PASSENGER
La complex personality del nostro gioco ci dà ancora una volta modo di entrare nel suo mondo e di relazionarci al suo cantante preferito. Tornando al punto in cui tutto partì, quando mi espressi in prima persona chiedendovi di mettervi a nudo, credo sia indubbio che Notturno si sia donato al massimo in questo senso. E no, non è la capacità di "scrittura creativa" a prevalere, bensì i riferimenti ben precisi alla sua condizione umana, al percorso di vita, che ben si sposa poi con le scelte delle canzoni che ci fa ascoltare. Il racconto di due uomini diversi, con i loro pensieri, il loro trascorso, la capacità di trasmettere ciò che sentono, chi scrivendo, chi cantando e suonando. "To be free" è un emblema molto vivido di quanto variegata possa essere la proposta artistica di Passenger, l'artista che forse più di tutti è stato messo a fuoco e valorizzato, partendo da un gap non indifferente.

BRITNEY SPEARS
"Mona Lisa" mi riporta alla mente quell'episodio che svelai qualche gala fa, del tipo pazzo della Spears con cui ebbi una breve liaison durante l'adolescenza. Mi fece ascoltare spesso questo pezzo, così come "Chaotic" e "Someday (I will understand)", quella perla buttata nel mezzo del cd allegato al dvd "Britney and Kevin: Chaotic". Ricordo che mi parlava di Britney con gli stessi toni entusiastici di Jojo. E capisco perché abbia così tanti seguaci. A suo modo ha fatto davvero delle scelte pionieristiche e fuori dai canoni. Con questo gioco abbiamo avuto modo di conoscerla a fondo, è stato tutto basato su di lei e sulla sua vita. C'è tanto oltre quello che ci è stato mostrato negli anni, il messaggio è ormai chiaro. Purtroppo a volte ho l'impressione che l'importanza delle sue decisioni, non vada poi a rivedersi nella qualità delle scelte musicali della sua carriera. Il racconto di ciò che ha fatto è superiore al livello delle sue canzoni. Ad esempio questo pezzo, sebbene il testo contenga delle prese di posizione molto forti e autobiografiche, addirittura riferimenti al fallimento e alla morte, da un punto di vista musicale non regge le aspettative delle parole, suona come una b-side easy listening senza grosse pretese.

LANA DEL REY
Ricordo benissimo le critiche che ricevette in seguito alla performance al SNL. Le comprendevo, obiettivamente. Lana si stava imponendo a quel tempo come la "next big thing" e ogni passo falso avrebbe dato modo ai critici di crocifiggerla. Penso però che quella debolezza alla fine l'abbia aiutata, a farsi comprendere dal pubblico, togliendole quell'aura da femme fatale aristocratica un po' superficiale dedita al botox, e restituendoci una cantante sensibile, con tutte le vulnerabilità degli esseri umani, e degli artisti. Ci si chiedeva se fosse autentica o costruita, credo che gli anni di carriera abbiano confermato la sua verità. Se posso fare un altro appunto, trovo che la differenza fra live e versione studio sia positiva, in tanti cantanti. Ad esempio, mi sono innamorato di Lana proprio per il live di "Born to die" allo Chateau Marmont. Quella voce così profonda, malinconica, retrò, con quelle punte quasi stridenti sugli alti. I passaggi strazianti, interpretati col distacco di chi deve metabolizzare. L'imperfezione è un suo punto di forza.

NELLY FURTADO
Personalmente non riscontro in "Parking lot" il rifarsi così forte a scelte già effettuate negli altri gala, forse stilisticamente può ricordare un po' il genere di "Promiscuous", ma siamo comunque su due piani diversi. Trovo che sia una canzone che ben si isola da ciò che Vike ci ha mostrato della sua Furtado, in cui la componente urban, con questi suoni parecchio stridenti nelle strofe, rende la proposta spiazzante. Non voglio necessariamente dire che sia il meglio che si poteva tirare fuori dalla discografia di Nelly arrivati a questo punto della gara, ma confido che in finale, se ce ne sarà modo, vedremo qualcosa di travolgente. Quello che mi convince meno rispetto ad altre proposte del gala è quel ritornello così "ye-ye" che va a far decadere, per mio gusto, tutto quello che viene costruito nella strofa, che ha catturato fin dall'inizio del brano la mia attenzione.

LEONA LEWIS
Il percorso di Leona è stato singolare. Partita musicalmente un po' in sordina, con quel mega drama che l'ha messa però subito sotto i riflettori, ci sono state offerte nel corso delle settimane canzoni che l'hanno fatta brillare su tutti, alternate a proposte poco convincenti che si perdevano tranquillamente nella mischia. Ma è stata lei a vincere, perché come ci ricorda Pupi, se non è mai andata al ballottaggio, lasciandosi dietro artisti molto più blasonati di lei, un motivo ci sarà. Non saprei nemmeno dire quale, se devo essere onesto. Mi pare però indubbio che nella seconda metà della gara con lei sia stato messo il turbo, abbandonando quell'aria da "bella voce" al servizio di proposte classiche, per offrirci un'artista più poliedrica e con una forza interpretativa non seconda ad altre. Molto convincente. Se proprio devo azzardare una critica, arrivati a questo punto del gioco ho visto poco coinvolgimento personale e molti riferimenti a quanto è brava tecnicamente, a quanto è potente la sua voce, e quanto è "figa" rispetto agli altri quando spara un vocalizzo. Ma è solo un appunto personale di gusto legato a come ho interpretato la gara dal giorno numero 1.

La questione del gap è riferita al fatto che fosse un mezzo sconosciuto a cui non avrei dato due lire in mezzo a grandi nomi, ma è un riferimento solo alla situazione iniziale di partenza. Io personalmente non l'ho mai premiato più di altri per i motivi che hai scritto, cerco di giudicare le canzoni di ogni gala mettendole a confronto l'una con l'altra, rispetto al tema, leggendo cosa scrivete voi sull'artista e/o su voi stessi.

A essere onesto, se vado a vedere le mie classifiche, ho messo spesso Britney sopra Passenger nel corso delle settimane.

Il paragone con altri brani nella discografia dell'artista può essere uno spunto di discussione, ma potendolo fare solo con alcuni artisti, e non con altri, non è mai stato un criterio principale nelle mie valutazioni, tant'è che penso di averlo tirato fuori solo parlando con Pesca, post eliminazione.

JoJo ha detto
Poi, onestamente, se in Mona Lisa la musica è debole rispetto al testo come si può poi invece sostenere che la musica di To Be Free supporta il testo?

"To be free" è, come descritto da Notturno, la storia di un viaggio di una famiglia alla ricerca della libertà. La musica di questa canzone mi esprime perfettamente quel senso di libertà, di ricerca della calma e della tranquillità, di un proprio posto nel mondo. Un ottimo sottofondo per il racconto di una storia di vita ancestrale. Il messaggio che vuole trasmettermi riesce ad arrivare. Come dicevo proprio nel commento a Passenger dello scorso gala, a volte la semplicità è la chiave perfetta.

In Britney, stavolta, non ho ritrovato questo. La storia del fallimento, la metafora della morte, il breakdown di cui parli, non lo ritrovo nella musica. Ma non è una questione di "debolezza rispetto al testo". Per me è come sentir parlare di due cose differenti. Non ritengo ci sia nulla di "devastante" nell'arrangiamento o nella melodia di questo brano, il grido d'aiuto non lo ritrovo nell'interpretazione e nell'esecuzione vocale che per me non è "coerente" con quanto di profondo pare ci sia, da quello che leggo, dietro il pezzo. Mi sembra sopra le righe in certi punti, un po' provocatoria, leziosetta, più che altro. Ma magari ho frainteso io le tue parole. Alla fine è una questione di sensazione, di percezione, di gusto. Ad altri sembra aver convinto questa scelta, quindi credo che nel complesso avrai un buon piazzamento.

Tra l'altro aggiungo che trovo più vicina a quanto da te scritto la versione non terminata della canzone, più "cupa", ma come tu stesso hai scritto non è quella che hai scelto di giocare, quindi mi sono basato su quella finale.

E complimenti anche a Lana