Banned
7 agosto, 2013
Ieri una storia di C'è Posta per te mi ha molto colpito. Emanuele, un ragazzo palermitano, era stato chiamato a partecipare al programma dal padre, il quale non aveva accettato la sua omosessualità arrivando addirittura a mandargli sms come “mi sono pentito di averti messo al mondo” o “se sei gay devi morire”. Accanto al ragazzo c'era anche la madre che, in seguito all’atteggiamento del marito nei confronti del figlio, aveva deciso di cacciarlo di casa.
Siete stati mai protagonisti di un outing o di un coming out?
In famiglia? A scuola? Al lavoro? Nel gruppo di amici?
Come è avvenuto? Come ha reagito la persona con la quale vi stavate confidando?
"Io CATTIVA
ho le ali puntate su Dio"
Utente
7 agosto, 2013
Il mio primo coming out l'ho fatto a mio fratello...ormai sono passati un bel po' di anni, uscivo da poco con il mio primo ragazzo,ero stanco di tenermi tutto dentro,di non poter sfogarmi con nessuno...io avevo 23 anni,mio fratello 16..stavo cucinando il risotto mentre mio fratello stava guardando la televisione;lo chiamo e gli dico:"sono gay,sai?"
Silenzio
Poi mi dice:"smettila,non é vero,non ci credo"
E io:"non crederci,perché dovrei mentirti?"
Lui:"Che schifo,non avvicinarti più a me"
Io:"Perché scusa?Mica ti mangio eh.."
Ovviamente quel "Che schifo" non era detto con cattiveria..
Ci sono voluti un po' di giorni a convincerlo che fossi veramente gay,non ci credeva..(lui pensava che tutti i gay fossero per forza (senza offesa),effemminati e poco maschili..
Il nostro rapporto non é cambiato,ma lo immaginavo,perché é un tipo tranquillo,che si fa i fatti suoi..
Utente
7 agosto, 2013
Il mio secondo coming out invece è stato con la mia migliore amica.
Quella giornata non era delle migliori perchè avevo appena finito di litigare con il mio fidanzato; il mio umore non era per niente dei migliori,eppure alle 16.45 ho deciso di andare a casa della mia migliore amica,come d'accordo con lei.Quando sto con lei dimentico ogni tipo di problema e rido quasi per tutto il tempo..e così é stato non appena sono salito sulla sua macchina,ha iniziato subito a fare una battuta e non ho saputo resistere dalle risate..l'ho guardata e le ho detto:"Certo che quando sto male e sono con te,mi passa subito tutto".
Poi,visto che prima di uscire di casa mi ero messo nella testa che avrei dovuto parlarle della mia omosessualità,ho iniziato subito dicendole che dovevo dirle una cosa molto importante,ma prima le ho chiesto se nel caso in cui qualcuno le avesse detto un segreto,lei lo avrebbe detto a qualche persona a lei cara,tipo il suo fidanzato convivente (nonché mio cugino) o a sua mamma..La sua risposta é stata:"A ***** (mio cugino) no,a mia mamma dipende dal tipo di segreto..
C'é stato tutto un discorso dietro,le ho detto che la cosa che le stavo per dire avrebbe potuto lasciarla di stucco,lei si incuriosiva sempre di più ma nello stesso tempo iniziava a preoccuparsi...Non appena arrivati in casa,continuava a dirmi:"dai,adesso me lo dici";io non volevo essere diretto,volevo che lo capisse lei,così mi sono accovacciato a terra e le ho detto che questa cosa non dipendeva da me,che mi sembrava di dirglielo perché di lei mi fidavo...
Mi ha guardato e mi ha detto:"Ma dai,stai tranquillo,ma scherzi?hai fatto bene a dirmelo...sempre se è la cosa che penso io.."
Si é avvicinata a me e continuava a dirmi di stare tranquillo e poi mi ha chiesto:"hai provato attrazione per un uomo?"
L'ho guardata e le ho detto:"Sono fidanzato da dieci mesi e sto in un periodo di m***a"
L'ha presa benissimo,mi ha detto che é orgogliosa di me ed onorata perché mi sono confidato...poi mi ha detto di stare tranquillo,che non l'avrebbe detto a nessuno ma prima di uscire da casa mi ha chiesto:"nemmeno a mia mamma posso dirlo?" io ho sorriso e le ho detto:"per ora no".
Infine mi ha riportato a casa,ma prima siamo passati dal negozio di sua mamma..appena mi ha visto mi ha detto:"ma come ti sei fatto bello,ma la fidanzata?"
Io e la mia migliore amica ci siamo guardati e abbiamo riso..poi hai aggiunto:"ma cosa aspetti?"
Sono tornato a casa e mi sono sentito veramente felice
Utente
7 agosto, 2013
Non sono mai stato oggetto di outing. Il coming out in famiglia l'ho fatto tipo alle medie ahaha e anche con la mia migliore amica. Con altra gente più tardi ovviamente a dipendenza del grado di confidenza.
Un po' mi vergogno a dirlo, ma sul posto di lavoro non ne ho mai parlato invece.
Freedom comes when you learn to let go
Utente
7 agosto, 2013
E infine il terzo CO che ritengo un "signor CO" è quello con alcune ex colleghe di lavoro che poi sono diventate grandi amiche e che tuttora lo sono
Sei anni fa ho iniziato a lavorare durante la stagione estiva al mare e ho conosciuto un po' di persone nuove. Purtroppo tra queste persone c'era anche una ragazza di un paese vicino al mio con cui ho amici in comune.
Ma la prima estate passata lì,é andata alla grande..qualche coming out con colleghe di altre città e che non avevano legato con questa ragazza.
L'anno scorso invece ho legato molto con quattro ragazze,tutte della mia città (tra cui la ragazza che abita nel paese vicino a me) e si é venuto a creare un bellissimo rapporto.
Ovviamente quando parlavo loro del mio ex,dovevo parlare al femminile,cosa bruttissima e alquanto pesante.Non mi sentivo me stesso,avrei voluto tanto parlarne con almeno una di loro ma la paura che poi lo andasse a riferire alle altre,mi bloccava.
Sta di fatto che ultimamente loro si aprivano tantissimo nei miei confronti,si confidavano,mi raccontavano le loro disavventure in amore.
Un sabato sera sono venute a cena da me (non tutte e quattro,mancava la mia vicina ) e ad un certo punto della serata,ho sentito che dovevo parlarle della mia omosessualità. Come sempre,ho cercato di farle arrivare e non di dire:"sono gay". Ho detto loro che la presenza della mia compaesana aveva influenzato molto la mia esperienza in colonia,perché cose mie personali non avrei potute dirle così facilmente,per paura che poi lei ne parlasse con altri.
Loro erano convinte che le stessi prendendo in giro,che stessi facendo discorsi senza capo né coda..dalla cucina ci siamo trasferiti in sala,sul divano e poi hanno cercato di capire a cosa stessi alludendo.
Mi hanno chiesto se avessi messo incinta qualcuna,se mi drogassi,se fossi pedofilo...tutto in battuta ovviamente..per poi sentirmi chiedere:"ti piacciono gli uomini?"
Io a quel punto ho risposto:"sì"
Facce stranite..e:"ma smettila di sparare stronzate,non é vero"
E io continuavo a dire:"vi ho detto sì,ca***,se volete vi faccio vedere le foto con il mio ex"
Due di loro nel frattempo sono andate in bagno e quella che è rimasta in sala con me mi ha chiesto se le stessi prendendo in giro. Lei era la più contenta,ha detto che avrebbe sempre sognato di avere un amico gay. Sono iniziate una serie di domande.Alle due se ne sono andate,ancora un po' incredule.
Una volta a letto,arriva un sms:era una di loro,mi diceva che era fiera di me e che mi voleva bene.
Poco dopo altro sms:era un'altra di loro,che diceva che avevo fatto bene a confidarmi e che era contenta che gliel'avessi detto.
E infine,altro sms:un cuoricino da parte dell'ultima mia amica.
Per me é stato un altro passo avanti,le estati successive al mare sono state ancora meglio e..la nostra amicizia é diventata ancora più forte
Utente
7 agosto, 2013
solo i miei amici sanno di me, e tutti quelli che sanno, alla mia dichiarazione hanno sempre avuto la stessa reazione, un forte abbraccio di ringraziamento, perchè ho scelto loro per dichiararmi...
in famiglia non ne sento il bisogno, vuoi per timore o non so cosa...anche se cmq non mi fingo di essere diverso da ciò che sono...e sono convinto che i miei sanno...
Allora la prima persona a cui l'ho detto è stata la mia migliore amica (si sposa ad Aprile e sarò il suo testimone di nozze)
Io sinceramente tremavo come una foglia e lei iniziava a preoccuparsi.. poi sono riuscito a dirlo e lei mi ha abbracciato tipo per mezz'ora dicendomi di quanto mi volesse bene e sia fiera di me per averglielo detto e che mai niente e nessuno potra' frantumare il nostro rapporto (siamo amici dalla prima media)
Poi pian pianino ho iniziato a dirlo a tutti gli amici più stretti - tutti l'hanno presa bene, nessuno si è permesso di commentare negativamente o di interrompere il rapporto
Poi da un mese mi sn fidanzato e quindi ho voluto dirlo anche alla mia famiglia, visto che passo spesso il weekend da lui e non mi andava più di prenderli in giro..
A brucia pelo di domenica (famiglia siciliana) mamma, fratello e cognata a mangiare.. Io con la voce che trema: Devo dirvi una cosa, ho un ragazzo. Vedi mia mamma pietrificata, mio fratello che si mette la mano in testa e mia cognata che mi guarda tipo: vieni qua che ti abbraccio
Esco a fumare e mi raggiunge mia cognata, mi abbraccia e mi dice di dare tempo a mio fratello visto che le tradizioni e la chiusura mentale e' un po' frequente da noi..
Dopo mi raggiunge lui chiedendomi se ne sono certo, tipica reazione da un fratello incredulo, ma nulla di che..
Mia mamma dopo un po' mi raggiunge in camera.. abbiamo pianto tipo per mezz'ora perché mi diceva che continua ad amarmi, rispettarmi ed accettarmi ma ha paura che la gente mi possa ferire, perché viviamo in un posto dove la gente non è apertissima a tutto cio' e nessuno si deve mai permettere di mettere il mio nome in bocca screditandomi.. poi la sera dopo che sn ritornato a casa dal mio ragazzo, inizia una lunga conversazione sincera con mamma.. la più bella mai avuta.. le ho raccontato tutto: di lui, di me.. amo follemente questa donna
A mia sorella lo ha riferito mamma più avanti perché non era presente ed ha reagito più o meno come mio fratello..
Ma mi ritengo molto fortunato perché ho una famiglia che mi ama ed io amo loro e nulla potrà mai dividerci
instagram: damianorac
Banned
7 agosto, 2013
Leggendo il racconto di Dancer mi viene in mente uno scambio di opinioni avvenuto tempo fa in una trasmissione tra Signorini e Platinette. Il primo sosteneva che aprirsi in famiglia fosse importantissimo, nonché il primo passo per accettarsi realmente. Platinette invece ribatteva che non c'è nessun bisogno di fare coming out. Lui stesso non hai rivelato apertamente la sua natura alla mamma ma lei, molto intelligente e sensibile, gli faceva trovare lavati e stirati i vestiti di scena femminili che lui teneva nascosti nell'armadio, dimostrandogli di aver capito tutto senza bisogno di confessioni.
Voi che ne pensate?
"Io CATTIVA
ho le ali puntate su Dio"
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Stefy87 ha detto
Leggendo il racconto di Dancer mi viene in mente uno scambio di opinioni avvenuto tempo fa in una trasmissione tra Signorini e Platinette. Il primo sosteneva che aprirsi in famiglia fosse importantissimo, nonché il primo passo per accettarsi realmente. Platinette invece ribatteva che non c'è nessun bisogno di fare coming out. Lui stesso non hai rivelato apertamente la sua natura alla mamma ma lei, molto intelligente e sensibile, gli faceva trovare lavati e stirati i vestiti di scena femminili che lui teneva nascosti nell'armadio, dimostrandogli di aver capito tutto senza bisogno di confessioni.Voi che ne pensate?
Io non riuscirei a far finta di nulla in famiglia, anche perché se sto con una ragazza e viene, a esempio, a casa a pranzo non mi va di doverla presentare come un'amica o far finta di nulla "tanto sanno". Con i miei genitori non ho fatto un vero e proprio coming out, mia madre l'ha capito quando a diciotto anni lasciai il mio fidanzatino e iniziai a sentire in maniera assidua una ragazza, e tuttora mia madre mi rimprovera di non averglielo mai detto.
Il primo vero coming out l'ho fatto al liceo con le migliori amiche di allora. Fu abbastanza traumatico perché una di loro non reagì benissimo e si allontanò, con un'altra son stata fortunata e tuttora è la mia migliore amica.
Una delle cose che mi infastidisce maggiormente quando dico di essere lesbica è la reazione di alcuni etero, sia uomini sia donne. Devo precisare che non mi manca assolutamente un uomo e che non ci provo con tutte le persone di sesso femminile :/
Utente
7 agosto, 2013
Come ho puntualizzato io non nascondo nulla a tutti i costi...assolutamente, e sono convinto che in casa sanno di me...però se loro non ne sentono il bisogno, ed io nemmeno...(vuoi per timore, vuoi perchè per il momento va bene cosi) no problem...qual'ora però trovassi l'uomo della mia vita, cambierebbe tutto...lo presenterei in casa come tale...
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
Dopo i primi coming out con alcuni amici/amiche (mai fatto inizialmente faccia a faccia - sarei tipo morto dall'imbarazzo della situazione -), il CO è stato quello in famiglia.
Ero in un periodo della mia vita (8 anni fa) in cui tutto ciò che provavo si riversava inconsciamente sul mio corpo (con sintomi vari). Inizialmente non associavo le due cose (il dover nascondere quello che ero - i sintomi) ma poi ne ebbi la certezza quando iniziai a dover dire bugie su chi frequentavo/dove andavo/con chi parlavo al telefono (inventando una fantomatica Sabrina).
Sera del mio 20esimo compleanno. Tra i tanti argomenti uscì proprio l'essere gay e ascoltando un po' i commenti non notai particolari "muri". Notte passata in bianco per prendere definitivamente il coraggio e la mattina seguente dissi tutto a mia sorella. Reazione positivissima, con tanto di shock quando scoprì che in realtà (e ovviamente direi) Sabrina non esisteva e che in realtà Sabrina era quel ragazzo che veniva di tanto in tanto a casa (con la complicità della mia amica).
Superato il primo step, bisognava dirlo agli altri. Complice la nottata in bianco e l'ansia del primo step (e non essendo sicuro di una reazione positiva nei miei e in mio fratello) lasciai a mia sorella la patata bollente e andai fuori. Al mio ritorno trovai mia madre e mio fratello: altra reazione positiva. (solo qualche anno fa ho saputo che inizialmente mia mamma, alla notizia, era rimasta di SASSO ed era scoppiata a piangere).
Mia mamma era solo preoccupata dall'ignoranza dilagante nella famiglia allargata/nella società e mi disse "se sei felice tu lo sono anche io" e "ho fiducia in te e so che ti circonderai delle persone giuste".
Mio fratello mi mandò poi un sms dicendo "sono fiero di te ed approfitto della situazione per dirti che ti voglio come testimone di nozze".
Mancava solo mio padre (al lavoro), a cui lo disse mia madre quella stessa sera a casa di amici di famiglia. Ricevetti una sua telefonata e mi disse "non preoccuparti, sono fiero di te. Devi essere felice".
Da quel momento i sintomi svanirono e ho iniziato a vivere finalmente tranquillo quello che sono (il ragazzo di quel periodo è ancora quello attuale e viene tranquillamente qui a cena/a dormire/in vacanza con me e i miei, ecc.). Per mia scelta ho evitato di dirlo alla famiglia allargata (quindi zii/zie/cugini, ecc. - e per come sono evoluti determinati rapporti familiari non potevo fare scelta migliore -) perchè non ne sento la necessità/son cose mie personali (che poi in famiglia ci siano, compreso me, almeno tre cugini gay - non dichiarati l'uno all'altro - è un'altra storia).
Banned
7 agosto, 2013
NicksFactor ha detto
@cionfy che mi fa calare la lacrimuccia nonostante io sia etero.
Avere una sensibilità ma soprattutto empatia (la capacità di "sentire" i problemi e gli affanni degli altri anche quando non ci riguardano, né possono riguardarci) è una caratteristica dell'essere umano in generale eh.
-
Molto molto bella la tua storia @xello e mi fa molto piacere che, una volta scomparsa la problematica da un lato, se ne sia andata via anche quella dall'altro lato.
Utente
7 agosto, 2013
dancer83tp ha detto
Come ho puntualizzato io non nascondo nulla a tutti i costi...assolutamente, e sono convinto che in casa sanno di me...però se loro non ne sentono il bisogno, ed io nemmeno...(vuoi per timore, vuoi perchè per il momento va bene cosi) no problem...qual'ora però trovassi l'uomo della mia vita, cambierebbe tutto...lo presenterei in casa come tale...
La penso allo tuo stesso e identico modo
NicksFactor ha detto
@cionfy che mi fa calare la lacrimuccia nonostante io sia etero.Sono orgoglioso anche io
Utente
7 agosto, 2013
Stefy87 ha detto
Leggendo il racconto di Dancer mi viene in mente uno scambio di opinioni avvenuto tempo fa in una trasmissione tra Signorini e Platinette. Il primo sosteneva che aprirsi in famiglia fosse importantissimo, nonché il primo passo per accettarsi realmente. Platinette invece ribatteva che non c'è nessun bisogno di fare coming out. Lui stesso non hai rivelato apertamente la sua natura alla mamma ma lei, molto intelligente e sensibile, gli faceva trovare lavati e stirati i vestiti di scena femminili che lui teneva nascosti nell'armadio, dimostrandogli di aver capito tutto senza bisogno di confessioni.Voi che ne pensate?
Io sono d'accordo con entrambi. Per me è fondamentale che ci sia chiarezza in famiglia, poi può piacere o no (ma come tutto quello che riguarda i membri di una famiglia), però è importante che ci sia chiarezza. Per quanto riguarda l'esterno invece la vedo più come Platinette, nel senso che io ne ho sentito l'esigenza solo con chi mi era davvero vicino.
In paesi come l'Italia però è davvero importante parlarne anche al di fuori di una famiglia..
Freedom comes when you learn to let go
Utente
12 febbraio, 2014
Il "coming out", non so perché chi lo vive, non so voi, viene vissuto male, parlo per me.
Un vero e proprio parto , come se fosse qualcosa di catastrofico, come se stessimo dichiarando chissà cosa! Cerchiamo il momento giusto, il posto giusto, l'orario giusto, e soprattutto la persona giusta, in quei momenti le palpitazioni si fanno a duemila, a rischio infarto .
Io nel mio caso lo dissi verso i 15/16 perché mi frequentavo con un amico di una mia amica (sempre nascosti) ma l'ho vissuto in modo così naturale che non ci feci neanche caso, non so come spiegarvi.
Più avanti, sempre per "certe situazioni" lo dissi ad un'altra amica, e lo ricordo come fosse ieri , mi disse "Tranquillo, ti farai curare" e scoppiammo a ridere per cinque minuti di seguito, poi lo dissi sempre a più persone senza mai ricevere offese o porte in faccia, anzi il nostro rapporto cambiava sempre in meglio.
Certo col capitolo famiglia è stato più complesso, ma ci siamo arrivati, e devo dire che anche in questo caso non è cambiato nulla per fortuna, forse all'inzio c'era il famoso "lo so ma non ne dobbiamo più parlare" ora invece capita di discuterne in modo sereno.
Forse dove è stato più difficile è stato col mio migliore amico, oddio ho sempre pensato che poteva crearsi un certo disagio e cavolate varie, ma quando glielo dissi è stato tranquillissimo, anzi anche in questo caso sembra che il rapporto si sia rinforzato , scherziamo e ridiamo forse anche più di prima .
Quindi si all'inizio vissuto male , ma alla fine per niente, liberatevi da sta cosa, ditelo in maniera serenissima che non succede niente di che, al limite capite chi vi vuole bene veramente e chi no!
Io col senno di poi, rifarei tutto, non c'è la farei proprio a mentire alle persone mie care ma soprattutto non riuscirei a mentire a me stesso , a nascondermi , ma per chi ? Per cosa?
Anche perché, diciamocelo oggi ci sei e domani?
Lascia il passato, sono storie di fantasmi ormai.
Utente
7 agosto, 2013
Il mio primo coming out è avvenuto qui, su RH. Sembrerà strano ma è proprio così.
All'epoca ricordo che stavo facendo la decima edizione di Reality Web e, da sempre confuso riguardo la mia sessualità, iniziai a interagire con un utente che, in breve tempo, mi piacque parecchio e che, per le varie circostanze della vita, sono anche riuscito ad incontrare di persona. Ricordo che quell'interesse venne vissuto da me in maniera catastrofica: delle vere e proprie notti insonni, delle crisi di pianto, a giorni non riuscivo nemmeno a mangiare. E collegarmi qui era anche peggio, visto che non riuscivo a fingere di "stare bene" nelle quattro mura virtuali di quel gioco. Diciamo che sapevo a che cosa era riferibile quel malessere ma, per come ero cresciuto io, non riuscivo ad accettarmi.
E ricordo che, oltre a quell'utente, ce ne fu un altro che riuscì a capire il mio "disagio" e mi stette accanto per settimane, ascoltando i miei sfoghi e dandomi dei consigli che ancora oggi porto nel cuore. Sarò sempre grato a questa persona.
Poi il mio primo coming out face to face è avvenuto con un mio carissimo amico e poi con mamma che, in fondo, aveva già capito.
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