Bentornati per l'ultima volta nel coloratissimo magico mondo dei..

Buonasera cari lettori, quì è il vostro Pupi87. Mentre la mia collega columbia continua imperterrita la sua ricerca tra le lande desolate di diosolosadove, io mi appresto a proporvi un quesito particolarmente interessante:

Cosa vi viene in mente pensando agli anni '70?

Vi proporrò 10 icone di quei mitici anni, che spaziano dal cinema allo sport alla cultura di massa del decennio più freak della storia, e vi darò la possibilità di scegliere la vostra preferenza! Siete pronti? Partiamo subito!

1. Goldrake

Il 4 aprile 1978 è stato un giorno fondamentale per la televisione italiana. Alle 18:45 su Rai 2 veniva trasmessa per la prima volta una puntata di Goldrake, opera di Go Nagai preceduta da una spiegazione di Maria Giovanna Elmi che cercava di contestualizzare il cartone animato. Potrà sembrare banale, ma Goldrake era il primo robot giapponese a fare la sua comparsa nella televisione italiana e probabilmente anche uno dei primi cartoni giapponesi. Un gigantesco robot che prende a pugni mostri grandi come lui non s’era mai visto, fu un vero e proprio shock culturale, un imprinting che ha legato a doppio filo Goldrake con l’Italia. Ogni generazione ha ovviamente avuto il suo robot preferito e ogni spettatore è legato in particolare a quel cartone che per primo lo ha emozionato, ma Ufo Robot è stato il primo a mostrarci supermosse, personaggi incredibili, mostri spaziali e poi c’era quella sigla che diventò in poco tempo la più cantata in tutte le scuole!

2. Le biglie

La maggioranza degli adulti ricorda le biglie della propria infanzia, quando un’intera reputazione poteva essere guadagnata o persa a seconda dell’abilità di tiro. Il gioco universale delle biglie o palline veniva effettuato un tempo con palline di terracotta, colorate spesso con vivaci tinte. Più avanti vennero create le celebri biglie in vetro colorate all'interno Il gioco può essere giocato in quanti si vuole. La gara delle biglie consiste nel costruirsi una pista, se si è su una spiaggia la si fa trascinando per le gambe un bambino che con il sedere traccerà la pista e poi scegliersi una biglia, posizionarla sulla linea di partenza e con delle bicellate far gareggiare le biglie. La prima biglia che arriva in fondo alla pista, o termina i giri prestabiliti, fa vincere il suo proprietario.

3. Grease

Il film è del 1978, l’ambientazione è anni Cinquanta, in pieno stile Happy Days. John Travolta e Olivia Newton-John danno inizio a un mito che quasi 40 anni dopo non perde un millimetro nella fascinazione musicale e coreografica del genere dance movie: Grease. Il film, pur essendo rapidamente diventato un cult in tutto il mondo, si è dovuto ‘accontentare’ solo di nomination agli Oscar e ai Golden Globe, per le musiche, che sono diventate una parte fondante dei balli di gruppo.

4. Barbie snodabile

Nei primi anni 70 l’ attenzione è concentrata nel creare bambole che con corpi particolari possano compiere diversi movimenti. Nasce la Dramatic New Living con braccia, gambe polsi e caviglie completamente snodati. La Living action ha in più il busto snodato e può stare in piedi da sola e la Busy con le mani prensili che permettono alla bambola di tenere in mano oggetti.. La famiglia si allarga con nuovi personaggi e Ken ha un nuovo viso ed un corpo più muscoloso.

5. Italia-Germania 4-3

E' del 1970 la partita del secolo, ovvero la semifinale della Coppa del Mondo 1970, disputata a Città del Messico tra Italia e Germania Ovest e vinta per 4 reti a 3 dagli Azzurri di Ferruccio Valcareggi. Una partita infinita terminata ai tempi supplementari con goal rocamboleschi susseguiti da entrambe le parti!

6. God Save The Queen dei Sex Pistols

Brano di punta dell’intero movimento punk e simbolo di ribellione. Il testo è un’autentica bomba, a cominciare dal fascist regime che scandalizzò non poco l’opinione pubblica, e il “No future” ripetuto più volte fino allo sfinimento diventerà una frase simbolo del movimento punk: non c’è futuro per il sogno dell’Inghilterra. Ma per la band il futuro ci fu eccome, anche se breve e precario.

7. Lo skateboard

La cultura dello skateboard in California negli anni 70 ha lasciato un segno indelebile sullo sport e sull’identità culturale degli Stati Uniti. Curiosamente, la siccità che ha colpito la California nel 1970 ha contribuito a catalizzare la popolarità della cultura dello skateboard. Piscine e fossi di scolo vuoti e secchi permettevano ai ragazzini di percorrerli con i loro skateboard, alcuni dei quali erano semplicemente grezze tavole di legno con ruote, molto diversi dalle creazioni in legno laminato di oggi.

8. Fantozzi

Pellicola che non ha bisogno di presentazioni. Uscito nelle sale con grande successo il 27 marzo 1975, il film traspone l’omonimo libro di Paolo Villaggio, che ne curerà la sceneggiatura e interpreterà lo sfortunato protagonista Ragionier Ugo fantozzi. Il quale è un impiegato di concetto della Megaditta, sottomesso ai principali e snobbato dai colleghi. Anche quando la fortuna sembra finalmente averlo baciato, ecco che succede qualcosa di tragico. Il film, sebbene appartenga al genere comico, cela un taglio critico alla classe media italiana. Ipocrita e servile.

9. Il Dolce Forno

Fra gli articoli più popolari del catalogo Harbert, quanti sono stati bambini fra la fine degli anni ’70 ricordano il Dolce Forno, un fornetto elettrico, il cui calore, generato da una comune lampadina a incandescenza, era in grado di cuocere piccole crostate, frollini e altri dolci del genere. E' ancora in produzione seppur con innesti diversi rispetto a 40 anni fa.

10. Carosello

Chiudiamo questa carrellata con il Carosello, sinonimo di “spot pubblicitario”. Programma in onda ogni giorno dalle 20,50 alle 21,00 per più di settemila episodi. Concepito come un teatrino (i vari brani sono “solo” presentati da un prodotto commerciale) è il primo spazio televisivo dedicato alla pubblicità. Risponde a regole molto precise:  1) ogni filmato dura (a seconda del periodo) da 1 minuto e 45 secondi a 2 minuti e 15 secondi. 2) di questo tempo solo 35 secondi possono essere dedicati alla pubblicità vera e propria (codino pubblicitario). 3) Il resto del tempo è dedicato a una scenetta, un filmato, un cartone animato o altro che deve essere assolutamente slegato dal prodotto che viene pubblicizzato. 4) Assolutamente vietati riferimenti a: sesso, adulterio, lusso eccessivo, oggetti superflui e odio di classe. Non deve creare troppi desideri e non deve fare uso di parole “indecenti” come sudore, mutande, reggiseno e via dicendo.

GRAZIE PER AVERCI ACCOMPAGNATO IN QUESTO AFFASCINANTE VIAGGIO NEGLI ANNI '70.

Adesso vado a cercare columbia, chissà che qualcuno prima o poi non crei un programma apposito per cercare persone disperse.

 

 

 

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E' il momento di incoronare la Regina!