Ennesimo giro di valzer: pare che PD e M5S siano inorriditi nel leggere la lista dei nomi pronti a sostenere Conte, al punto da definirli "i casi umani del Parlamento". Per radunare queste persone Conte ha dovuto assicurare loro un posto nella sua lista alle prossime elezioni, nessuno pensava che il Premier avrebbe imbarcato la qualunque pur di sopravvivere.

A questo punto si inserisce la nuova mossa di Italia Viva: ecco che, a dispetto dei toni durissimi utilizzati da Renzi in conferenza stampa, ieri sono arrivate le parole concilianti di Faraone (capogruppo IV) e Bellanova:

Se Conte scioglie alcuni nodi, IV c'è

Un tentativo estremo per attirare l'attenzione di PD e 5S facendo leva sul loro sdegno per il gruppo di responsabili che si sta creando. Ma ormai il dado è tratto e per ora non si registrano nuovi tentativi di avvicinamento tra gli ex alleati. Il solo Zingaretti ha profilato la necessità di "allargare la maggioranza" lasciando intendere che IV potrebbe ancora essere della partita ma serve comunque qualcun altro che metta il Governo al riparo dai colpi di testa di Renzi.

Nel frattempo lo scaltro Mastella ha captato qualcosa ed è partito all'attacco dichiarando che loro sono responsabili ma non fessi, e pretendono un riconoscimento serio nella compagine di Governo come lo aveva IV. Mastella & co. non si fidano più di salvare il Conte II al Senato per poi organizzarsi in un secondo momento, vogliono che Conte si dimetta e salga al Quirinale per ricevere l'incarico per un Conte III in cui il gruppo dei responsabili vada a sostituire in tutto e per tutto IV. Perciò non è detto che lunedì si voti la fiducia, dopo le comunicazioni di Conte potrebbero anche esserci dimissioni immediate del premier.

Infine pare che Conte abbia messo gli occhi sull'UDC: lo vorrebbe trasformare in un partito fortemente ispirato al Partito Popolare Europeo, che faccia da quarta gamba al Governo (in modo da formare una sorta di maggioranza Ursula). Peccato che i tre senatori dell'UDC non siano personaggi particolarmente illuminati. Tra questi ricordiamo Paola Binetti, cacciata 11 anni fa dal PD per le sue posizioni fortemente ostili alla comunità LGBT e accasatasi nell'UDC a trazione berlusconiana. Per convincerla a sostenere il nuovo governo, Conte avrebbe chiesto l'intercessione di vescovi e cardinali. Italia Viva non ha perso occasione per diffondere la notizia (senza alcuna prova) che alla Binetti sia stato offerto il Ministero della Famiglia, che è come mettere Dracula in una sede dell'AVIS.