Utente
2 maggio, 2016
allora per il Montenegro mi aspettavo disastri e già era pronto ad accoglierlo al fondo della mia classifica ma in verità non mi dispiace...stessa identica cosa la Macedonia
non riponevo aspettative sull'Irlanda e invece mi ha sorpreso e mi piace molto... spero possa passara ma la vedo difficile
Utente
7 agosto, 2013
ge_aldrig_upp ha detto
Con la differenza che non credo proprio che ci verserò sopra mezza lacrima
ge_aldrig_upp ha detto
La canzone si intitola Time ed è scritta e composta da ignoti.
ge_aldrig_upp ha detto
Il brano di Anja è scritto da lei stessa e dal duo di autori australiani Angel Tupai (ottavo classificato nella quarta edizione di X Factor Australia, quella di Samantha Jade e Bella Ferraro per intenderci)
Ma Angel Tupai è una ragazza! Uscita proprio contro Samantha tra l'altro!
ge_aldrig_upp ha detto
parliamo delle O'G3NE, un gruppo vocale formato dalle sorelle Lisa, Amy e Shelley Vol. Nel 2007, sotto l'originalissimo nome di "Lisa, Amy e Shelley"
ge_aldrig_upp ha detto
Stasera era il turno dell'Eesti Laul, la selezione estone che non ho guardato perchè in altre faccende affaccendato (cit.).
@ge_aldrig_upp io arrivo dopo SETTIMANE ma a leggere tutto di fila mi fai sganasciare dalle risate, sono in lacrime!
calacolo ha detto
Slavko Kalezic del Montenegro ci presenta il suo brano "Space" con video ufficiale annesso.
Ma cos'è? Sembra uno di quei video trailer dei locali gay
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Sono rimasto abbastanza indietro coi commenti, quindi parlo un po' solo di quello che mi pare rilevante (e più recente).
Il Belgio mi ha annullato. Amo il genere che fa e trovo la sua canzone davvero molto bella. È fuori contesto all'ESC? Sì, tantissimo. Non c'è nulla in "City lights" che mi faccia pensare all'Eurovision. Ed è davvero un bene, per me.
No comment su Irlanda, Repubblica Ceca, Montenegro, Cipro, Grecia, Estonia e Israele che portano robe davvero troppo generiche. Salvo in parte l'Irlanda perché alla fine è godibile (anche se il cambio di tonalità rovina tutto il vibe "alla Bravi" delle strofe e rende la canzone un po' più generica).
Il Portogallo ha una di quelle canzoni che si amano o si odiano, e io purtroppo la detesto. Non mi fa impazzire nemmeno il suo modo di interpretarla, è troppo forzatamente emotivo.
La Croazia... Ma è serio?
La Romania è un disastro per noi italiani perché ci farà perdere tantissimi punti al televoto, ma non penso proprio possa andare bene alle giurie, è praticamente un nonsense. A dire il vero, tra tutte le canzoni "dance" più eurovisive (Romania, Estonia, Israele, Grecia, Moldavia, Svezia, Norvegia and so on) è la mia preferita. Cioè, riconosco sia qualitativamente zero, ma è so damn catchy.
L'Australia è una ballad prodotta proprio bene, non mi dispiace, è quasi allo stesso livello di Dami per me. Di base, le trovo entrambi generiche, comunque, ma di un generico che non dispiace, tutto sommato.
Macedonia e Azerbaijan sono state una grandissima sorpresa. Mi piacciono moltissimo entrambe: della Macedonia mi piace troppo la conclusione quasi parlata, in più quel video mai l'avrei aspettato da una nazione così piccola, è semplice ma davvero bello e significativo; dell'Azerbaijan apprezzo abbiano ripreso il trend delle entries "meno facili" che avevano tentato nel 2014 (con scarsi risultati, ma vabbè), e Dihaj è una performer eccezionale. Penso possano riservare sorprese entrambe, soprattutto con le giurie.
Sulla Svezia ho già sputato un po' di veleno nel topic del melodi, quindi non continuo ad infierire. La Norvegia dimenticabilissima. La Lituania incommentabile, si conferma la nazione che meno preferisco all'ESC. E dire che quest'anno su sette canzoni quattro o cinque erano anche carine, ovviamente hanno scelto la peggiore.
l'Islanda mi stende ogni volta, è seconda nella mia classifica personale dopo il Belgio, e sono davvero felice di poter tornare a tifarla anche quest'anno, sperando non replichi il flop (immeritatissimo) di Greta Salomé.
Menzione d'onore per il revamp di Svizzera e Regno Unito e di disonore per quello della Francia, che ha resa generica la strumentazione di una delle canzoni più "vere" e per certi versi innovative di questo Eurovision.
Here for San Marino, comunque Nella seconda semifinale (debolissima) potrebbero anche passare, portassero una cosa anche vagamente decente.
Utente
9 settembre, 2013
Okay, so che mi sono preso indietro con la pioggia di scelte dell'ultima settimana, ma prometto davvero che questa settimana recupero intanto partirei dalle scelte di ieri sera che hanno rappresentato la chiusura di stagione almeno per quanto riguarda le finali nazionali, con la finale del Melodifestivalen (di cui abbiamo parlato altrove) del Melodi Grand Prix, del Söngvakeppnin e dell'Eurovizijos dainų konkurso eccetera eccetera.
NORVEGIA
Dopo l'inopinata eliminazione in semifinale di Agnete allo scorso Eurovision, la Norvegia ha pensato bene di rimodernare un po' la formula del Melodi Grand Prix che nel corso degli anni aveva perso un po' del suo lustro. Quindi solita finale unica a 10 canzoni (di livello comunque molto alto) in diretta dalla familiare cornice dello Spektrum di Oslo, condotta da Kåre Magnus Bergh affiancato non più dalla fantastica Silya Nymoen ma dalla pur sempre passabile Line Elvsåshagen.
La principale modifica al meccanismo è consistita nell'introduzione di dieci giurie internazionali, che unite al televoto avrebbero deciso le quattro finaliste pronte ad affrontarsi nel tradizionale round finale 100% televoto. Non mi ha fatto impazzire il fare annunciare agli spokesperson solo i loro 12 punti (dovevano assegnare i voti come all'Eurovision) ma tant'è, comunque è stata una modifica giusta - ovviamente copiata dal Melodifestivalen svedese - e una che spero che rimanga, come pure il "proclama di guerra" lanciato da un sostenitore di ognuno dei finalisti per convincere la gente a votare.
Dopo l'assegnazione dei 12 punti delle giurie la situazione vedeva JOWST feat. Aleksander Walmann con 4 preferenze (Svezia, Israele, Ungheria, Malta), seguita da Ulrikke con 3 (Armenia, Germania, Irlanda), gli Ammunition con 2 (Austria e Finlanda) ed Ella con 1 (il Regno Unito, che come spokesperson aveva il prezzemolino della stampa eurovisiva William Lee Adams di Wiwibloggs). I primi tre si sono qualificati per la guldfinalen una volta sommati i risultati del televoto, con i favoriti della vigilia (Elin & The Woods) che hanno portato via ad Ella l'ultimo posto disponibile. Prima del round finale si sono esibiti Johnny Logan (spokesperson della giuria irlandese e vincitore dell'Eurovision nel 1980 e 1987) con la celeberrima Hold Me Now, nonchè Agnete con una versione in chiave ballad della sua Icebreaker.
Il risultato finale ha riservato comunque grandi sorprese: dopo l'eliminazione in quarta posizione della pessima Ulrikke e della sua Places, si è fermata in terza posizione la corsa di Elin Kåven & The Woods (che in realtà era soltanto suo marito Robin Lynch) con la stupenda ballata etnica in norvegese e sami First Step in Faith (Oadjebasvuhtii). Poco meno di ventimila preferenze - lontanissimi i tempi in cui Alexander Rybak vinceva con più di 900mila voti - hanno diviso i primi due classificati, regalando la vittoria agli outsider della vigilia JOWST feat. Alexander Walmann sulla band hard rock Ammunition, guidata da Åge Sten Nilsen già rappresentante norvegese all'Eurovision 2005 con i Wig Wam.
JOWST è lo pseudonimo del disc jockey norvegese Joakim With Steen, mentre Aleksander Walmann è un 31enne di Porsgrunn già concorrente della prima edizione norvegese di The Voice. La loro canzone si intitola Grab The Moment, è scritta e composta da Joakim stesso assieme a Jonas McDonnell ed è un brano techno/pop/dance che unisce il core business della produzione del DJ alla voce del cantante.
ISLANDA
Quella del 2017 è stata un'edizione del Söngvakeppnin molto lineare, con una favorita che più o meno è rimasta quella dall'inizio ed è andata a vincere in maniera molto tranquilla. Di canzoni carine ce n'erano diverse malgrado il livello non fosse pari agli ultimi due anni, ma almeno quest'anno le scelte del televoto son state condivisibili e tutte le canzoni meritevoli sono arrivate in finale. Il metodo di assegnazione del vincitore era il solito: primo turno 50/50 giuria/televoto che andava ad individuare le due finaliste che si sarebbero affrontate nella superfinale 100% televoto. Una cosa carina che è venuta fuori quest'anno è stata la pubblicazione di tutte le canzoni sia in islandese che in inglese - un po' per via della regola che vuole le canzoni performate in islandese durante le semifinali e nella lingua che si vuole portare all'ESC in finale, però è stato bello fornire entrambe le opzioni fin da subito contrariamente agli anni passati.
L’avversario che ha conteso fino all’ultimo il titolo alla pronosticatissima Svala Björgvinsdóttir con Ég veit þad/Paper è stato il sorprendente Daði Freyr Pétursson, che puntata dopo puntata ha saputo convincere con un’esibizione particolare e finanche “strana” (per quanto l’Islanda ci abbia abituato a questo tipo di proposte) ma coinvolgente del suo brano elettronico Hvað með það?/Is this love?. Ci hanno lasciato prima del previsto invece le proposte tropical house dei due Aron, Emilsson e Brink (il secondo figlio del defunto Sjonni che ispirò l’entry eurovisiva del 2011), il duetto tradizionalissimo fra Arnar Jónsson e Rakel Pálsdóttir, la country rock ballad di Rúnar Eff Rúnarsson (early favorite che si è perso col tempo) e l’inutilissima Bammbaramm di Hildur, la cantante dei SUNDAY che un paio d’anni or sono erano stati amatissimi dagli eurofan con quel capolavoro che era Fjaðrir/Feathers. Il round finale non ha riservato sorprese, con Paper vincitrice su Is This Love? per 49mila voti a 28mila – più o meno gli stessi risultati del primo round, contrariamente a quanto accaduto l’anno scorso dove Gréta Salome aveva superato Alda Dìs dopo essere stata dietro al primo turno.
Troveremo quindi a Kiev Svala Björgvinsdóttir, quarantenne di Reykjavìk, attiva nel mondo della musica da ormai due decadi sia con la band Steed Lord sia come solista. Svala è una delle più popolari cantanti islandesi, avendo anche preso parte come giudice a The Voice of Iceland: uno dei suoi claim to fame è l’aver partecipato alla selezione islandese nel 2008 assieme a Haffi Haff con The Wiggle Wiggle Song, che pure non qualificandosi in finale è diventata una hit di successo in patria. La canzone nella sua versione finale si intitola Paper ed è scritta e composta da Svala stessa.
LITUANIA
La selezione nazionale lituana è stata il solito parto, quattro batterie, due ottavi, due quarti, una semifinale, un ripescaggio online e una finale per un totale di dieci settimane. In più, proprio perché i lituani non amano farsi mancare niente, il regolamento è stato modificato più volte prima per inserire delle giurie internazionali, poi per ripescare la drag queen Lolita Zero, unica catalizzatrice di ascolti dell’intero programma (anche dopo essere stata sfanculata per due volte dalle giurie), infine introducendo un twist finale per cui sarebbero stati conteggiati come validi solo sette voti nella rosa dei dodici giurati, scelti totalmente a random.
La favorita della vigilia Aistė Pilvelytė, alla sua millesima partecipazione stavolta con uno scarto di Aminata (Lettonia 2015) ha chiuso per l’ennesima volta in seconda posizione dietro ai Fusedmarc, un trio di Vilnius attivo dal 2004 e formato da Viktorija “Cilia” Ivanovskaja, Denisas “Vakx” Zujevas e Stasys “Syrtha” Žakas. Il loro genere d’elezione è la musica elettronica e così pure elettronica è la canzone che portano in gara – il brano si intitola Rain of Revolution ed è firmato da Cilia e Vakx assieme a Michail Levin. La canzone ha raccolto il massimo dei voti sia per le giurie (o quel che ne era rimasto) sia per il televoto, con 15,324 voti raccolti e circa 900 di vantaggio su Aistė.
Utente
2 maggio, 2016
in Islanda mi piacevano tutte ma sono immensamente soddisfatto della scelta di Svala... certo preferirei Paper in islandese ma momento della serata la conduttrice che per abbracciare Greta fa cascare il violino
nessuna delle canzoni selezionate in Norvegia mi aveva preso e questo vale sia per quella scelta sia per quella per cui alla fine tifavo cioè Elin & the Woods
non pensavo di dirlo ma ridatemi Donnyla Lituania non mi piace proprio
Azerbaijan io la amo... forse non ai livelli di When the music dies ma siamo li vicini
la Serbia mi piace ... mi dispiace però si siano votati all'inglese ormai
BOOOOM! San Marino chiama di nuovo Valentina Monetta per l'ESC 2017!
Valentina Monetta & Jimmie Wilson will be representing #SanMarino at #ESC2017 with their song "Spirit of the Night"! https://t.co/RhgZoVIFmo pic.twitter.com/xoC4Y8LSb1
— Eurovision Song Contest (@Eurovision) March 12, 2017
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