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Ascolto dei brani dei big da parte dei giornalisti
Ceon
Utente PLATINO

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221
19 gennaio, 2018 - 1:40
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calacolo ha detto

Non ci è dato leggere... potresti incollare il testo dell'articolo? Perchè dal link ci chiede di effettuare il login!  

Ho notato adesso che me l'hai detto da chrome non mi ha chiesto nessun accesso cliccando sul link invece si 

Signorina Silvani
Utente 5xP

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222
19 gennaio, 2018 - 9:00
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Meta e Moro vincono di certo.

Il giudizio dei giornalisti è positivo, sono due cantautori, la canzone ha un argomento d'attualità e ci sono due fandom uniti.

A Ron andrà il premio della critica e a loro il leoncino.

Non li vedo però adatti all'ESC. 

" Ah ... anche poeta ! "

fool
Utente DIAMANTE

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223
19 gennaio, 2018 - 10:18
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Boh io non vedo l'ora di farmi martellare dal tormentone dei The Kolors ban

calacolo
Utente DIAMANTE

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224
19 gennaio, 2018 - 10:19
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ANNALISA (Il mondo prima di te6.5 
Annalisa questa volta l’ha azzeccata. Una canzone d’amore con un buon ritmo che esalta la sua voce limpida "Siamo montagne a picco sul mare/Impariamo a volare/Poi ritorniamo giù".
 
ENZO AVITABILE CON BEPPE SERVILLO (Il coraggio di ogni giorno7 
Storia di vita dolente, quasi sussurrata a Scampia, dove ogni giorno ci vuole coraggio. Chitarra struggente, melodia convincente, da premio della critica.
 
LUCA BARBAROSSA (Passami er sale) 6,5 
"Passami er sale/Er sale fa male/Passami er tempo/er tempo non c’è". Il protagonista non sa parlar d’amore, non la porta a ballare, ma sa amare nonostante una vita grama. Popolare.
 
MARIO BIONDI (Rivederti6,5 
La voce inconfondibile da crooner ci invita a vivere il presente. "Resta se vuoi/Ma non pensiamo sia per sempre". Confidential, vediamo come la vestirà.
 
GIOVANNI CACCAMO (Eterno6,5 
È una fuga dal mondo. "Ne voglio uno senza nebbia e senza rabbia/Chiusi dentro di noi". La canzone trionfa con i violini, vedremo che effetto farà con la visione dell’orchestra. Melodico moderno.
 
RED CANZIAN (Ognuno ha il suo racconto7 
Il suono è Pooh, il brano è tosto, rock, con percussioni a tutto gas. Non c’è una storia uguale a un’altra, "C’è chi parla e ogni volta mente/C’è chi guarda e non vede".
 
DECIBEL (Lettera dal Duca7,5 
Rieccoli, i Decibel, a ritmo di rock. Ruggeri cita David Bowie non soltanto nel testo, che propone alcune strofe in inglese, ma anche nelle armonie. "Un mondo spirituale c’è/Se chiudo gli occhi vedo l’infinito in te".
 
DIODATO E ROY PACI (Adesso6,5 
Un buon testo sull’incomunicabilità nella quale ci condanna la tecnologia esagerata. "Dici che torneremo a guardare il cielo/Alzeremo la testa dai cellulari". Speriamo.
 
ELIO E LE STORIE TESE (Arrivedorci7 
Il brano dell’addio (?) è demenziale, si ispira all’ironia di Stanlio e Ollio, racconta una storia "unica/singolare e atipica/ completamente antieconomica a propulsione elica" e promette sorprese nella parte finale. È già partito il toto-travestimento.
 
ROBY FACCHINETTI E RICCARDO FOGLI (Il segreto del tempo7,5 
Puro stile Pooh con testo di Pacifico. Roby e Ricky si guardano indietro: "Il segreto del tempo è che tutto perdona/a chi tutto alla vita si dà".
 
MAX GAZZÈ (La leggenda di Cristalda e Pizzomunno6,5 
Un amore rapito e mai più tornato. "Io ti aspetterò/Fosse tra cent’anni ma ti aspetterò". Una leggenda, appunto.
 
LE VIBRAZIONI (Così sbagliato7 
Gran ritmo, tanti sbagli e l’importanza di essere accettati per come si è, anche se gli occhi da pugile sono al bordo sbagliato. "Quanti errori, dimmi che mi vuoi bene/anche così, così sbagliato". Sono tornati.
 
LO STATO SOCIALE (Una vita in vacanza6,5 
Armonia dance, orecchiabile e spensierata, testo sui problemi del lavoro precario con parolaccia e desiderio di fuggire in vacanza. "… e nessuno che rompe i c…/e nessuno che dice sei fuori". Radiofonica.
 
ERMAL META E FABRIZIO MORO (Non mi avete fatto niente7,5
La piaga del terrorismo, la paura delle bombe, le lotte religiose anche se le chiese e le moschee sono ingressi separati nella stessa casa. Un bel mix di voci arrabbiate.
 
NOEMI (Non smettere mai di cercarmi6,5 
L’elastico mentale che unisce un amore. "E più sarai lontano/E più sarai con me". Una canzone alla Noemi.
 
RON (Almeno pensami7,5 
Inedito di Lucio Dalla e nell’incipit Ron sembra Lucio. La lontananza a volte è insopportabile. "Senza pensarci pensami/Se vai lontano scrivimi/ anche senza mani scrivimi". Non sono previsti whatsApp, né acronimi.
 
RENZO RUBINO (Custodire6 
"Abbracciati dai/Arrabbiati poi": odio e amore s’intrecciano e si rincorrono. "Puoi custodire l’affetto nell’insolenza". Un arrangiamento particolare.
 
THE KOLORS (Frida6 
L’amore non è per sempre, "l’amore non è che una sfida". Così fa rima con Frida.
 
ORNELLA VANONI CON BUNGARO E PACIFICO (Imparare ad amarsi7,5
Com’è difficile amarsi, perdonarsi e soprattutto lasciarsi quando è finita. Ornella lo canta con la sua voce suadente e limpida.
 
NINA ZILLI (Senza appartenere6,5 
Un brano sulla discriminazione di genere: "Donne siete tutti e tu non l’hai capito". Estensione vocale e virtuosismi.

http://www.gazzetta.it/Lifesty.....3897.shtml

calacolo
Utente DIAMANTE

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19 gennaio, 2018 - 10:37
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Le canzoni di Sanremo: molto amore, poco impegno
Molto amore, poco impegno. Ron emoziona con l’inedito di Dalla. Ruggeri fa parlare Bowie dall’aldilà, leggenda popolare di Gazzé

Il tecnico in camice bianco, in Rai le tradizioni sono una cosa seria, schiaccia il tasto play. «Ottanta minuti di musica», annuncia Claudio Baglioni e uno inizia a fare i conti con l’orario in cui ogni sera si chiuderà il suo Sanremo. Con tutti i limiti di un giudizio al primo ascolto, si poteva limitare il cast senza perdere nulla. Consiglio anche agli allergici al Festival: non perdete Ron. Porta un inedito firmato da Lucio Dalla. Il rischio era altissimo. Il business del caro estinto ci ha abituati a operazioni imbarazzanti. «Almeno pensami» è un gioiello, un testo poetico sulle distanze dell’amore che commuove come quella «goccia che mi è caduta sulla mano». Sulla strofa «fossi morto tornerei» vengono i brividi.

In categoria «promossi» c’è Annalisa: «Il mondo prima di te» è avvolgente, ritmica rallentata, elettronica e piano, lei ha aggiunto controllo alla sua voce cristallina. Ornella Vanoni si presenta con Bungaro e Pacifico: vince in eleganza e si racconta come donna che sa conservare l’infanzia senza dimenticare la seduzione. Non convince allo stesso modo il pop di «Non smettere mai di cercarmi» della terza rossa in gara: Noemi regala però uno dei pochi momenti sexy con quella «schiena nuda contro una chiesa a profanare una lunga attesa». Dimenticate le origini soul e il mondo urban/tropicale dell’ultimo album, Nina Zilli sceglie un vestito classico. Quel «donna siamo tutti» del testo è l’unico modo per riequilibrare la scarsa rappresentanza femminile in gara: 4 su 20. Scarseggiano le donne e anche l’impegno, ma chi ci ha provato ci ha preso. Ermal Meta e Fabrizio Moro ci mettono davanti agli orrori e al sangue degli attacchi terroristici ma ci garantiscono che «la vita va avanti» e si fa festa con una cassa folk tutta da ballare e l’allegria del banjo. Lo Stato Sociale fa satira sul tema lavoro: lo spirito è quello di Rino Gaetano, cassa dritta dance e archi alla Abba: candidato ideale all’Eurovision.

Giovanni Caccamo ha nella penna e nella faccia un lato contemporaneo che andrebbe esplorato di più: «Eterno» si affida alla tradizione di piano e orchestra, ma il brano è solido e nella serata dei duetti con Arisa la standing ovation è garantita. Max Gazzè si affida a synth e orchestra per raccontare con un testo magistrale la leggenda di un pescatore pietrificato per amore sulla spiaggia di Vieste. Il cerino del rock resta nelle mani delle Vibrazioni, fra U2 e Coldplay nel tentativo di conciliare famiglia e notti folli che arrivano all’alba, e di Red Canzian, energia alla Bon Jovi e Bryan Adams. I suoi ex compagni Pooh, Facchinetti e Fogli fanno rifugiare la storia di un’amicizia nelle sicure atmosfere sonore della casa madre.

Mario Biondi e The Kolors hanno cambiato lingua. Il primo guarda alla classe senza tempo dei crooner ma «Rivederti» evapora rapidamente. Con «Frida» Stash e soci puntano sull’elettropop: quel «mai mai mai mai» si piazza in testa e il ritmo non ti molla. L’inglese lo recuperano i Decibel di Ruggeri con «Lettera dal Duca»: David Bowie parla dall’aldilà su atmosfere anni 80. Luca Barbarossa sceglie il romanesco per illustrare le fasi alterne della vita di coppia. Enzo Avitabile ha un passaggio in napoletano: «Il coraggio di ogni giorno» fatica a trovare una strada, ma sul palco peserà il valore aggiunto della teatralità di Peppe Servillo. La stessa su cui deve puntare Renzo Rubino. A Diodato e Roy Paci manca freschezza. L’addio, anzi «Arrivedorci», di Elio e le Storie Tese, autobiografia e follia con cambiamento di sesso provocato dagli alieni, non è all’altezza della loro carriera: grande tecnica, poca anima, si salva il finale fra psichedelia e Sgt Pepper.

http://www.corriere.it/spettac.....4739.shtml

fool
Utente DIAMANTE

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19 gennaio, 2018 - 10:39
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Dopo aver letto Monina ho grande curiosità per Diodato.

Non ho però capito il parallelo TK-Tormento dei Sottotono sadida

calacolo
Utente DIAMANTE

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19 gennaio, 2018 - 10:44
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I Big e le canzoni di Sanremo: ecco le più belle

Sei grandi nomi e altrettanti brani che puntano alla vittoria

1. Ron: «Ameno pensami»
Se dovete ascoltare una sola canzone fermatevi qui. Si sente la penna di Lucio Dalla, si sente il rispetto di Ron per l’amico, l’emozione arriva forte e dopo Povia si nobilita pure un piccione.

2. Annalisa: «Il mondo prima di te»
Riesce a tenere un piede nella tradizione e uno nella contemporaneità: una ballad avvolgente, ritmica rallentata, la voce di lei scopre anche delle sfumature in profondità (che però manca al testo).

3. Giovanni Caccamo: «Eterno»
Dare del «sanremese» a un brano non è un complimento. Lui ha faccia e penna più contemporanee di quanto non abbia mostrato al Festival, ma qui ci sono più i pregi che i difetti dell’essere classico.

4. Ermal Meta - Fabrizio Moro: «Non mi avete fatto niente»
I due ci sbattono davanti agli occhi sangue e distruzione degli attacchi terroristici. Ma c’è anche la certezza che tutto questo non cambierà le nostre vite e che addirittura si può fare festa con banjo e grancassa folk.

5. Vanoni-Bungaro-Pacifico: «Imparare ad amarsi»
Eleganza e classe. E su questo non c’era da dubitare. Ma non c’è polvere su questo brano d’amore firmato da Bungaro, che duetterà con Ornella, e Pacifico, che sarà al pianoforte.

6. Lo Stato Sociale: «Una vita in vacanza»
La riflessione sociologica sul tema del lavoro con l’ironia di Rino Gaetano e la freschezza dance con archi alla Abba. Attenzione all’effetto Gabbani. Comunque vada all’Eurovision devono andarci loro.

 

http://www.corriere.it/spettac.....pale.shtml

calacolo
Utente DIAMANTE

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19 gennaio, 2018 - 10:53
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Il Secolo XIX

ouro
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19 gennaio, 2018 - 10:56
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premesso che non conta nulla, ma sbaglio o si sta delineando una non totale soddisfazione per Noemi piuttosto diffusa?

calacolo
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19 gennaio, 2018 - 11:03
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Il mio podio allargato

Max Gazzè: Che bello se vincesse con La leggenda di Cristalda e Pizzomunno. E’ un brano orchestrale, ben scritto, che riporta a quei miti della letteratura che pochi possono permettersi di trasformare in canzone popolare. Altissimo livello, senza spocchia, ma solo con tanta poesia.

Ermal Meta e Fabrizio Moro: Sono gli unici a trattare un tema di stretta attualità. Non mi avete fatto niente (“tutto va oltre le vostre inutili guerre“) è un inno contro la paura da Londra a Nizza, passando per Barcellona, ricordando i tristi terreni di sangue e ribadendo il no alla paura e alla resa. Splendido l’incontro delle due voci che riescono a fondersi pur mantenendo ognuna la propria marcata personalità. Davvero efficace.

Diodato e Roy Paci: La canzone  parte rarefatta e poi esplode. Adesso è  il tempo esatto da cogliere per tornare a guardarsi negli occhi e togliere lo scudo di smartphone e tastiere. Un bel grido, convincente, sentito e viscerale. Con l’orchestra renderà ancora di più. 

Giovanni Caccamo: Giovanni è proprio bravo, soprattutto quando mette a nudo  tutto il cuore che ha nella voce. Eterno è una canzone che alza gli occhi al cielo, che indaga e scruta con fiducia l’infinito. Quando lo ascolto penso a Battiato, ed è un complimento.

 

Conferme e sorprese

Enzo Avitabile e Peppe Servillo: “Io non mi sono mai sentito così vivo” è un passaggio de Il coraggio di ogni giorno, canzone intelligente ma non  intellettuale sulla speranza di ogni giorno di fare un altro passo in avanti. Piccolo inserto anche in lingua napoletana. Una conferma della qualità di Avitabile e Servillo.

Annalisa: Forse mai così a fuoco come ne Il mondo prima di te. “Dal punto più alto impariamo a volare” canta con voce intonata e rarefatta e credo che questa canzone d’amore non retorico potrà sicuramente aiutarla in un volo che veste a pennello. Bella sorpresa.

Lo Stato Sociale: Potrebbero essere la vera sorpresa del Festival. Una vita in  vacanza è un elenco incalzante di professioni e non solo che rimangono in testa. Mai banali, la loro sequenza irresistibile potrebbero travolgerci. “Per un mondo diverso libertà e tempo perso” lo slogan della loro campagna elettorale musicale.

Decibel: Portano una bella canzone d’autore con lo spunto di un omaggio a David Bowie, il duca del titolo (Lettera dal duca). “Io vivo in un’altra dimensione” è anche l’occasione per spingere lo sguardo, critico, sul panorama musicale di oggi. Intensa.

Ron: E’ uno dei pochi che ha ricevuto applausi dai giornalisti in sala. Almeno Pensami è proprio una canzone di Dalla anche se all’inizio c’è un Piccione che porta più a Povia che alle Rondini di Lucio. L’interpretazione è fatta con devozione. Un omaggio in toto.

Le Vibrazioni: Quota rock del Festival. Confermano il loro suono e la voce di Sarcina fa il resto. Così sbagliato è un inno agli errori e ai castelli di sabbia. Un bel ritorno, un’ottima conferma.

 

E’ bravo/a, ma…

Elio e le storie tese: Il loro è un addio in grande stile e lo raccontano con acume ed ironia. Nella serata dei duetti porteranno i Neri per Caso e questo già vale 1000 punti di simpatia. Ma, dopo la Canzone Mononota, tutto sembra meno. Il loro Arrivedorci è proprio quello di Stanlio e Olio citati anche nel testo.

Noemi: E’ una delle voci italiane che prediligo e proprio per questo vorrei che cantasse solo canzoni “perfette” per lei. Non smettere mai di cercarmi è una ballata che non aggiunge molto al talento della Leonessa. Una canzone d’amore che non la porta altrove.

Renzo Rubino: Renzo non sceglie mai in maniera banale  parole e interpretazione anche a costo di risultare scomodo. Custodire è una canzone d’amore di due “troppo giovani per invecchiare insieme”. Non ci sono entrata fino in fondo, vorrei un Renzo che mi facesse sentire più tranquilla. Ma sul palco come al solito crescerà.

Mario Biondi: Rivederti parte con il pianoforte e subito la sua voce riempie la canzone. Atmosfera da serata jazz e calda malinconia. “Entra se vuoi ma non portare via niente di noi” chiude un pezzone importante che in inglese, probabilmente, avrei adorato.

Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico: La protagonista è lei con tutta la sua storia. Bungaro e Pacifico si sentono poco, ma forse è giusto così per un  brano, Imparare ad amarsi, molto classico e femminile. Da Sanremo anni ’70 che non è detto sia poi un male.

Red Canzian: Canzone uptempo lontana dal mondo Pooh. Ognuno ha il suo racconto e Red Canzian lo esprime con grande semplicità (forse troppa?) da uno che è “diventato testimone del tempo“. Che vuol dire però, non smettere mai di crescere.

 

Rimandati/e, da risentire

Luca Barbarossa: Lo preferisco quando canta di amori rubati, muri da abbattere e Yuppies oppure Iappis se non mastichi l’inglese. Passame er sale è lenta e io, che oggi ero veloce, non ci sono entrata, ma proverò a ripassare.

Nina Zilli: L’avevo trovata finalmente a fuoco con Modern Art e ora mi sembra abbia fatto un passo indietro. Sacrosanto e da ammirare il desiderio di indagare il mondo femminile, ma Senza appartenere usa armi un po’ troppo retoriche.

The Kolors: Loro potrebbero davvero essere il nuovo che avanza e hanno suonato talmente tanto che sono la cosa più lontana da un “prodotto” preconfezionato. Frida però è una canzone che al primo ascolto si capisce poco, anche se è uno dei pochi brani dal suono assolutamente contemporaneo.

Fogli-Facchinetti: In tutto e per tutto una canzone dei Pooh. Ma allora perché sciogliersi? Comunque loro Il segreto del tempo lo conoscono bene.

 

http://www.ondefunky.com/2018/.....mo-2018-2/

Pikachu
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19 gennaio, 2018 - 11:22
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calacolo ha detto
Il Secolo XIX

  

Su Giuseppe Sarcina sono caduta dalla sedia 

plsnot

RISE17
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19 gennaio, 2018 - 11:22
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Niente male il Secolo IXI !

Dispiace per Noemi...

saccio
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19 gennaio, 2018 - 11:30
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Poi dici perchè non sta bene sta cisa di Ron e Dalla. Cioè guardate il commento del secoloxixsadida

Riguardo ad Annalisa, è ottimo ma non ciò capito niente

Rumple
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19 gennaio, 2018 - 11:38
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Questi XIX e chi più ne ha più ne metta sono semplicemente: 

salvatorelaga8
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19 gennaio, 2018 - 11:39
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Ma dai ragazzi. Ma voi davvero date importanza ai giudizi di questa gente qua? Non hanno mai azzeccato un vincitore in vita loro. La maggior parte di loro è anche gente abbastanza frustrata, almeno per quanto mi riguarda. Nessuno se li fila per tutto l'anno. Poi arrivano a Sanremo e si sentono Dio sceso in terra.

ouro
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19 gennaio, 2018 - 11:39
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visto che nessuno risponde alla mia domanda su Noemi, io mi ripeto a campana su Annalisa: ottime recensioni, in molte e' data come bella sorpresa, podio, tra le migliori. 

Attenzione.

Krishoes
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19 gennaio, 2018 - 11:41
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ouro ha detto
premesso che non conta nulla, ma sbaglio o si sta delineando una non totale soddisfazione per Noemi piuttosto diffusa?  

Sì, ho notato anche io.

Infatti per questo dicevo di essere:

Curioso di vedere come giudicheranno Noemi, sempre uscita piuttosto bene dal preascolto, visto che torna dopo stagioni difficili. Loro sono subito pronti a porsi con sufficienza in base a come cambia il contorno.

Poi magari ha portato davvero una canzone non all'altezza di altre che ha presentato, però ho come l'impressione che sarà simile al suo percorso sanremese passato, e allora...toofunny

calacolo
Utente DIAMANTE

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19 gennaio, 2018 - 11:44
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Io non saprei pronosticare un podio o comunque una top6... 
Il fatto che non ci siano eliminazioni non so se sia un bene, della serie "5 o 6 almeno ce li toglievamo di mezzo" e i voti si concentravano sui restanti.
Anche il fatto che i giornalisti votino tutte le sere, se a tutti è piaciuto Ron significa che lo voteranno per forza tutti, conta anche il televoto, contano gli esperti (speriamo decenti), conta anche la demoscopica che di solito premia nel modo giusto!

Bigboj
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19 gennaio, 2018 - 11:58
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Anche Dondoni boccia Noemi, oltre ad essersi perso una partecipazione di Annalisa!mess

ANNALISA  

 

Il mondo prima di te

 6 ½  

 

Annalisa abbassa di un tono la voce, prodotta da un Michele Canova ispirato. Terza partecipazione al Festival, sarà quella buona? 

   

ENZO AVITABILE E PEPPE SERVILLO
Il coraggio di ogni giorno

 6  

 

Il Sud, Napoli, ancor di più Scampia e il coraggio di vivere ogni giorno laddove sembrerebbe impossibile. La strofa che si ricorda è: «Lauda lu mare e tienite a terra».
  

LUCA BARBAROSSA  

Passame er sale

 5  

 

Coraggioso, il cantautore va in gara con una filastrocca in romanesco nell’Italia dei Millennials così lontani dalla lingua dei nonni. Pezzo così così, buono da fischiettare davanti a un bicchiere di vino. 

  

MARIO BIONDI  

Rivederti

 5  

 

Come vuole il regolamento, Biondi (finalmente) ci prova con un brano in italiano che purtroppo non sa né di carne né di pesce. Atmosfera alla Fred Buongusto d’antan. 

 

GIOVANNI CACCAMO  

7  

 

Chissà se il numero 3 (terza partecipazione al Festival, alla prima vinse tra le nuove proposte) porterà fortuna a un ragazzo maturo nella vocalità e nella scelta dei suoni. Partenza con pianoforte solo ed esplosione con orchestra. Notevole.  

  

RED CANZIAN  

Ognuno ha il suo racconto

 6  

 

L’ex bassista dei Pooh dice di voler voltare pagina e si fa notare per l’afflato rock arrabbiato, con la chitarra che «svisa», cattiva. Red unico rockettaro all’Ariston? 

  

DECIBEL  

La lettera del Duca

 5  

 

Brano dedicato a David Bowie: l’impressione è che Enrico Ruggeri e i suoi pard lo abbiano ripescato da un cassetto dove era stato dimenticato anni fa. Purtroppo, non un fulmine di guerra. 

  

DIODATO E ROY PACI  

Adesso

 5 ½  

 

Amici nella vita, i due hanno deciso di intraprendere insieme l’avventura sanremese: uno ci ha messo la voce, l’altro tromba e arrangiamenti. Il risultato come l’acqua fresca disseta ma non ha sapore. 

  

ELIO E LE STORIE TESE  

Arrivedorci

 5  

 

Gli Elii qui non aggiungono nulla alla loro storia gloriosa. Ci saremmo aspettati di più. Questa scivolata lascia l’amaro in bocca.  

  

ROBY FACCHINETTI E RICCARDO FOGLI  

Il segreto del tempo

 5  

 

I Pooh non moriranno mai e questo brano, semmai ce ne fosse bisogno, lo testimonia. Ascoltandolo, però, viene voglia di tirare fuori un Greatest Hits per risentire «quelle belle». 

  

MAX GAZZÉ  

La leggenda di Cristalda e Pizzomunno

 7  

 

La collaborazione con il fratello Francesco regala a Max chicche notevoli. Il classico pezzo che quando finisce hai già voglia di riascoltarlo. 

  

THE KOLORS  

Frida

 7  

 

Stash Fiordispino canta in italiano e si trasforma. La voce si abbassa sulle toniche (tanto che si fa fatica a riconoscerlo) ma il ritornello «L’amore non è che una sfida/sarà la nostra regola come Frida» entra in testa e non ti molla più. 

  

ERMAL META E FABRIZIO MORO  

Non mi avete fatto niente

 7  

 

Due cantautori tosti che sconfessano paure, atti terroristici, soprusi, angherie e violenze di ogni genere confidando nel genere umano e nella resilienza. Meta canta benissimo, Moro un po’ meno. 

  

RON  

Almeno pensami

 8  

 

Si può sperare in una vittoria? Che poesia questo inedito rimasto nella bisaccia del grande Lucio Dalla e, una volta liberato, interpretato a meraviglia. Bravo Ron, immenso Dalla. 

  

LO STATO SOCIALE  

Una vita in vacanza

 4  

 

Qualunquismo allo stato puro e una canzoncina senza un perché fanno pensare con nostalgia a Rino Gaetano e un modo intelligente di entrare e uscire dal «sociale». 

  

NOEMI  

Non smettere mai di cercarmi

 5  

 

Ci saremmo aspettati qualcosa di più e di meglio piuttosto di ciò che, una volta, sarebbe stato il lato B di un 45 giri.  

  

RENZO RUBINO  

Custodire

 6  

 

Da metabolizzare più volte, ma scrittura e interpretazione potrebbero essere come quelle gocce d’acqua che, alla lunga, bucano la roccia. 

  

ORNELLA VANONI CON BUNGARO E PACIFICO  

Imparare ad amarsi

 7 ½  

 

Anche sola, Ornella si sarebbe fatta notare per carisma, interpretazione, capacità di entrare nei testi altrui. Lo strano trio è tra le proposte più interessanti. 

  

LE VIBRAZIONI  

Così sbagliato

 6  

 

Francesco Sarcina e soci non scopiazzano le mode del momento e si dimostrano coerenti con la loro storia. I fan ringraziano.  

  

NINA ZILLI  

Senza appartenere

 5/6  

 

Perché questa interprete dotatissima ha deciso di abbandonare la sua «soul-itudine»? Il brano potrebbe stare nelle corde di Emma, della Amoroso o di almeno una decina di altre colleghe. E Zilli dov’è?

 

http://www.lastampa.it/2018/01.....agina.html

GuSpe
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19 gennaio, 2018 - 11:58
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Sì Noemi sembra sia tornata al passato ma non sembra aver colpito moltissimo.

Annalisa invece è piaciuta praticamente a tutti, tranne la quota Vacalebre che però porta buono

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