Eccomi, scusate, ero alle prove della mia coreografia!

Numbers: plaudo alla scelta fin dalle prime note; è proprio un pezzo da coreografia, da teatro, da Performusica! Mi piace anche la foto perché evoca un mondo antico che non c'è più: c'è eleganza ma c'è anche decadenza. L'ultima parte del brano la trovo più cinematografica e mi è spiaciuto non essere accompagnato alla fine da un climax ascendente colmo di pathos ma, in fondo, siamo solo all'inizio della serata e ci può stare qualcosa di più intimo.

Without the Lights: ero ancora nell'Antica Grecia evocata dal brano precedente quando è partito questo brano e ci ho messo un attimo per entrare nel mood. Forse è per questo che non sono riuscito a metterla del tutto a fuoco. La foto è bella ma nel brano mi manca quell'elemento "scandinavo". O meglio, c'è ma non è così predominante, caratteristico o comunque non mi porta su una spiaggia gelida e incontaminata. Belli i beat ma anch'essi mi portano in una dimensione più urban. Quindi ok il Nord Europa ma mi sento più tra le luci di Oslo, di Stoccolma, non in riva al mare. Io qui vedo ballerini vestiti H&M che danzano per il Black Diamond, la biblioteca di Copenaghen.

Norupo: come per il primo pezzo, fin dalla prima nota sento "puzza" di brano perfetto. E anche la foto trovo che sia coerente e calzante. I ritmi tribali sono un grande classico: in un pubblico pieno di Boomer e Karen, è proprio quello che serve per catturare la loro attenzione e farli, sentire, per una volta, "trasgressivi". Ecco, in questo senso forse avrei "osato" un po' di più.

Piel: uh, Arca! Confesso di averla presa in considerazione anch'io, in vista dell'Earthvision. Quando ho visto la foto mi sono immaginato la scena del nostro impiegato che va dal direttore artistico con una foto del deserto e quegli gli fa "e sticazzi?". Sì, perché una foto landscape e per di più così minimal forse non è fonte di grande ispirazione. Eppure, sapete che c'è? La trovo perfetta. Perché non trovo una parola migliore di "primordiale" per definire questo brano. C'è aridità ma c'è anche grande tensione: è come assistere a una nascita, a una rinascita. C'è una nuova vita che sorge e lo fa nonostante tutte le avversità. C'è titanismo! Titanismo! Ecco cosa intendevo prima quando parlavo di "osare".

Pyre: quando ho passato velocemente in rassegna la scaletta sono stato subito colpito dalla foto perché è senz'altro quella più nelle mie corde. Però non so se ce la vedo benissimo con il brano. Ha un inizio così epico che mi sarei immaginato un punto focale più ampio, non così ravvicinato. Anche proseguendo l'ascolto, io avverto il bisogno di una scena ariosa. Certo, è suggestivo, "gotico", quasi inquietante (come la foto) ma, caspita, è un brano completo, solido, bello. Non ha bisogno di essere retto da elementi quasi "timburtoniani" sullo sfondo che, anzi, potrebbero distrarmi.

fountian: se avesse più di un milione di ascoltatori, lei l'avrei vista benissimo a Stream Queens. Beh, iamamiwhoami esce dalla porta per rientrare dalla finestra. Questo mi sembra un brano un po' più "facile" ma ci sta, insomma, vogliamo dare ai ballerini la possibilità di esprimersi, anche con movimenti più rapidi. L'atmosfera suggestiva comunque non manca: quella luce che vediamo in fondo alla foto potrebbe anche essere un elemento presente in scena, un oggetto che i danzatori si scambiano. Funziona! Anche lo stacco che c'è a 2/3 del brano è scenografico e anche tecnicamente interessante (mi immagino un momento di riposo del corpo di ballo prima della reprise finale).

Part V: perché il Bosco Verticale? :-((( Se proprio Milano deve essere piuttosto l'HangarBicocca, con i Sette Palazzi Celesti o il Museo del Novecento, non so. In generale mi dà proprio una sensazione di spazio interno o comunque notturno. Mentre sul led scorrono le immagini, sul palco vedo un'istallazione che riprenda l'arte povera di Mario Merz o di Pistoletto. Non so, purtroppo trovo l'immagine davvero sbagliata. Cioè lo scenario urbano ci poteva anche stare ma a questo punto avrei visto meglio un'affollatissima Tokyo e non una Milano deserta. Mi spiace un sacco perché la canzone è perfetta ma non si è creato l'incantesimo giusto.

Nightcall: questo brano, secondo me, paga l'arrivare per ultimo, dopo altri brani che - secondo me - hanno avuto più carattere. Anche l'immagine che pur trovo coerente non ha quell'elemento suggestivo di fountain né la simbologia di Piel. Poi sarà anche che siamo ancora freschi di concerto folk, ma quell'immagine mi riporta lì e io, invece, sto già pensando al prossimo evento. Il nome, però, c'è.

Anche questa volta posso dirmi molto soddisfatto. Per fortuna c'era questa cosa delle foto che ha sparigliato un po' le carte e mi ha aiutato a mettere giù i commenti e la classifica altrimenti sarebbe stato quasi impossibile. Bravi 😉