Utente
7 agosto, 2013
ouro ha detto
premesso che non conta nulla, ma sbaglio o si sta delineando una non totale soddisfazione per Noemi piuttosto diffusa?
A sentire i giornalisti la borsa si una donna sarebbe diventata quello che le donne non dicono, e bagnati dal sole un tormentone indimenticabile.
Fa quello che ho capito la canzone sarà sulla scia sono solo parole mista a per tutta la vita. Con le strofe piene di parole alla I miei rimedi. L unica cosa che mi auguro è che ci sia una bridge potente.
Il pezzo sarà gigione e per questo loro si aspettavano di più, si aspettavano la canzone d autore come in idealista?
Utente
7 agosto, 2013
Noemi però ha ottime qualità interpretative, in ogni caso i commenti su di lei sono sempre una buona base di partenza qualsiasi essi siano, poi col live cresce sempre. L'unico problema può essere la canzone, ma mi sembra che bene o male ci siamo, io sono abbastanza ottimista!
Freedom comes when you learn to let go
Utente
10 agosto, 2016
Gennj931 ha detto
A sentire i giornalisti la borsa si una donna sarebbe diventata quello che le donne non dicono, e bagnati dal sole un tormentone indimenticabile.
Fa quello che ho capito la canzone sarà sulla scia sono solo parole mista a per tutta la vita. Con le strofe piene di parole alla I miei rimedi. L unica cosa che mi auguro è che ci sia una bridge potente.
Il pezzo sarà gigione e per questo loro si aspettavano di più, si aspettavano la canzone d autore come in idealista?
This.
Utente
23 dicembre, 2015
Spero che tutti questi giornalisti che hanno dato voti positivi ai vari Ron, Gazzè, Annalisa poi confermino il loro voto nel momento del bisogno reale cioè in puntata
Che poi se Annalisa è piaciuta ieri durante l'ascolto della traccia non vedo cosa possa cambiare live dato che in teoria canta sempre bene. Noemi per esempio ha avuto pareri discordanti all'ascolto ma live cosa può cambiare? Magari la sua voce era troppo "pulita" e quindi dal vivo farà il suo dovere per far cambiare idea??
Utente
23 dicembre, 2015
Ma sono anche una descrizione del suo stile, più ragionato che immediato, magari meno radiofonico ma più focalizzato su parole e arrangiamenti. Ieri, come da tradizione, una saletta della Rai in Corso Sempione è diventata la prima passerella dei venti brani in gara al prossimo Sanremo dal 6 al 10 febbraio. Impressione a caldo: nei testi c'è meno amore didascalico e ci sono molte incursioni nell'attualità e nella penombra delle emozioni. Colpisce la straordinaria forza emotiva di Ron che canta l'unico inedito di Lucio Dalla, Almeno pensami (avrebbe dovuto essere incluso in un disco mai uscito): scrittura sopraffina, interpretazione di classe che all'Ariston potrebbe strappare la standing ovation. E poi la vitalità di Non mi avete fatto niente di Ermal Meta e Fabrizio Moro, brano che zampilla dal dolore dopo gli attentati di Barcellona o Manchester per dire che «non mi avete fatto nulla perché tutto va oltre le vostre inutili guerre». Raramente Sanremo (e viene in mente Signor tenente di Faletti) è arrivata così vicina ai confini del dolore e della voglia di reagire.
A proposito di confini: Elio e Le Storie Tese dovrebbero essere a due passi dal fine carriera ma Arrivedorci non è un bell'addio. Manca, in questo brano insolitamente povero di musica, il graffio ironico e surreale dei loro capolavori nonostante si riassumano definendo la loro carriera come «dolcemente stitica ma elogiata dalla critica». Baglioni, che sorridendo si dice «terrorizzato dall'Auditel», ha spiegato di aver provato a «puntare i riflettori sul potere evocativo delle canzoni» e di considerare il Festival alla pari delle rassegne cinematografiche o letterarie. Sulla carta c'è riuscito. Molti film, pardon brani, sono autobiografici come quello di potente e irresistibile rock anni 80 di Red Canzian («Ne ho fatte di soste a pensare») o quello dei Decibel di Enrico Ruggeri che in Lettera dal Duca si immaginano di ricevere una busta da David Bowie, una delle passioni musicali che hanno forgiato la loro vita. Anche Luca Barbarossa guarda indietro alla propria terra cantando in romanesco e facendo venire in mente gli stornelli di Lando Fiorini in Passame er sale: «Passame i sogni, je metto le gambe». Tentativo coraggioso. Le rinate Vibrazioni mescolano una chitarra molto U2 alla inconfondibile e provocatoria voce di Sarcina fedele al proprio stile. Anche Noemi e Diodato con Roy Paci mostrano classe (con un Roy Paci all'apparenza un po' troppo dietro le quinte) così come Enzo Avitabile con Peppe Servillo che, pur citando troppo prevedibilmente Scampia, spiega come si fa una grande canzone d'autore. Così come fa Giovanni Caccamo che nella sua ballata d'amore mostra un'eleganza d'altri tempi. Il suo brano si intitola Eterno, così come il ruolo di Facchinetti e Fogli che nel Segreto del tempo danno un'altra lezione di Pooh (a proposito: anche la voce di Facchinetti sembra eterna). Invece allo Stato Sociale spetta il (piccolo) premio provocazione: in Una vita in vacanza c'è una parolaccia («cogl...») e allusioni in stile Rino Gaetano a «rottamatore», «esodato» e a una vaga voglia di astensione alle elezioni. Infine ci sono i fuori quota. Renzo Rubino fa gara a sé con un brano molto teatrale (Custodire) e Ornella Vanoni è sempre la Vanoni: brividi e complimenti alla classe del brano con Bungaro e Pacifico. Poi c'è la migliore Annalisa di sempre con Il mondo prima di te che cresce strofa dopo strofa con un'intensità da podio sanremese. Infine ci sono le sorprese. Nina Zilli spiazza tutti con una interpretazione raffinata e il Gazzé sinfonico della storia da trovatore provenzale di La leggenda di Cristalda e Pizzomunno canta il testo metricamente perfetto. E se Mario Biondi sarà molto più convincente dal vivo che su disco (testo e arrangiamenti di Rivederti non emozionano), anche in italiano i The Kolors conservano la stessa frenetica capacità di rimanere impressi nella memoria senza stancare. E non è così facile.
Utente
11 novembre, 2015
Comunque poi là sul palco cambiano diverse cose.
Con l'orchestra alcuni pezzi ci guadagnano, altri meno.
C'è chi live rende il pezzo 100 volte più bello.
E ultimo ma non ultimo una cosa è il primo ascolto, una cosa è sentire un pezzo più volte. Lo sappiamo bene anche noi: 'No non mi piace' 20 minuti dopo 'ce l'ho in loooop'
Utente
7 agosto, 2013
A giudicare dalla posizione dei vari cantanti in molte recensioni, l'ascolto è stato aperto da Annalisa e chiuso da Nina Zilli (e magari qualcuno lo ha anche esplicitamente scritto e m'è sfuggito). Il che vuol dire che, nonostante siano state proposte altre 19 canzoni, il buon effetto sortito da "Il mondo prima di te" non è svanito. Un ottimo segno. Sembra che abbia fatto davvero centro stavolta.
Io m'aggrappo alle donne e più degli altri attendo lei in primis (anche in vista Eurovision), oltre a Noemi e la Zilli. Quest'ultima sembra aver presentato qualcosa di (deludente xD) e diverso dal passato, ma non ho ben capito cosa, come genere. Che sia un brano sulle donne, con il riferimento anche alla violenza, è ben chiaro. Per il resto, nebbia. Voi avete captato qualcosa di più preciso?
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
Mai mi sarei aspettato di dirlo ma per ora ho la curiosità a mille per il brano de Lo Stato Sociale (@amers her impact) : a parte il fatto che ho azzeccato di cosa tratta il brano, il fatto che sembri radiofonico e con allusioni all'asternersi alle imminenti elezioni mi fa già pensare a innumerevoli polemiche curioso anche di sentire Gazzé, Noemi e Caccamo. Deluso da Diodato se avesse davvero un brano pieno di retorica spicciola
Utente
10 agosto, 2016
Krishoes ha detto
A giudicare dalla posizione dei vari cantanti in molte recensioni, l'ascolto è stato aperto da Annalisa e chiuso da Nina Zilli (e magari qualcuno lo ha anche esplicitamente scritto e m'è sfuggito). Il che vuol dire che, nonostante siano state proposte altre 19 canzoni, il buon effetto sortito da "Il mondo prima di te" non è svanito. Un ottimo segno. Sembra che abbia fatto davvero centro stavolta.
Allo stesso modo però non è escluso che abbiano espresso i giudizi "live" e quindi prescindendo dai pezzi precedenti/successivi. Intendo dire che anche avendo scritto tutti e 20 i giudizi post-ascolto le impressioni eventualmente positive dei primi brani potrebbero non essere state scalfite
Utente
7 agosto, 2013
Mirton ha detto
Krishoes ha detto
A giudicare dalla posizione dei vari cantanti in molte recensioni, l'ascolto è stato aperto da Annalisa e chiuso da Nina Zilli (e magari qualcuno lo ha anche esplicitamente scritto e m'è sfuggito). Il che vuol dire che, nonostante siano state proposte altre 19 canzoni, il buon effetto sortito da "Il mondo prima di te" non è svanito. Un ottimo segno. Sembra che abbia fatto davvero centro stavolta.Allo stesso modo però non è escluso che abbiano espresso i giudizi "live" e quindi prescindendo dai pezzi precedenti/successivi. Intendo dire che anche avendo scritto tutti e 20 i giudizi post-ascolto le impressioni eventualmente positive dei primi brani potrebbero non essere state scalfite
Cioè intendi dire, abbiano scritto ogni giudizio dopo l'ascolto della canzone? Canzone 1, scrivo il giudizio, canzone 2, scrivo il giudizio e così via. Può essere, devo informarmi su questa cosa, per capire se c'è tempo oppure vengono presentate una dopo l'altra senza grosse pause (perché poi si aprirebbe un altro bel discorso...).
Utente
10 agosto, 2016
Krishoes ha detto
Cioè intendi dire, abbiano scritto ogni giudizio dopo l'ascolto della canzone? Canzone 1, scrivo il giudizio, canzone 2, scrivo il giudizio e così via. Può essere, devo informarmi su questa cosa, per capire se c'è tempo oppure vengono presentate una dopo l'altra senza grosse pause (perché poi si aprirebbe un altro bel discorso...).
Esatto, secondo me non è da escludere. Anche perchè il giudizio è più "vero" se meno ragionato confrontandolo con le altre canzoni (dato che poi inevitabilmente ed inconsciamente entrano in gioco graduatorie personali)
Utente
7 agosto, 2013
IEL87 ha detto
Mah in ogni caso anche se il giudizio fosse buttato giù immediatamente penso che in fase di “rilettura” e “redazione articolo” se un giornalista pensasse di aver esagerato correggerebbe il tiro..
Sì, concordo, specie perché in base alle aspettative i primi brani avranno un certo giudizio (al rialzo o al ribasso, non so) e poi man mano che si va avanti si fanno raffronti ecc. Credo sia impossibile giudicare un brano in gara senza tenere conto anche del contorno.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Capo Horn ha detto
Mai mi sarei aspettato di dirlo ma per ora ho la curiosità a mille per il brano de Lo Stato Sociale (@amers her impact) : a parte il fatto che ho azzeccato di cosa tratta il brano, il fatto che sembri radiofonico e con allusioni all'asternersi alle imminenti elezioni mi fa già pensare a innumerevoli polemiche curioso anche di sentire Gazzé, Noemi e Caccamo. Deluso da Diodato se avesse davvero un brano pieno di retorica spicciola
Anche io son molto curiosa per il loro pezzo, ho amato tutto l'ultimo disco e spero di non restare delusa
Utente
23 dicembre, 2015
“Almeno pensami”, l’inedito scritto da Dalla che Ron fa rivivere nudo, è stata la prima forte scossa negli ascolti delle venti canzoni di Sanremo 2018, ieri in anteprima. Un Lucio d’annata, inno delicato all’amore che arriva dalla tradizione popolare e napoletana: "Se fossi un piccione che dai tetti vola giù fino al tuo cuore. Senza pensarci pensami". Sarebbe un ottimo vincitore del festival.
Iniziamo dalle piccole delusioni, quindi partiamo dall’impegno: è difficile affrontare certi temi, non ti offrono una via di mezzo, ci riesci o no. Da Enzo Avitabile e Peppe Servillo (nel testo Pacifico) mi aspettavo di più: “Il coraggio di ogni giorno” s’inchina solo alla preghiera di «lauda lo mare e tienete a terra, luce fa juorno ’e sera» davanti a Scampia. Un’interessante incompiuta. Di Ermal Meta e Fabrizio Moro e della loro con “Non mi avete fatto niente” tengo il pensiero positivo contro il terrore e «le vostre inutili guerre», ma non è un inno per la pace, solo uno slogan. Condivisibile.
I peggiori? Lo Stato Sociale: elenco del telefono di categorie, quotidiane e politiche, da rottamare. Perché lo fai, perché non te ne vai? Rispedito al mittente. “Una vita in vacanza” non è politica, non è ironica, canta il nulla in cui nuotiamo (infelici). Adoro The Kolors ma “Frida” è incomprensibile, lontanissima dai lavori della band. I Pooh restano Pooh, Facchinetti e Fogli(“Il segreto del tempo”) senza deragliare di una virgola, Red Canzian(“Ognuno ha il suo racconto”) al galoppo. Senza voto. Caso Decibel: “Lettera dal Duca”, omaggio di Ruggeri a David Bowie è nello stile del primo Enrico con qualche bagliore scuro. Senza lampi di genio. Caso Elio e le Storie Tese: li amo ma “Arrivedorci”, alla Stanlio e Ollio, è una fine drastica a una musica bella che non fa ridere. Un necrologio in forma di canzone.
Si risale con l’autobiografia di Francesco Sarcina in “Così sbagliato” de Le Vibrazioni, autoritratto sincero e sgangherato. Mi è piaciuto. E Noemi? No. “Non smettere mai di cercarmi” ha uno sviluppo orizzontale come una tappa per velocisti del Giro, ma pedala pianissimo. Renzo Rubino canta nel suo teatro melò un testo di Giuliano Sangiorgi senza trovare leggerezza e misurai, “Custodire” l’affetto nell’insolenza è un’intuizione dolorosa e reale. Non basta. Mi ha sorpreso in positivo Annalisa con “Il mondo prima di te”. Per “Adesso” mi è piaciuta la scrittura di Diodato, ma Roy Paci dov’è? Non lapiderò “Senza appartenere” di Nina Zilli. Difendo “Rivederti” di Mario Biondi, fra Bruno Martino e gli anni Capitol di Nelson Riddle, l’arrangiamento sofisticato, il timbro mai abusato. Ornella Vanoni ha il taglio giusto per Sanremo con “Imparare ad amarsi”, Bungaro e Pacifico. Dolce saggezza. RICONOSCO l’eleganza di Giovanni Caccamo in “Eterno”, ammiro la scrittura dei fratelli Gazzè in una favola mitologica di Vieste, “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”. Delizia per pochi e tutta l’orchestra. È l’ora di “Passame er sale”, il ritorno di Luca Barbarossa.
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