"A grande richiesta torna Mona l'esploratrice, la più autorevole rubrica di divulgazione scientifica, che a confronto Superquark pare un programma di Barbara D'Urso. In questa puntata ci occuperemo di un nuovo animale che abita l'immaginario venturiano. Dopo i coguari, analizzeremo i suoi cugini più stretti, i giaguari, quelli che non siamo qui a smacchiare, ecco, insomma, è vero, loro ccchh.
E io sono la più grande esperta del giaguaro, visto che amo mettermelo addosso un'occasione sì e l'altra pure. 
Nella prima foto del servizio, realizzato dal nostro fotografo namber uan ol ova de uold, che difenderò sempre perché guarda i filmati dalla mattina alla sera e dorme 4 ore per notte solo per immortalare la fierezza del giaguaro, vediamo il felino in versione CAFONAL, mentre agguanta la sua ignara preda, rappresentata da un pezzo di pollo al curry cucinato da mamma Anna. La caratteristica principale del giaguaro è la lingua lunga 3 metri, di cui si serve per accompagnare il cibo nel cavo orale. La sua voracità è un tratto distintivo, tanto che l'animale non riesce a resistere nell'accompagnare la preda alla bocca con le mani (che, tra l'altro, si leccherà poco dopo), così come il suo manto maculato, adattissimo all'ambiente della cucina e comodissimo per preparare manicaretti.  
Nella seconda foto vediamo il giaguaro in versione SCCCUIC che, in quanto king of provolons, per conquistare il suo amato tenta di mettersi in mostra con fare regale. Il giaguaro, infatti, noncurante di star pulendo la preziosa moquette, si mette in tiro mostrando il suo manto lucente, impreziosito da un pizzo nero a coprire le sue grazie e da uno scialle, ugualmente pizzato, sobrio ed elegante. Notare che questa è la mise che il nostro giaguaro ha scelto per un importante evento di classe; la stessa classe che dimostra il nostro predatore, fiero del suo outfit firmato Dolce&Gabbana, come dimostra il sorrisino tirato di chi cerca di nascondere la fiaschetta nella pochette brillantinata. 
Insomma, ecco, un solo animale, due diversi modi di essere:il primo goffo e sgraziato, in una parola cafone, pur con indosso quel giacchino e la camicia chic, il secondo fiero e regale, in una parola chic, pur con indosso quella cafonata stellare." 

(qui per vederla in qualità migliore)

Fino ad ora Amanda si è sempre mostrata una gran signora, forse troppo raffinata per questa competizione. Essendo però una donna del popolo, la Lear vuole dimostrare di poter scendere al livello delle sue avversarie per farle sentire meno diverse. In questa immagine notiamo un paio di particolari leggermente kitsch: abbronzatura artificiale degna di Nicole "Snooki" Polizzi, una discutibile parrucca nera, orecchini a forma di anguria, una vistosissima gonna di banane, bracciali comprati da "Queen Of China-Town" sotto casa sua e dei poco eleganti tacchetti dorati. Ammettetelo, è probabilmente uno dei look più ridicoli che abbiate mai visto, ma Amandona vuole dimostrare di non essere solo una donna di gran classe e di meritare la vittoria anche in ambito trash.

Nel look chic invece, la vediamo molto più a suo agio indossando abiti pienamente nel suo stile. Con la solita classe che la contraddistingue, ci mostra in modo disinvolto le sue splendide e lunghissime gambe. Perfettamente toniche nonostante l'età che avanza, vengono fasciate da calze nere che la rendono estremamente sensuale ed omogenea.  Le importantissime persone che la affiancano, non possono che guardarla estasiati e rapiti da tale fascino e magnetismo. Da notare anche l'espressione fresca e rilassata a favore di fotocamera.

Unexpected Dancer Antonella
Cafonal - Elevazione ritmica

In una discoteca si alza e si dimena
Si tratterà di un quieto dopocena?
Avrà bevuto un po’
Per certo non lo so
Ma tal chiara euforia non l’è aliena

Cafonal: foto in cui siete pacchiane, fuori luogo, tamarre, colte di sorpresa nel momento sbagliato.

Ho scelto questa foto sia perché non ho trovato altre foto cafone, sia per il tema comune della danza. Chiaramente, è una foto che non doveva essere scattata: è lì a ballare sgraziatamente su un divanetto, in un vestito che pare quasi un completino da notte, mentre agita le mani in maniera poco chiara. Mi ricorda moltissimo le foto tremende delle feste per i diciott’anni, che almeno nella mia zona sfociano nell’iconico. Ci manca solo l’arzilla nonnetta al lato che guarda con estremo disappunto la nipote appena maggiorenne che si dimena al posto che intrattenere gli ospiti come una sana donzella italica™.

Unexpected Dancer Antonella
Chic – Vorticoso candore

Tornata dall’Honduras è l’Elia
In quel vestito candido è piena d’euforia
Con quell’abbronzatura
Si sente più sicura
Mentre il piede dalla scarpa vola via

Chic: foto in cui vi date un tono senza potervelo permettere, foto in cui tentate inutilmente di sembrare raffinate, foto esageratamente ritoccate, foto artistiche.

Ho scelto proprio quella perché mi fa morire come abbia provato a fare una foto pseudo "alta moda" in cui le modelle, muovendosi nell’imitare una danza, fanno volteggiare il vestito aggraziatamente. Il punto è che di base non c’è riuscita moltissimo. Ha l’abbronzatura da persona che ha appena vinto l’edizione più sofferta dell’Isola e nella faccia c'è quel chiaro sentimento di inadeguatezza. Tutto è abbastanza ritoccato, ma manca la cosa principale: l’espressione del volto di terrore all’idea di cadere. Come ha detto il buon Alby, non c’è chic senza cafonal, e qui ci siamo abbastanza, con quelle dita dei piedi pronte a straripare come una Naomi Smalls italiana.

NADIA CHIC

Direttamente dall'ultimo servizio fotografico di Nadia Rinaldi, eccola in una posa naturalissima pronta ad affrontare questa prova. Perché mai sedersi su quelle comode poltrone sullo sfondo quando puoi incurvarti su te stessa in quel modo? Eccoci, dunque, di fronte ad una foto storta in cui il corpo di Nadia, piegato dalla parte opposta, riesce quasi ad apparire verticale nell'immagine. Il tentativo è quello di risultare un'elegante femme fatale, con questa espressione languida, le mani che giocherellano con il vestito, il tronco proiettato in avanti. Forse un po' troppo languida. Dai, Nadia, smetti di guardarci così. 

NADIA CAFONAL

Nadia è tutti noi quando al buffet sta per finire la nostra portata preferita. Una formica premurosa che fa riserve fin troppo abbondanti non lasciando nulla per la cicala Rosa Perrotta. Una bocca di Schrodinger che non sai quanto è piena finché non la apri, ma poi quando la spalanchi e la ritrovi già piena, per farci stare altra roba ti trovi costretta a spingerla a forza con entrambe le mani. La fronte sudata e le gote paonazze completano l'opera, a testimoniare l'immane fatica appena superata.