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NicksFactor
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1681
23 maggio, 2018 - 14:54
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Morg ha detto
Mi dispiace, non è che non voglia partecipare ma io lavoro tutto il giorno, ho avuto la pausa pranzo solo ora e fino a stasera non potrò riconnettermi . Spero che @sasi riesca a trovare una soluzione per non penalizzare @NicksFactor.  

No, beh, ok, tranquilla hugL'importante è che tu ci sia

Più che altro il povero @Pupi87 che si ritrova in pausa forzata

 Nicks Lannister

Pupi87
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1682
23 maggio, 2018 - 15:03
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Tranquillo nicks, sapevo già dell'assenza di Columbia e mi sono già organizzato gli spezzoni ieri sera quindi per me non è un problema la pausa di 6 ore! hug

dede_91
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1683
23 maggio, 2018 - 16:34
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Alex87 ha detto
che voglia di Games Award di @dede_91 per dare già tutti i premi a S@s1  

I’m sorry 4 this year piango2

Pupi87
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1684
23 maggio, 2018 - 16:44
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Bentornati nel coloratissimo magico mondo dei..

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A farvi compagnia in questo secondo numero della rubrica "I Migliori Anni" di RH sono di nuovo io, Pupi87, in quanto, mi dicono dalla regia, la nostra collega columbia risulta dispersa da numerose ore mentre cercava contributi (torneremo dopo sull'argomento) tra i monti della Bassa Sassonia. Ma non perdiamo altro tempo e immergiamoci subito nelle atmosfere catodiche e celluloidi del decennio più fricchettone del secolo scorso!

ANNI '70 - LA TELEVISIONE

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Nei primi anni del decennio le (poche) fortunate famiglie possessori di un televisore videro le loro vite cambiate per sempre grazie all'abbandono del bianco e nero, dell'avvento dei nuovissimi televisori a colori e dell'implementazione del secondo canale dell'ammiraglia RAI!

Questa TV aveva un palinsesto settimanale e non giornaliero e pertanto ogni serata era dedicata ad un genere diverso, in un’ottica di televisione fatta di appuntamenti attesi con ansia, da accendere quando si è interessati ad un certo programma e non per fruirne continuamente come nell’odierna televisione (definita, di conseguenza, TV feriale).

Gli indici di ascolto, oggi tanto importanti, non interessavano affatto, perché si puntava al gradimento dei programmi anziché all’ascolto (cit. Mike Bongiorno).

Umberto Eco coniò più tardi il termine paleotelevisione per la vecchia TV del monopolio RAI, in contrapposizione alla neotelevisione che nacque in seguito, con il “duopolio” – tutt’ora in corso –  RAI-Fininvest (ora Mediaset).

Nel monopolio televisivo il potere di decidere cosa far vedere ai telespettatori spettava ai dirigenti RAI, che lo esercitavano in forma “paternalistica”, ritenendosi, con molta presunzione, i “responsabili” della formazione di tutti gli italiani. C’era quindi un’evidente impostazione pedagogica del servizio pubblico.

Riguardo al cosa fosse più adatto per gli spettatori, la programmazione girava intorno ai generi televisivi:

  • il varietà;
  • l’informazione;
  • la commedia;
  • il film;
  • la TV dei ragazzi;
  • la TV per gli agricoltori;
  • rubriche culturali.

Si cercava di distribuire questi generi sul palinsesto settimanale e, come accennato, si arrivava ad avere in ogni serata un genere particolare:

  • il lunedì il film (i film cinematografici erano molto centellinati e comunque mandati in onda al lunedì proprio per non rubare troppi spettatori al cinema);
  • il martedì la commedia;
  • il giovedì il quiz;
  • il venerdì le rubriche culturali;
  • il sabato il varietà.

La TV italiana trasmetteva grandi eventi, cerimonie e cronache sportive, adattava per il piccolo schermo opere teatrali, musicali e letterarie (mediante gli ormai celebri romanzi sceneggiati o teleromanzi in più puntate) e produceva in studio rubriche a cadenza settimanale. L’informazione, oltre che dai burocratici telegiornali o TG, era fornita dai seriosi rotocalchi e dalle pedanti tribune politiche.

I primi quiz erano veramente difficili, per specialisti e professori universitari (celebre il famoso cazziatone di Mike Bongiorno  numerosi anni dopo ai danni della signora Livoli, "Mi meraviglio di lei! Una laureata!"), poi con il tempo si è capito che la massa televisiva era più facilmente attratta da quiz e giochi a premi molto semplici e familiari.

Negli anni ’70 il monopolio pubblico della Rai entrò in crisi per una serie di fattori, tra i quali il più importante è stato sicuramente quello economico, consistente nel forte stimolo a realizzare ingenti profitti grazie alle potenzialità pubblicitarie che lo spazio televisivo – ancora vergine – prometteva.

Le emittenti televisive private si moltiplicarono, ma ben presto si formò, nel 1984 circa, il duopolio tra la Rai e l’allora Fininvest.

---

Chiediamo formalmente scusa ai nostri lettori perchè è vero che gli anni '70 si caratterizzano per il loro colore ma è anche vero che i contributi video dell'epoca scarseggiano, motivo per il quale la nostra impavida columbia è ancora immolata alla ricerca di preziose fonti. Ci scusiamo per il disagio.

---

Dalla regia mi dicono che è stato appena recuperato un filmato che garantisce una discreta qualità di una puntata della Domenica Sportiva del 1979 A COLORI. Ringraziamo columbia per l'impegno che sta dimostrando!

Nei prossimi numeri: Cinema, Sport, Politica e Cultura!

mariomatt

Admin
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1685
23 maggio, 2018 - 16:48
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Capo Horn ha detto

Oggi con Netflix e lo streaming onnipresente e  facile seguire una serie quando vuoi,dove vuoi e come vuoi,ma vi ricordate quando dovevate aspettare che arrivasse la fascia oraria pomeridianna per seguire i vostri cartoni del cuore?
 

Ma forse questa era un usanza tutta italiana,che forse il nostro Mariomatt potrà descriverci meglio ,che ne dici collega,passo la parola a te??

super-mario-64.png  

Ringrazio Carlo Conti @Capo Horn per questa splendida introduzione e mi appresto ad essere la sua Anna Tatangelo riallacciandomi al racconto da lui iniziato

E' vero, non vorremmo mai tornare indietro nel tempo perchè piacevolmente abituati alle comodità di oggi, tempi in cui ci basta metterci sotto il plaid e decidere con un click se guardare tutte le stagioni di Lost in una sera oppure optare per una serie tv del Mozambico a caso ma, diciamoci la verità, un po sentiamo la mancanza dei tempi in cui non vedevamo l'ora che fossero le 16 per guardare Solletico e farci ammaliare dalla figlia di Mara Venier mentre nostra madre di là urla perchè non abbiamo ancora iniziato i compiti , Bim Bum Bam e i nostri cartoni animati preferiti.

E' negli anni 90 che la cultura dei cartoni animati vive il suo punto massimo ed è grazie agli anni 90 che Cristina D'Avena può giustificare il 90% del suo conto in banca. Come dimenticare, tra i tanti, E' quasi magia Johnny, la cui trama andrà ad ispirare, solo pochi anni dopo, il celebre triangolo tra Luca Argentero, Floriana Secondi e Marianella Bargilli, ma anche Il mistero della pietra azzurra, Piccoli problemi di cuore e, naturalmente, Bentornato Topo Gigio

Gli anni 90 ci hanno lasciato in eredità serie animate che sono diventate parte integrante della nostra cultura. Ancora oggi, leggendo le parole Dragon Ball, è impossibile non sapere di cosa si stia parlando. Per non citare Sailor Moon, arrivato in Italia nel 1995, o I Pokemon, nati proprio in questo decennio e ancora oggi vivi e vegeti tra spin off e app che fanno finire sotto le auto ragazzi di tutto il mondo.


Solletico, 1996: Mauro Serio with a fan

 

Ma è con le fiction e le serie TV che la nostra televisione riesce a dare il meglio di sè.

Se altrove abbiamo Beverly Hills 90210, in Italia abbiamo I ragazzi del muretto; se oltreoceano c'è Willy il principe di Bel Air a raccontare la vita di una tipica famiglia benestante Americana, qui da noi arriva Nonno Felice, con l’indimenticato Gino Bramieri nel ruolo di un nonno che si occupa da solo dell’educazione dei suoi nipoti perché figlio e nuora sono sempre fuori casa, lei in particolare è troppo impegnata ad urlare ad Aida Nizar di spostarsi dal frigorifero. Se in America a salvare vite c'è Pamela Anderson, in Italia abbiamo La dottoressa Giò, un medico autoreferenziale che opera in esclusiva assoluta e il suo cuore è dei pazienti, prima dei suoi figli e subito dopo dei pazienti.

 

Casa Vianello nasce sul finire del decennio precedente ma è negli anni 90 che vive il periodo di massimo successo con episodi in cui Raimondo Vianello viene arrestato ogni settimana come un Fabrizio Corona qualunque. E sarà proprio a Casa Vianello che si ispireranno dichiaratamente le simpatiche gag della sitcom Finalmente soli, la cui prima serie è stata trasmessa proprio alla fine del decennio, con Gerry Scotti e Maria Amelia Monti rispettivamente nel ruolo di topo e di quella che sputa nel lavandino di lui alla fine di ogni episodio.

Se sulla Rai abbiamo Commesse, che ha fatto sognare le casalinghe italiane e soprattutto instillato in loro la convinzione che quattro commesse senza alcuna nozione di economia siano capaci di trasformarsi in imprenditrici di successo nel giro di una stagione televisiva, Mediaset risponde con Caro maestro, con Marco Columbro nel ruolo di un insegnante che, più che perdere tempo in futilità quali spiegare le divisioni a due cifre, passa l’anno scolastico a risolvere i problemi di ogni singolo alunno e delle rispettive famiglie, oltre ad annoverare un cast stellare tra cui segnalo una Antonella Elia in picchi di recitazione che riuscirà ad eguagliare solo molti anni dopo in “Un minimo di contegno”

Se la Rai inizia a trasmettere Il maresciallo Rocca, serie che toccherà punte di 10 milioni di spettatori, Mediaset rilancia con Quei due sopra il Varano e Vicini di casa con Gene Gnocchi, Teo Teocoli e soprattutto Gabriella Golia nel ruolo di SE STESSA (sì.)

Nascono, infine, negli anni '90, serie televisive ancora oggi sulla cresta dell'onda come Il commissario Montalbano, che racconta di un commissario di polizia che nel corso degli anni attraversa varie vicissitudini come ad esempio quando il suo vice nonché più caro amico decide di abbandonarlo per andare a ballare la Rumba con Alessandra Tripoli, ma anche Un medico in famiglia

Ed è proprio da qui che voglio lanciare una delle canzoni simbolo degli anni '90: la celebre siglia delle prime stagioni di Un medico in famiglia, i Los Locos con Ahi, ahi, ahi!

*entrano i Los Locos in studio irriconoscibili e visibilmente invecchiati*

 

BB
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23 maggio, 2018 - 18:36
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ANNI 2000
La realtà dei reality
- parte 1 -

Non giriamoci troppo intorno, la prima cosa che a noi di RH ci viene in mente se pensiamo a questi anni è senz'altro la nascita di quel genere telvisivo che tanto amiamo, e che da tanti anni ci fa frequentare e amare questa community: I REALITY SHOW, ovviamente.

In Italia tutto è iniziato il 14 Settembre del 2000, con la prima, iconica, leggendaria edizione del Grande Fratello. Edizone che ha dato vita ad anni, ormai decenni, di emozioni, liti e scene iconiche della TV. Anche i reality esteri non sono stati da meno e negli anni ci hanno regalato perle che ogni appassionato del genere non può non conoscere. 

In questo primo segmento di prova, io e il mio compagno @Evil vi elencheremo quelle che secondo noi sono state le 6 liti più iconiche che i reality show, sia italiani che esteri, ci hanno regalato in questo magico decennio. 

 

#6
BRANDI vs VANESSA
A Shot at Love with Tila Tequila
13 Novembre 2007

Per chi non lo conoscesse, A Shot at Love era un reality americano in qui la pornostar bisessuale Tila Tequila cercava l'amore della sua vita in mezzo ad un gruppo di ragazzi e ragazze, eliminando qualcuno ogni settimana (reality dal quale è uscito Domenico Nesci, Isola 8 nnn). 
Ecco, nella prima metà del programma crebbe una fortissima antipatia fra queste due concorrenti: Brandi e Vanessa, come queen Amanda ci ricorda a inizio video. Il tutto culmina quando le due, che si detestavano più di Roberta Bonanno e Marta Rossi, si ritrovano a rischio eliminazione davanti a Tila, una contro l'altra. Solo una può rimanere in gara. Tila sceglie dunque di far rimanere Brandi, ma da lì scoppia il C A O S. 
Vedere il video per assaporare cosa la tv trash degli anni d'oro ci ha regalato.

 

#5
FEDERICA ROSATELLI vs VITTORIOOOOOOOO
Grande Fratello 9
Gennaio 2009

9 muniti di iconicità. Vorrei contare quante frasi iconiche che ancora oggi capita di usare nel nostro (lol, o almeno il mio) linguaggio comune vengono dette in questo video: "NON TE LO CONCEDO", "IZZ INAFF", "NON PARLARE DI NICOLAAAA", "VOTATEMI, STICA*ZI!", sono solo le prime che mi vengono in mente. Federica Rosatelli è durata poco all'interno del GF ma ha lasciato decisamente il segno e ancora oggi ci ricordiamo della sua piacevole instabilità mentale. heart 

 

#4
NEW YORK vs PUMKIN
Flavor of Love
26 Febbraio 2006

Dinamica simile a quella di Brandi e Vanessa, se non che qui è presente la REGINA dei reality americani. Roba che Antonella Elia e Tina Cipollari impallidirebbbero a confronto. 
Final 3, una delle ragazze è stata appena eliminata da Flav, che deve scegliere la sua futura fidanzata. Pumpkin (la ragazza bionda eliminata) non la prende affatto bene e inizia a prendersela con New York (Tiffany Pollard il suo vero nome, in questo programma però a ogni ragazza veniva dato un soprannome), ovvero la concorrente più odiata della casa - ma più amata dal pubblico -  per i suoi modi decisamenete diretti. 
Tutto degenera molto velocemente fino a quando Pumkin fa l'errore più grande della sua vita: sputare in faccia a New York. 
Qui una diapositiva del momento in cui Pumkin si rende conto di quello che ha fatto e si vede passare tutta la sua vita davanti agli occhi:

 

Liti iconiche senza dubbio, ma mai quanto le 3 sul podio, che devono ancora arrivare e che il nostro caro @Evil ci illustrerà a breve! rolleyes
Pronostici? Quali saranno secondo voi? Discuss sistrens

 

Alby
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23 maggio, 2018 - 18:49
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Eh sì, gli anni '80 sono stati una fucina di band, da quelle storiche, che hanno fatto da colonna sonora alle generazioni a venire, a quelle più effimere e stravaganti. 

La musica di quegli anni, più che mai, si impone con prepotenza anche sul grande schermo, determinando il successo di alcune tra le pellicole più iconiche del decennio. 

In tema di gruppi e di meteore, impossibile non citare la mitica Eye Of The Tiger dei Survivor. Il pezzo, prima di sancire le sfide di Amici e di essere declassata a paso doble ad opera della Paolo Belli Big Band, irrompe come soundtrack di Rocky III nel 1982 diventando ben presto l'inno motivazionale per eccellenza. 

È l'occhio della tigre. È il brivido del combattimento, quello che fa del pugile Rocky Balboa uno dei personaggi cult degli anni '80. Il magico decennio, infatti, vede anche l'uscita cinematografica, nel 1985, del quarto capitolo della saga con Sylvester Stallone, quello con Dolph Lundgren nei panni di Ivan Drago, di "Ti spiezzo in due" e di Brigitte Nielsen icona sexy mondiale che da lì a qualche decennio sarebbe finita a mangiare locuste con Don Backy e Nadia Rinaldi. Il film del 1985 pone l'accento sulla sentitissima Guerra Fredda, mettendo in scena sul ring lo scontro tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Saranno le doti diplomatiche di Rocky e il suo "Se io posso cambiare e voi potete cambiare, tutto il mondo può cambiare" finale a dare di fatto il la alla caduta del Muro di Berlino del 1989.

Altra colonna sonora degli anni '80 non può che essere la celeberrima Never Ending Story, canzone da cui prende il titolo l'omonimo film del 1984, La storia infinita. Nulla di che in confronto a Beautiful, che sarebbe arrivato soltanto tre anni dopo. 

A cantare questa perla c'era Limahl, l'unico essere umano pettinato peggio di Enzo Paolo Turchi. Il film è uno dei capisaldi del cinema fantasy e racconta di un libro speciale che diventa lo strabiliante rifugio di un bambino. Once Upon a Time, scansate proprio. 

È il 1987, invece, quando al cinema arriva il ciclone Dirty Dancing. Immortale la scena finale con il mambo più plagiato di sempre, quello tra Jennifer GreyPatrick Swayze sulle note di (I've Had) The Time of My Life

La storia è presto detta. La squinzia della porta accanto va in vacanza con i genitori e, con la scusa di elargire cocomeri non richiesti, si imbuca in una sala da ballo piena di garzoni a petto nudo che daranno un senso del tutto nuovo alle sue noiose giornate estive. In uno slancio di ribellione finale, la nostra eroina riuscirà ad opporsi alla severa disciplina dei suoi genitori e a dare spettacolo sull'ambito palcoscenico del villaggio vacanze perché, come risaputo, "Nessuno può mettere Baby in un angolo".

Di adolescenti ingenue in piena tempesta ormonale ne sono pieni gli anni '80, tant'è che già nel 1980 anche la Fronscia aveva la sua Baby di riferimento, nella persona di Sophie Marceau.
 

Correva Il tempo delle mele e, in questo caso, la canzone strappamutande era la struggente Reality di Richard Sanderson. Nel film, la giovane Vic si lancia alla scoperta di quel grande mistero chiamato amore, mentre i genitori François e Françoise, gli antenati d'Oltralpe dei protagonisti del film di Matano citato qualche challenge fa, si scannano a tutte le ore del giorno e della notte turbando la povera Sophie, più che altro interessata a limonarsi il baldanzoso Mathieu. 

Chiudiamo questo viaggio musical-filmico nel decennio più bello di sempre con una colonna portante del cinema di quegli anni. Un'aspirante ballerina, una commissione cattivissima, un provino decisivo. Nel 1983 i talent show non erano ancora stati inventati. Amici non era ancora nei pensieri della De Filippi e la De Filippi non era ancora in quelli di Costanzo. Sul grande schermo si proiettava Flashdance.

Una Jennifer Beals più determinata che mai si presentava all'audizione della vita stretta nel suo body nero e nei suoi scaldamuscoli. Dal giradischi parte What a Feeling di Irene Cara.Tradita dall'emozione, Jenniferona inciampa nei suoi stessi piedi, ma poi trova la motivazione giusta per mangiarsi la pista e guadagnarsi il serale.

Siamo negli anni '80, gente, tutti i sogni diventano realtà! 

sasi
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23 maggio, 2018 - 19:45
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NicksFactor ha detto

No, beh, ok, tranquilla hugL'importante è che tu ci sia

Più che altro il povero @Pupi87 che si ritrova in pausa forzata  

@sasi comunque io proporrei di cambiare le regole.

Sei ore è veramente troppo, considerando il poco tempo che abbiamo. 

Secondo me dovevi prima considerare chi degli eliminati volesse veramente partecipare whatTipo Morg non si è ancora connessa, rischiamo di combinare meno di quello che vorrei fare. 

E allora a cosa è servito il vantaggio di BertoBarto? what 

Potenzialmente BB potrebbe aver messo Columbia con Pupi per penalizzarlo, sapendo che Columbia non si connetteva da un po'. 

Allo stesso tempo Morg è liberissima di postare 1 solo post o 100. Vi ricordo che giudicheremo la qualità dei post, non la quantità. Nella primissima prova (Fan Club), ad esempio alcuni di voi hanno floppato perché erano partiti con un buon post e poi si sono letteralmente bruciati con i post successivi. 

Non avete poco tempo, avete 2 giorni pieni. Organizzatevi e mostrateci le vostre qualità da Best User =) 

Asp
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23 maggio, 2018 - 20:10
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Colonne sonore iconiche per film iconici, ma questi sono solo alcune delle opere cinematografice che gli anni 80 ci hanno lasciato.

Erano gli anni della fantascienza, è così sul grande schermo appare il più tenero extraterreste della storia del cinema: E.T. Essendo il film con il maggior numero di incasso degli anni 80 e date le numerosissime repliche avvenute in Italia è inutile che vi racconti la trama, perché tutti lo sapranno a memoria, ma non posso non postarvi la scena di E.T. Telefono Casa

E.T telefono casa

Sempre di fantascienza, ma questa volta le vicende si svolgono nello spazio eterno, sono il secondo e terzo capitolo di Star Wars: l'impero colpisce ancora e il ritorno dello Jedi. Un vero è proprio fenomeno di costume che ancora oggi ha milioni di adepti ed ancora oggi si continuano a girare film di questa serie, sempre di grandissimo successo.Queste pellicole hanno settato nuovi standard per gli effetti speciali, rivoluzionando così il modo di fare cinema. In questo caso la scena madre di Guerra Stellari non può che essere:

Io sono tuo padre

Non solo fantascienza, ma anche commedie come Chi Ha incastrato Roger Rabbit?. Un capolavoro di stili che mischia attori veri e propi e l'animazione dei personaggi dei cartoni animati. Oltre allo sfortunato Roger Rabbit, il personaggio più memorabile che questo film ci ha donato è sicuramente la sua seducente moglie Jessica Rabbit

Io non sono cattiva, è che mi disegnano così

Dalla risate, passiamo alle urla di paura terrore di Shining. Tra le tante scene paurose vi cito il famoso viaggetto che il piccolo Danny ha fatto all'interno del albergo con il suo triciclo ed i bellissimi personaggi che ha incontrato

Viene a giocare con noi Danny, per sempre, per sempre, per sempre

I film che si potrebbero ancora citare sono numerosi: Die Hard, Una Poltrona per due, 9 settimane, il ritorno dei film supererostico con Batman, Blade Runner and so on

Insomma il cinema è stato rivoluzionato dai nostri magnifici anni 80. Tuttavia non solo il grande schermo ne beneficiato, anche quello piccolo si è fatto notare con le sue serie tv, ma questa è un'altra storia...

pazzoreality
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23 maggio, 2018 - 21:09
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Mamma mia che prova meravigliosa. Ad ogni post urlo un "uuuuh che bellooo" e mi viene il magone.

Per ora una coppia sta facendo un lavoro bellissimo, mentre ad un'altra BB ha fatto un regalo enorme col decennio assegnato.

Ma ci saranno ancora altri mille post e non parlerò più.

Che strano uomo avevo io, con gli occhi dolci quanto basta...

Evil

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23 maggio, 2018 - 23:34
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ANNI 2000
La realtà dei reality
- parte 2 -

È stato difficile stilare una classifica perché la carne al fuoco era davvero tanta. I primi reality del 2000 erano così autentici e genuini che ci hanno regalato scene di vero trash vero che facciamo fatica a ritrovare ai tempi d'oggi.

Ecco quindi la nostra personalissima top 3 delle liti più iconiche dei reality show del primo decennio di questo XXI secolo.

 

#3
cioèamequestacosanonmelatoglieràmainessunodallatestasonodemoralizzataepunto
Amici 7
Gennaio 2008


(dal minuto 13:37)

"Ma lo posso dire?! ma lo posso dire?! ma lo posso dire?! Io lo dico Maria Luigggia"
"Bella scendi dal piedistallo che tu non sei nessuno!"
"Adesso moderiamo i termini ^^" 
"Stai ferma e togliti dalle palle!"
"Qui ci vuole proprio: E la luna bussòòòòòò ^^"
"Tu sui miei PRI-N-CI-PI non devi mettere bocca!"
"BRAVABRAVABRAVABRAVABRAVA"
"nononononononono"
"VERGOGNATIVERGOGNATIVERGOGNATIVERGOGNATI"
"MA VA******LO CHE TI HO CHIAMATO, STRON*AAAA! TI HO CHIAMATO CON ALESSANDRA!"
"Mi ha augurato una diarrea acuta..."

Queste sono alcune delle frasi più iconiche che potete trovare all'interno del video ma che sicuramente conoscerete già a memoria.
Correva Gennaio 2018 e ritornati dalle vacanze natalizie, Roberta Bonanno esprime il suo disprezzo nei confronti del comportamento falso di alcuni suoi compagni. È Maria Luigia Larocca a scazzarsi per prima e ad attaccare la Bonny perché non accetta il suo nascondersi dietro ad un dito. Inizia una lite senza precedenti dove le due se ne dicono di tutti i colori mentre Cristina Da Villanova () cerca di portare la pace senza successo. 

 

#2
ANTONELLA ELIA vs AIDA Y5SPICA
L'Isola dei Famosi 2
Settembre 2004

Eravamo tentati a metterla al #5 ma abbiamo fatto la media con Antonella Elia, la quale ha portato la medaglia d'argento a questa lite. Galeotto fu il cibo. Un diverbio che inizia tra Patrizia Pellegrino e Ana Laura Ribas e che finisce con Antonella Elia e Aida Yespica che si tirano i capelli manco si stessero contendendo l'ultimo tubino nero scontato del 70% da Primark. Un video premonitore che anticipa la vittoria dell'Israele all'ESC 2018 (gallina cretina) e che lancia la Di Pietro come testimonial della mia vita da ventenne (ma quando si mangia? io c'ho fame).

 

#1
TYRANNOSAURUS vs TIFFANY
America's Next Top Model 4
13 Aprile 2005

Non so voi ma a me capita ancora di guardare questo video e di rimanere a bocca aperta come se fosse la prima volta.
Durante la quarta edizione di America's Next Top Model, un'alticcia Tyra Banks (solo una che ha bevuto può farsi una tinta di capelli simile) fa fuori Rebecca e Tiffany dalla competizione in una scioccante doppia eliminazione. Rebecca è dispiaciuta di dover abbandonare la gara mentre Tiffany sembra contenta e la prende sul ridere. A Tyra il comportamento di quest'ultima, che era una delle favorite, non va bene e perde le staffe gridandole addosso. Frasi come Be quiet, Tiffany!, Stop it!, I was rooting for you, we were all rooting for you! How dare you! sono ormai da pronunciare con lo stile da ragazza di colore ghetto che schiocca le dita per sentirsi superiore.

 

Siamo arrivati alla fine di questa bellissima classifica. Vi è piaciuta? Siete d'accordo? Siete contenti? Volete litigare con noi?sistrens

 

BB
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24 maggio, 2018 - 0:16
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Continuiamo il nostro meraviglioso viaggio negli anni 2000.
Cinema o musica? Nessuno delle due. Una delle cose che assolutamente ha lasciato il segno in questo decennio sono 

 

LE MODE OSCENE
- prima parte - 
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Le mode oscene degli anni 2000 ha infettato la società a più livelli: dal mondo del fashion e del beauty, a quello della tv. 
La lista sarebbe infinita, ma io ed Evil abbiamo deciso di prendere in analisi solo quelle che ancora ci fanno rabbrividire a distanza di anni, quelle che ogni tanto ci fanno svegliare di notte col timore che potrebbero tornare da un momento a quell'altro. 

 

1) LE SOPRACCIGLIA SOTTILI

Non finirò mai di essere grato a Cara Delevigne e ai suoi cespugli per aver sradicato dalle donne completamente l'idea che "thinner is better". In quegli anni c'era gente (dalle star di Hollywood alle mie compagne di classe delle medie che di pomeriggio andavano ai giardinetti a fare le groopies dei figoni della scuola che giocavano nel torneo di calcetto) che era davvero convinta che andare in giro con delle LINEE sopra gli occhi fosse cool.
L'unica consolazione è che adesso le donne che rivedono le loro foto di quegli anni, sono consapevoli dei loro crimini e se ne pentono.
È vero che la moda è ciclica, ma in questo caso spero davvero che la linea della moda rimanga dritta e sottile come quelle sopracciglia.

 

2) I CAPELLI BICOLORE
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Prima che shatush e degradè prendessero il sopravvento sulle teste di tutte le ragazze esistenti sul pianeta, c'erano loro: I CAPELLI BICOLORE. Evidentemente qualcuno ebbe la brillante idea che il sembrare di avere una parrucca sopra ai propri capelli naturali fosse una scelta di stile molto figa, e perché no, anche molto raffinata, da ragazza CHIC, che sa quello che vuole e che non deve chiedere nulla.
Spesso abbinati con orecchini a cerchio dal notevole diametro, sopracciglia filiformi (vedi sopra) e fibbie di cinture costellate di brillanti, rendevano riconoscibile qualsiasi regina di stile degli anni 2000.

 

3) LE GEMELLE LECCISO
(o Leccito, come diceva mia nonna)

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Altro che 22%, i programmi i cui apparivano loro (cioè tutti) andavano ben oltre!
Non si sa chi, non si sa come, ma qualcuno ci vide lungo e fece di queste due gemelle - per un periodo erano pure tre o sbaglio? qualcuno ha notizie della terza? - le star indiscusse della tv. Mi sono sempre immaginato la riunione ai vertici della RAI più o meno così:

A- "Al Bano ha una nuova fidanzata, una biondona giovane e sexy, e ci ha chiesto di farla apparire in un po' di programmi!"
B- "Cosa sa fare? Presenta? Balla? Canta?" 
A- "No, non è particolarmente talentuosa, però ehi, HA UNA GEMELLA!"
B- "GENIALE, chiama le redazioni di tutti i programmi tv, saranno le nuove Kessler!"

E fu così che Loredana e Raffaella (non Bertè e Carrà) conquistarono il mondo. Accendevi la TV e c'erano loro, cambiavi canale e c'erano loro, davano la pubblicità e c'erano loro come testimonial di qualsiasi cosa. Infine, decidevi di spegnere la tv, e tutti parlavano comunque di loro.

 

Non temete, le mode oscene non sono certo finite qui. Il viaggio nel mondo della raffinatezza e del buon gusto non è ancora concluso. 
A breve, a opera di EvilxElf, è in arrivo la seconda parte.

Evil

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LE MODE OSCENE
- seconda parte - 

(no, non è uno spoiler sulla prossima generazione dei Pokémon)

I primi anni 2000 sono stati gli anni della mia adolescenza. E se adesso sono quello che sono non è solo colpa delle ore passate su Habbo Hotel ma anche delle mode oscene che si sono susseguite nel corso del decennio. Quindi mettetevi comodi e rilassatevi cercando di dimenticare quando compravate Cioè per avere il poster di Kledi da appendere come santino nell'armadio della vostra camera da letto o per leggere risposte interessanti a domande intelligenti come "se mi mordo il labbro rimango incinta di due gemelli?"

 

4) I TRUZZI, BLINGEE E LE FOTO GLITTERATE

L'anello mancante di cui tanto scriveva Darwin erano i truzzi. Sì, i truzzi hanno rappresentato quella grande falla di sistema evolutivo della quale ci domandiamo ancora l'origine. Nati dalla voglia di ribellarsi al sistema (no, grillini, non sto parlando di voi), si sono contraddistinti dalla razza umana per i loro capelli-porcospino sparati in alto usando un barattolo intera di gelatina azzurra, gli occhiali da sole a goccia, la canottiera improponibile, e l'alternarsi dell'espressione da punkabbestia con la lingua di fuori e l'espressione tenera con il bacio a culo di gallina. L'obiettivo era postare quante più foto paxxarelle su mySpace, il tutto condito dai filtri e stickers offerti dalla piattaforma Blingee. Perché non contavi niente se non inserivi una frase ad effetto come "iO poSSo Tu No!! Nn M iNteReSSa Qll k PeNsI" e un TuNz TuNZ random.

 

5) MSN

Se nei primi anni 2000 hai creato una e-mail con un nickname imbarazzante del tipo diavoletta_kattiva_123-stella!, stai tranquillo, sei nei nella norma se anche tu ti sei iscritto a MSN. Il tanto amato e rimpianto MSN, il primo client di messaggistica istantanea che ti portava allo sclero tra trilli continui che ti impallavano il computer e lettere e simboli che si trasformavano magicamente in favolosi cigni e fuochi d'artificio. Era così complicato decifrare la accozzaglia di lettere animate molleggianti ogni qualvolta ricevevi un messaggio che preferivi piuttosto tradurre le Stele di Rosetta. Ovviamente il culmine si è toccato con l'introduzione di MSN Plus! Live e la possibilità di esprimere la propria creatività colorando e modificando il proprio nickname. I'm judging you, ❤️⭐️PiCcOlA PrInCiPeSsInA⭐️❤️.

 

6) I TOKIO HOTEL

Quando penso al 2007 penso ai Tokio Hotel e alla loro one-hit wonder. Mentre alle medie le mie compagne erano sempre più innamorate del front-man Bill Kaulitz, i miei compagni erano innamorati di.. Bill Kaulitz. Insomma, i Tokio Hotel non solo hanno insegnato ai bambini che esiste un'identità di genere ma hanno anche contribuito alla diffusione degli emo, della voglia di vivere, della meteorologia, dell'eyeliner sbavato e del ciuffo ribelle piastrato davanti l'occhio destro. Ovunque mi girassi mi sembrava di assistere a una puntata di The Walking Dead con protagonisti l'innumerevole prole di Samara Morgan.

 

Qnt vi è pIacIutA qsT lIsta da 1 a 10????! heart

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24 maggio, 2018 - 2:56
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La Musica Parte 1

Oltre il già citato Waka Waka, il decennio più recente è stato quello dominato dai tormentoni che, grazie alla rete, han potuto veramente assurgere a diventare ciò che la parola suggerisce e sfrondarci i padiglioni auricolari. Youtube infatti è un importante veicolo per la viralità dei brani?

Ma quali sono le hit che hanno caratterizzato questi otto anni?

Shakira ci mette del suo e, dopo il Waka Waka, grandissimo tormentone estivo, diventa pazza, forse a causa della vittoria dei mondiali del suo Piquè. Successivamente la vedremo rabbiosa, ci farà smuovere gli ormoni nel suo duetto più caldo, la sentiremo cantare di nuovo per i mondiali ma il vero successo arriva in tempi più recenti, quando la moda del reggaeton prenderà il sopravvento e la colombiana ci delizierà con il suo ricatto. Ci prenderà gusto e realizzerà altri due singoli, su questo filone, senza però tornare al successo del primo estratto.

Il mondo però è in questo decennio che diventa totalmente assuefatto da un'altra ragazza, la signorina Germanotta, che fa successo trasfigurandosi in diverse forme. La vediamo infatti piccolo mostro, oscura regina dei ghiacci e sexy detenuta, il tutto in un solo anno. Continuerà ad accumulare dischi d'oro e di platino, proseguendo con i dischi e con le hit, insegnandoci ad accettare ciò che siamo, facendosi beffe della religione e ballando sulle scale. Mai banale, sempre sopra le righe, Lady Gaga è il vero fenomeno del decennio, anche cambiando ripetutamente stile, entrando anche nei repertori di artisti apparentemente lontani dal suo mondo, come Lorenzo Licitra od Annalisa. Sarà impegnata anche politicamente, opponendosi più volte alla presidenza Trump. 

Parlando di regine, però, non si può citare l'altro grandissimo fenomeno che invece nasce proprio nel 2010, salendo alla ribalta per poi spegnersi rapidamente. Sto ovviamente parlando di Miss Kesha, una delle giovani artiste più controverse, per il suo stile apparentemente libertino e sopra le righe. Per una brutta storia di violenza sessuale, verrà poi ridotta al silenzio fino a risorgere, solo recentemente, con uno stile totalmente nuovo

Anche Katy Perry è al massimo della sua forma. Dopo essere sbocciata nel 2008, realizza i suoi colpi da maestra nel corso del 2010's con la pubblicazione di Teenage Dream, il suo disco più completo, da cui verranno estratti ben otto singoli, tutti successoni, che terranno compagnia agli ascoltatori delle radio per ben due anni. Impossibile non ricordare California Gurls, Last Friday Night, Firework o la title track. Ma la Perry decide di sfidare se stessa e con il disco successivo fa ancora meglio. Meno singoli estratti ma tutti di successo, portandola ad essere una delle prime artiste a sforare il tetto del miliardo di views. Meno di successo l'ultimo lavoro ma apprezzabile anche qua la critica al governo Trump

Un altra queen che ha iniziato decisamente prima ma ha trovato piena approvazione in questo decennio è Robyn Rihanna Fenty (ciao @smiley rofl). In una costante escalation di successi ci fa impazzire, decidendo di ammazzare un uomo, pensando di essere l'unica ragazza al mondo, pronunciando due lettere, trovando l'amore e brillando come un diamante. Ma è soprattutto duettando con Eminem che trova lo splendore, e le vere hit con due  brani epici. 

Di altro genere ed estrazione è una simpatica ragazza inglese, chiamata Adele. Tra il 2010 ed il 2015 decide di stupire tutti e pubblicare due dischi che, nonostante si discostino dagli stilemi classici del puttan pop, sono un grandissimo record di vendite, che la porta pure a riempire l'arena di Verona. Mente spudoratamente chi sostiene di non aver provato almeno una volta ad imitare i formidabili acuti di canzoni come Rolling In The Deep o Hello oppure di non essersi commosso in modo assurdo con Someone Like You

Un altro talento da tenere d'occhio è Sia. Diventata famosa come vocalist di David Guetta, utilizza la sua ritrovata celebrità per la realizzazione di una serie continua di hit, tutte accomunate dalla presenza nei video di una ballerina piccola quanto inquietante, Maddie Ziegler. Da segnalare anche la sua protesta contro il terrorismo, dopo i fatti sanguinari di fine decennio. 

Altre importanti queen musicali che abbiamo scoperto (o riscoperto) in questo decennio includono Lorde, anche nominata ai Grammy, Alessia Cara, Jess Glynne, Rita Ora, Anne-Marie, Dua Lipa, Zara Larsson, Charli XCX, Alexandra Stan, Jennifer Lopez, Meghan Trainor, Selena Gomez, Carly Rae Jepsen, Demi Lovato, Ellie Goulding, le Fifth Harmony (e la loro leader Camila), le Little Mix, Halsey, Julia Michaels e Hailee Steinfeld.

 Nicks Lannister

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24 maggio, 2018 - 9:04
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Asp ha detto

Insomma il cinema è stato rivoluzionato dai nostri magnifici anni 80. Tuttavia non solo il grande schermo ne beneficiato, anche quello piccolo si è fatto notare con le sue serie tv, ma questa è un'altra storia...  

... una storia fatta di poliziotti in motocicletta, bambine robot e scrittrici detective con decine di nipoti disseminati in tutto il mondo. 

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Per prima cosa, c'è da dire che negli anni '80 la nostra tv pullula di americanate di ogni genere, telefilm di culto che hanno permesso agli italiani di assorbire le mode e l'immaginario della cultura a stelle e strisce. Il che è senz'altro un bene, dato che le serie nostrane di maggiore rilevanza enciclopedica rispondono al nome di Love Me Licia e I ragazzi della della 3ª C.

Tra una partita a Pacman e un Twister vaniglia e cioccolato, i teenagers degli anni ’80 non possono rinunciare al consueto appuntamento con Happy Days e con le avventure vintage della famiglia Cunningham. Ritchie, Potsie, Fonzie, Ralph e il resto della cumpa incarnano quell’American way of life che oggettivamente manca alla pur magistrale interpretazione del Bracconeri.   

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Ambientate nel rassicurante tepore del focolare, raggiungono il successo serie come I Robinson, Il mio amico Arnold e La casa nella prateria. Quest'ultima narra le esaltanti avventure di una famiglia di bigotti residenti in una fattoria dell'800 sperduta nel nulla. Per ben nove luuuuuuuuuuuuunghe stagioni. 

Ma la serialità degli anni '80 è la prima a mettere in luce un'amara verità, ampiamente sviluppata nei telefilm e nelle serie a venire. La famiglia non è poi quel posto così felice e amichevole che si voleva far credere. Saghe familiari come Dallas e Dynasty iniziano ad insinuare il dubbio che le grandi cotonature in voga nel nostro decennio di riferimento non siano altro che il nascondiglio perfetto per la perfidia. 

Per il genere Fantasy & Paranormale, negli anni '80 fanno il loro debutto sulle reti commerciali soap opera del calibro di Sentieri, Beautiful e Topazio. Le vicende dei protagonisti si svolgono in un universo distopico dove, generalmente, allo sterminio del genere umano è sopravvissuta un'unica famiglia, costretta ad accoppiarsi tra consanguinei pur di assicurare la prosecuzione della stirpe. Resurrezioni, recupero di facoltà sensoriali perdute e crescita accelerata degli infanti sono all'ordine del giorno. 


                Brooke Logan, protagonista di Beautiful,
                 nonché incubo di ogni wedding planner

Avveniristiche anche le serie Supercar, con un David Hasselhoff alle prese con un'automobile dotata di intelligenza artificiale, e Super Vicki, inquietante bimbetta ibrida nata dall'unione di una bambola di porcellana in stile vittoriano ed Emiglio robot. 

SmallWonder6.jpg

Altri titoli di riferimento per gli affamati di serie degli anni '80 sono Hazzard, Saranno Famosi, MacGyver e Love Boat

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A spartirsi il business del crimine, invece, sono i polizieschi Magnum P.I., Miami Vice e Chips.  

chips-maxw-650.png

But we all know che quando si tratta di morti ammazzati c'è un solo sceriffo in città. 

Protagonista de La Signora in Giallo dal 1984 al 1996, zia Jessica arriva sugli schermi italiani nel 1988. Innocua scrittrice di gialli, la vedova ficcanaso si ritrova suo malgrado presente in ogni fuc*ing omicidio commesso negli Stati Uniti vantando uno straordinario record di presenzialismo ai funerali. 

La Signora in Giallo rispecchia alla perfezione il modello di ripetizione/innovazione con cui la serialità degli anni '80 ha assuefatto per anni gli spettatori di tutto il mondo riproponendo di volta in volta la stessa minestra camuffata.

Come illustrato dagli algoritmi nel seguente contributo grafico. 

ARNULgN.jpg

Ma poco importa, perché se c'è una cosa che i telefilm degli anni '80 ci hanno insegnato è che tutto è bene quel che finisce bene hug

Capo Horn
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24 maggio, 2018 - 11:25
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Ed è proprio da qui che voglio lanciare una delle canzoni simbolo degli anni '90: la celebre siglia delle prime stagioni di Un medico in famiglia, i Los Locos con Ahi, ahi, ahi!

*entrano i Los Locos in studio irriconoscibili e visibilmente invecchiati*

 

  

non-ce-la-faccio-troppi-ricordi-gif.gif

 Quante serie pazzesche abbiamo avuto in Italia negli anni 90. La cosa brutta e che me le ricordo tutte.

E poi la sigla di Un medico In Famiglia,quanti ricordi spensierati che mi evoca.Devo dire però che quel ritmo cosi spensierato e da spiaggia mi ricorda qualcosa che è risuonato nelle radio di mezzo mondo....

https://www.youtube.com/watch?v=anzzNp8HlVQ

eh si,l'immortale e ballatissima Macarena che risuona da anni nelle menti di tutti,che ci ha fatto danzare e divertire nei matrimoni,vacanze e tanti viaggi spensierati che  abbiamo fatto in quegli anni e che i muri ormai sanno a memoria . E fosse l solo 'unica canzone che ci portiamo dietro da 20 ann.iPerchè come sarebbero gli anni 90 se non fosse sopratutto per la musica??

https://www.youtube.com/watch?v=lEMapoVwTZ8

Le avete riconosciute tutte?? Vi è saluto un brivido a pensare quante volte avete usato queste canzoni per un momento speciale delle vostra adolescenza?? Forse si,forse no ma forse anche per molti di voi la musica degli anni 90 ha significato sopratutto una cosa: Spice Girls 

https://www.youtube.com/watch?v=KIEPSNA7ZWQ

 

Ovviamente non solo quello ha caratterizzato questo decennio e non possiamo dimenticarci  cosa hanno dato gli anni 90 nel mondo del Cinema. Ci sarebbe da fare un elenco di film iconici che finiremo nel 2028, però sicuramente basterà dire un nome e saprete bene di cosa sto parlando:Jurassic Park basta come garanzia??(cit.)

E possiamo mica dimenticare i ricordi e sopratutto gli incassi che feccero pietre miliari come Pulp Fiction,The Truman Show,Forrest Gump,il silenzio degli innocenti ma sopratutto Titanic

https://www.youtube.com/watch?v=zCy5WQ9S4c0

I Blockbuster() che abbiamo avuto in questo decennio ricco e straordinariamente inspirato sono tantissimi,cosi come i Cd e gli artisti musicali che ancora oggi sono di culto in tutto il mondo,chissà però cosa combinavamo in Italia da questo punto di vista?? Ma non dovrete attendere molto per saperlo,perchè il mio collega @mariomatt  ne saprà molto più di me,Bella zio!!

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24 maggio, 2018 - 15:12
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La tv degli anni '80 è un fermento di novità e di programmi. Tra questi, come mai prima d'allora, approda sui nostri schermi un vasto campionario di cartoni animati. 

Cos'è che amano guardare in tv i bambini della magica decade? 

cartoni-animati.jpg

Ad una prima occhiata, si direbbe un branco di disgraziate

In principio fu la piccola Heidi, ma coloro che sono arrivate dopo non se la passano di certo meglio. Se non provieni da un qualche orfanotrofio sperduto e non hai alle spalle sofferenze e angherie scordati pure di finire in un cartone animato degli anni '80.  

Anna dai capelli rossi era smunta, lentigginosa e presa costantemente in giro per il buffo colore delle sue trecce. "Un nido non ce l'ha, non ha una mamma, né un papà", puntualizza l'odiosa canzoncina che dovrebbe invogliarne la visione presso il giovane ed esigente pubblico. Prima di compiere otto anni, la povera Anna si ritrova a fare da bambinaia nelle peggiori baracche scozzesi, tra alcolizzati, misogini e vecchie despote arcigne. 

Altrettanto sventurata l'ossigenata Candy Candy, almeno in Italia, dove hanno censurato tutti i suoi amplessi con devozione certosina. Dagli scranni dell'orfanotrofio, Candy vede andar via sua sorella insieme ad una famiglia di ricchi sfondati. Qualche tempo dopo le toccherà la stessa sorte ma, cosa ve lo dico a fare, tutti la odiano e tramano per negarle la felicità. 

Diretta discendente di Heidi anche Annette, quella che abita là sui monti. Illusa da un'infanzia felice, sua madre tira le cuoia dando alla luce il fratellino. Non in un giorno qualunque, bensì la notte della vigilia di Natale. Indovinate a chi è che tocca prendersi cura del pupo con tanti saluti alla scuola dell'obbligo? 

Se non sei orfana, tuttavia, puoi sempre naufragare in mare aperto e passare anni interi a mangiare platani su un'isola deserta, come ha avuto il buon gusto di fare la Piccola Flo.  

Un destino diverso, ma non meno infame, per Madamigella Oscar che, al grido di "Una rosa non sarà mai un lillà", stramazza al suolo vinta dalla tisi nel bel mezzo della presa della Bastiglia, non prima che il suo Andrè, già diventato cieco, venga fatto fuori da una pallottola vagante. 

A questa pentalogia della mestizia non possiamo che aggiungere il Dolce Remì. Erede di mille fortune rapito e abbandonato, costretto dalla miseria a vagabondare con scimmie e cani pulciosi al seguito. 

Non per tutti, però, la vita gira così male. Tra i beniamini animati degli anni '80, abbiamo un'antologia di ragazzette magiche che biascicando qualche sorta di maledizione riescono a trasformarsi a piacimento in strafighe donne vissute. Tra le bipolari in questione si possono annoverare Magica magica Emi, l'Incantevole Creamy e naturalmente anche Jem e le Holograms

Le uniche a condurre una vita apparentemente normale sono Kiss Me Licia,che quando non è occupata a fare la groupie dei Bee Hive deve portare avanti il ristorante di famiglia, e le tre sorelle di Occhi di gatto, che come l'Incorregibile Lupin, sono lanciatissime nella loro proficua carriera di mariuole. 

A proposito di squadre compatte e vincenti, tutti noi abbiamo buttato sangue e cornee ad attendere gli esiti delle interminabili partite di Holly & Benji in quei campi da calcio sterminati. Per non parlare delle elevazioni sovraumane di Mila & Shiro. Questa splendida serie animata insegna che l'impegno e l'amicizia possono renderti un atleta migliore e portarti sul podio delle Olimpiadi di Seoul. L'impegno, l'amicizia e i ceffoni a mani aperte di mister Diamond. 

Tra Pollon che si faceva di talco della felicità e l'Uomo Tigre che le menava di santa ragione, le uniche civiltà edificanti che emergono dai cartoni degli anni '80 restano quella dei Puffi, organizzati da fare invidia alla Repubblica di Platone, e quella dell'Ape Maia, a cui bastava un etto di torrone peruviano recato in dono per risolvere gli antichi dissapori con i calabroni. 

mariomatt

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24 maggio, 2018 - 15:18
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Capo Horn ha detto

I Blockbuster() che abbiamo avuto in questo decennio ricco e straordinariamente inspirato sono tantissimi,cosi come i Cd e gli artisti musicali che ancora oggi sono di culto in tutto il mondo,chissà però cosa combinavamo in Italia da questo punto di vista?? Ma non dovrete attendere molto per saperlo,perchè il mio collega @mariomatt  ne saprà molto più di me,Bella zio!!

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Grazie Capo

 

Fedez ha solo due anni e mezzo (e già la bellezza di 150 mila followers su Instagram) quando gli Articolo 31 pubblicano il loro primo singolo in Italia. La band, oltre al merito di aver importato una cultura musicale, nata e sviluppatasi in America, che avrebbe ispirato molti artisti negli anni successivi, diventerà in breve tempo simbolo di una generazione ribelle, che ama urlare il suo fu*k you al sistema a suon di rollate durante l’autogestione al liceo.

Sono anni leggeri, spensierati. In Italia bisognerà aspettare i primi anni 2000 per avere qualcosa che fosse lontanamente simile a ciò che hanno rappresentato nel mondo le Spice Girls (sì, sto parlando delle Lollipop) eppure non mancano fenomeni e novità musicali che avrebbero fortemente cambiato e influenzato la cultura italiana.


1997, gli Articolo 31 durante un'intensa sessione di writing

 

Sanremo vive le sue annate migliori: Pippo Baudo porta a casa alcune tra le edizioni più seguite di sempre, Povia è ancora lontano da quel palco e, pensate, Anna Oxa gareggia con canzoni i cui testi sono comprensibili, riuscendo persino a vincere l’edizione del 1998.

Nel 1997 i Jalisse scioccano l’Italia intera con la loro vittoria out of nowhere ma quel risultato non piace a qualcuno: i due verranno puniti con un ordine restrittivo attualmente ancora in corso, tanto che recentemente i carabinieri sono intervenuti nei confronti Alessandra Drusian mentre cercava di forzare le porte dell’Ariston. Nonostante il tentativo di damnatio memoriae, il duo è rimasto impresso nell’immaginario collettivo più di tanti altri vincitori famosi.

Ed è proprio sul palco dell’Ariston che muovono i primi passi due delle regine della musica italiana: Syria e Annalisa Minetti Giorgia e Laura Pausini. Ebbene sì, c’è stato un tempo in cui riuscivi ad essere lanciato nel mercato discografico pur senza dover passare dall’insindacabile giudizio di Francesco Renga e Alvaro Soler.


1995, Serena Dandini vince il Festival di Sanremo

 

Dopo un periodo di crisi, negli anni '90 il cinema italiano attraversa una nuova fase di splendore, riuscendo a conquistare ben tre premi Oscar per il miglior film in lingua straniera, con Nuovo cinema Paradiso (1990), Mediterraneo (1992) e La vita è bella (1999). Altre pellicole, pur non varcando con successo il confine nazionale, ottengono nel nostro paese un grande successo al botteghino e soprattutto la possibilità di essere riproposte in replica ogni sei mesi su Canale 5.

E’ negli anni ’90 che Ugo Fantozzi spara le sue ultime cartucce. Il ragioniere, prima di passare a miglior vita, trova il tempo di consumare finalmente il suo primo amplesso con la @Signorina Silvani e di regalarci le sue ultime gag, tra cui trafiggersi il sedere con un pesce spada e lanciare un vassoio di cornetti alla crema in faccia a Mariangela. La saga si concluderà nel 1999 con il dimenticabile Fantozzi – La clonazione, in cui segnaliamo Massimo Giletti nel ruolo di SE STESSO (aridaglie)

Nel 1996 il film Il ciclone segna la svolta per le carriere di Leonardo Pieraccioni e di Natalia Estrada. Quest’ultima, in particolare, diventerà per tutta la parte finale del decennio uno dei personaggi più amati e riconoscibili dello spettacolo italiano, con un picco di popolarità nel 1997, anno in cui partecipa al Festivalbar con il brano Banana y Frambuesa.


1993, Nonna Enrica with a fan

 

Per il nostro cinema sono anni belli ma un po confusionari, gli anni della consacrazione di Salvatores e Tornatore e della svolta drammatica di Jerry Calà, gli anni delle ultime fatiche di Fellini ma anche quelli in cui Valeria Marini ottiene ruoli da protagonista e dei cameo di Ramona Badescu, Nathalie Caldonazzo e Gianna Nannini.

 

Qualcuno ha detto Giannanannini?

Eh già, è lei una delle celebrità più controverse del decennio. Dal sesso alla politica, i suoi testi espliciti fanno discutere e i suoi video musicali sono spesso censurati, ma è lei una delle artiste italiane che hanno venduto più dischi negli anni 90.

Vi lascio dunque con uno dei suoi principali successi, l'inno dei Mondiali del 1990

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