Utente
28 maggio, 2018
L’obiettivo è portare Michelle Obama sul palcoscenico di Sanremo per parlare di violenza sulle donne. Quale miglior ospite d’onore per la serata d’apertura, il 4 febbraio, della settantesima edizione del Festival? L’idea è di Rula Jebreal, giornalista israeliana molto nota in Italia, da tempo in ottimi rapporti sia con l’ex presidente americano Barack (fu lei a presentarlo due anni fa alla Fiera di Milano) che con la moglie. A ottobre ne ha parlato con Amadeus, conduttore e direttore artistico della manifestazione. Lui, immaginando di mettere le donne al centro dell’evento con un tema diverso a serata, tra le persone da coinvolgere aveva pensato a Jebreal per le sue battaglie civili.
La giornalista che da qualche anno vive a New York è venuta in Italia a metà ottobre per un’intervista da Fabio Fazio. In quell’occasione c’è stato anche un faccia a faccia con Amadeus. Al conduttore Jebreal ha spiegato che da sempre si batte contro la violenza sulle donne, anche per una drammatica esperienza familiare (la madre ha subito uno stupro e si è suicidata). Da un anno fa anche parte di un consiglio di 30 personalità di sesso femminile, nominato dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha il compito di offrire consulenza al G7 sulla legislazione anti violenza. La giornalista ha proposto un’intervista a Michelle Obama (o, in alternativa, a Oprah Winfrey, protagonista di un memorabile discorso sul tema in occasione della consegna dei Golden Globe del 2018). Amadeus si è detto entusiasta della proposta, impegnandosi a coinvolgere la Rai per portare in porto il progetto.
La strada sembrava spianata. Tempo una ventina di giorni e Rula Jebreal viene chiamata dalla struttura amministrativa dell’azienda televisiva pubblica e invitata ad andare avanti in tempi celeri, visto il poco tempo a disposizione per verificare la disponibilità dell’illustre ospite (comunque già contattata informalmente) e per firmare i contratti. La giornalista si è impegnata a destinare metà del compenso, non ancora quantificato, per le attività di Nadia Murad, premio Nobel per la Pace 2018, già vittima di uno stupro e diventata il simbolo del genocidio della sua comunità yazida. Nelle scorse settimane si sono susseguiti altri contatti tra Jebreal e il direttore artistico del festival di Sanremo per concordare nel dettaglio i temi da trattare nel corso della serata inaugurale. Ormai mancava solo la sottoscrizione del contratto, prevista per i primi di gennaio. Ma l’indiscrezione sul progetto apparsa su Dagospia alla vigilia di Capodanno ha scatenato polemiche sui giornali di centrodestra (il Giornale, Libero, il Secolo d’Italia). Ed è calato improvvisamente il silenzio fra le controparti. Jebreal è pronta a venire in Italia per firmare, ma da Roma per ora nessuna convocazione.
Admin
7 agosto, 2013
Fermo restando che di Michelle Obama, che stimo, in un contesto del genere ne faccio volentieri a meno, il punto è che ogni anno siamo sempre là. Fin quando non verrà sradicata la convinzione che il Festival venga pagato coi soldi degli itaglian! ogni pretesto sarà buono per lamentarsi. Ma come ci riesci?
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