@Salva @taiki @DGS @smiley 

Grazie Salvatore!

Allora la situazione è questa:

1. Edizioni 1-11 taiki

2. Edizioni 12-22 smiley

3. Edizioni 23-33 Salvatore

4. Edizioni 34-44 DGS

Avete tempo fino alle 15:00 di lunedì 15 Giugno.

Buon lavoro!

taiki

Il festivalbar 1-11

Il festivalbar viene indetto per la prima volta nel 1964 da Vittorio Salvetti, al fine di decretare la canzone più gettonata dell’estate.

In origine, il festival era una competizione basata sui dati raccolti nei jukeboxes nei vari bar italiani, a fine stagione, venivano conteggiati tutti i gettoni che rilevavano quante volte un brano venisse eseguito.

Ho deciso scegliere tre canzoni appartenenti a tre annate differenti che mostrano delle novità :

l’edizione del 1964 che marca l’inizio della manifestazione canora ;

l’edizione del 1967 che segna il passaggio dalla radio alla televisione ;

l’edizione del 1974 che rappresenta l’ultima edizione a non svolgersi all’Arena di Verona.

1964

In questa prima edizione, svoltasi per radio, hanno potuto concorrere dieci brani : sette interpretati da Campioni e tre dai Giovani. Nonostante la manifestazione sia stata vinta da Bobby Solo, ho deciso di schierare L’esercito del surf di Catherine Spaak.

È il classico tormentone estivo, fresco, ballabile e molto martellante : ti entra in testa e ci rimane per ore. La melodia rimanda molto ai primi anni ‘60, è una canzone che ha fatto da colonna sonora a molte serate di varie generazioni, chi non si è mai trovato ad una festa con questa canzone spesierata, riuscendo a cantare tutto il ritornello ?

1967

Ci troviamo adesso nel 1967, sono passati tre anni dalla prima kermesse, la competizione canora è diventata così popolare che Rai2 decide di acquistarla e di trasmetterla in televisione. In gara, ci sono ben ventiquattro partecipanti che vengono suddivisi in due categorie : la serie oro, che comprendeva artisti che avevano già successo e la serie verde, che comprendeva gli artisti emergenti. La competizione viene vinta da Rocky Roberts con la canzone Stasera mi Butto, mentre Al Bano, artista emergente, vince il premio DiscoVerde con il brano Nel Sole.

Ho scelto Sono Bugiarda di Caterina Caselli, una conver di I’m a Believer. Il Casco d’oro aveva presentato il brano nessuno mi può giudicare e nell’arco di un anno, Caterina era diventata un fenomeno di costume, influenzava le mode e conquistava grandi e piccini con la sua immagine sbarazzina. La canzone è molto frizzante, è un tormentone estivo, ma che non limita all’estate e che può essere cantanto ed ascoltato in qualsiasi periodo.

1974

Il 1974 segna la fine del periodo di Assago, poiché a partire dall’anno successivo la manifestazione si trasferisce all’Arena di Verona.

La kermesse viene vinta da Claudio Baglioni con la canzone E tu…, tuttavia ho scelto Nessuno Mai di Marcella Bella. Il testo parla di una ragazza che si innamora di un uomo che non può avere, poiché sposato : troviamo il tema dell’amore proibito, che diventa uno dei topoi degli anni ‘60. La melodia è in linea con la moda degli anni ‘70, mentre le prime due canzone rimandavano a un clima da spiaggia, il brano di Marcella rimanda a un atmosfera da discoteca.

Salvatore

La nostalgia del Festivalbar

Spesso parlando con i miei genitori, mi sono reso conto dell'impatto che ha avuto il Festivalbar sulla musica e soprattutto sulla società italiana. Un evento musicale quasi al pari del Festival di Sanremo, che caratterizzava l'estate italiana con la sua musica. Ogni settimana si alternavano nella magnifica cornice dell'arena di Verona (e successivamente anche nelle piazze di altre città) i migliori artisti del momento, sia nazionali che internazionali, in una simil-gara in cui si premiava il tormentone estivo dell'anno in corso. Si diceva che la canzone vincitrice era quella più gettonata nei juke-box delle località estive. All'epoca poco importava andare a capire come veniva effettuato questo calcolo: era palese che, forse la scelta era piuttosto nazionalistica (il premio principale andava sempre ad un'artista italiano) e chiaramente pilotata dalle case discografiche. Ma al pubblico essenzialmente non importava nulla di tutto ciò: la manifestazione piaceva tanto e basta.

Il Festivalbar ha rappresentato per 43 anni un appuntamento fisso dell'estate italiana, una grande festa a cui nessuno poteva rifiutare di partecipare. 

Ciò che mi ha spinto a scegliere il segmento 23-33 è legato principalmente al fatto che sono un grande appassionato della musica e della cultura anni '90.

Per me raccontarvi questo segmento è una sfida, mi porta a rivivere quel periodo, pur non avendolo mai realmente vissuto, poiché non ero ancora nato 

Quel decennio del Festival è riconosciuto per essere estremamente camaleontico sotto il profilo musicale, grazie a una varietà di generi e artisti incredibile. Si spaziava in qualsiasi tipo di proposta. Con questa prova voglio mostrarvi tre esempi tutti diversi tra loro, ma che hanno caratterizzato quel segmento. Un viaggio tra le tante mode musicali di quegli anni.

Europe - The Final Countdown (EDIZIONE XXIV)

1987. Praticamente gli inizi di questo segmento. Gli anni in cui il rock regnava incontrastato. La folla una volta arrivata in arena voleva solo scatenarsi. Emblema di quel periodo erano i grandi gruppi musicali, tra cui spiccano gli svedesi Europe con il loro super inno The Final Countdown. Un brano definibile un vero e proprio tormentone e grazie al Festivalbar è entrato nel cuore degli italiani, rimanendo in vetta alla classifica italiana per ben nove settimane. Indubbiamente, il successo della canzone, e ciò che la rese così, e la rende tutt'oggi, immediatamente riconoscibile è il riff iniziale di tastiera. Un brano che ha fatto la storia di quel Festivalbar e che sicuramente è in grado di rappresentare, più di ogni altra canzone, le tendenze musicali di quel momento.

Luca Carboni - Mare Mare (EDIZIONE XXIX)

1992. Gli inizi degli anni Novanta vengono ricordati per la grande "rimonta" degli artisti italiani. La musica leggera era diventata il genere dominante di quegli anni e tra gli esponenti di spicco figura un giovane Luca Carboni. Il cantautore partecipò e soprattutto vinse il Festivalbar di quell'anno grazie alla sua splendida Mare Mare, consacrandosi definitivamente nel panorama musicale. Un tormentone atipico, sia per l'andamento musicale che per il testo. Più che il lato danzereccio e caciarone che si associa alla stagione, la canzone affonda le radici nel mood più malinconico dell'estate. Benché nell'immaginario viene riconosciuto come un brano positivo, in realtà racconta la storia di un uomo che parte alla ricerca di una donna, che però non troverà. Un successo inaspettato per un brano ormai simbolo del Festivalbar, che riuscì a piazzarsi al top delle classifiche e soprattutto in radio dove si classificò prima nella classifica di fine anno.

Corona - The Rhythm Of The Night (EDIZIONE XXXI)

1994. Ci avviciniamo alla fine di questo segmento e il mercato musicale continua la sua veloce evoluzione. In quegli anni la musica leggera era ormai perdente su tutti i fronti: l'estate era ad appannaggio della dance, che era ormai esplosa, e diventò padrona degli ascolti e dei gusti della generazione di adolescenti dell'epoca. In quell'edizione si fece spaziò una promettente artista brasiliana, naturalizzata italiana, ovvero Corona, con quella che rimane la sua più grande hit, The Rhythm Of The Night. Un pezzo che divenne un successo dilagante in tutta la penisola, dalle Alpi alle coste pugliesi. Ormai considerabile un must della musica dance mondiale e che ancora oggi fa ballare milioni di persone in tutto il mondo. La canzone ebbe un riscontro talmente grande che Corona venne considerata la vincitrice morale di quell'anno, oltre che di vendite. Infatti, la sua The Rhythm Of The Night risultò essere la canzone più venduta di quell'anno in Italia.

Ringrazio come sempre @alessandrino per le playlist

Piccola precisazione, smiley ha consegnato alle 15:02. Nulla di grave o catastrofico, rientra un po' nel discorso tolleranza sulle 200 parole della descrizione, però per correttezza ci tenevo a dirlo

Questa volta per le nostre valutazioni procederemo come facciamo di solito per gli invention test, quindi ci saranno i commenti dei giudici relativi alle vostre scelte e in seguito verrà rivelato il vincitore della prova.

Inizio io con i commenti

taiki

taiki, con le tue scelte hai scandito molto bene tre tappe fondamentali della storia del Festivalbar. Tramite le tue scelte si nota anche un cambiamento musicale dovuto al passare degli anni. Ho apprezzato il non puntare sui vincitori e credo sia una scelta particolarmente adatta per le edizioni del 1964 e del 1974 dove tramite le tue scelte hai potuto portare due pezzi più adatti alla stagione rispetto alle canzoni vincitrici, il secondo in quanto pezzo adatto alla discoteca serale.

smiley

smiley, la prima parte della tua presentazione sembra quasi il continuo di quella di taiki. Hai messo in luce i più grandi cambiamenti del Festivalbar relativi al periodo che ti è stato assegnato. Forse però mi aspettavo di trovare gli stessi anni coinvolti nelle tue scelte, anche se ho dato un’occhiata alle canzoni partecipanti nel 1975 e nel 1983 e sicuramente sono state meno incisive rispetto a quelle da te proposte.

Salvatore

Salvatore, ho apprezzato il modo in cui hai raccontato il segmento che hai scelto. Hai presentato una canzone italiana che vinse la manifestazione ed è un po’ il tormentone che non ti aspetti. I tre pezzi che hai proposto sono molto differenti fra loro per il genere e rappresentano molto bene la musica di quel periodo.

DGS

DGS, mi è piaciuta molto la tua presentazione, è riuscita a catturarmi e mi ha fatto immaginare un bambino/patata che cresce con il passare degli anni e delle edizioni del Festivalbar. Ho apprezzato anche il fatto che tu abbia portato due tormentoni assoluti che però non hanno vinto la manifestazione e una canzone meno tormentone che invece è riuscita a imporsi (che edizione boom il 2005).