Utente
28 maggio, 2018
Qui l'intervista. Riporto alcuni passaggi, che ne pensate?
Sì, confermo, questa volta rischiate grosso. Ma le direte tutte tutte?
«Sì sì, anche "Hitler", "ebrei"... Perché se dici "sei tirchio come un ebreo" ti massacrano ma se lo dici a un genovese la gente si mette a ridere? Difendiamo anche i genovesi allora!».Purtroppo al giorno d'oggi la logica viene dopo il perbenismo. Siete molto coraggiosi.
«Bisogna sempre alzare l'asticella. Il principio è che si può dire tutto se il pensiero è "ragionato". È la "bastardaggine" che va condannata. E comunque è l'ultima puntata, alla peggio finiamo col botto».Quindi se vi dicono "terroni!"...
«Ecco, i terroni. Una volta al nord non fittavano le case ai terroni, ora fa figo, c'è quello del nord che dice "sono un terrone" inteso come "sono furbo come loro". Smettiamola di offenderci per niente».La vostra battaglia è commovente, ma siete delle mosche bianche.
«Speriamo di aver dato nuova linfa, l'italiano non è stupido, quelli della tv trattano tutti come scemi. Prendi l'imitazione della Hunziker: se i cinesi hanno gli occhi così cosa c'è da offendersi? Se a noi dicono che uno è basso e l'altro ha il naso grosso non è che scateniamo la comunità di quelli bassi o col naso grosso, è la verità».E il famoso catcalling? Si può dire "bella figa" a una passante o è molestia?
«Ecco, questo è un altro discorso. Noi con Emigratis esageravamo apposta per far capire che non tutto è permesso. Dalle nostre parti ci sono "i signori" che tolgono il cappello e fanno il complimento, quello si può fare, altro no».La sensazione è che voi partiate dal trash per dire cose importanti, mentre la tv di tutti i giorni parte con l'idea di dire cose importanti e finisce con l'essere trash.
«Il nostro obiettivo è far arrivare a tutti messaggi di un certo spessore. Per farlo devi essere "semplice". Se spiego le equazioni a uno che non sa fare neanche le addizioni, sbaglio in partenza».Il dato di fatto è che il pubblico vi ha capito, probabilmente perché dopo un anno così aveva una enorme voglia di leggerezza.
«È la cosa più bella. Nei saluti finali abbiamo appositamente esagerato con abbracci e contatti, a costo di sembrare irrispettosi delle regole. La nostra voleva essere una "prova generale di normalità", quantomeno abbiamo tentato».
Utente
16 gennaio, 2021
Stanno facendo il classico discorso di chi fa parte di un gruppo privilegiato perché sostanzialmente sempre con il coltello dalla parte del manico. Il punto sulla Hunziker - appunto - fa perdere qualsiasi intenzione la loro azione avesse, se davvero ne avesse, perché se già la comunità cinese si è detta offesa, basta (leggasi: dovrebbe bastare) questo per smettere di agire in questo modo incivile. Perché di inciviltà si parla.
Sorvolo poi sulle domande poste dall'intervistatore di Libero (...) perché li dipinge come coraggiosi e sovversivi nei confronti dell'unica dittatura che non esiste.
Non è vero che non si può più dire niente e anche solo questo articolo ne è la prova.
Utente
14 settembre, 2018
Con la scusa della comicità ed ironia ormai possono dire qualsiasi cosa. Questa cosa sinceramente non la capisco per niente, se alcune parole sono offensive sono offensive punto. Un’altra cosa che non capisco è che a volte alcune persone facendo parte di un “gruppo” specifico passatemi il termine si sentono liberi di usare tali parole. Parlo del fatto che se qualcuno si sente a offeso basta smetterla.
Utente
7 agosto, 2013
Posso dire che un'intervista del genere mi sembra surreale?
Trovo ridicolo che la battaglia al politically correct sia diventata cool nel 2021, e non tipo 10 anni fa. Oggi ormai abbiamo tutti gli strumenti (tutte quelle storie e realtà che finalmente hanno una voce) per comprendere che alcune cose sono sbagliate, punto.
Banned
29 novembre, 2020
Mike. ha detto
Sinceramente non sono d’accordo..non è che perché sei un comico devi per forza usare certi vocaboli..
conta il come lo si dice ma anche la parola in sé
froci*, ricchi**e, negr* sono parole da NON usare semplice
Stavo per dirti che ricalcavi il loro stesso ragionamento, ovvero che determinate parole dette in un contesto magari opportuno come questo senza offendere nessuno potrebbero essere tollerate, ma come vedi non è così.
il concetto alla base è corretto, si sta esagerando al contrario, ma quelle restano brutte parole a prescindere dal contesto, poi è personale: se mi danno del t*rrone io non mi offendo, ma se lo dicono ad un altro potrebbe offendersi, detto che loro sanno benissimo di cosa parlano arrivando dai peggio posti.
Ad esempio anche solo il fatto che ho detto "un altro" e non "un'altra" o "un altr*" qualcuno potrebbe offendersi o sentirsi esclusa, e questo è assurdo, l'inclusività non è questo, è solo strumentalizzazione.
Sul catcalling, c'è anche la paura che adesso qualsiasi tentativo di approccio potrebbe essere visto come molestia, un mio amico dice magari vedo una bella ragazza che vorrei fermare ma ho paura a farlo, anche il semplice fatto di provare a parlarle non conoscendola potrebbe essere vista come una molestia.
Mi sento quasi fortunato ad essere nato negli anni '80.
Insomma, il discorso non è così semplice come sembri, altro che 10 anni fa, è attualissimo.
Utente
7 aprile, 2021
Leggetevi quanto scritto dalla pagina di Spetteguless questa mattina se non l'avete letto. Concordo tutto, persino le virgole. Qua Pio e Amedeo sono caduti in basso, e hanno pure vinto la serata.
“Non l’hai capito”.
Le scimmie ammaestrate di Twitter da 12 ore circa continuano a ripetere lo stesso mantra, dinanzi al monologo sulle ‘parole che non si possono più dire’ di Pio e Amedeo, andato in onda ieri su Canale 5 davanti a 4.331.000 italiani. Come se loro fossero la reincarnazione di Umberto Eco e noi, basiti da quanto visto e ascoltato, delle finte bionde con la 5a elementare.
Felicissima Sera ha sbancato, nelle 3 serate in cui è andato in onda su Mediaset, e ieri ha toccato l’iperuranio dell’inadeguatezza con un monologo di 17 minuti sul famigerato ‘politicamente corretto‘, mostro a tre teste puntualmente cavalcato da chi vuole continuare a dire quel che cazzo gli pare, che sia offensivo o meno, come se vivessimo ancora nel 1995.
Maschi eterosessuali bianchi, e privilegiati, Pio e Amedeo hanno avuto il coraggio di andare in tv a pontificare su cosa possa essere considerato razzismo e omotransfobia, in un Paese, l’Italia, in cui razzismo e omotransfobia sono un dramma quotidiano. Pio e Amedeo hanno sostenuto, mentendo, che solo nel nostro Paese non sarebbe più accettata un certo tipo di scorretta comicità, se non fosse che un simile monologo in America l’avrebbero strappato e buttato nel cesso appena presentato al responsabile di turno.
Pio e Amedeo hanno sostenuto, tra gli applausi scroscianti di Canale 5, che se tu ragazzo di colore o omosessuale ti becchi un “neg*o” o un “fr*cio” per strada dovresti sorridere, affidarti all’autoironia, come avviene nel Sud Italia con i cosiddetti ‘terroni’. Anche un bambino di 7 anni capirebbe che il confronto è semplicemente insensato.
Pio e Amedeo hanno sostenuto che il Pride, al giorno d’oggi, non ha più senso di esistere, perché insomma gli eterosessuali mica vanno in giro a gridare “viva la fi*a” per strada. Come se le persone omosessuali avessero pari diritti rispetto a quelle eterosessuali, nella nostra magnifica Italia, tanto da poter considerare concluso l’infinito capitolo delle doverose rivendicazioni.
Con il loro monologo Pio e Amedeo non hanno fatto altro che rilanciare quanto indecentemente detto dal senatore leghista Ostellari, auto-proclamatosi relatore del DDL Zan, secondo cui “fr**io" non è un insulto, perché va contestualizzato. Eppure quel “fr**io”, soprattutto quando urlato a scuola, tra i banchi delle medie o del liceo, arriva puntualmente a segno come una coltellata. Basterebbe affidarsi alla cronaca nera, con decine di casi in arrivo da tutto il mondo di 15enni suicidatisi perché stanchi degli sfottò omofobi a scuola, per capire quanto quella semplice parola NON sia solo e soltanto una parola. Basterebbe chiedere ai ‘tanti amici gay’ puntualmente sbandierati cosa abbiano realmente provato, nel sentirsi dire “fro*io”, in classe, a lavoro, per strada. Pio e Amedeo dovrebbero dirglielo a loro, a tutti quei ragazzini che tornano a casa in silenzio, esausti dal costante perculo omofobo, che in realtà dovrebbero riderci sopra.
Il monologo di Pio e Amedeo, che avrà fatto impazzire Vittorio Feltri o un leghista qualsiasi, è inaccettabile nel suo sviluppo, nei suoi contenuti, nella sua pochezza, nell’inammissibile faciloneria con cui tratta tematiche che i due comici non conoscono, perché mai vissute in prima persona, in quanto bianchi, eterosessuali, privilegiati.
E non c’entra nulla il politicamente corretto, che anche il sottoscritto non ama e mai ha amato. Così come non si tratta di provocazione ad uso e consumo di chissà quale lettura socio-antropologica. Qui si tratta di buonsenso e responsabilità, perché tu comico stai parlando a milioni di italiani che da questa mattina si sentiranno ancor più autorizzati ad utilizzare gratuiti insulti, perché questo sono, nascondendosi dietro la maschera della scorrettezza, del ‘fatti una risata e non rompere i cogli**i’. Pio e Amedeo sostengono che non ci sia cattiveria nel linguaggio. Ma così non è, non lo è mai stato.
Ci sono parole che feriscono, il più delle volte, e a cui non puoi sempre replicare con un sorriso.
In un Paese normale bisognerebbe fare la guerra al gratuito utilizzo di quelle parole, e certamente non ai sorrisi mancati.
Dire il contrario nell’Italia di oggi, e dirlo in tv davanti a oltre 4 milioni di italiani, è banalmente indifendibile e inaccettabile.
Utente
24 marzo, 2014
Sì, confermo, questa volta rischiate grosso. Ma le direte tutte tutte?
«Sì sì, anche "Hitler", "ebrei"... Perché se dici "sei tirchio come un ebreo" ti massacrano ma se lo dici a un genovese la gente si mette a ridere? Difendiamo anche i genovesi allora!».
Fuori di testa, e il giornalista li loda pure. Ovviamente i genovesi sono stati oggetto di un genocidio proprio come gli ebrei per questi geni. E basterebbe studiare un po' di storia per sapere che alcune delle ragioni erano riconducibili a pregiudizi come questo. Che schifo assurdo.
Per me possono dire quello che vogliono, davvero. Però devono anche aspettarsi un contraddittorio.
Utente
21 aprile, 2015
matteo.m ha detto
Sì, confermo, questa volta rischiate grosso. Ma le direte tutte tutte?
«Sì sì, anche "Hitler", "ebrei"... Perché se dici "sei tirchio come un ebreo" ti massacrano ma se lo dici a un genovese la gente si mette a ridere? Difendiamo anche i genovesi allora!».Fuori di testa, e il giornalista li loda pure. Ovviamente i genovesi sono stati oggetto di un genocidio proprio come gli ebrei per questi geni. E basterebbe studiare un po' di storia per sapere che alcune delle ragioni erano riconducibili a pregiudizi come questo. Che schifo assurdo.
Per me possono dire quello che vogliono, davvero. Però devono anche aspettarsi un contraddittorio.
Tremendi e vomitevoli. Hanno avuto il coraggio di dire che negli altri stati è concesso usare i termini che hanno detto ieri sera, come se noi fossimo indietro. Quando invece siamo avanti nel condannare queste parole e sono gli altri ad essere indietro.
Hanno addirittura consigliato a chi si sente certe parole di ridergli in faccia, come se per loro fosse facile. Ma cosa ne sanno? Tra tutte le cavolate dette ieri sera non si sono neanche degnati di spendere una parola per il decreto ZAN, ed è tutto dire, dei loro consigli le varie comunità che si saranno sentite offese non ci faranno una beata cippa.
Mi fermo qui se no mi arriva un -2
Utente
7 aprile, 2021
rickyyg98 ha detto
Sono abbastanza scioccato, soprattutto da tutti gli apprezzamenti e le cose positive che sto leggendo su di loro.
Io sono sconvolto da gente che stimo anche umanamente come Noemi e Alessandra Amoroso che addirittura ha messo una storia con il cuore, quanto mi è scaduta. Giuro se Emma avesse fatto una roba del genere era out
Utente
14 maggio, 2018
Jaguar ha detto
Io sono sconvolto da gente che stimo anche umanamente come Noemi e Alessandra Amoroso che addirittura ha messo una storia con il cuore, quanto mi è scaduta. Giuro se Emma avesse fatto una roba del genere era out
Ecco, anche questo mi lascia veramente perplesso
Ma come si fa ad osannare dei discorsi del genere?
Utente
27 novembre, 2018
Jaguar ha detto
Io sono sconvolto da gente che stimo anche umanamente come Noemi e Alessandra Amoroso che addirittura ha messo una storia con il cuore, quanto mi è scaduta. Giuro se Emma avesse fatto una roba del genere era out
La storia di Alessandra veramente non l'ho capita
Utente
7 aprile, 2021
Giulio23 ha detto
Ecco, anche questo mi lascia veramente perplesso
Ma come si fa ad osannare dei discorsi del genere?
Ovviamente il 99,99% dei fan di Ale se ne fregheranno e continueranno a seguirla anche dopo questo scivolone , ma va bene così . Io apprezzo un cantante o attore (quel che sia) se prima di fare il suo lavoro ha delle idee che condivido e espone la sua opinione su temi sensibili. Uno che si mette in prima fila e non si nasconde. Siamo persone. Come non mi scorderò mai gli innumerevoli scivoloni di Mahmood, è anche per quello che lo sto seguendo di meno. Comunque veramente l'appoggio dei Vip è stato allucinante, che vergogna veramente.
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