Utente
6 dicembre, 2019
Mi è piaciuto l'approccio riflessivo che alcuni di voi hanno fatto, che è quello che ho suggerito ai miei due (scio e amers con due prove personali complete, ma già sapete non aggiungo altro) non tanto perchè questo è l'approccio giusto o quel che vorrei leggere io ma principalmente perchè del Covid ognuno ha una propria esperienza diretta, ha fatto i conti in modo diverso, l'ha metabolizzato in modo diverso e per per forza di cose ha "sviluppato", come gli anticorpi del vaccino, una canzone differente, non solo musicalmente, contro il virus.
Aiutato dalle parole semplici ma dirette del brano, il primo scritto è un'interessante autoanalisi ai tempi della clausura forzata. Analizzarsi porta a scoprirsi, riconoscersi, accettarsi e denota una nuova consapevolezza e maturità. Più che parlare al plurale avrei lasciato parlare Fabio in prima persona (quanto ti rompo quest'anno xello, sentiti libero di mandarmi a quel paese) ma poi ho pensato, conoscendoti un pochino, e se l'avesse fatto apposta? Come darti torto: alla fine sui due prevale Laura con lo sprint vocale finale e con quell'ottimismo di cui abbiamo tutti bisogno.
La canzone più energica, che proprio non solo metaforicamente sembra gridare 'a covid scansate è la tua edorf. Su questo sono sicuro. Sul testo di accompagnamento sinceramente lo sono meno. Abbiamo imparato a conoscerti e abbiam visto che la voglia di raccontarti non ti manca: avrei preferito leggere le tue sensazioni rispetto al Covid, cosa hai provato in quei mesi più che andare a ritroso nel tempo riportando un avvenimento che seppur interessante è meno pertinente rispetto alla tematica. Poi sia chiaro, la voglia di ripartire, di lasciare la pandemia alle spalle, la carica del brano quelle le ho colte, il brano è adatto certo, ma nell'insieme mi restano dei dubbi.
E' sicuramente lo scritto più articolato e il rapporto con il Covid più travagliato (dal subirlo passivamente dei primi mesi alla rabbia e all'impotenza di quelli più prossimi). Con la tua scrittura sincera apri una finestra temporale su quel cortile, abbiamo imparato a conoscere nei primi Galà è poco lontano rispetto a quello di Elisa, e andando di pari passo con la canzone, davvero ben descritta, ripercorri nell'interezza l'anno problematico passato e le emozioni controverse che ti ha suscitato. Un'accoppiata convincente sai semota.
Naturalmente potevate anche raccontare del brano senza entrare nello specifico di avvenimenti personali di quei mesi e risultare credibili e molto persuasivi. Sto parlando di abiura e di alabama. La prima completa con dettagli, curiosità e con le parole dell'autore uno scritto di accompagnamento piacevolissimo adattando un brano che era nato evidentemente con un altro scopo e finendo per arrichirlo con osservazioni argute sul periodo che abbiamo vissuto. Il secondo, invece, al solito con una scrittura pacata, analizza lo scorrere del brano in parallelo allo scorrere del tempo (il tempo Covid) accompagnandosi con immagini materiche, e non, molto eleganti e efficaci (la luce, l'acqua, la roccia, il vetro ecc.) Il risultato è uno scritto molto personale, quasi intimo nonostante di dettagli personali non ci sia traccia, che, ancora una volta, si accompagna con piacevolezza al brano.
Entrambe due bellissime soluzioni.
Ho amato più di un passaggio: la citazione iniziale, la spinta ecologista e il voler ripartire dalla terra, ripensandoci come ospiti sulla stessa e non come colonizzatori. Anche il concetto dell'America, della meta vista come un posto migliore, che si dimostra non esserlo. E' una scelta matura che apprezzo sparso, che mi è piaciuto leggere, ben articolata e raccontata. Non essendo edita la canzone comprendo la difficoltà a reperire il supporto video. Quello presentato non aiuta: un po' troppo enfatico, per i miei gusti; nell'ordine parole corolate, esibizione live, performance di ballo, inquadrature sui singoli ballerini, stacco sul pubblico. Le parole che scorrono hanno senso su un fondo neutro se vogliamo rimarcare il testo, perdono di efficacia se al centro della scena c'è una Oxa animale da palcoscenico che le scandisce forte e chiaro, e se si accavallano, coprendo i due ballerini che si alternano al suo fianco. Poi ragazzi ve lo dico: non sono multitasking, due cose insieme faccio fatica.. .
Infine, con una prova immaginativa e una modalità d'approccio empatica, mi convince anche Iry. Non possiamo certo sapere cosa passasse nella testa di quei due sdraiati in ospedale tanti anni fa, ma possiamo tentare di immaginarlo e, con il giusto trasporto, pure provare a immedesimarci con le loro emozioni e con quelle di John e Paul, orfani di madre. La canzone mi restituisce quel sapore felice che hai comunicato e mi lascia un retrogusto amarognolo, tipico di molte loro produzioni, adattandosi alla perfezione al senso della prova.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Ed eccoci qua per i commenti!
Gala molto affascinante, ma anche molto particolare. Anche questa volta è stato ricevuto, assimilato e poi elaborato in maniere diverse, a seconda del proprio modo di intendere il tema, della propria legittima disponibilità o meno nel toccare determinati punti, del focalizzarsi su un particolare aspetto che questa situazione, che ormai non percepiamo quasi più come surreale, ha fatto emergere. Questo è stato molto interessante. Proprio per una certa difficoltà, anzi impossibilità, di reperire canzoni nate in correlazione a questo tema specifico, canzoni in grado di fornirci un antidoto quanto meno per l'anima, importantissimo è stato il vostro apporto, la vostra interpretazione dei pezzi in modo tale da metterli in relazione con tutto quel bagaglio di riflessioni in merito che ognuno di noi sta riempiendo da ormai un anno a questa parte, cercando di infilare tra calzini e mascherine quanta più fiducia nel futuro riesce a starci.
Laura Pausini - La geografia del mio cammino
Titolo che chiaramente fa riferimento agli spostamenti consentiti nelle zone gialle, rosse e arancioni. Il brano ha ingranato dopo qualche ascolto, mentre vedo già da un po' una Laura dai testi più profondi, e lo apprezzo. La riflessione più immediata che mi viene osservando questa proposta è una certa bizzarra controtendenza con il tema, il che non vuol dire che sia fuori traccia. Non è una canzone che si pone "contro il Covid" nel celebrare le cose belle che ci ha tolto o nel maledire le cose brutte che ci ha dato. In un certo senso celebra le cose belle, le opportunità, che ci ha dato. L'opportunità di depurarci, di fare chiarezza, di prenderci del tempo per stare con noi stessi proprio in quel periodo in cui è stato straziante doversi isolare e non poter stare con gli altri. Un po' quel time-out che non siamo mai riusciti a prenderci prima, ma che forse ci serviva per riorganizzare la strategia di gioco per quando torneremo in campo. Questa sorta di "magari sì, fermiamoci un attimo" inizialmente mi ha un po' sorpreso. Mi lascia soltanto percepire una canzone forse più sentita rispetto a quanto mi racconta la descrizione, che a tratti mi è sembrata un pochino generica, forse con una certa "distanza di sicurezza" alimentata anche un po' dai pronomi plurali o addirittura impersonali.
Faster - Within Temptation
Se il tuo percorso qui diventasse un disco, Faster sarebbe la naturale ghost track di Dangerous, un pezzo che porta con sé la scia di quelle stesse sensazioni. Il brano, come dici bene, parla di una ripartenza, una ripartenza che non ci coglie soltanto pronti, ma proprio impazienti. Mi ha fatto molto piacere leggere che è così che ti senti. Io trovo che in questo gioco molto spesso tu stia cercando sì un'attinenza al tema, ma anche un procedere di pari passo con il tuo presente e in questo caso, devo ammettere che in altri casi a volte valeva un po' meno, queste due strade confluiscono in un unico viale alberato, che forse è quello su cui fai jogging o forse è quello che porta alla vita che non vedi(amo) l'ora di mangiarti/ci. In alcuni passaggi della presentazione forse non stai neanche parlando direttamente della pandemia, ma il suo segno si sente lo stesso. Mi ha colpito moltissimo il modo in cui la chiami direttamente in causa proprio nel tuo rapporto con il Favorite Singer, di come il prossimo brivido di vita coincida con quel momento di musica, vicinanza, sudore e contatto umano.
London Grammar - Sights
Il brano è bellissimo. Mentre ero al primo ascolto non ho subito beccato la correlazione con il tema, poi però sono arrivato alla parte finale dove tutti quegli "You" diventano "I", ed eccola qua. L'empatia, quei passaggi che tu stesso hai messo in evidenza, "What you're feeling, it's what I'm feeling too. What you're made of, it's what I'm made of too". Trovo che siano un messaggio molto forte che è sicuramente un antidoto a ciò che la pandemia ha portato, costringendoci a trovare un altro modo meno letterale per essere vicini e per sentirsi vicini. Stavolta ho trovato anche io una presentazione un po' più criptica, però magari è stata una scelta dettata dal tema, anche se, come sai, a me piace molto quando ti esprimi con questi linguaggio un po' più evocativo, come la bellissima riflessione sull'acqua e sul vetro, o come quando parli direttamente con versi di canzoni che a volte traducono concetti e universi molto più grandi e complessi, a volte non solo da spiegare ma anche da condividere.
Anna Oxa - L'America non c'è
Conoscevo questo pezzo, ma non mi ero mai soffermato più di tanto ad indagarne l'essenza. Tu in questo sei stato molto bravo, facendo un grande lavoro di analisi e di interpretazione, adattando concetti molto complessi al tema richiesto. L'ho trovata una scelta molto attinente ed azzeccata, che porta in gara un aspetto forse molto più esistenziale della vicenda. Ti leggo rigenerato in un percorso che ci sta appassionando e che è evidente che sta appassionando anche te. Rispetto ad altri brani più eloquenti di per sé, stavolta hai spulciato per noi versi che meritavano un degno approfondimento ed è un impegno che apprezzo moltissimo, confrontandolo con il tuo stile consueto. Il punto su cui mi sto interrogando un po' di più è l'equilibrio tra Anna e Sparso, se hai sbrogliato solo i versi di Anna plasmandoli al tema (in modo pertinente, ribadisco) o se ci hai messo anche un po' di Sparso. Secondo me sì, ma sarebbe molto bello e interessante vederlo emergere ancora di più.
The Cranberries - I Can't Be With You
Una cosa che ho amato di questa prova è che hai chiamato ogni cosa con il suo nome. Con questa prova ci sei andato proprio diretto, con un'onesta enorme soprattutto verso te stesso. Questo stesso concetto è alla base del taglio che hai dato a questa prova, che indaga negli aspetti più quotidiani, oserei dire quasi materiali, della pandemia che, è vero che ci ha cambiati dentro, ma ha inciso moltissimo anche in modo tangibile nelle nostre abitudini, nelle nostre vite, nei nostri contatti, nei nostri progetti, nel nostro essere costretti fisicamente in certi posti con certe persone e a non essere in altri posti e con altre persone. Da qui, poi, anche naturalmente tutto un discorso interiore. Mi piace l'aver usato tutto questo a partire dal concetto di "divieto", che tanto ci pesa in questi mesi. La canzone, per ovvi motivi, non parla minimamente di questo, però arriva molto bene il modo in cui te la senti cucita addosso. Ce l'hai fatto sembrare scritta apposta per te ed effettivamente le canzoni hanno questo potere. Ascoltando ho interpretato nel tuo stesso esatto modo quello "Still in love with you", vi ho visti in quella scena a velocità avanzata e ti ho visto desiderare con gli occhi la scena del ricongiungimento finale, che poi sarà finalmente la prima scena di un altro film ancora tutto da scrivere.
Elisa - This Knot
Siamo fradici tutti e due.
Afterhours - Oggi
Me l'hai dovuto dire tu di cosa parlava questa canzone, altrimenti avrei messo la mano sul fuoco che fosse una canzone post-covid. Questo è merito non solo dell'ottima conoscenza della discografia della band, del loro vissuto, ma è anche frutto di tanti ascolti e di tanto ragionare sulle canzoni fino a sentirsele proprie canzoni. Poi, ovviamente, anche la tua grande capacità di raccontarcele, di trasmettercele e di spostarci sulla loro e sulla tua lunghezza d'onda. Ci sono dei passaggi di questo testo che mi hanno messo i brividi per i momenti che mi hanno rievocato in relazione al lockdown. La potenza di quei raggi di sole dietro i vetri delle finestre, l'idea dell'"oggi" che assume un significato tutto diverso. Ho trovato anche molto raffinata, delicata e rispettosa la metafora della malattia, che da un livello prettamente "sanitario", quella del corpo, diventa quasi uno status quo, uno status mentale e sociale che per forza di cose ha deformato la nostra serenità. Questa canzone, allo stesso tempo, trasmette anche una sorta di pace e mi parla anche di guarigione.
The Beatles - We Can Work It Out
Come sempre, davvero molto interessanti le curiosità, i retroscena e gli insight nelle vite personali degli artisti. Sono tutti dettagli che i non appassionati molto probabilmente non possono conoscere e in questo gioco, come in questo caso, servono moltissimo a contestualizzare e a dipingere un background che possa farci da strumento per comprendere meglio le figure in rilievo. La canzone è certamente motivazionale, incoraggia a cogliere la vita nella sua bellezza, ma è anche un inno a non perdere la fiducia, come hai sottolineato bene con il parallelo con l'"Andrà tutto bene". Il filo logico ci sta tutto ed è un lavoro in cui indiscutibilmente si vede molto l'impegno. Nonostante questo, ci vedo un aggancio un pochino troppo semplice, che esplora il tutto un po' senza addentrarsi più di tanto.
Caparezza - Ti fa stare bene
Il primo pensiero che ho fatto su questa proposta è che Michele non conosce mezze misure con i suoi testi. Non è uno da canzoni universali che ognuno può interpretare e leggersi addosso come vuole. Le canzoni di Michele sanno essere molto molto specifiche nei loro argomenti e nei loro riferimenti. Capisco, dunque, il senso di questa scelta, frutto dell'immagino pochissimo materiale adatto ad aderire ad una tematica così altrettanto specifica da non poter essere certamente predetta dalle canzoni che l'hanno preceduta. Nonostante questo hai provato a trovare una chiave, come direbbe Michele, per darci comunque delle suggestioni. Da questo punto di vista si tratta di un lavoro molto ingegnoso e accurato, in parte però riesco inevitabilmente ad amalgamare canzone e tema soltanto fino ad un certo punto.
Ovviamente il povero Alessandrino non ha ancora la mia classifica e potrebbe ancora aspettarla per ore ... ho ancora le idee abbastanza in movimento. Trovo che nessuna canzone sia stata una scelta "sbagliata" e che a loro modo tutte restituiscano qualcosa rispetto al tema. Ci rifletterò ancora un po'.
Utente
4 febbraio, 2018
Scorsa volta scrissi come "critica" il fatto che avessi riscontrato una messa da parte del vostro percorso di narrazione del legame con il mfs per riuscire a rispettare il concept di lavoro di gruppo, e chiaramente compresi. Anche questa volta però trovo un po' di impersonalità diffusa, molti plurali volti a farci immedesimare e ritrovare i nostri ricordi/le nostre esperienze nelle canzoni scelte, a enfatizzare il sentimento comune, quando in realtà in questo percorso cerchiamo la vostra visione personale. Non voglio bagnarmi del "noi" , io vorrei tuffarmi nel vostro "io". E questo come ben sapete non vuol dire raccontarmi ogni particolare del vostro intimo, ma veder sviscerato il vostro punto di vista personale sui temi, in relazione con il vostro percorso personale attraverso i mfs, e la vostra personale storia di emozioni che vi lega a loro.
Si tratta di un incipit forse complesso e pretestuoso? Può darsi, ma non troppo, visto il livello alto. Quindi vi spingo a riflettere e spero di essermi saputo spiegare ahah.
I commenti singoli:
Laura Pausini: Allora faccio subito outing dicendo che PIA probabilmente è il mio disco preferito di Laura, o perlomeno quello che ho ascoltato di più. Ovviamente LGDMC mi piace molto, e l'ho sempre associata ad un ritrovare sè stessi, amare e fidarsi del propriro individuo e imparare a sorreggersi sulle proprie gambe, significato che non è mai stato nascosto. Ecco, io trovo che la scelta di puntare su un brano che metta in primo piano sè stessi per il tema sia un'idea intelligente e ricca di spunti, però ciò che mi è mancato è il capire perchè. Come mai alla richiesta di un brano che ispirasse una ripartenza tu hai voluto scegliere una riflessione? Come questa cosa per te risulta la fondamentale in situazioni di questo tipo, e ha spinto magari te per primo a risollevarti? La parafrasi è convincente, il significato di fondo è chiaro, mi manca la contestualizzazione di ciò che ho parlato nel mio incipit, ovvero del tuo percorso con Laura. In ogni caso bel pezzo.
Within Tempation: parto subito col dire che il tuo brano è carica pura, one hundred percent. Ciò che mi ha convinto maggiormente è proprio questa forza associata a i tuoi desideri futuri, a questa tua visione che risulta più prospettiva che retrospettiva, che con il concept di ripartenza è ciò che ci riesce a ispirare meglio il sentimento. Però devo dire che comunque la consegna era quella di una riflessione che comportava una percorso graduale, dalla difficoltà, al trovare la forza di rialzarsi, al ripartire, dallo 0% al 100%. Trovo che sia che pezzo che presentazioni partino già con la quarta inserita, tu mi parli delle tue decisioni prese e della tua frenetica voglia di partire, che è una cosa splendida e che mi rende davvero orgoglioso; però mi manca la carburazione, la presa di coscienza nella difficoltà, il nesso tra difficoltà e partenza. C'è da lavorare, ma non pensare affatto che la scelta non mi sia piaciuta e non abbia ritrovato molti spunti intensi nel tuo lavoro.
London Grammar: in te ritrovo un po' le medesime "problematiche" di Laura, sul confine tra impersonale e personale, siamo più verso il primo lato. Riesci a risultare a donarmi sicuramente delle immagini un po' più mistiche ed evocative, dal pezzo al racconto dell'essenza, della luce, dell'acqua, del vetro. Però in realtà non volevo solo evocare i riflessi della tua anima, volevo farmi colpire dalla luce diretta. In ogni caso, mi piace molto che tu abbia scelto un pezzo dai toni più soffusi, che comunque si presta alla causa, ciò ti rende più unico ed è sempre un bene, ma spero vivamente che basti.
Anna Oxa: ecco, se non ritrovavo facilmente l'evoluzione dal basso della difficoltà, all'alto della rinascita nella strutturazione di Faster, in L'America non c'è lo riscontro palesemente. Mi piace un sacco come sia composto questo pazzo, relazionandolo al percorso mentale descritto dalla consegna. La riflessione presentata è molto bella, ricca, critica, ma che alla fine dona speranza. Però neanche tu ti salvi dal discorso che ho fatto all'inizio, ho capito perchè questo brano dovrebbe rappresentare in linea generale il periodo e il percorso emotivo allegato, ma perchè il tuo percorso si immedesima in esso?
Cranberries: beh che dire, penso che tu invece sia riuscito ampiamente a sviscerare il tuo legame con la canzone scelta, il cosa conferisce a te per primo, per poi contestualizzarlo a cosa potrebbe conferire agli altri, il tutto in relazione alla consegna. Adesso, non vorrei che questo venga da tutti scambiato come un "per forza dovete raccontarmi della vostra storia d'amore e alla fine concludermi con una vostra foto" come hai scelto di fare tu, questo è solo una via come un'altra, bellissima tra l'altro, per semplicemente rispecchiare il concetto di cui invece realmente mi interessa: contestualizzare la vostra scelta in base al vostro personale punto di vista della consegna, fondato su emotività, razionalità, esperienza, indifferente, ma che parti da quell' "io". Tu ce l'hai fatta, il lavoro è molto completo, concreto e riesci a dare linfa a una scelta che presa singolarmente dal pdv del pezzo potrebbe essere molto prevedibile e incolore (dato il significato molto generico), ma la colori tu, totalmente, e questo è ottimo. Forse la componente ripartenza nel testo preso di per sè è molto sottile, un po' forzata, ma tu riesci comunque a ricavarla bene e in maniera onesta, quindi sono convinto.
Elisa: wow, che lavoro splendido. La canzone è on point, la descrizione prevede tutto quello che cercavo: la retrospettiva, la riflessione, le componente personale, il cosa provo io? cosa mi suscita? come l'ho relazionato con la consegna? E ovviamente la rinascita. Hai donato qualche appunto intimo, ma in generale hai avuto una descrizione sul tuo processo cognitivo, che avrebbe funzionato anche senza gli esempi specifici, ma che ovviamente lo arricchiscono. Ottimo lavoro, continua così.
Afterhours: ciò che mi piace di questo lavoro è che tu sei partita da loro, da Manuel, dal suo vissuto, dalla loro ottica, per arrivare a te. Il tutto è molto razionale, convincente, ben fatto. La canzone è dolorosa, raccoglie la sofferenza, ma raccoglie anche il nostro obiettivo: la fiducia. Ora vedo anche io quel raggio del sole.
In ogni caso ho trovato il tuo racconto come la canzone, molto composto, lineare. Però ciò che mi ha convinto di più di te erano quei guizzi impulsivi, tienilo a mente. Good job.
Beatles: che grande classico! Bello e coinvolgente. Come per amers, denoti una conoscenza pazzesca dei tuoi beniamini, e parti assolutamente da loro, i loro intenti, le loro emozioni, per arrivare a noi, all'attualità. Non dobbiamo rovinarci la vita, dobbiamo aprirci e saperla godere, è una freccia però che non colpisce un tassello specifico, ma un complesso di emozioni molto più ampio. Non ritrovo la stessa specificità che hai usato per raccontarci di John, Paul, George e Ringo in raccontarci la loro proiezione nell'attualità più stretta e la proiezione di tutto ciò in Iry. Si vede che li ami, sai tutto di loro, le loro sfumature più chiare e quelle più rarefatte, ma non riesco ancora a focalizzare i tuoi colori.
Caparezza: sarò sincero fin da subito, non sono molto convinto della scelta. Riconosco la difficoltà che sicuramente avrai incontrato, e soprattutto la tenacia e la professionalità, il talento e l'occhio analitico che possiedi e con cui hai affrontato questo specifico lavoro. Però i vari nessi mi riportano in maniera molto forzata agli avvenimenti, cerchi di motivarmi ogni riga, però io non riesco a venire trasportato dall'essenza. La conclusione con l'occhio del bambino in realtà la vedo un po' semplicistica, e che non rispecchia quell'essenza complessa e ricca di spunti della poetica di Michele e del tuo percorso finora. Non sono convinto che TFSB si sposi adeguatamente a tutto ciò, nonostante riconosco un lavoro non da poco per farlo sposare e non metto assolutamente in dubbio il tuo legame con questa canzone. Però potevi fulminarmi con la verità e accecarmi con la speranza, invece alla fine mi hai solo accarezzato. Ma davvero, io ho una fiducia in te tale, che so che mi puoi far rimangiare tutto già tra 3 minuti.
Alby ha detto
The Cranberries - I Can't Be With You
Una cosa che ho amato di questa prova è che hai chiamato ogni cosa con il suo nome.
Mi sono accorto solo leggendo il tuo commento che ho chiamato ogni cosa col suo nome a parte il mio lui, diventato semplicemente "ragazzo", povero Matteo, giusto per completezza ahah
Utente
7 agosto, 2013
Scusa @alessandrino ma per le tempistiche: domani avremo il risultato del ballottaggio e lunedì già consegna prova? Perché non so se nel caso il vincitore del ballottaggio abbia troppo poco tempo rispetto agli altri e sia un po’ svantaggiato.
È solo un pensiero che mi è venuto ☺️
Utente
7 agosto, 2013
Buon pomeriggio ragazzi e ragazze come dice Alessandra Amoroso "La notte ti porta consiglio..."
Ho perciò da comunicarvi alcune modifiche rispetto al prossimo Gala. Mi sono reso conto che relegarvi ad una sola sfumatura di questo sfaccettato tema potrebbe in qualche modo tarparvi le ali e non permettervi, per mancanza di alternative, di esprimervi al meglio insieme al vostro cantante preferito. Per questo motivo, da 4 sfumature d'amore, il tema del prossimo Gala diventa:
Il tema diventa di ampio respiro, potrete interpretarlo come meglio credete, scegliendo la sfumatura che preferite, con una declinazione che vada anche oltre l'amore di coppia.
La consegna, per permettervi di lavorare meglio vista la modalità della prova in sfide dirette, è posticipata a Martedì alle 17:30,
A questo punto cambia anche la modalità di accoppiamento dei duelli: il vincitore di questo Gala potrà scegliere il suo sfidante e il tutor con cui lavoreranno entrambi. Gli altri duelli invece verranno formati in maniera casuale, tramite team maker (posterò poi la foto dei risultati ottenuti).
@Iry8 @Scio16 @amers @Alabama Monroe @AbiuraDiMe @sparso @edorf @xello @semota
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Doverosa premessa: per quanto riguarda questo galà, il tema apriva sicuramente a delle riflessioni un po’ difficili e delle interpretazioni personali. Con ciò non intendo dire parlare delle proprie esperienze individuali, perché non si richiede questo, ma quantomeno lasciar intendere il proprio stato d’animo di fronte alla situazione che stiamo vivendo tramite l’uso di un brano del vostro cantante preferito (o uno dei vostri cantanti preferiti). Ho visto in tutti delle interpretazioni efficaci, ma faccio subito coming out nel dire che non ho visto in tutti delle descrizioni alla pari dell’interpretazione.
Veniamo da galà in cui abbiamo messo al centro il brano e le sue sfaccettature (La perla nascosta e La forza delle parole) e un galà in cui si è chiesto un apporto di gruppo che unisse i temi delle canzoni, ora era il momento di puntare sulla componente descrittiva.
Detto ciò, passo subito alle valutazioni. Siamo arrivati a un punto della gara molto complicato, quindi, al solito, dovrò considerare alcuni aspetti scavando nelle prove, che ho apprezzato nel complesso. Ma ripeto: non voglio che, nel caso andiate al ballottaggio, non riusciate a capire il perché, anche a costo di sembrare pesante e severo nelle valutazioni.
Laura Pausini: la scelta di questo brano mi ha incuriosito, perché è stata un’interpretazione molto particolare del tema. Ciò che ho percepito dal testo e dal vibe che porta con sé è una sorta di inno alla rinascita, che si fonda sull’idea del “bastarsi”. Il testo mi ha colpito. Parto dal non essere un grande conoscitore della Pausini, ma trovo, continuando a seguire il suo percorso nel gioco, che ci sia sempre una componente molto relatable nei suoi testi, una semplicità che però a volte è ciò che serve per connettere con un brano. Questa è una cosa che non avevo mai considerato, e mi fa piacere averla scoperta qui, perché mi ha permesso di contestualizzare meglio il suo successo. In ottica del tema, sicuramente questa è una chiave di lettura valida della situazione attuale, proprio perché declina il tutto in una sorta di fortificazione. È una chiave di lettura, tuttavia, piuttosto personale. La condivido, ma è perché penso anche io a questa situazione allo stesso modo. Sarebbe stato utile concedersi un po’ di più alla descrizione in prima persona, che invece in alcuni punti appare un po’ assoluta, quasi universale, ed è rischioso fare ciò nel momento in cui si gioca un'interpretazione non del tutto comune. Per contestualizzare al 100% questa scelta sarebbe stato necessario capire più perché questo sia il tuo pensiero, e perché proprio questa scelta.
Within Temptation: in questa scelta ho sentito tutta la voglia e la necessità di una ripartenza. Conosco il brano e conosco molto bene l’album, e questa chiave di lettura mi ha stupito e colto un po’ impreparato. Non è una cosa necessariamente negativa. Proprio il fatto che il brano sia così energico e quasi propositivo, porta la chiave di lettura rispetto al tema in un territorio molto particolare. Come se questo brano sia la risposta al periodo di riflessione paventato da quello precedente in scaletta, fornendone un nuovo contrasto. Nella descrizione, al solito, confluiscono molti elementi personali, e ciò la contestualizza all’interno del tuo vissuto legato alla situazione attuale, anche se in alcuni punti mi rendo conto di aver compreso determinate cose perché conosco il tuo percorso al di fuori del gioco. Nella voglia di scrivere ed esprimerti è mancato un po’ il legame con il periodo precedente, c'erano dei tasselli mancanti che hanno reso i pensieri un po' disordinati. Mi è piaciuto molto il riferimento ai concerti, un qualcosa di cui si parla spesso dal punto di vista di chi li fa, ma non di chi vi partecipa, e la voglia di tornare a provare quelle sensazioni è sicuramente un qualcosa che emerge dalla presentazione. Questo aspetto, su tutto, mi fa capire perché sia stato scelto proprio questo brano, che è una cosa molto importante.
London Grammar: da un punto di vista di vibe, sonorità e messaggio, questo è uno dei brani in cui riesco a immedesimarmi di più, in questa prova. Ritrovo alcune caratteristiche che mi portano a empatizzare e comprendere il suo messaggio, quando correlato al contesto attuale. Il taglio della descrizione ha quasi del giornalistico/motivazionale, si propone di lanciare un messaggio quanto più globale possibile. Questo è un brano con il quale ciò si può fare in maniera sicura, senza rischiare fraintendimenti e risultando appetibile un po’ a tutti, perché non è particolarmente inquadrabile in una tematica. Se, da un lato, questo è un brano più adatto a un modo di descrivere assoluto rispetto ad altri, resta un po’ il dubbio che nel fare ciò si sia persa un'occasione importantissima. Nei galà in singolo precedenti, i London Grammar sono stati sempre un po’ penalizzati dal tema, perché i loro brani non si basano sui testi e non hanno un’ampia discografia. In questo galà il focus era la descrizione, si poteva, potenzialmente, interpretare il tema in modo molto più forte. È un lavoro solido, ma era un lavoro in cui, per ciò che possono dare i London Grammar al gioco, si poteva fare il salto di qualità definitivo, invece è rimasta in un territorio piuttosto safe.
Anna Oxa: continuo a ripetermi, lo so, ma in questo percorso fatto con Anna Oxa sto ritrovando un sacco di spunti interessantissimi. Le scelte dei brani sono ottime. Anche nella scorsa prova ho trovato che il brano di Anna fosse il più forte del gruppo, se limitato, appunto, al brano in sé e non alla descrizione. In questo caso, non è diverso, il brano ha una progressione veramente molto potente, e ciò si lega perfettamente alla tua analisi del testo. È una canzone che, come altre, parla di rinascita e la mette in musica. Non è una rinascita scontata, è qualcosa che arriva dopo l’essersi messi in discussione. Il legame con la situazione attuale, quindi, è lampante quando si ascolta la canzone e si legge tra le righe della descrizione, ma, a conti fatti, resta una mia ipotesi. Mi rendo conto che sia difficile o anche antipatico farlo, ma in questo galà, ciò che si chiedeva, alla fine, erano anche i vostri pensieri sulla situazione vissuta. Non era necessario farlo esponendosi sul personale, ma quantomeno esprimendo una correlazione. Nel momento in cui questa correlazione è espressa tra le righe, io non ho la certezza che il significato che io ho attribuito al brano, rispetto al tema del galà, sia quello che tu hai attribuito al brano.
Cranberries: approfitto di questo commento per rispondere anche alla richiesta di avere informazioni sul brano nella precedente. Nella scorsa prova, ho trovato che il tuo brano emergesse sugli altri per il tuo modo molto personale di interpretare i temi, usando sia brani non troppo inflazionati, sia l’inserimento di accezioni che rendono le scelte chiaramente tue. È stata la porzione di storia in cui ho notato di più il singolo apporto. In questa prova non sei stato da meno: l’interpretazione è molto riuscita perché sei partito dalle tue esperienze, ma non ti sei limitato a quelle. Hai fatto ciò che altri hanno avuto difficoltà a rendere chiaro nella descrizione del brano, estendendo la tua idea a dei concetti più generali, senza avere la pretesa di renderli universali. Ovviamente, è chiaro che non tutti abbiano provato queste sensazioni, io per primo poiché chi c’ha mai avuto voglia di pigliarmi, figuriamoci una relazione a lungo termine, let’s be honest, ma le hai rese chiare, le hai accompagnate a un brano che è un buon sostegno per ciò che hai voluto comunicare. Ed è qui che si innesta una componente importante del gioco: essere in grado di suscitare empatia nei confronti delle proprie esperienze e, di conseguenza, del brano. Prova molto solida.
Elisa: che ribaltone! No, davvero, sono colpito e veramente contento per questa prova, perché è completamente in controtendenza con quelle precedenti al galà di gruppo (dove, in realtà, non ero stato in grado di cogliere esattamente gli apporti personali nel vostro gruppo). Tornati a navigare in acque più in linea con la consegna del gioco, ho trovato tutta un’altra Elisa, e mi chiedo se il galà di gruppo e l’interfacciarsi con altre persone abbia dato la carica necessaria. Quello che mancava al percorso e soprattutto alle descrizioni di Elisa, nelle precedenti prove, era quel “qualcosa in più” in grado di farci capire perché proprio quella scelta. Questa prova, invece, è incentrata proprio su questa componente, e funziona. Sia chiaro: non solo per i riferimenti estremamente personali, sicuramente toccanti, ma per il modo in cui è stata costruita. Sei partita dal brano, ma proprio da questo brano e nessun altro nella discografia di Elisa, dal suo significato, e l’hai legato al tema in maniera molto coerente e precisa. La mancanza di questo processo era ciò che avevo criticato nelle prove precedenti, qui c’è. Continua così.
Afterhours: prima di analizzare la scelta del brano, voglio rinnovare i miei complimenti sul modo in cui si sta portando avanti il racconto degli Afterhours tramite le descrizioni. Sono sempre molto puntuali, molto precise e ben costruite. Insomma, si vede che c’è dietro un lavoro di ottima scrittura, nonostante risultino più sintetiche di altre. Sono sempre costruite con una progressione efficace, in grado di non tralasciare alcun dettaglio e realizzare una progressione nel significato che le si vuole attribuire coerentemente alla prova. Ovviamente, questa proposta non differisce dalle altre sotto questo aspetto. C’è il racconto dell’artista, con cui si apre ad una riflessione più generale sul testo, ma ben contestualizzata, si conclude tutto con l’esperienza personale, che chiude il cerchio di una presentazione in cui non manca veramente nulla. Il percorso degli Afterhours si conferma estremamente costante nel proporre dei brani efficaci, sempre on point. A prescindere da ciò che alcuni sostengono sulla necessità di rischiare, io sono un sostenitore dell’idea che “slow and steady wins the race”. Per me l'approccio che stai portando avanti è estremamente solido, e questa prova ne è l’ennesima conferma, continua a seguire la tua strada.
Beatles: l’approccio al percorso dei Beatles continua a intrigarmi molto, perché ha un qualcosa di enciclopedico. In ogni presentazione, ad oggi, ciò che emerge a primo impatto è la conoscenza degli artisti. Proprio questo aspetto, tuttavia, mi ha “tirato” un po’ indietro nell’apprezzare appieno questa specifica prova. In questo galà, l’idea di base era quella di far emergere anche un’interpretazione del brano in chiave attuale, cosa che hai fatto, ma partendo da un concetto forse un po’ più didascalico rispetto ad altri. Nel momento in cui si compie una simile scelta, che è lecita e adeguata, perché il riferimento all’“andrà tutto bene” ovviamente funziona nel collocare il brano all’interno del tema, bisogna far emergere un po’ più la propria interpretazione personale del brano (n.d.r. ripeto, interpretazione personale, non il proprio vissuto, non sto chiedendo di raccontare i fatti della vostra vita). Ciò che voglio dire, alla fine, è che ho colto più come i Beatles avrebbero interpretato il brano ad oggi in base alla loro storia e al loro vissuto più che il modo in cui tu hai interpretato questo specifico brano. Detto ciò, da un punto di vista di sonorità e testo, il brano è comunque centratissimo. C’è un forte aspetto motivazionale e si colloca perfettamente nella consegna, ma mi aspettavo quel piccolo passo in più nella descrizione, perché serviva.
Caparezza: immagino che lavorare per questa prova non sia stato semplice, perché i testi di Caparezza sono sempre molto a fuoco su determinati argomenti e posizioni da portare avanti. Proprio per questo, ho apprezzato il modo in cui tu sia riuscita comunque a farlo, portando un’interpretazione convincente su carta. Ho apprezzato i riferimenti alla situazione attuale quando correlati ad alcune problematiche che stanno emergendo, perché mostrano un’analisi lucida di ciò che ci circonda. Parlo, ad esempio, del riferimento ai debunkers, sul quale ho l’impressione che sia stata costruita la scelta, nel voler elevare la canzone ad un punto di riferimento da considerare nel comprendere come ripartire. Il testo stato collegato ad alcuni contorni politico-sociali rispetto al tema del galà (interpretazione valida, probabilmente l’unica fattibile), ma che erano validi già prima della pandemia e lo sarebbero stati anche senza. Allo stesso tempo, si nota che il lavoro fatto per collocare la canzone all’interno del tema sia stato anche molto oculato nell’omettere alcune delle tematiche lasciate intendere dal brano. Già il solo messaggio di libertà individuale ed evasione che si evince dal ritornello cozza con la situazione che abbiamo appena vissuto, in cui è stato necessario cercare di ricostruire un senso di comunità in cui gli individui devono necessariamente cooperare. La sensazione è che, con un lavoro di interpretazione opposto, il testo possa essere interpretato in modo completamente diverso, fino al punto da risultare antitetico al tema della prova.
Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
Casadelvino ha detto
London Grammar: in te ritrovo un po' le medesime "problematiche" di Laura, sul confine tra impersonale e personale, siamo più verso il primo lato. Riesci a risultare a donarmi sicuramente delle immagini un po' più mistiche ed evocative, dal pezzo al racconto dell'essenza, della luce, dell'acqua, del vetro. Però in realtà non volevo solo evocare i riflessi della tua anima, volevo farmi colpire dalla luce diretta. In ogni caso, mi piace molto che tu abbia scelto un pezzo dai toni più soffusi, che comunque si presta alla causa, ciò ti rende più unico ed è sempre un bene, ma spero vivamente che basti.
Capisco che si voglia vedere una luce più diretta, ma se devo mostrare qualcosa di me preferisco farlo in maniera meno immediata e, perchè no, criptica. Aver usato il noi invece che l'io non significa a priori non aver portato nulla della mia persona o delle mie esperienze 🙂
Utente
4 febbraio, 2018
Alabama Monroe ha detto
Casadelvino ha detto
London Grammar: in te ritrovo un po' le medesime "problematiche" di Laura, sul confine tra impersonale e personale, siamo più verso il primo lato. Riesci a risultare a donarmi sicuramente delle immagini un po' più mistiche ed evocative, dal pezzo al racconto dell'essenza, della luce, dell'acqua, del vetro. Però in realtà non volevo solo evocare i riflessi della tua anima, volevo farmi colpire dalla luce diretta. In ogni caso, mi piace molto che tu abbia scelto un pezzo dai toni più soffusi, che comunque si presta alla causa, ciò ti rende più unico ed è sempre un bene, ma spero vivamente che basti.Capisco che si voglia vedere una luce più diretta, ma se devo mostrare qualcosa di me preferisco farlo in maniera meno immediata e, perchè no, criptica. Aver usato il noi invece che l'io non significa a priori non aver portato nulla della mia persona o delle mie esperienze 🙂
Infatti nessuno ha detto che a priori non hai portato nulla della tua persona, figuratiMa che semplicemente vedevo una proiezione del tuo personale che si è tradotta in una resa più impersonale, poiché quando scegli una strada più criptica, cosa legittima e intrigante, c'è la possibilità che possa culminare nella trasmissione di un messaggio più difficile da decifrare e con cui riesci a intravedere meno ciò che c'è dietro ad esso. In questo galà specifico che metteva una consegna che virava molto sul fattore dell'esperienza vissuta, è una cosa che ovviamente mi è saltata all'occhio e ci tenevo a farti notare
Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
Casadelvino ha detto
Infatti nessuno ha detto che a priori non hai portato nulla della tua persona, figuratiMa che semplicemente vedevo una proiezione del tuo personale che si è tradotta in una resa più impersonale, poiché quando scegli una strada più criptica, cosa legittima e intrigante, c'è la possibilità che possa culminare nella trasmissione di un messaggio più difficile da decifrare e con cui riesci a intravedere meno ciò che c'è dietro ad esso. In questo galà specifico che metteva una consegna che virava molto sul fattore dell'esperienza vissuta, è una cosa che ovviamente mi è saltata all'occhio e ci tenevo a farti notare
Il gala però non dava l'obbligo di descrivere la propria esperienza e per quanto mi riguarda ho preferito inserire il brano in un qualsiasi contesto di difficoltà, che può essere il Covid ma anche una malattia o altre situazioni.
Utente
7 ottobre, 2018
Within Temptation: non è il sound che preferisco dei WT (ho trovato un po' più interessanti i brani che mi hai fatto conoscere tratti tra Enter e The Silent Force), comunque è sicuramente una canzone trascinante, che mi ha subito trasmesso quel senso di volontà (con successiva lotta frenetica e incalzante) di mettersi alle spalle un periodo lungo e tormentato. È un elemento che nel tuo discorso diventa ancora più vivido e personale tramite la 'profezia' di questo concerto tanto atteso nel quale lə lettorə riesce già a intravederti, grazie all' entusiasmo delle tue parole quasi icastiche, concerto che, quando si concretizzerà, sarà un po' il simbolo dell'inizio di un tuo nuovo ciclo, e questo dal tuo scritto emerge con forza.
London Grammar: mi fa piacere percepire queste vibrazioni positive, aeree, di speranza, scaturite da un sound non particolarmente immediato, nei tratti iniziali quasi oscuro, che poco a poco va schiarendosi sempre di più. Sono anche contento di non averti visto cadere nell'errore (dal mio punto di vista, ovviamente) del gala sulle parole, dove ti avevo trovato un po' impersonale e didascalico. Con Sight, pur non esponendoti tanto da un punto di vista personale, arriva comunque, in maniera più decisa e partecipe rispetto all'altra volta, la tua interiorizzazione del brano, che si smarca dai contenuti più letterali del testo per riflettere maggiorante su di esso (come nel caso delle parole chiave quali water e glass, che ti danno il là per una riflessione significativa che aiuta a rendere interessante il lavoro).
Anna Oxa: mi piace tanto il modo con cui sei andato a scavare in maniera abbastanza completa nelle profondità del testo, offrendoci una tematica che sicuramente spicca, nell'ambito del gala. Alcune delle tue riflessioni, come per esempio quella sulla natura quasi duplice dell'America, in bilico tra l'essere effimera e l'essere invece, pur a fatica, raggiungibile, sono interessanti e destano l'attenzione. Rispetto ad altri lavori, però, mi sembra che manchi un qualcosa di un po' più personale, un accenno anche discreto alle tue sensazioni rispetto alla tematica, che avrebbe reso il lavoro davvero completo.
The Cranberries: il mio preferito tra i successi della band <3. Penso che, all'interno del gala, I can't be with you sia il brano che meglio incarni quell'idea di 'inno alla speranza' di cui si parla nella consegna. Personalmente non sono d'accordo nel ritenere il compartimento musicale 'allegro', e in fondo nemmeno così energico. La caratteristica che alle mie orecchie viene più esaltata è quella relativa alla luminosità (tornando al discorso cromatico dello scorso gala, associo la melodia a un bel verde brillante, come quello dell'erba sulla quale, nel video ufficiale, il gruppo performa), alla delicatezza, a una dolcezza discreta che stempera le parole più dolorose del testo. Alla fine dell'ascolto sopravvive un po' di malinconia, ma trovo più forte e vivida la sensazione di serenità scaturita da quegli sprazzi di speranza che il brano riesce a infondere.
Elisa: La cosa che mi ha colpito a primo impatto del tuo scritto è stato l'accento posto sul fatto che questo brano ti abbia 'parlato' in modo nuovo (o forse per la prima volta?) nel momento in cui hai avuto bisogno che questo brano ti aiutasse, trovo molto bello il fatto che le canzoni non siano 'statiche' ma che risuonino e agiscano dentro di noi a seconda delle esperienze che stiamo vivendo. Personalmente il tuo lavoro mi aveva già convinto nel gala sulla forza delle parole, nel quale si era rivelato il mio preferito, ma in questa occasione hai trovato un incontro ancora più integrato e avvolgente tra canzone e descrizione. In particolare, il tuo interrogarti sulla natura di questo nodo, il dipingerlo come se potesse davvero essere un'arma fondamentale contro questi momenti infonde davvero speranza, e ti ringrazio per questo <3
Afterhours: questo è il caso in cui la presentazione rappresenta davvero un valore aggiunto al brano. La canzone è particolare, personalmente non mi ha catturato più di tanto anche se si fa comunque notare, con questo incedere placido, in alcuni momenti anche dolce, che di tanto in tanto viene 'squarciato' da echi oscuri e inquietanti. L'esperienza del suo ascolto per quanto mi riguarda viene sicuramente 'elevata' dal tuo racconto, che personalizza ogni aspetto del testo, ancorandolo alla tua esperienza e dandogli ancora più profondità. Davvero un bel lavoro.
Caparezza: Il tuo artista, quasi inevitabilmente, ti ha orientato verso una lettura un po' diversa rispetto a quelle delɜ altrɜ concorrenti, una riflessione orientata, almeno parzialmente, verso l'aspetto sociale. Riuscendo, allo stesso tempo, a fare emergere delle tue riflessioni in merito al testo, che non viene da te 'piegato' verso una lettura smaccatamente speranzosa, ma che, nel suo essere cinico, riesce a suggerire degli strumenti da mettere in campo contro il caos.
Utente
7 agosto, 2013
Il tema della discordia. Una, nessuna e centomila variazioni. Non era facile offrire una prospettiva unica su questa tematica, perché non c'era una sola via da seguire. Qui c'era un'intera cartina topografica di possibilità.
Mi inchino a voi per il lavoro fatto. Non ricordo un altro tema, nella storia di My Favorite Singer, che offrisse dei lavori così peculiari e realmente uno diverso dall'altro, nel vero senso del termine. Siete stati in grado di presentarci lavori non sovrapponibili l'uno con l'altro, creando non poche complicazioni nello stilare una classifica.
Il solito accenno ai concorrenti con cui ho lavorato precede i commenti agli altri. Ho vissuto, attraverso i loro dubbi e le incertezze, la difficoltà di inquadrare bene quale potesse essere una giusta "canzone contro il Covid".
Da un lato abbiamo sparso, che ha affidato questo compito a una canzone che crea una sorta di unicum nella discografia della Oxa. Presentata solo in quell'occasione live ad Amici, mai incisa fino ad ora.
Non nego che, da un punto di vista strettamente musicale, "L'America non c'è" sia la canzone che più delle altre, in questo galà, mi trasmette quella sensazione di cambiamento e superamento della crisi. Lo fa con una forza epica, come ci racconta sparso, che mi sembra davvero convincente e coinvolgente.
Dall'altro lato c'è Abiura, che ha dovuto scegliere la canzone più adatta in un catalogo musicale fatto di quadri molto particolari.
E non è stato semplice, perché per l'appunto, Caparezza ci offre delle canzoni con immagini molto vivide nei suoi testi, e renderle quasi universali e "generiche", se vogliamo, è al limite dell'impossibile.
Lei ha lavorato moltissimo sul dettaglio, sullo sviscerare, virgola dopo virgola, tutti i riferimenti molto chiari che urlavano l'aderenza al tema. Un lavoro che ho condiviso e che ritengo riuscito, nonostante gli impedimenti. Sono certo però che avrà modo di ritrovare quel fuoco che l'ha caratterizzata molto bene negli scorsi galà.
LAURA PAUSINI
Xello, so che hai avuto non poche difficoltà a scegliere quale pezzo schierare per questo particolare tema. La Pausini non sembra brillare per canzoni speranzose, ma questa è solo un'immagine probabilmente distorta di un ascoltatore di passaggio.
La conferma sta proprio nel brano che hai scelto, che è lampante possa ben sposarsi con uno dei tanti concetti che questo tema poteva offrire come spunti.
Tutta la chiave sta in quella frase così semplice eppure efficace: "Vedo la speranza in fondo a quell'oblio". Impossibile non legare questa affermazione a quello che stiamo vivendo in questi mesi tremendi.
Mi piace la tua interpretazione del brano perché mi ha dato una visione del tutto nuova sul modo in cui qualcuno possa aver vissuto il lockdown, prendendolo come un momento per riflettere e lavorare su se stessi in maniera approfondita, avendo la possibilità di rimanere lontani dalla frenetica routine che spesso, con la sua materialità e gli impegni, ci allontana dai nostri bisogni interiori.
Questo mi colpisce e mi apre gli occhi perché ad esempio per me è stato l'opposto, e la convivenza con la solitudine è stata molto complicata in certi punti di questo percorso. Non credo, in parole povere, di aver superato quell'ardua prova alla quale siamo messi di fronte, come dici tu. Però questa canzone, nel suo piccolo, può spronare a ritrovare quella forza per imparare a stare bene con noi stessi.
WITHIN TEMPTATION
La tua interpretazione del tema, caro edorf, è molto personale. Il focus della tua analisi è interamente su di te e sulle tue esperienze dirette di vita. Ti esponi come tu sai ben fare, raccontandoci di un tuo preciso stato d'animo, e di alcune difficoltà che ti sei ritrovato ad affrontare, e questo al di là del periodo che sta affliggendo la nostra umanità, perché partono da ben prima che tutto scoppiasse, e che affronti tuttavia ancora oggi.
Sono molto felice di leggere che il percorso che hai intrapreso da poco, e che conosco perché me ne hai parlato molto, ti stia servendo. Perché la nostra salute mentale è più importante di tutto, e ovviamente va ben oltre questo gioco.
Faccio questa premessa per aprirmi a un piccolo appunto che mi sento di fare su questa presentazione, legato naturalmente all'ambito "ludico" di My Favorite Singer, perché una classifica va fatta e bisogna trovare degli appigli per comporla.
Pensando al tema assegnato, che trovo di ampio respiro e diretto quasi a un'idea di comunità più che di singolo (ma noto che su questo alcuni colleghi hanno posizioni anche totalmente opposte alla mia), riesco difficilmente a rivedermi in ciò che scrivi, perché ci poni di fronte a momenti di vita (che hai vissuto o che vivrai) talmente circoscritti e ben dettagliati, che per forza di cose risulta complicato mettersi nei tuoi panni.
Rispetto quindi pienamente la tua volontà di mostrarci la tua vulnerabilità, l'apprezzo ed empatizzo con te, però in questo preciso gala, mi sono sentito più affine a presentazioni che mi hanno dato modo di sentirmi parte di esse, come se parlassero anche di me.
LONDON GRAMMAR
La capacità dei London Grammar (o degli Alabama Monroe come li chiamo io!) è quella di trascinarci nel loro mondo di sensazioni, creando atmosfere musicali talmente suggestive che rimanere impassibili al loro ascolto è quasi impossibile, almeno dal mio punto di vista.
I loro testi quasi "sospesi", mai troppo dettagliati, possono essere un'arma a doppio taglio. Se da un lato potrebbero porsi come ostacolo per la caratterizzazione e l'inclusione in un tema preciso, dall'altro in realtà lasciano la porta aperta a svariate interpretazioni e il potere quindi risiede tutto nelle mani del concorrente che ticchettano sulla tastiera per offrirci un suo quadro preciso.
In questo tema, che offriva molte chiavi di lettura, il testo diventa una forza. Alabama si conferma grande narratore, e forse non è nemmeno consapevole di questa sua particolarità. Eppure la prova offerta nel galà di gruppo, ha sottolineato questo suo grande talento, ed è ora che anche lui apra gli occhi.
Ho trovato molto utile l'equilibrio tra realtà e poesia mantenuto nel corso della descrizione. I riferimenti al periodo Covid ci sono, ma non sono mai troppo diretti e precisi, questo aiuta a farsi trascinare dalla fascino delle parole, e delle metafore utilizzate, per arrivare a una morale finale che diventa a tutti gli effetti universale e condivisibile. Efficace per trarne un insegnamento personale da un discorso generale.
THE CRANBERRIES
"Qualcuno dirà "beh, hai avuto compagnia, almeno", ma non posso negare che trovarsi a 30 anni chiuso in casa per un anno intero coi propri genitori ti faccia, a volte, desiderare la solitudine."
La sento così forte questa coltellata nel fianco. E mi sento orribile, schifoso, cattivo a pensarlo, ma ora meno solo, perché vedo che è un sentimento condiviso almeno da qualcuno.
Scio, cosa dire di questo tuo elaborato. Io ho poche cose da scrivere al riguardo. Ogni appunto mi fa sembrare quasi fuori luogo, perché ogni tassello mi sembra messo al posto giusto.
Qui non ho semplicemente ascoltato un brano, letto una descrizione allegata, tratto conclusioni che mi hanno fatto sentire appagato, o che magari invece mi hanno spiazzato perché lontane da un mio sentire.
No Scio. Qui tu hai preso la mia testa e il mio cuore, li hai appallottolati e messi nella tua penna, e ne hai fatto inchiostro. Ho avuto l'impressione, riga dopo riga, di rivedere la mia vita, di ripercorrere i miei ricordi, alcune parti mi hanno fatto sentire una vera stretta allo stomaco, altre mi hanno quasi portato all'orlo di un pianto che si fa affannoso, che mi offusca, a causa di questo Covid che mi toglie la capacità di vedere nel futuro con l'animo leggero.
ELISA
Per una mia scelta personale, parto sempre dall'ascolto del brano, prima di leggere le vostre parole. Quando ho ascoltato "This knot" ho subito pensato che, per quello che c'è nella discografia di Elisa, questo brano è spiazzante.
Ricollegandoci al tema e alle sue diramazioni, ritengo sarebbe stato molto facile scegliere uno dei brani evocativi ed emotivi di Elisa, nei quali la sua voce diventa foglia che si libra nell'aria e dà quel senso di leggerezza, ci culla.
Invece hai scelto "This knot" che diventa colonna sonora perfetta per il tuo racconto così ricco di dolore, inquietudine e sprazzi di speranza e fiducia nel futuro prossimo. Anzi, non penso tu l'abbia scelta, è lei che ha scelto te, come ci hai fatto capire nella narrazione.
Ci hai messo davanti agli occhi la crudezza di un periodo che spesso viene troppo romanzato, ma è dietro la perdita dei cari e dei conoscenti che si rivela in tutta la sua spietatezza. Ci hai fatti entrare nel tuo lockdown, che diventa anche il nostro.
I dubbi che attanagliano, le debolezze che minano le certezze, la consapevolezza di ritrovarsi in una guerra con se stessi, e del coraggio di cui c'è bisogno per superare l'apprensione. In questo brano c'è tutto questo, è un percorso a tinte forti che parte da un nodo ben stretto che pian piano si scioglie. La paura si trasforma in speranza.
Non esagero nel dire che hai dato anche a me parte della tua forza per provare a superare certi momenti che mi stringono la gola. Sì, non dobbiamo più avere paura. Non vogliamo più avere paura.
AFTERHOURS
Sempre più stupito dalla discografia degli Afterhours. Amers, tu stai facendo un lavoro egregio perché quando ascolto i pezzi che schieri, avverto perennemente quella voglia di andare a divorare qualche loro album. Ma non lo faccio e non lo farò fino alla fine di questo gioco, perché sono troppo curioso di vedere il modo in cui tu vorrai raccontarci gli Afterhours. Arriverà in seguito il mio approccio personale a loro.
Hai scelto un pezzo che regge quasi da solo all'imponenza del tema, senza bisogno di essere affiancato da una descrizione a parole. Nella musica c'è tutta quella pesantezza che questo periodo sta portando con sé, come se ci fosse una cappa di insoddisfazione e dolore perenne. Però qui e lì, vedo anche degli squarci di serenità e voglia di superare il buio, in alcune soluzioni musicali che vanno a lavorare sul dettaglio, come l'utilizzo di uno strumento ad arco che sembra quasi far intravedere uno squarcio in quella cappa.
Alcune perle arrivano al posto giusto nel momento giusto. Una canzone che si intitola "Oggi" parla così chiaro già dal solo titolo.
In questa tua descrizione ritrovo lo stesso espediente intelligente che ti ha permesso di brillare nel galà dedicato alla forza delle parole. In questo gioco non importa tanto quello che il testo realmente indica o quello che l'artista vuole raccontare con il brano. La chiave sta nell'offrirci una personale re-interpretazione di quelle parole, per far sì che il tutto fili e sembri azzeccato con la consegna che viene data.
Qui c'è davvero tutto: c'è il riferimento concreto al periodo che stiamo vivendo senza smussature alcune, c'è l'analisi personale e toccante sulle emozioni vissute, c'è il racconto condivisibile di momenti in cui ognuno di noi può rivedersi. Un menù completo e molto gustoso. Mi hai saziato.
THE BEATLES
Cara Iry, con una frase di questo brano ci hai dato uno spunto pazzesco per dare un nuovo titolo a questo tema, che sarebbe risultato molto calzante: "Try to see it my way"!
Le vostre analisi le ritengo davvero tutte condivisibili e giuste, e non riesco proprio a dire a Tizio o Caio: avresti dovuto esporre diversamente il tuo pensiero e il tuo lavoro. Il mio personale punto di vista su come il tema andrebbe interpretato, non può diventare una discriminante per classificare i brani, perché non siete chiamati ad usare la palla di cristallo e guardarci nel cervello.
In questa tua descrizione mi è piaciuto molto il parallelismo con le problematiche che si sono ritrovati ad affrontare i membri dei Beatles nella loro vita, perfettamente sovrapponibili a quello che viviamo noi in prima persona oggi. In un solo colpo ti sei inserita nel tema e ci hai dato modo di scoprire qualche altro aneddoto storico da brava biografa quale sei.
Dal punto di vista musicale "We can work it out" si pone chiaramente come pezzo d'evasione, di cui abbiamo tanto bisogno in questo periodo atroce. Anche io ho usato spesso la musica per isolarmi dalle brutture che il Covid ci fa avvertire, per crearmi uno spiraglio anche momentaneo.
Altro bel parallelismo, l'incontro tra le penne di John e Paul, che richiama idealmente all'incontro con l'altro, tra i cardini del galà. Un brano breve ma che in poche parole ci insegna molto: la vita è breve, non dobbiamo farci offuscare dalle differenze di vedute, ma lavorarci sopra affinché si possa trovare un punto d'incontro.
"Schermi e mascherine" hanno dato vita a una grande diffidenza nei confronti dell'altro che mi fanno porre un grande quesito in generale sull'umanità e i rapporti: come ne usciremo da questa pandemia? Male, peggiorati, penso adesso. Ma... possiamo lavorarci su, c'è ancora tempo.
Utente
7 agosto, 2013
Buonasera concorrenti
I conti sono stati fatti!
Un Gala complesso, declinato in maniera diversa a seconda della sensibilità di ognuno e per questo molto interessante da vivere nelle molteplici interpretazioni Ma bando alle ciance, è tempo di rivelarvi i risultati! In bocca al lupo a tutti.
@Iry8 @Scio16 @amers @Alabama Monroe @AbiuraDiMe @sparso @edorf @xello @semota
Utente
7 agosto, 2013
In primis vi rivelerò il vincitore del Gala che, come già spiegato, avrà dei vantaggi nelle scelte relative alla prossima fase.
Il vincitore, come accaduto due Gala fa, ha raggiunto la prima posizione grazie al voto del pubblico, passando dunque dal secondo al primo posto. VINCONO QUESTO GALA...
The Cranberries & @Scio16
Oddio, grazie a sto giro non me l'aspettavo proprio, avevo intuito di essere andato bene ma non avrei mai immaginato la prima posizione. Sono contento che vi sia piaciuta la prova perché per me è stato anche molto difficile raccontare delle cose che forse faccio fatica a raccontare così chiaramente anche a me stesso. Quindi niente, grazie
Voglio fare anche un ringraziamento speciale al mio tutor Nace (da tel non mi fa taggare) che mi ha aperto un mondo sulla prova e mi ha dato modo di sentirmi così a mio agio nel raccontare cose personali.
Most Users Ever Online: 2564
Currently Online: allego, gatto miao, Manu
514 Guest(s)
Currently Browsing this Page:
3 Guest(s)
Top Posters:
Olimpico85: 46384
pesca: 33132
KassaD1: 26616
xello: 25444
pazzoreality: 24095
Newest Members:
egisto
Roberto
giuseppe
Sam smith
nicolas
Forum Stats:
Groups: 6
Forums: 207
Topics: 26865
Posts: 1390179
Member Stats:
Guest Posters: 7
Members: 22818
Moderators: 9
Admins: 3
Administrators: RealityHouse, Alex87, mariomatt
Moderators: sadida83, Fob92, BB, Latinista, Alby, amers, Edre, monechiapi, Capo Horn