Naïf - Malika Ayane

Naif è sperimentare, Naif è capire che nella vita esistono le sfumature, non esiste solo il bianco e il nero (a meno che tu non sia Salvini, ma questa è un'altra storia), Naif è impegnarsi al massimo per ottenere dei risultati, Naif è inseguire le proprie passioni, Naif è "saper guardare indietro".

Trovo che Naif sia un gran bell'album, nel quale Malika è riuscita a coniugare tanti stili diversi. Il multiculturalismo che Malika si porta dietro è un suo grande punto di forza e riesce ad applicarla anche alla sua musica, che richiama nelle sue sonorità (e anche nella varietà di strumenti utilizzati) culture molto diverse, che si sono amalgamate benissimo in questo album. D'altronde cosa ci si poteva aspettare da una ragazza con origini da un lato ebree e da un lato musulmane; da un lato italiane dall'altro marocchine, se non la capacità di creare dei ponti tra le culture, nonostante l'andazzo ultimamente preveda di distruggere i ponti e creare barriere?

Naif, come Malika dichiarò in questa intervista, nasce da un viaggio in Marocco, durante il quale Malika si è lasciata trasportare dalle sonorità berbere. Tra le tante canzoni si trova pure una versione riadattata di "Vivere", brano che Vasco portò al successo, rivisitato in una chiave tutta malikayanizzata.

Diffondiamo l'amore.

E ora, se pure voi amate l'impronta di multiculturalismo che Malika ha dato a questo capolavoro, stellinate.

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Era dai tempi di Psiche con il mitico @Evil  che non scrivevo un post più lungo di due righe.

E infine, per attirare pure l'attenzione di @matti :

Scomesse:

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