Pupi87 ha detto
Io però non capisco perchè le persone atee siano sempre così aggressive e pronte a digrignare i denti 

E' un'istituzione, c'è e ci sarà. L'Italia è uno stato a prevalenza religiosa cattolica, la trovo una cosa molto carina dato che nelle scuole la religione è anche una materia (religione nel senso ampio del termine perchè in teoria vanno studiati tutti i credi), trovo assurdi questi capricci che saltano fuori puntualmente da parte di qualcuno (spessissimo ateo e quasi mai esponente di un'altra religione), non penso dia esteticamente fastidio a nessuno un pezzo di legno mamma mia. 

Ti argomento la cosa in modo più esteso, perché mi rendo conto che la risposta di prima sia stata categorica. Ovviamente, non si tratta di una battaglia legata al fatto che "il crocifisso dia fastidio esteticamente", è una battaglia più che altro ideologica.

Come dicevo nel mio post precedente, il crocifisso in classe, che sostanzialmente non è necessario nemmeno per i credenti (perché no, non è che all'epoca i miei compagni cattolici si mettessero a pregare il crocifisso durante i compiti in classe), è diventato un oggetto associato all'integralismo religioso cattolico. Sta lì perché è tradizione, perché se no perderemmo le nostre radici, perché fozza cuore 'mmacolato di Maria. 

Anni fa sarei stato d'accordo con te, un oggetto sul muro non dà fastidio, che sia il crocifisso o una cartina, se per te una cosa non ha significato diventa solo ornamentale, e ci sta. Il problema è quando il crocifisso è diventato un po' un'ulteriore scusa per continuare ad esercitare un'ingerenza religiosa nella società. 

Parlavo prima di esperienze negative con la Chiesa a scuola. Ne elenco qualcuna. Continue messe nell'auditorium che interrompevano le lezioni e ritardavano lo svolgimento dei programmi; rapporti rovinati con un paio di professori per qualche anno perché mi rifiutai di svolgere progetti legati alla parrocchia del paese come attività legate alle lezioni (di arte e italiano, non di religione ovviamente); prelievo in un'altra aula mio e di un altro compagno che, il giorno precedente, di fronte ad una suora che entrò in aula e si mise a chiedere singolarmente di partecipare ad un'attività parrocchiale, dichiarammo di non essere credenti, con annesso "tentativo rudimentale di conversione"; minacce di nota/sospensione dopo aver rifiutato di entrare in chiesa durante una celebrazione cittadina in cui eravamo andati con la scuola.

Cose che, ovviamente, non c'entrano proprio nulla col crocifisso. Però il crocifisso è un simbolo. Un simbolo che, per certi versi, nega la laicità della scuola e legittima alcuni comportamenti simili, che sarebbero davvero da denuncia. Qualcuno potrebbe dire "queste però sono singole persone", però non è un ragionamento valido. Non possiamo assumere che tutti siano responsabili e intelligenti, anche nella classe dei docenti, per separare autonomamente scuola e Chiesa, in Italia non esistono solo le realtà più progressiste delle grandi scuole, esistono anche quelle di paese, in cui possono accadere - e, da quello che vedo e leggo, accadono troppo spesso - anche queste cose qui.

La rimozione del crocifisso dalle classi, ma anche l'aggiunta di altri simboli religiosi a richiesta degli studenti, porterebbe, a livello ideologico, a una minore pressione sugli studenti, nonché, a lungo andare, ad una separazione più netta tra cose che non dovrebbero coesistere. La gente non è sempre abbastanza intelligente da distinguere cosa sia lecito o meno, soprattutto quando ha una fede estremamente forte tende ad essere invadente, quindi alcune cose vanno, purtroppo, imposte dall'alto. O ne va davvero dell'esperienza e della tranquillità degli studenti.