio spoilerarvi più di quanto già fatto di quello che rientra tra i miei film preferiti di sempre.
Posso solo consigliarne la visione a chi non lo abbia ancora fatto ma anche a chi già ha avuto modo di vederlo.
Da gustare dal primo all'ultimo minuto. Non fatevi spaventare dalla lunghezza, scorre che una meraviglia!
Utente
7 agosto, 2013
Il principe Albert figlio del re, ha difficoltà nell'affrontare letture di discorsi dinanzi a migliaia di persone a causa della sua balbuzie. Il difetto verrà curato da un terapista di nome Lionel dai metodi poco usuali, con il quale instaurerà un legame profondo e grazie al quale Albert una volta diventato re riuscirà ad affrontare fluentemente il discorso di entrata in guerra dinanzi all'intera nazione.
il momento del discorso dove dichiara l'entrata in guerra dell'Inghilterra, carico di pathos ed emozione.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Di Boyhood potrei stare a parlarvi per ore, ma mi limiterò a dare i motivi per cui secondo me questa è una delle migliori pellicole degli anni 2000.
Perché l'ho scelto? Perché trovo sia un film geniale nella sua semplicità.
Boyhood racconta la storia di Mason Evans Jr. e della sua infanzia, segnata inevitabilmente dalle dinamiche familiari che si instaurano e si sgretolano attorno a lui. Mason è un bambino curioso e attivo che, tuttavia, non sembra essere molto interessato alla vita scolastica e si mette spesso nei guai. Dopo il divorzio dei suoi genitori, il bambino vive con la madre Olvia e la sorellina Samantha. La madre cerca disperatamente l'amore, finendo per costruire relazioni instabili e insane che Mason osserva con curiosità e timore. La famiglia si trasferisce a Houston e i due fratelli riallacciano i rapporti con il padre Mason Evans Sr., un uomo immaturo e un accanito fumatore. A causa del fidanzamento della madre con il professore Bill Wellbrock, Mason vivrà una delle prime esperienza traumatiche della sua esistenza. Passano gli anni e il bambino diventa un giovane uomo, pronto ad affrontare la vita mentre cerca di ricollegare tutti i frammenti del passato che l'hanno portato ad essere la persona che è nel presente.
E leggendo la trama voi direte: "e quindi perché sarebbe una storia geniale?" Perché pur raccontando una vita come tante, il regista Linklater lo fa utilizzando sempre lo stesso attore protagonista (idem per tutti gli altri), seguendolo nella sua crescita. Le riprese sono dunque durate dodici anni, in modo da dar vita a un realismo, quasi documentaristico, mai visto per una pellicola di questo tipo.
Questo realismo ti permette di empatizzare totalmente con il piccolo (e poi grande) protagonista, e di riconoscerti almeno in una piccola tappa della sua vita. Boyhood, infatti, non è solo il racconto di una vita, quella del giovane Mason, ma è anche, e soprattutto, il racconto della Vita, quella con la v maiuscola, che accomuna ciascuno di noi. Per questo trovo che questo film abbia un sapore particolare, in grado di emozionarti con la sua semplicità. Lo trovo come un giusto prosieguo della trilogia di Before (altro capolavoro del regista).
Menzione d'onore per gli attori: Ethan Hawke, altro tratto in comune con la trilogia di Before, e la meravigliosa Patricia Arquette, che ha vinto l'Oscar per questa interpretazione.
Non solo, il film è stato candidato a sei premi Oscar nelle categorie principali, e per me avrebbe meritato anche più di Birdman (seppur sia un altro filmone). Diciamo che quell'anno c'erano film meravigliosi con cui combattere, tra cui lo stesso di Inarritu, Grand Budapest Hotel, The Imitation Game, Whiplash, La teoria del tutto... Insomma, non proprio dei filmini.
In conclusione, forse questo film è poco conosciuto, ma credo meriti di rimanere nella storia del cinema, non solo per l'esperimento coraggioso rappresentato, ma anche per la sua poesia.
Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
"Se elabori un piano, la vita
non va mai nel verso che vuoi tu."
Uno dei film che mi ha colpito maggiormente nel 2020 è stato Parasite, made in Sud Korea, che mescola vari genere tra cui il dramma, la commedia, il thriller e lo splatter; è una bizzarra black comedy sullo stato sociale, il materialismo, l’aspirazione e l’unità familiare patriarcale.
La storia è incentrata sulla famiglia Kim, composta dal padre Ki-taek, la madre Chung-sook, il figlio Ki-woo e la figlia Ki-jung, che vive di un sussidio di disoccupazione in un piccolo e sudicio seminterrato.
Una sera Ki-woo incontra un amico che si sta preparando per andare a studiare all'estero e per questo motivo gli suggerisce che si finga studente universitario per prendere il suo posto come docente di inglese per la figlia adolescente della ricca famiglia Park. Alla ricerca di una possibilità di ascesa sociale, Ki-woo propone alla famiglia un piano: cercare fortuna alle spese degli assai più benestanti Park. Il primo passo per conseguire l’obiettivo è farsi credere uno studente di una prestigiosa università, per essere assunto come mentore della ragazza, in modo da poterne poi conquistare le attenzioni.
Ki-woo viene così assunto e in breve tempo approfitta dell'ingenuità della signora Park per fare assumere anche la sorella Ki-jung, spacciandola per un'affermata artista in grado di applicare l'arteterapia sul loro irrequieto figlioletto.
Successivamente verrà assunto anche il padre, come autista, e la madre, come governante, senza che i Park sappiano che in realtà queste new entries siano in realtà tutti componenti di una stessa famiglia.
La narrazione in Parasite è costruita interamente sulla serie di sotterfugi, via via sempre più elaborati, e sulla successione di bugie tesi a manipolare i benestanti Park, così da conquistarne fiducia e ammirazione. È un crescendo, in cui suspense e grottesco si uniscono, nella caratterizzazione di personaggi dal primo all’ultimo paradossali, ciascuno con una lato caricaturale.
Lo stesso dark humor è applicato anche alla descrizione dei Park. I genitori sono rappresentati come ipocriti e impulsivi. Ad esempio, non dubitano un momento a licenziare il domestico di turno dopo anni di fidato servizio sulla base di un misero sospetto.
La donna è facilmente manipolabile e di una cordialità mielosa, mentre l'uomo è un fanfarone manierato facile da raggirare puntando sulla sua vanità. Poi ci sono i figli: Da-hye, la tipica liceale di buona famiglia incline a fantasie romantiche, e Da-song, con la fissazione per gli indiani, che ha bisogno di una plurititolata arteterapeuta per sviluppare al massimo le sue potenzialità.
Il modo in cui vengono affrontate le dinamiche in Parasite è intelligente, scanzonato e anche fortemente drammatico. Più di tutto sono, però, cinismo e materialismo a dominare la storia: coloro che sono ai gradi più bassi cercano inevitabilmente un modo per arrivare alle vette, mentre chi è in cima è contraddistinto da conformismo e strane manie che mantengono con i propri illimitati mezzi e un'estrema superficialità.
Quando, però, siamo ormai profondamente coinvolti in questo meccanismo narrativo e sociale, un imprevisto colpo di scena ci proietta in sviluppi inaspettati. Così, gli eventi, prima ordinati secondo un piano da seguire, degenerano nell’incontrollato e nel cruento. Quasi a simboleggiare i possibili problemi all’orizzonte di una perfetta e ordinata società coreana.
Oltre che la trama e la sceneggiatura mi ha colpito molto anche la fotografia, il montaggio e le inquadrature, sempre molto interessanti.
Spero che le vicende tra i Kim e i Park ispirano, se non avete visto il film, anche voi.
Vi lascio il trailer:
Utente
7 agosto, 2013
E ora la categoria che forse ha creato un po' più di difficoltà nella scelta
MUSICAL
Ricordo che pesca aveva priorità su tutti essendo la prima iscritta
e che è stata la categoria scelta da Alby.
In ordine di iscrizione vado a svelarvi i film proposti:
@pesca
@Alabama Monroe
@Rio91
@xello
@Alby
@L'indovino
@smiley
@Targaryen
@amers
@Phoedred
@monechiapi
Ricordo la metodologia di voto aperta sia per questa categoria che la precedenti, commedia e dramma, fino a lunedì alle 18.00.
Ogni utente (concorrente e pubblico) avrà a disposizione 10 punti, da distribuire a proprio piacimento per un massimo di 5 film. Non si potrà votare il proprio film.
Potete votare sia per mp che per telegram a @Semota89
Se qualcuno non ha ancora presentato la sua commedia o dramma può ancora farlo senza problemi.
Utente
7 agosto, 2013
CAMP ROCK
TRAMA
Mitchie è una ragazza con una grandissima passione per la musica: passa il tempo a scrivere canzoni e il suo sogno di sempre è passare un'estate a Camp Rock, un campo estivo che offre lezioni di musica per poi concludersi con la Final Jam, che nomina ogni anno un vincitore.
Nonostante le continue richieste di Mitchie, i suoi genitori non possono permetterselo a causa del lavoro: quando però la ragazza torna a casa dopo l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, la madre Connie le rivela che il Camp ha offerto a lei e al suo servizio catering un impiego estivo. Mitchie potrà quindi frequentare Camp Rock ad un prezzo scontato, con la condizione di aiutare la madre in cucina per le varie preparazioni.
Nel frattempo, al campo arriva Shane Gray, frontman dei Connect3 (la band che forma con i due fratelli Jason e Nate) e nipote di Brown, proprietario di Camp Rock. Shane non è per niente entusiasta del ruolo di insegnante che dovrà ricoprire (i fratelli e lo zio lo hanno infatti costretto a farlo, per calmare la stampa in seguito a dei comportamenti scostanti del ragazzo) e inizialmente fa molta fatica ad abituarsi all'ambiente del campo estivo.
Giunta a destinazione con la madre, un'emozionatissima Mitchie fa il suo ingresso nel luogo che aveva tanto sognato: qui fa la conoscenza di Caitlyn, Lola, Barron e Sander, che la accolgono calorosamente. Inizialmente invece, l'accoglienza è meno entusiasta da parte di un altro gruppo: Tess, Ella e Peggy. La prima, figlia della pluripremiata cantante TJ Tyler, è l'ape regina indiscussa di Camp Rock e le due amiche sono chiaramente sottoposte alla sua figura, ricoprendo anche il ruolo di sue coriste. Quando Mitchie si presenta al trio, viene inizialmente snobbata a causa del lavoro umile di suo padre e, presa dal momento, mente a tutti sull'identità della madre fingendo che ella sia la presidentessa della sede cinese di un noto canale musicale. Le tre ragazze, attirate ed incuriosite, la accolgono nel loro bungalow e successivamente nel loro gruppo, sempre in veste di corista.
Mitchie comincia così diverse corse contro il tempo per riuscire ad aiutare la madre ed allo stesso tempo nascondere chi davvero lei sia. Mentre apparecchia la mensa, un po' scoraggiata, si siede al pianoforte e canta una delle sue canzoni: il caso vuole che Shane, nascosto sotto la finestra per evitare le fan urlanti, senta la sua breve performance. Il cantante non fa in tempo a vedere a chi appartenga quella voce, ma ha già immediatamente memorizzato la melodia ed è rimasto ammaliato.
La vita a Camp Rock procede piuttosto tranquilla per Mitchie: nonostante il suo ruolo da corista le stia inevitabilmente stretto, riesce a destreggiarsi tra la sua ''doppia vita'', le nuove amicizie ed anche con un rapporto particolare che si crea con Shane, che si confida con lei sulla musica, sulla vita e sulla paura che ha per quanto riguarda la frequente falsità che accomuna le persone che gli stanno intorno. Nel frattempo Caitlyn, in seguito ad un litigio con Tess, viene costretta ad essere di corvé in cucina, fattore che fa saltare la copertura di Mitchie, che nonostante tutto decide di mantenere. Mentre Shane inizia una forsennata ricerca della voce che l'ha tanto colpito (alla quale Mitchie non partecipa, convinta che non possa trattarsi della sua), Tess scopre la vera identità della madre di Mitchie, rivelandola a tutti, Shane compreso, dopo un concerto della sua band. Il ragazzo è deluso e furioso, scoprendo che la persona di cui tanto si fidava ha mentito per tutta la durata dell'estate, e la accusa di avergli mentito solo per potersi vantare di essere amica di Shane Gray. Mitchie viene derisa ed esclusa da tutti i ragazzi del campo, tranne che da Caitlyn e dal suo gruppo. Rimasta senza compagne con cui cantare, decide di iscriversi alla Final Jam come solista.
Tess è però intenzionata a levarla di mezzo e, dopo aver avuto la certezza che la canzone che Shane sta cercando è proprio una di quelle scritte sul diario di Mitchie, nasconde in cucina il suo braccialetto regalatole dalla madre, incastrando la ragazza e Caitlyn davanti a Brown, che è costretto a bandirle dalla Final Jam.
Durante il concerto, al quale i Connect3 al completo sono chiamati a giudicare, si esibiscono con successo Barron, Sander e il loro gruppo, al quale Ella si aggiunge all'ultimo minuto dopo un litigio con Tess, che, abbandonata anche da Peggy, è costretta ad andare in scena da sola. L'esibizione procede, soprattutto dopo l'euforia per la presenza della madre tra il pubblico; quando questa si alza per rispondere al telefono, la figlia perde il tempo e si blocca, rovinando la performance. Dopo la canzone di Peggy, che va in scena all'ultimo minuto sotto il suo vero nome, la Final Jam è ufficialmente conclusa.
Nel frattempo, Mitchie e Caitlyn hanno capito che Brown vuole comunque farle esibire al di fuori della competizione; arrivate in fretta sul palco, Mitchie comincia a cantare con tutta la passione che ha: inevitabilmente Shane, che si è appartato con lo zio e i fratelli per decidere il vincitore, riconosce la ormai inconfondibile canzone e si unisce a Mitchie intonando un pezzo che le aveva fatto precedentemente ascoltare. Peggy viene eletta vincitrice della Final Jam, Tess si scusa con tutti per il suo comportamento e Mitchie e Shane si riappacificano, lasciando trasparire un certo legame tra loro. Mitchie ha, quindi, passato una delle estati migliori della sua vita.
TRAILER:
CURIOSITA':
Il film ha un sequel, Camp Rock 2: The Final Jam.
Nel film recitano tutti e tre i membri della famosa band Jonas Brothers.
MIO COMMENTO:
Uscito nel 2008, ben tredici anni fa ero una diciannovenne persa per questa band. Di solito non amo i lavori cinematografici di ogni tipo di cantante, perchè credo che siano fatti male e senza senso, ma invece questo film/musical aveva qualcosa in più...
Sono rimasta colpita dalla bravura di Demi Lovato, artista a mio avviso completa, e dalla voglia di voler mostrare a tutti il suo talento, talento che nel corso degli anni l'ha resa senza dubbio un'artista molto amata e apprezzata.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
ROOM
TRAMA: Room, il film diretto da Lenny Abrahamson, racconta la straordinaria storia di Jack, un bambino vivace di 5 anni che viene accudito dalla sua amorevole e devota Ma'.
Come ogni buona madre, Ma' fa di tutto affinché Jack sia felice ed al sicuro, ricoprendolo d'amore e calore e passando il tempo a giocare e raccontare storie. La loro vita però, è tutt'altro che normale - sono intrappolati- confinati in uno spazio senza finestre di 3 metri x 3, che Ma' eufemisticamente chiama "Stanza".
All'interno di questo ambiente Ma' crea un intero universo per Jack, e fa qualsiasi cosa per garantire al figlioletto una vita normale ed appagante anche in un luogo così infido. Ma di fronte ai crescenti interrogativi di Jack circa la loro situazione, e la ormai debole resistenza di Ma', decidono mettere in atto un piano di fuga molto rischioso, che potrebbe metterli però di fronte ad una realtà ancora più spaventosa: il mondo reale. (da comingsoon)
Room è un film intenso che lascia in alcuni momenti senza fiato, è un pugno nello stomaco che fa riflettere. La prima volta che lo vidi mi lasciò interdetta per giorni, dopo la seconda visione ho metabolizzato e apprezzato. La protagonista è Brie Larson che vinse l'Oscar e che dimostra ancora una volta la sua bravura.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
"Hey, baby, when you look at me... I know I'm in double trouble tonight"
È il 1974 quando, in un piccolo paesino dell'Islanda, un bimbo di nome Lars osserva in tv la performance degli ABBA all'Eurovision Song Contest, che vinceranno con la loro Waterloo. In quella serata rivelatoria, persino la sua amichetta Sigrit ritrova la voglia di parlare. Diversi anni dopo, ormai adulti, i due hanno formato l'improbabile duo dei Fire Saga, più o meno apprezzato in paese.
Lars non ha abbandonato l'eterno sogno, sempre più velleitario, di vincere l'Eurovision Song Contest e di dimostrare a tutti quanto vale. per questo motivo ha cercando di comporre scientificamente la canzone perfetta che possa trionfare su quel prestigioso palco. Sigrit lo asseconda, più per amore che per ambizione, nonostante sia molto dotata, ma non ancora pronta a lasciarsi andare del tutto quando canta.
Grazie ad una serie surreale di eventi, i due riescono a partecipare e a superare alle selezioni nazionali e approdano davvero all'Eurovision Song Contest, in quel di Edimburgo. I due, piuttosto bizzarri e fuori contesto, incontreranno i più navigati artisti delle altre nazioni. Dopo mille peripezie e incomprensioni, Lars e Sigrit scopriranno davvero cosa provano l'uno per l'altra, ma soprattutto spiegheranno al mondo e ai propri cari che l'unica "canzone" che conta è quella che viene dal cuore.
Il film è spassosissimo e scritto benissimo. Ha un tocco di nonsense, ma assicura allo stesso tempo risate sincere e lacrime di commozione. Chi è amante dell'Eurovision Song Contest, poi, potrà trovarci un mucchio di riferimenti, anche segnati da un'ironia irresistibile, come ad esempio i punteggi assegnati in modo inspiegabile, i commentatori un po' troppo sarcastici, le esibizioni esageratamente eccentriche e il terrore dei potenti di poter vincere e dover pagare le spese per organizzare la competizione. Non solo, il film e il vero Eurovision Song Contest sanciscono la loro collaborazione anche schierando nella pellicola una serie di star del contest, già ribattezzati gli "Avengers dell'Eurovision", che incontrano i protagonisti del film in un momento musicale a dir poco epico.
Un film che ho letteralmente adorato e che può essere facilmente apprezzato anche da chi non ha mai seguito l'ESC, in cui la musica, il divertimento e le emozioni (ma anche delle immagini spettacolari) fanno da padroni. Vi lascio qualche altro momento musicale e l'ulteriore crossover tra il film e l'ESC, quando il portavoce dell'Islanda nella serata finale dell'Eurovision 2021 riprende la gag di Jaja Ding Dong, tormentone veicolato dal film.
Utente
7 agosto, 2013
NINE è un musical vibrante e provocante che narra la vita di Guido Contini, regista di fama mondiale, nel momento di una crisi creativa e personale di proporzioni epiche, durante la quale cerca di gestire le numerose donne che costellano la sua vita tra cui la moglie, l'amante la sua musa e star cinematografica, la sua confidente e costumista, una giornalista di moda americana , la prostituta della sua gioventu' e sua madre.
metto due pezzi che sono diventati veri e propri cult nel mondo del musical, della tv e degli spot.
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
TRAMA
Nel quartiere di Jellicle arriva una nuova gatta: Victoria. Guidata dal mago Mr. Mistoffelees e dal leale Munkustrap, Victoria conosce i vari membri della sua nuova comunità: Jennyanydots, Rum Tum Tugger, Cassandra, Asparagus, e i due reietti Grizabella e Macavity, la prima scacciata per la sua vanità, il secondo malvagio prestigiatore intenzionato a rapire più gatti possibile. Tutta Jellicle partecipa alla festa in onore dell'anziana Old Deuteronomy, al termina della quale un gatto prescelto ascenderà al paradiso, l'Heaviside Layer. Durante le celebrazioni, però, Macavity rapisce Old Deuteronomy. Saranno Mistoffelees e la stessa Victoria, grazie alla quale Grizabella otterrà il perdono dei vecchi amici, a salvare la festa e Jellicle.
CURIOSITA'
- Il premio Oscar Anne Hathaway e la cantante Rihanna sono state considerate per un ruolo nel film, ma entrambe hanno rifiutato in quanto già impegnate in altri progetti
- Inizialmente, la pellicola doveva essere un film d’animazione ma quando Hooper è statao scelto come regista, il progetto ha preso una forma diversa.
- Cats è il quinto musical di Andrew Lloyd Webber ad essere adattato per il grande schermo dopo Jesus Christ Superstar (1973), Evita (1996), Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat (1999) e Il Fantasma dell’Opera (2004).
CANZONI MEMORABILI
Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
"Su questa lama coleranno rubini... Preziosi rubini"
Non sono un amante dei film musicali, infatti è il genere con cui ho fatto più fatica a trovare qualcosa che mi convincesse. Poi mi sono imbattuto sul mitico Tim Burton e sul suo diabolico barbiere Sweeney Todd, che non avevo mai visto e mi ha piacevolmente colpito.
Burton ci regala un musical dark, ambientato in scenografie gotiche in una Londra vittoriana lercia, dove prendono vita le azioni più ripugnanti, in un labirinto di palazzi e casupole, di vicoli nauseabondi, in una metropoli pericolosa, dove a vincere è la legge del più forte e del più violento.
In questo mondo regolato da norme istituite da uomini potenti senza scrupoli, si muove il cupo Sweeney Todd (Johnny Depp), ex barbiere in cerca di sanguinaria vendetta attraverso le lame affilate dei suoi adorati rasoi.
Condannato ingiustamente a 15 anni di prigione, Todd rientra a Londra e riapre la sua vecchia bottega di barbiere situato sopra un negozio di pasticci di carne appartenente alla fedele e protettiva Nellie Lovett (Helena Bonham Carter). Todd, il cui vero nome è Benjamin Barker, vuole vendicarsi del giudice Turpin che ha tramato contro di lui per sottrargli la moglie Lucy e la figlia Johanna.
Vari clienti si siederanno sulla poltrona del famigerato Todd, che non avrà l'obiettivo di tagliare barbe, bensì gole. Per liberarsi dei corpo la stravagante Nellie ha una macabra trovata imprenditoriale per rilanciare la sua attività in declino.
I personaggi malinconici e romantici tipici di Burton tramutano in essere spietati, infatti Todd appare come un Edward mani di forbice che ha perso l'innocenza e la dolcezza a favore di una furia cieca.
Il film è caratterizzato da un forte pessimismo e da una spiccata dose di cattiveria, che viene evidenziata specialmente nella seconda parte, più splatter, horror.
Fantastico Johnny Depp, che invece di azzerare la performance dell'attore "messo in musica", libera il suo talento interpretativo: famelico, pericoloso e selvaggio.
Sweeney Todd mi è piaciuto davvero molto, soprattutto per le ambientazioni prive di luce, la trama, il caratteristico stile di Tim Burton e anche per il finale spiazzante. Spero ispiri, se non lo avete visto, anche voi.
Sotto il trailer:
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