Utente
9 settembre, 2013
[Impossibile trovare l'immagine]
L’autunno è alle porte e come ogni anno ci traghetta verso la nuova edizione del format americano di Survivor, che quest’anno festeggia le 39 (TREN TA NO VE) edizioni con un nuovo meccanismo di gioco dedicato a due leggende della storia di questo programma: Survivor: Island Of The Idols.
Se dal titolo potremmo aspettarci un’evoluzione di tutti quei brutti twist che negli ultimi anni hanno riempito Survivor di idol, doppi voti, vote nullifiers, vending machines, Medaglioni del Potere e chi più ne ha più ne metta, in realtà l’Island del titolo è un luogo separato da dove vivranno le due tribù – in cui i veri concorrenti verranno mandati periodicamente per venire “allenati” nientemeno che da Rob “Boston Rob” Mariano” (43 anni; Canton, Massachusetts; manovale in impresa edile; inutile in Marquesas; Russell Hantz ante litteram nella prima All Stars; Russell’s bitch in Heroes vs. Villains; made Russell his bitch in Redemption Island) e Sandra “TheQueenStaysQueenAdios” Diaz-Twine (45 anni; Stamford, Connecticut by way of Puerto Rico; unica a vincere due volte la versione americana di Survivor in Pearl Islands e Heroes vs. Villains; rovinata la sua legacy in Game Changers uscendo pre-merge; la amiamo tantissimo lo stesso), entrambi di nuovo sulla scena come novelli Corné Krige e Mark Fish in Survivor South Africa: Champions animati da un irrefrenabile bisogno di soldi popolarità insegnare come si gioca alle nuove leve del programma.
Il cast (che approfondiremo a dovere nei giorni che ci separano dalla premiere di mercoledì 25 settembre p.v.) si compone di 20 giocatori alla prima esperienza, fra cui annoveriamo il primo cittadino canadese a prendere parte al Survivor americano dopo che la CBS ha aperto i casting a nord della frontiera (e ovviamente è un inutile ex sportivo di cent’anni), un giocatore di poker professionista e una medaglia d’argento olimpica nel nuoto.
Quanto hype?
Admin
7 agosto, 2013
ge_aldrig_upp ha detto
rovinata la sua legacy in Game Changers uscendo pre-merge; la amiamo tantissimo lo stesso),
imagine being this clueless
semmai in GC ha fatto vedere di essere in grado di giocare in modo aggressivo e non passivo, ha fatto fuori tutti i vincitori prima di lei per assicurarsi che nessuno la eguagliasse e ha reso iconica quell'edizione che da lì in poi è andata a p.
Utente
9 settembre, 2013
Alex87 ha detto
ge_aldrig_upp ha detto
rovinata la sua legacy in Game Changers uscendo pre-merge; la amiamo tantissimo lo stesso),
imagine being this clueless
semmai in GC ha fatto vedere di essere in grado di giocare in modo aggressivo e non passivo, ha fatto fuori tutti i vincitori prima di lei per assicurarsi che nessuno la eguagliasse e ha reso iconica quell'edizione che da lì in poi è andata a p.
vabbeh quello poco ma sicuro, però al GP (becero) è rimasto più o meno quello
Admin
7 agosto, 2013
Credo di essere l'unico al mondo che è più emozionato per questa stagione che per la 40
Da quel poco che ho visto Jeff ha hypeato varie donne e il cast femminile è stato definito potenzialmente il più forte di sempre, curioso quindi di scoprire quale maschio anonimo vincerà stavolta
La presenza di Rob e Sandra l'avrei preferita se non avessero partecipato anche alla stagione successiva
Utente
9 settembre, 2013
Alex87 ha detto
no, tutt'altro in realtà. Si è riguadagnata anche il rispetto dei casuals.
boh forse sono io che l'ho percepita male perché vado sempre a cercarmi i peggiori.
Diciamo che ha dato il motivo a chi non la sopportava da prima (per via dell'annosa diatriba Sandra vs. Parvati di cui *spoiler* assisteremo a un nuovo capitolo fra qualche mese) di godere nel vedere il suo record macchiato e quindi sminuito.
Utente
19 febbraio, 2018
Rivedere Sandra e Rob mi provoca dei sentimenti contrastanti... non so perché loro due siano visti come le divinità assolute di questo gioco (dato che uno dei due per riuscire a vincere ha dovuto giocare 4 volte e con un cast di decerebrati), ma nonostante ciò mi fa anche piacere rivederli...
Io ho ormai in testa l’edizione numero 40 quindi non ho troppo hype per questa anche perché non ho capito un tubo di quello che faranno Rob e Sandra e di come funzionerà la gara...
Vedremo un po’ come si evolve la situazione
Utente
7 agosto, 2013
ge_aldrig_upp ha detto
boh forse sono io che l'ho percepita male perché vado sempre a cercarmi i peggiori.
Diciamo che ha dato il motivo a chi non la sopportava da prima (per via dell'annosa diatriba Sandra vs. Parvati di cui *spoiler* assisteremo a un nuovo capitolo fra qualche mese) di godere nel vedere il suo record macchiato e quindi sminuito.
Guarda io sono totalmente team Parvati...ma non si puo' negare che Sandra sia una top player. Il cattivo posizionamento non inficia per nulla quello che ha fatto nella storia del programma. Come non inficerebbe il suo percorso, un cattivo piazzamento di Parvati nella 40.
A volte il pubblico è bittered e cieco...quindi da pareri emotivi in un gioco in cui l'emotività è importante ben poco.
Comunque per quanto io abbia hype per la 40, devo dire che non vedo comunque l'ora di godermi anche questa 39...survivor è bello sempre...ci sono stagioni pessime ma le giudichiamo tali dopo averle viste magari...
Cacciatore
Utente
19 febbraio, 2018
Cassa ha detto
Guarda io sono totalmente team Parvati...ma non si puo' negare che Sandra sia una top player. Il cattivo posizionamento non inficia per nulla quello che ha fatto nella storia del programma. Come non inficerebbe il suo percorso, un cattivo piazzamento di Parvati nella 40.
A volte il pubblico è bittered e cieco...quindi da pareri emotivi in un gioco in cui l'emotività è importante ben poco.
Comunque per quanto io abbia hype per la 40, devo dire che non vedo comunque l'ora di godermi anche questa 39...survivor è bello sempre...ci sono stagioni pessime ma le giudichiamo tali dopo averle viste magari...
Se con questo ti riferisci al mio commento forse mi sono spiegato male... non intendevo dire che sarà una pessima stagione, ma che guardando le premesse non ho ben chiaro il ruolo di Sandra e Rob e in più, aspettando con ansia la stagione 40, non ho un hype assurdo per questa stagione... ovviamente la guaderò tutta, la giudicherò come pacchetto alla fine, semplicemente non ho hype per ora
Utente
7 agosto, 2013
anto1994 ha detto
Se con questo ti riferisci al mio commento forse mi sono spiegato male... non intendevo dire che sarà una pessima stagione, ma che guardando le premesse non ho ben chiaro il ruolo di Sandra e Rob e in più, aspettando con ansia la stagione 40, non ho un hype assurdo per questa stagione... ovviamente la guaderò tutta, la giudicherò come pacchetto alla fine, semplicemente non ho hype per ora
No figurati...era un commento generale. Giustamente in vista di una 40 che si prospetta dei boom come HvV ci sta che molti abbiano meno hype per la 39...sottolineavo solo il fatto che per quanto mi riguarda aspetto a decidere se avrò o meno hype seguendola
Cacciatore
Utente
9 settembre, 2013
LAIRO TRIBE (ARANCIONE)
(da sinistra verso destra: Missy, Dean, Ronnie, Karishma, Tom, Elizabeth, Aaron, Chelsea, Vince ed Elaine)
Ronnie Bardah ha 35 anni, viene da Henderson, Nevada ed è un giocatore professionista di poker.
I giocatori di poker hanno storicamente poca fortuna all’interno del franchise di Survivor (breve recap: Jean-Robert Bellande nono in China (S15), Garrett Adelstein diciassettesimo in Cagayan (S28), Anna Khait tredicesima in Kaôh Rōng (S32), Adam Parkin ventitreesimo in Australian Survivor 4 e Jackie Glazier quindicesima in Australian Survivor 5 – Champions v. Contenders) ma Ronnie spera di essere il primo ad invertire questo trend negativo. Come la poraccia di Anna Khait è stato menzionato dalla stampa specializzata italiana per questa mano, dove si fece bluffare un pot già vinto dalla “bombastica” Miss Finlandia 2012 Sara Chafak. Sulla carta sembra avere potenzialità per fare bene, anche se alcuni elementi nella sua biografia (“so leggere le persone come nessuno per via della mia professione”) mi fanno ipotizzare una potenziale overconfidence pronta ad emergere.
Elizabeth Beisel ha 26 anni, viene da Saunderstown, Rhode Island ed è un’ex nuotatrice professionista, due volte medagliata alle Olimpiadi di Londra 2012.
Siamo tutti d’accordo che Elizabeth Beisel non abbia bisogno di presentazioni, sì? Dorsista e mistista di livello mondiale – argento nei 400 misti e bronzo nei 200 dorso alle Olimpiadi di Londra, oro mondiale sempre nei 400 misti a Shanghai 2011, bronzo nei 400 misti a Barcellona 2013 e nei 200 dorso a Roma 2009, tre volte oro e una bronzo ai Giochi Panpacifici – Elizabeth si accosta a Survivor da neofita (cita Kara di David v. Goliath come giocatrice a cui più si sente simile) ma spera di tirare avanti grazie al potenziale sociale e al valore nelle prove fisiche specie se aquatiche. Su SwimSwam (uno dei miei siti preferiti di sempre e per sempre) hanno addirittura aperto un sondaggio chiedendo agli utenti quale sarà il suo piazzamento nel gioco: il 49% (fra cui il sottoscritto) crede si fermerà in giuria, mentre un 19% la vede come finalista sconfitta e un 18% crede addirittura che possa vincere tutto.
Tra’Mese “Missy” Byrd ha 24 anni, viene da Tacoma, Washington ed è una veterana dell’Aeronautica Militare.
Missy si presenta a Survivor armata di un bel background e di una storia forte di rivalsa: ha superato un tumore alla ghiandola pituitaria e la morte del padre, e in quest’ultimo anno si è dedicata a fare tutto ciò a cui ha rinunciato negli ultimi anni (che a quanto pare equivale a vedere un concerto di Beyoncé e iscriversi a Survivor). Nella sua bio nomina una volta Oprah, mentre Beyoncé ben due (@BB is stanning already) sia come ispirazione nella vita sia come “motivo per cui pensa che sopravviverà Survivor (perché Queen B ha scritto una canzone che si chiama così). È anche giovane/atletica e ha un background da sportiva (giocava a basket nella squadra dell’aeronautica). Potrebbe fare bene, anche se in lei leggo più la fine di una Michaela Bradshaw qualsiasi.
Dean Kowalski ha 28 anni, viene da New York e lavora come venditore nel settore tecnologia.
Dean arriva sull’onda di Chris Underwood – vincitore della stagione passata – e di mille altri addetti alle vendite o sedicenti tali che hanno tentato di dimostrare di poter convincere chiunque ad allearsi con loro (salvo poi scoprire 9 volte su 10 che sono o inutili o falsi come Giuda). Rispetto agli altri vuole mettere in gioco il suo passato da professore di algebra alle superiori, tanto che cita una dei suoi studenti con tanto di nome e cognome come risposta alla domanda “ispirazione nella vita”. Si paragona a Wendell perché è uno che dove lo metti sta bene. Cita i suoi successi come professore (yawn, ma perché allora fa tutt’altro lavoro?) e professa il suo amore per l’astronomia, la fisica e il nostro posto nell’universo (cit.). Magari andrà un po’ avanti, specie se la tribù dei Lairo soffrirà nelle sfide fisiche, ma credo sia il candidato principe a una bella botta sui denti.
Tom Laidlaw ha 60 anni, viene da Greenwich, Connecticut ed è un ex giocatore professionista di hockey su ghiaccio.
Più o meno quando ho scoperto Survivor ero un assiduo lettore del blog di Jill Mader, una tizia canadese che faceva i recap e di cui mi servivo per recuperare i dettagli strategici che mi perdevo perché non ero ancora abituato all’accento americano. Posto che le voglio ancora un bene dell’anima (malgrado si posizioni nel lato sbagliato della storia in merito all’annoso scontro fra Parvati e Sandra), mi chiedo cosa penserebbe del fatto che il primo concorrente canadese è un 60enne ex hockeista che in Canada neppure ci risiede Polemicone a parte, quota “ex atleta professionista” utile soltanto a titillare Probst e dal peso specifico nullo all’interno del gioco (tanto che si paragona a un inutile come “Ben the Marine”, il che dice già tutto).
Aaron Meredith ha 36 anni, viene da Warwick, Rhode Island ed è proprietario di una palestra.
Aaron è il classico fisicato che in un cast di Survivor non può mai mancare, ma allo stesso tempo sembra avere altro da offrire oltre ai muscoli: è padre di famiglia e superfan di vecchia data (ha cominciato a proporsi oltre 10 anni fa). Red flags elicitate dalla lettura della bio: si definisce “attraente” (yeah, I’ll pass) e si paragona ad Ozzy. Mi verrebbe da pensare che possa uscire più o meno subito nel post-merge (un po’ come John Hennigan e Dan Rengering in David v. Goliath (S37) e Joe Anglim in ognuna delle sue partecipazioni) ma abbiamo appena visto Rob Bentele in Sudafrica portare quel tipo di gioco a una vittoria schiacciante, quindi chi sono io per giudicare?
Vince Moua ha 27 anni, viene da Palo Alto, California e lavora come admissions counselor (in sostanza, la figura che si occupa del recruitment dei nuovi allievi) per l’Università di Stanford.
Vince è laotiano ed è una delle quote LGBT del cast. Leggendo la sua biografia sembra abbia tanto da dire, ma meno da dare: parla un sacco del background della sua famiglia e di come siano riusciti a scappare dal loro paese per sfuggire al genocidio del popolo Hmong, per poi rifugiarsi nel Montana e iniziare il proprio sogno americano. Su Survivor non ha granché da dire, tolto che è il membro del cast (ce n’è uno ogni anno) che afferma di non potersi paragonare a nessun altro concorrente passato perché è unico e inimitabile e non esiste nessun altro come lui. Personaggione lo sarà di sicuro, ma credo farà fatica a superare i primi episodi.
Karishma Patel ha 37 anni, viene da Houston, Texas ed è un avvocato specializzato in lesioni personali.
A prima vista Karishma sembra una Angelina Keeley Cardona (S37, David v. Goliath) in salsa hindi: è la prima concorrente di origini indiane a partecipare a Survivor e si paragona a Natalie Anderson (S29, San Juan del Sur) in quanto condivide lo stereotipo della brown girl. Abbiamo tutti visto di recente che emergere fin da subito come una donna forte spesso non paga nel gioco di Survivor, e Karishma rischia seriamente di finire vittima della sua esuberanza se i Lairo dovessero finire troppo presto al Tribal Council.
Elaine Stott ha 41 anni, viene da Rockholds, Kentucky e lavora come operaio di fabbrica.
Elaine è una Lauren Rimmer (S35, Heroes v. Healers v. Hustlers) dei poverissimi: è lesbica, svolge un lavoro manuale, ha un background di tipo rurale/provinciale e si paragona a Rupert Boneham (e già ce ne vuole). Un po’ come Lauren e Rupert, verrà idolatrata dal mondo finché non si scoprirà che 1) è inutile al creato e 2) manca proprio delle BASI per avere successo in questo gioco e uscirà a un passo dalla finale. Been there, done that
Chelsea Walker ha 26 anni, viene da Los Angeles, California ed è una creatrice di contenuti digitali.
Chelsea è forse la superfan più accanita di questa stagione: si è appassionata al gioco quando aveva 8 anni con Borneo ( ) e ha cercato di partecipare ininterrottamente per gli ultimi sei anni, arrivando in fondo al processo diverse volte. Ci sta che per una volta il ruolo del fan sia affidato a una ragazza, ma allo stesso tempo temo che come abbiamo visto svariate volte non sia esattamente un beneficio conoscere il gioco troppo bene e soprattutto darlo a vedere agli altri concorrenti. Specie poi se parliamo di una che si paragona a Parvati e Kelley Wentworth, due degli ex concorrenti femminili più inflazionati della storia del gioco (mancava solo Ciera per completare il terzetto, posto che le due succitate >>>>>>>> ). Se passa il merge me la vedo candidata per il titolo di “quella che finisce con le spalle al muro in tempo zero e si inventa una big move inutile giusto per farsi richiamare fra un paio d’anni”
Utente
9 settembre, 2013
VOKAI TRIBE (VIOLA)
(da sinistra verso destra: Noura, Jack, Dan, Molly, Jamal, Lauren, Jason, Kellee, Tommy e Janet)
Lauren Beck ha 28 anni, viene da Glendale, California e lavora come baby-sitter.
Lauren partecipa a Survivor per affrancarsi dallo stereotipo che vuole le donne di colore come fonti di conflitto destinate a reggere i primi episodi per poi essere fatte fuori. Più di tutto sembra essere una persona con cui ci si relaziona volentieri, dote imprescindibile in un gioco come questo e di cui Lauren può con ogni probabilità servirsi per tirare in fondo. Manchiamo di una vincitrice donna da ben 5 edizioni (l’ultima fu Sarah Lacina in Game Changers (S34)) e Lauren potrebbe essere una valida candidata per riportare una donna a vincere il titolo di Sole Survivor. Non fosse che…
Molly Byman ha 27 anni, viene da Durham, North Carolina ed è una studentessa di legge.
…non fosse che Molly sembra la concorrente costruita a tavolino per strapparle il titolo. Intelligente (studentessa di legge a Duke), non eccentrica, fan del programma il giusto (segue dai tempi dell’Australian Outback ma non sembra ossessionata dal gioco come ad esempio Chelsea), atletica abbastanza da far bene nelle prove ma non così tanto da apparire come una minaccia dopo il merge. Si paragona a Parvati ma sente il bisogno di puntualizzare che il 99% delle volte è una scelta stupida, quindi la spiega dicendo che vuole incanalare il suo lato sociale/manipolativo. L’unico scenario in cui non la vedo arrivare all’ultimo terzo di gara è uno swap negativissimo (tipo Roark in S35) o una minoranza schiacciante nel post-merge.
Janet Carbin ha 59 anni, viene da Palm Bay, Florida e lavora come capo bagnino.
Janet ha una certa età, ma sulla carta dovrebbe avere potenziale per non essere un peso morto nelle prove fisiche. Un po’ come Shane Gould, che però è riuscita a vincere Australian Survivor grazie ad altri fattori (rispetto dei compagni di tribù per la sua storia di vita, fortuna, regalo di Sharn che all’ultima curva decise di eliminare Brian Lake e non lei, bitter jury). Il Survivor americano è storicamente molto crudele con i concorrenti più anziani salvo qualche eccezione, quasi sempre legata a veterani dell’esercito o ad ex sportivi professionisti. In una tribù sulla carta molto più debole dei propri avversari, rischia di pagare la distanza d’età che la separa dagli altri con il titolo di prima eliminata.
Kellee Kim ha 29 anni, viene da Philadelphia, Pennsylvania e studia per un Master in business administration.
Kellee è un po’ la versione maschile di James Lim di Ghost Island (S36): origini asiatiche, studente di Harvard con background atletico moderato (lui atletica leggera, lei calcio), intelligentissima ma non particolarmente sociale, fan recente dello show (se non recruit). Non ha grandi speranze di fare bene, anche considerato il fatto che a credere all’intervista di Josh Wigler è stata male poco prima dell’inizio delle riprese. Potrebbe anche raggiungere il merge (visto che ora ci arrivano sempre minimo minimo in tredici) ma non credo sia destinata ad essere un personaggio di punta all’interno di questa edizione.
Jason Linden ha 32 anni, viene da New York ed è un avvocato specializzato in lesioni personali.
Jason è il resident schemer di questa edizione, ma sulla carta sembra più adagiarsi sull’archetipo di Geoffrey Cooke-Tonnesen dell’ultima edizione sudafricana che sui soliti Cochran o Christian Hubicki. È padre di famiglia (il che potrebbe aiutarlo a relazionarsi ai compagni di tribù o contribuire a farlo mettere da parte) e si paragona a una combo di Cochran, Adam Klein, Rob Cesternino e Stephen Fishbach con un pizzico di Tony Vlachos giusto per gradire. Mi sbaglierò, ma leggo nei suoi occhi una voglia di giocare (blindsideare/pugnalare alle spalle/ecc.) esagerata e che sulla carta si concilia bene con il Survivor moderno, ma in pratica spesso finisce per condannare a un piazzamento à la Wardog.
Jack Nichting ha 23 anni, viene da Harrisonburg, Virginia ed è un neolaureato in pubblica amministrazione.
Jack è l’ultimo adepto della scuola dei dude atletici e fisicati dai capelli lunghi che a tratti ci ha dato soddisfazione (Malcolm, Devon) ma molto più spesso no (Ozzy, Joe Anglim, Sebastian, i fratelli Christy). Non dimostra grande conoscenza del gioco (tanto che si paragona a Devon, l’ultimo concorrente appartenente al suo archetipo che abbia riscosso qualche tipo di successo) ma sembra avere tanto da dire a livello fisico e un discreto potenziale dal punto di vista del social game. In più pratica CrossFit (come Carter Williams di Philippines (S25), nel post-show uno dei miei concorrenti preferiti di sempre – seriamente, seguitelo su Instagram perché ) e ha pure lui un background di calciatore a livello universitario. Se i Vokai, come prevedo, andranno in minoranza fin da subito contro i più forti Lairo, Jack potrebbe essere uno dei pochi a salvarsi e raggiungere comunque il merge.
Noura Salman ha 36 anni, viene da North Potomac, Maryland ed è un’imprenditrice.
Noura è un’imprenditrice con background nel fitness, un po’ come Trish Hegarty di Cagayan (S28). Sfortunatamente, sembra avere parecchie caratteristiche che la separano da Trish e mi mettono un po’ in allarme per il suo futuro nel gioco: ha molto da dire su tutto, sembra poco accorta di come appare al resto del mondo, si paragona a “Fabio e Jud” di Nicaragua (come se fossero due persone diverse ) e pure Jeff Probst la indica come una potenziale first boot, il che fa pensare che possa essere stata presa nel cast come fonte di conflitto per i primi due/tre episodi. Non la vedo arrivare in fondo.
Thomas “Tommy” Sheehan ha 26 anni, viene da Long Beach, New York ed è un maestro elementare.
Tommy è un wannabe schemer newyorkese con un twist: insegna matematica e scienze in una quarta elementare. Appare come genuino e positivo nelle interviste, ha una buona conoscenza del gioco ma senza strafare, è sicuramente un asset fisico importante per la sua tribù con un ponderoso background di sportivo (basket a livello collegiale, football, pallavolo, surf). Ha sicuramente voglia di mettersi alla prova, ma sembra pronto a contenerla e giocarsi soprattutto l’aspetto sociale di Survivor, formando fin da subito dei legami che lo possano sostenere nel gioco. Come personaggio (anche a livello di colori ed aspetto fisico) è interessante e abbastanza diverso dai concorrenti più di successo del franchise in quest’ultima decade, quindi credo valga la pena di perorare la sua candidatura e credere in lui.
Jamal Shipman ha 33 anni, viene da Providence, Rhode Island e lavora come admissions counselor per una scuola privata.
Jamal sembra riprendere un po’ la vibe di Davie Rickenbacker di David v. Goliath (S38) – il ragazzone di colore dal cuore d’oro – e diciamo che comunque è un archetipo su cui si può sempre lavorare e che in linea di massima non mi dispiace, anche se la sua declinazione migliore è stata nella versione femminile sotto il nome di Cirie Fields. Ha un background sportivo di un qualche livello, avendo praticato ben tre sport (basket, football e atletica) durante le superiori; in più vanta una laurea in psicologia alla Brown University (la stessa di Greg Buis di Borneo ), il che denota comunque un’intelligenza di un certo tipo. Se riesce a passare inosservato e a spingere sulla sua simpatia e affabilità senza apparire come una minaccia troppo scontata in chiave vittoria finale, potrebbe avere molto da dire all’interno di questa stagione.
Daniel “Dan” Spilo ha 48 anni, viene da Los Angeles e lavora come manager di celebrità.
Dan si propone come l’agente di celebrità del calibro di tali Jared Padalecki (l’attore che interpreta Sam Winchester in Supernatural) e Kiele Sanchez (Nikki Fernandez in Lost). Malgrado sia uno dei membri più anziani di questo cast, è abbastanza imponente dal punto di vista fisico e dovrebbe dare il suo contributo nelle prove di tribù. Si paragona ad un gotha di vincitori che comprende Boston Rob, Tom Westman, Yul Kwon, Bob Crowley e John Cochran (!), mentre nell’intervista con Josh Wigler dichiara di voler giocare come Richard Hatch. Malgrado io approvi il gusto per il Survivor old school, credo che il destino di Dan sia più quello di un Carl Bilancione che di un Mike Zahalsky.
Utente
7 agosto, 2013
Parliamone...i giocatori di Poker farebbero bene a non dedicarsi più a Survivor!
Ho amato Elaine! Letteralmente.
Bene Karishma e Missy, mi piace se si alleano tra donne.
Ma il nontaggio che mostra la vittoria di Rob e l'eliminazione di Sandra?
Ma sono seri con 'sto Rob? Per farlo vincere dopo 4 stagioni giocate hanno dovuto costruire la stagione più brutta di sempre con player mediocri se non inutili
Primo episodio comunque già bello pregno di dinamiche. Sono curioso di vedere come si metterà la posizione di Jason nelle prossime puntate.
Cacciatore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Episodio 1
Sinceramente non sapevo se ridere o piangere quando Jeff ha pronunciato le sue prime parole. Secondo me erano anni che sognava di poter dire di nuovo quel “BBBBBBBBBBBBoston RRRRRRRRob” dal profondo del cuore.
Parto subito con la cosa che mi è piaciuta di più, che è il cast. Rispetto ad altre edizioni recenti con personaggi mediamente più giovani e omologati, trovo questo cast molto interessante nelle sue diversità. Mi sembra anche che ci siano molti personaggi focalizzati sul gioco, anche se qualcuno non in maniera proprio saggia, ma comunque con un’idea.
Una cosa che mi ha colpito subito di questa partenza è che è stata una partenza nel segno delle donne. I primi cinque/sei confessionali erano tutti di concorrenti donne (non ricordo onestamente precedenti in altre stagioni). Ci sono state le cinque donne Lairo che parlano di allearsi anche in virtù delle statistiche che vedono una donna quasi sempre first boot. C’è stato il tema dell’invadenza fisica di Dan verso le donne Vokai. Ci sono state le personalità forti di Janet, Elaine, Missy e non solo. C’è stata Elizabeth come prima protagonista del twist di stagione. C’è stato effettivamente un primo eliminato uomo piuttosto “atipico” come first boot.
Trovo interessanti le dinamiche di entrambe le tribes, e mi danno anche l’impressione di una certa volatilità delle cose per cui è facile che possa succedere qualunque cosa. Ad un certo punto non avevo per nulla idea di chi potesse essere eliminato. Mi è piaciuto l’intreccio che ha portato all’eliminazione di Ronnie, con Elaine target iniziale che, oltre a sgamarlo subito, prende e va dritta da lui e da Aaron, finge di allinearsi con loro contro Vince, e poi li mette in minoranza.
Passando alle cose che non mi sono piaciute, come immaginavo, Island of the Idols non mi è piaciuta. Già da qualche edizione questi twist non mi piacciono e questo ha almeno tre grandi problemi, per quanto mi riguarda. Il primo è il botto di tempo sottratto alle dinamiche delle tribes (se ogni volta c’è da sentirsi la lezioncina, impararla e metterla in pratica, in un episodio di quaranta minuti si farà sentire tanto, temo). Il secondo è il modo del tutto casuale con cui la gente può finire lì, cioè ad estrazione. Il terzo è la solita spinta a forzare il ricorso ai vantaggi per rendere tutto più imprevedibile (a volte a spese di un buon gioco strategico-sociale) e i Tribal Council più televisivi. L’idol di Elizabeth doveva essere giocato nei primi due TC, e nel montaggio iniziale mi sembra si facesse riferimento ad un idol valido per i successivi tre. A me da spettatore l’utilizzo dei vantaggi piace, ma dietro ad una mossa del genere deve esserci anche un gusto. Da qualche stagione a questa parte ce ne sono decisamente troppi, per me, e si perde un po' il fascino della bravura nel giocarli.
Mi aspettavo comunque una Island of the Idols più “talk”, ma può darsi che ci arriveranno più avanti. Per ora non entusiasma il meccanismo della lezioncina con prova applicata. Ho amato però la faccia di Sandra tipo “Questa non ha capito niente”, quando Elizabeth ad un minuto e mezzo dalla sua prima fiammella ha scelto di sfidare Boston Rob. Mi sembra anche che Elizabeth abbia mentito un po’ troppo su Island of Idols, soprattutto perché non ci vorrà moltissimo prima che venga sgamata.
L’idea di Sandra e Rob che spiano il Tribal Council l’ho trovata di impatto abbastanza straniante, però in fin dei conti anche divertente. In generale mi sembra un Survivor che progressivamente sta acquisendo un “linguaggio” diverso, il che in linea di massima non è male ed è anche giusto così.
Per il capitolo tifo è ancora presto. Ho di base una preferenza istintiva per Janet e Missy, aspettative su molti, e un'antipatia a pelle per Aaron.
Utente
19 febbraio, 2018
Ho recuperato la puntata...
Parto dicendo che mi piace globalmente il gruppo di concorrenti, sembrano tutti ben indirizzati verso il gioco, lo conoscono e sanno come muoversi. Potrebbero esserci dei risvolti interessanti tutte le settimane.
L'inizio senza Jeff che da indicazioni sulla nuova edizione ai concorrenti è stato un po' strano ma ho apprezzato l'atteggiamento delle due tribes nel dire "lui non c'è, vabè pazienza ci arrangiamo da soli da subito". Non ricordo ancora i nomi delle tribes quindi saranno viola e arancioni (tanto per cambiare) per il momento. Essendo un premiere più lunga sono riusciti a mostrare entrambi i gruppi di giocatori cercando di far capire bene o male che rapporti si stanno instaurando. Nei viola ho apprezzato il ragionamento fatto da Janet "sono donna, sono adulta, ho scritto in fronte first boot ma devo trovare un modo per convincerli a tenermi". Quello che non mi ha fatto impazzire è la scelta di fare il fuoco per dimostrare la propria utilità: Janet sei consapevole che la prova per accedere al FTC da 5 edizioni a questa parte è proprio il saper accendere il fuoco? Praticamente ha detto a tutti "se arrivo in final 4 siete fregati". Nella tribù arancione ho visto subito che le donne non sono disposte a farsi mettere i piedi in testa così facilmente e infatti nel momento in cui i due BFF Aaron e Ronnie hanno iniziato a fare la solita comunella tra maschi alpha, le 5 donzelle non sono rimaste certo a guardare e hanno pensato di agire. Ormai ho capito che ogni volta che qualcuno esordisce dicendo "In quanto giocatore di pocker io..." ha già un piede nella fossa. Ho adorato il modo in cui Elaine è stata lì ad ascoltarlo facendo finta di abboccare al suo discorso "io copro le tue spalle e tu le mie" e poi nel confessionale si è lanciata in un "non mi fido manco per niente, lo voglio fuori" Anche le donne viola non sono certo meno cazzute. Ho apprezzato molto Kellee nel dire a Tom "smettila di mettermi le mani addosso, non mi piace" in una maniera così carina e per nulla scontrosa dal non crearsi un nemico per il futuro.
Nell'immunity challenge non son stato esattamente tanto trasportato, forse perchè non essendo ancora nel vivo della gara non ho una spinta particolare verso una tribù, o forse perchè la prova di per se è stata poco entusiasmante.
La scelta totalmente random di mandare qualcuno su IOI è stata sbagliata secondo me. Limiti la strategia al massimo e diventa solo un gioco di fortuna a lungo andare.
Non mi è dispiaciuta la visita a Sandra e Boston Rob e ho apprezzato l'idea del Bootcamp, però quello che mi rende ancora scettico è il fatto che dalla prossima puntata, la durata dell'episodio sarà di 40 minuti e non ne possono perdere 15 su IOI, dovranno trovare il modo per equilibrare la situazione. Elizabeth ha fatto la cretinata più grande che potesse fare. Dico io, hai visto Rob accendere il fuoco in neanche 2 minuti e dopo che ce ne hai messo 20 per fare la stessa cosa (e in più non da sola ma con l'aiuto di Sandra) vuoi sfidarlo sapendo di perdere il tuo voto (che al primo tribal è abbastanza importante) per avere una minimissima possibilità di avere un idol valido per 2 tribal che passeresti tranquillamente in quanto tu stessa hai detto "ho un alleanza forte"??? Solo io trovo tutto questo estremamente no sense? Inoltre si è messa a raccontare di aver sfasciato un urna e aver trovato un biglietto con scritto "scusa non giochi"; fossi stato uno dei suoi compagni avrei pensato "si certo, come no, minimo minimo hai un idol e non lo vuoi ammettere". Fossi stato in lei avrei detto una mezza verità ossia "ho sfasciato un urna ed è uscito il bigliettino "stasera perderai il tuo voto" a quel punto vedendo solo 9 voti al tribal i tuoi compagni non avrebbero avuto ragione di non crederti.
Strategie varie durante la giornata, Elaine mi è piaciuta tanto, a volte prendere la situazione in mano e partire in quarta dicendo "ho sentito il mio nome, ditemi perchè l'avete tirato fuori e fatemi capire come posso farvi cambiare idea" è la soluzione ideale. Infatti Aaron e Ronnie ci hanno messo 3 secondi per puntare Vince. Aaron non mi sembra sveglissimo, ha vuotato il sacco subito con Elaine e le ha alzato una palla perfetta per permetterle di schiacciare in faccia al suo amico Ronnie.
Tribal Council abbastanza imbarazzante con gente che piangeva qua e là perchè "questo è il mio sogno e bla bla bla". Uniche parti degne di nota erano i commenti di Sandra e Rob che sono stati una boccata di aria fresca specie quando i concorrenti erano in fase "ci vogliamo bene ed è difficile fare fuori qualcuno" e Rob si è girato da Sandra "a te te ne è mai fregato qualcosa dei sentimenti degli altri quando dovevi votare?" "Assolutamente no, una volta scritto il nome sono cavoli tuoi a me non interessa"
Bilancio della prima puntata buono. Vedremo l'evolversi dell situazione col tempo
Utente
9 settembre, 2013
EPISODIO 1
Puntata tutto sommato piacevole. L'idea del "Survivor bootcamp" non è male per come è stata messa (per quanto temo ruberà spazio al racconto della gara vera e propria). Spero che il tutto non diventi una becera celebrazione di Boston Rob con Sandra messa un po' da parte (anche perché fra i due è lei ad essere TV gold, tra l'altro la vedo davvero molto cresciuta e più consapevole del suo ruolo televisivo rispetto ai tempi di Pearl Islands)
Confermo l'ottima impressione sul cast femminile e anche Vince, che nelle bio avevo dato per spacciato, non mi è dispiaciuto. Tra i Lairo vedo molto quotata Elaine, che personalmente a pelle non sopporto ma credo arriverà molto avanti (ed eliminarla qui sarebbe stato più legittimo rispetto a fare fuori un inutile shady come Ronnie). Bene invece Tom che per quello che si è visto ha preso subito un ruolo da "mentore"/"allenatore" più che da leader.
Ottimo fra i viola l'exploit di Janet sia col fuoco che nella prova, ha dato prova di un buon potenziale e ora come ora non la vedo a rischio. Il primo boot tecnicamente dovrebbe essere Jason, ma avrà comunque tempo di rifarsi dopo il passo falso iniziale. Vedo molto bene Jamal, ma non mi dispiace nemmeno la partnership fra Tommy e Jack (quest'ultimo il vero fattore X della prova immunità). Non mi sconfinfera invece Noura, che mi dà una vibe da crazy bitch su cui non penso di sbagliarmi e che dalle preview sembra già poter regalare a partire da settimana prossima. Un po' creepy invece Dan e le sue attenzioni nei confronti di Kellee (posto che il patema dei germi è asiaticissimo e l'ho sperimentato sulla mia pelle ). Molto carina lei nei modi e nel diffondere la situazione parlandone privatamente con l'interessato, senza piantare il casino della vita dopo appena due giorni.
Quanto alla scelta di Elizabeth per carità, io le voglio bene ma non ha dimostrato grande acume nel gioco andando prima a sfidare Boston Rob sul suo terreno ( ) e dopo a raccontare una bugia che verrà sgamata in due minuti e mezzo ( ). Al momento non sembra aver risentito di questo errore, ma le potrebbe costare caro se a una certa emergerà la verità sulla presenza nel gioco di Rob e Sandra. Mi farebbe molto ridere se tutti i visitatori decidessero di mantenere il segreto e lo si scoprisse tipo fra un mese
Comunque buona partenza e bella premiere, giusti i 60' per introdurre quasi tutto il cast e un po' di carne al fuoco comunque sembra esserci. Adelante!
Utente
9 settembre, 2013
anto1994 ha detto
Tribal Council abbastanza imbarazzante con gente che piangeva qua e là perchè "questo è il mio sogno e bla bla bla". Uniche parti degne di nota erano i commenti di Sandra e Rob che sono stati una boccata di aria fresca specie quando i concorrenti erano in fase "ci vogliamo bene ed è difficile fare fuori qualcuno" e Rob si è girato da Sandra "a te te ne è mai fregato qualcosa dei sentimenti degli altri quando dovevi votare?" "Assolutamente no, una volta scritto il nome sono cavoli tuoi a me non interessa"
Ho amato tantissimo
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