Sushi ha detto

Ma questo, perdonami, è un limite tuo. Letteralmente tutti i cantanti sammarinesi (di nazionalità intendo, non rappresentanti tout court) che si sono esibiti all'Esc hanno connessioni con l'Italia drammaticamente totali. Gente che ha partecipato a Sanremo, che si è formata in Italia, che suona e canta in Italia. Cioè, è proprio parte del mercato discografico italiano e della tradizione musicale italiana. Non è una cosa soggettiva.

Questo discorso che hanno tirato in ballo alcuni per dire che la Bertè doveva rappresentare San Marino perché fa parte dell'area culturale italiana (e porca miseria è così ) non lo condivido, perché come detto lei al limite avrebbe dovuto vincere per altri meriti ma pace non è andata così. Ma ancor più surreale è stato imbattermi nelle tue tesi che per difendere i vincitori spagnoli sei arrivato a parlare di una scena sammarinese, parificando la distanza che intercorre fra Italia e San Marino con quella che intercorre fra San Marino e Spagna  cioè ma di che stiam parlando? 

Non era sufficiente dire “San Marino non è obbligata a scegliere un cantante italiano” - cosa con la quale peraltro concordo e che non solo le regole dell'Esc ma anche proprio le scelte recenti di San Marino confermano - senza costruire tutta questa narrativa di una scena sconnessa dall'Italia?  

Va bene che oggi hai deciso di impuntarti con me, però just relax.  Ok, sorvolo sui toni che non condivido affatto al di là della divergenza di opinioni, e mi concentro sui contenuti. Chiudo dicendo, e non aggiungerò altro perché ormai le posizioni sono chiare ed è inutile ribadirle, che per me il fatto che nello storico delle partecipazioni sammarinesi ci siano artisti che perlopiù cantino in italiano, abbiano partecipato a Sanremo, appartengano a major italiane o si esibiscano in Italia è un fattore giocoforza puramente logistico, ma non denota il fatto che San Marino sia a tutti gli effetti un'Italia 2.0 all'ESC: è un microstato che geograficamente confina solo con l'Italia, vuoi o non vuoi è inevitabile che il concorso sia preso d'assalto principalmente da artisti italiani, ma ciò non implica che gli artisti nostrani che si ritrovano a rappresentare San Marino alla fine forniscano una rappresentanza concreta della nostra scena, trasudino Italia dalla propria canzone, ecco. Portano se stessi al limite. Non avverto implicazioni con il nostro panorama di volta in volta vigente e il più delle volte San Marino è tra gli ultimi paesi che voterei pur essendo l'act italiano, proprio perché spesso porta proposte fuori tempo massimo, anonime e per nulla identitarie, che sinceramente tutto mi fanno pensare tranne "toh, finalmente un secondo tocco di italianità all'ESC", anzi, questo è proprio il mio ultimo pensiero, e per fortuna. Quindi il fatto di trovarsi sullo stivale è un fatto puramente formale, non sostanziale, se poi la loro storia eurovisiva narra tutt'altro e non esalta, valorizza, rimarca quella che è l'evoluzione della nostra scena musicale come paese. Ed è anche giusto così, proprio per questo per me è sacrosanto che il rappresentante sammarinese, in assenza di una candidatura interna forte, possa includere act spagnoli, australiani, polacchi o italiani (senza che questi ultimi abbiano priorità obv), ma senza appunto che vi sia questa narrativa di una scena connessa con l'Italia, perché di italiano a volte c'è davvero solo il passaporto e l'indirizzo della label imho  (ma io sto parlando di affinità musicale, e lì colgo un contrasto non indifferente, tu mi parli del curriculum vitae degli artisti, stiamo toccando argomenti diversi). E quindi in definitiva e in virtù di tutto questo continuo a pensare, che ti sembri surreale o meno amen, che per me parlare di scena musicale italiana in relazione a San Marino all'ESC è esattamente come parlare di scena musicale spagnola, non c'è nesso né in un caso né nell'altro perché gli act scelti si prefiggono nel concreto solo di rappresentare se stessi di volta in volta e non il loro paese d'origine, e l'ascolto attento delle loro canzoni ne è la riprova.