Utente
24 ottobre, 2013
Olimpico85 ha detto
Io ad esempio non ho capito il non esporsi del Pd in nessun modo nel senso che un nome loro avrebbero potuto farlo e sarebbero riusciti a portarlo al ballottaggio di domani contro il candidato del centrodestra lasciando poi al M5S il cerino in mano se votare per l'uno o l'altro (astenedosi avrebbero fatto vincere il cdx). Penso che tra una Bonino e un qualsiasi candidato di cdx i 5 stelle voterebbero la Bonino.
Di Salvini comunque tutto si può dire tranne che in questa prima fase non se la stia giocando bene e, a differenza di quanto dicono tutti, secondo me alla fine non governeranno con i 5 stelle ma punteranno alle urne per asfaltare Forza Italia.
Scusa ma perché dovevano farlo loro il nome? Il PD non ha un peso politico tale da permettersi di proporre un nome, il m5s invece dall'altra parte sì. Possono farlo loro un nome e vedere se il PD lo vota oppure no. Dico proporre un nome in modo concreto e non solo parlarne tanto per.
Utente
6 agosto, 2015
smiley ha detto
Scusa ma perché dovevano farlo loro il nome? Il PD non ha un peso politico tale da permettersi di proporre un nome, il m5s invece dall'altra parte sì. Possono farlo loro un nome e vedere se il PD lo vota oppure no. Dico proporre un nome in modo concreto e non solo parlarne tanto per.
Perchè il M5S il Senato lo ha lasciato agli altri partiti per prendersi la Camera. Sarebbe stato più che altro un modo per stanare i 5 stelle in materia di alleanze in generale.
Utente
7 agosto, 2013
smiley ha detto
Scusa ma perché dovevano farlo loro il nome? Il PD non ha un peso politico tale da permettersi di proporre un nome, il m5s invece dall'altra parte sì. Possono farlo loro un nome e vedere se il PD lo vota oppure no.
Il. M5s ha chiaramente detto di volere la camera e di appoggiare un nome di un'altra lista per il senato.
Il pd avrebbe potuto candidare Zanda, Bonino o altra gente. Il m5s lo avrebbe votato, come aveva votato Boldrini e grasso nel 2013. Altrimenti avremmo avuto schifani presidente del senato, se ce lo siamo dimenticati.
Il Pd invece ha deciso di arroccarsi per vedere gli altri scannarsi. Anche perché i Renzini non avrebbero mai votato un candidato del m5s.
Non stiamo giocando a un gioco da tavolo in cui il m5s propone un nome e si vede chi lo vota. Ricordiamo che 100 franchi tiratori nel 2013 affossarono il nome di Romano Prodi come presidente del consiglio, come ci si fida di questa gente?
Inoltre, anche se è difficile da credere, non è corretto per un unico partito prendersi entrambe le cariche dei presidenti delle Camere. Soprattutto con risultati così spezzettati.
Comunque contenti voi che il vostro partito si tiene fuori dai giochi, contenti tutti.
Utente
9 settembre, 2013
Detto che al pensiero che ci sia voluto un Salvini per mettere fine a 24 anni di berlusconismo sarò impopolare in questa sede ma non riesco proprio a fare mia l'ipotesi (ormai apparentemente tramontata) di un ipotetico esecutivo M5S/PD. Capisco che la logica dell'"inciucio" sia una cosa prettamente italiana e che collaborare per il bene del paese dovrebbe avere la priorità sulle dinamiche che si stanno sviluppando e che avete descritto benissimo, ma allo stesso tempo l'idea che "per il bene dell'Italia" i parlamentari PD debbano in qualche modo far parte della maggioranza di governo (come stampella di una forza politica che ha costruito il suo consenso denigrandoli, offendendoli e umiliandoli per cinque anni filati) a mio parere è un modo di pensare decisamente soggettivo e non tanto dissimile da quello di chi considera la politica un ambiente dove sfogare le proprie frustrazioni a mò di tifo calcistico.
Se non sono bastate le cautionary tales rappresentate da Roma, Torino e Livorno (e a parti inverse a Parma, dove una delle poche personalità M5S che ho sempre stimato è stata epurata dalla carica di sindaco quando ha iniziato a pensare con la sua testa); se non è bastata tutta la campagna elettorale che ha messo su Salvini negli ultimi anni, con il suo carico di razzismo e xenofobia che in qualche modo ha finito davvero per rappresentare il nuovo "buon senso" agli occhi dell'italiano medio, allora forse davvero il nostro paese ha bisogno di passare attraverso la nostra personalissima versione di Donald Trump. Anche perchè guardando i freddi numeri, è questo quello che la maggioranza ha deciso il 4 marzo e probabilmente confermerebbe con ancora più veemenza se si riandasse a votare in tempi brevi: se la maggioranza dei votanti vuole un'Italia à la Ungheria di Orban, o gli si fa provare cosa significa davvero ora che comunque c'è bisogno di un accordo fra parti che sotto sotto si detestano e che sono tradizionalmente ostili al compromesso, o la prossima volta che si voterà (fra uno, due o cinque anni) se la prenderanno loro spingendo una delle due parti oltre il 40%.
Ci sarà da soffrire? Certo, ma lo sapevamo da un sacco di tempo, e più ci penso più mi convinco sia una fase che dobbiamo attraversare ora per liberarcene definitivamente. Forse per me è più facile perchè un po' mi sento in questa modalità dall'8 novembre 2016, ma questa è l'unica strada che al momento riesco a vedere, e l'unica (per quanto pericolosa) opzione che mi sento di considerare per riuscire a preservare i nostri ideali democratici
(ah, poi ovviamente esiste pure l'universo parallelo in cui il governo a trazione M5S/Lega si dimostra il migliore dei mondi possibili, ma finché non si realizza direi che non è uno scenario che mi sento di prendere in considerazione )
Utente
24 agosto, 2015
ge_aldrig_upp ha detto
Detto che al pensiero che ci sia voluto un Salvini per mettere fine a 24 anni di berlusconismo sarò impopolare in questa sede ma non riesco proprio a fare mia l'ipotesi (ormai apparentemente tramontata) di un ipotetico esecutivo M5S/PD. Capisco che la logica dell'"inciucio" sia una cosa prettamente italiana e che collaborare per il bene del paese dovrebbe avere la priorità sulle dinamiche che si stanno sviluppando e che avete descritto benissimo, ma allo stesso tempo l'idea che "per il bene dell'Italia" i parlamentari PD debbano in qualche modo far parte della maggioranza di governo (come stampella di una forza politica che ha costruito il suo consenso denigrandoli, offendendoli e umiliandoli per cinque anni filati) a mio parere è un modo di pensare decisamente soggettivo e non tanto dissimile da quello di chi considera la politica un ambiente dove sfogare le proprie frustrazioni a mò di tifo calcistico.Se non sono bastate le cautionary tales rappresentate da Roma, Torino e Livorno (e a parti inverse a Parma, dove una delle poche personalità M5S che ho sempre stimato è stata epurata dalla carica di sindaco quando ha iniziato a pensare con la sua testa); se non è bastata tutta la campagna elettorale che ha messo su Salvini negli ultimi anni, con il suo carico di razzismo e xenofobia che in qualche modo ha finito davvero per rappresentare il nuovo "buon senso" agli occhi dell'italiano medio, allora forse davvero il nostro paese ha bisogno di passare attraverso la nostra personalissima versione di Donald Trump. Anche perchè guardando i freddi numeri, è questo quello che la maggioranza ha deciso il 4 marzo e probabilmente confermerebbe con ancora più veemenza se si riandasse a votare in tempi brevi: se la maggioranza dei votanti vuole un'Italia à la Ungheria di Orban, o gli si fa provare cosa significa davvero ora che comunque c'è bisogno di un accordo fra parti che sotto sotto si detestano e che sono tradizionalmente ostili al compromesso, o la prossima volta che si voterà (fra uno, due o cinque anni) se la prenderanno loro spingendo una delle due parti oltre il 40%.
Ci sarà da soffrire? Certo, ma lo sapevamo da un sacco di tempo, e più ci penso più mi convinco sia una fase che dobbiamo attraversare ora per liberarcene definitivamente. Forse per me è più facile perchè un po' mi sento in questa modalità dall'8 novembre 2016, ma questa è l'unica strada che al momento riesco a vedere, e l'unica (per quanto pericolosa) opzione che mi sento di considerare per riuscire a preservare i nostri ideali democratici
(ah, poi ovviamente esiste pure l'universo parallelo in cui il governo a trazione M5S/Lega si dimostra il migliore dei mondi possibili, ma finché non si realizza direi che non è uno scenario che mi sento di prendere in considerazione )
Fammi un favore, ricordami di questa tua riflessione quando voteremo per la categoria 'Post dell'anno'.
Utente
24 agosto, 2015
A quanto pare la Bernini si è detta indisponibile se Silvio non la appoggia.
Peccato, stavo appena pensando che non sarebbe stata male, viste le alternative.
È del tutto evidente che sono indisponibile ad essere il candidato di altri senza il sostegno del presidente @berlusconi e del mio partito.
— Anna Maria Bernini 🇮🇹 (@BerniniAM) March 23, 2018
ref_url=http%3A%2F%2Fwww.repubblica.it%2Fpolitica%2F2018%2F03%2F23%2Fnews%2Fparlamento_bloccato_sulle_presidenze_e_al_senato_spunta_l_ipotesi_zanda-192033750%2F&tfw_site=repubblica
Utente
7 agosto, 2013
ge_aldrig_upp ha detto
Detto che al pensiero che ci sia voluto un Salvini per mettere fine a 24 anni di berlusconismo sarò impopolare in questa sede ma non riesco proprio a fare mia l'ipotesi (ormai apparentemente tramontata) di un ipotetico esecutivo M5S/PD. Capisco che la logica dell'"inciucio" sia una cosa prettamente italiana e che collaborare per il bene del paese dovrebbe avere la priorità sulle dinamiche che si stanno sviluppando e che avete descritto benissimo, ma allo stesso tempo l'idea che "per il bene dell'Italia" i parlamentari PD debbano in qualche modo far parte della maggioranza di governo (come stampella di una forza politica che ha costruito il suo consenso denigrandoli, offendendoli e umiliandoli per cinque anni filati) a mio parere è un modo di pensare decisamente soggettivo e non tanto dissimile da quello di chi considera la politica un ambiente dove sfogare le proprie frustrazioni a mò di tifo calcistico.Se non sono bastate le cautionary tales rappresentate da Roma, Torino e Livorno (e a parti inverse a Parma, dove una delle poche personalità M5S che ho sempre stimato è stata epurata dalla carica di sindaco quando ha iniziato a pensare con la sua testa); se non è bastata tutta la campagna elettorale che ha messo su Salvini negli ultimi anni, con il suo carico di razzismo e xenofobia che in qualche modo ha finito davvero per rappresentare il nuovo "buon senso" agli occhi dell'italiano medio, allora forse davvero il nostro paese ha bisogno di passare attraverso la nostra personalissima versione di Donald Trump. Anche perchè guardando i freddi numeri, è questo quello che la maggioranza ha deciso il 4 marzo e probabilmente confermerebbe con ancora più veemenza se si riandasse a votare in tempi brevi: se la maggioranza dei votanti vuole un'Italia à la Ungheria di Orban, o gli si fa provare cosa significa davvero ora che comunque c'è bisogno di un accordo fra parti che sotto sotto si detestano e che sono tradizionalmente ostili al compromesso, o la prossima volta che si voterà (fra uno, due o cinque anni) se la prenderanno loro spingendo una delle due parti oltre il 40%.
Ci sarà da soffrire? Certo, ma lo sapevamo da un sacco di tempo, e più ci penso più mi convinco sia una fase che dobbiamo attraversare ora per liberarcene definitivamente. Forse per me è più facile perchè un po' mi sento in questa modalità dall'8 novembre 2016, ma questa è l'unica strada che al momento riesco a vedere, e l'unica (per quanto pericolosa) opzione che mi sento di considerare per riuscire a preservare i nostri ideali democratici
(ah, poi ovviamente esiste pure l'universo parallelo in cui il governo a trazione M5S/Lega si dimostra il migliore dei mondi possibili, ma finché non si realizza direi che non è uno scenario che mi sento di prendere in considerazione )
Se il partito democratico fosse stato un partito di sinistra popolare invece di diventare la Margherita 2 con personaggi comea Binetti, Tabacci, Franceschini, Renzi, Boschi etc etc che degli ideali della Sinistra hanno poco e niente, non esisterebbe nemmeno il m5s.
Utente
7 agosto, 2013
Waves of Music ha detto
A quanto pare la Bernini si è detta indisponibile se Silvio non la appoggia.Peccato, stavo appena pensando che non sarebbe stata male, viste le alternative.
È del tutto evidente che sono indisponibile ad essere il candidato di altri senza il sostegno del presidente @berlusconi e del mio partito.
— Anna Maria Bernini 🇮🇹 (@BerniniAM) March 23, 2018
ref_url=http%3A%2F%2Fwww.repubblica.it%2Fpolitica%2F2018%2F03%2F23%2Fnews%2Fparlamento_bloccato_sulle_presidenze_e_al_senato_spunta_l_ipotesi_zanda-192033750%2F&tfw_site=repubblica
Peccato, in precedenza aveva retweetato dei complimenti. Speravo fosse d'accordo con Salvini.
Il Berlusca potrebbe cacciare fuori un nome tremendo come Gasparri, Schifani etc etc
Utente
9 settembre, 2013
Gennj931 ha detto
Se il partito democratico fosse stato un partito di sinistra popolare invece di diventare la Margherita 2 con personaggi comea Binetti, Tabacci, Franceschini, Renzi, Boschi etc etc che degli ideali della Sinistra hanno poco e niente, non esisterebbe nemmeno il m5s.
Ah ma su questo sono d'accordo al 100% eh (tolto il fatto che i prodromi del M5S esistevano già nel 2008 - ricordo che a Vicenza si presentò come candidato sindaco tale Davide Marchiani sotto il simbolo di "Amici di Beppe Grillo", arrivando quasi al 3%! - quindi ai tempi dove l'ideologia politica da "combattere" era il berlusconismo e il PD era appena nato appena da un anno)
Utente
27 giugno, 2016
ge_aldrig_upp ha detto
Detto che al pensiero che ci sia voluto un Salvini per mettere fine a 24 anni di berlusconismo sarò impopolare in questa sede ma non riesco proprio a fare mia l'ipotesi (ormai apparentemente tramontata) di un ipotetico esecutivo M5S/PD. Capisco che la logica dell'"inciucio" sia una cosa prettamente italiana e che collaborare per il bene del paese dovrebbe avere la priorità sulle dinamiche che si stanno sviluppando e che avete descritto benissimo, ma allo stesso tempo l'idea che "per il bene dell'Italia" i parlamentari PD debbano in qualche modo far parte della maggioranza di governo (come stampella di una forza politica che ha costruito il suo consenso denigrandoli, offendendoli e umiliandoli per cinque anni filati) a mio parere è un modo di pensare decisamente soggettivo e non tanto dissimile da quello di chi considera la politica un ambiente dove sfogare le proprie frustrazioni a mò di tifo calcistico.Se non sono bastate le cautionary tales rappresentate da Roma, Torino e Livorno (e a parti inverse a Parma, dove una delle poche personalità M5S che ho sempre stimato è stata epurata dalla carica di sindaco quando ha iniziato a pensare con la sua testa); se non è bastata tutta la campagna elettorale che ha messo su Salvini negli ultimi anni, con il suo carico di razzismo e xenofobia che in qualche modo ha finito davvero per rappresentare il nuovo "buon senso" agli occhi dell'italiano medio, allora forse davvero il nostro paese ha bisogno di passare attraverso la nostra personalissima versione di Donald Trump. Anche perchè guardando i freddi numeri, è questo quello che la maggioranza ha deciso il 4 marzo e probabilmente confermerebbe con ancora più veemenza se si riandasse a votare in tempi brevi: se la maggioranza dei votanti vuole un'Italia à la Ungheria di Orban, o gli si fa provare cosa significa davvero ora che comunque c'è bisogno di un accordo fra parti che sotto sotto si detestano e che sono tradizionalmente ostili al compromesso, o la prossima volta che si voterà (fra uno, due o cinque anni) se la prenderanno loro spingendo una delle due parti oltre il 40%.
Ci sarà da soffrire? Certo, ma lo sapevamo da un sacco di tempo, e più ci penso più mi convinco sia una fase che dobbiamo attraversare ora per liberarcene definitivamente. Forse per me è più facile perchè un po' mi sento in questa modalità dall'8 novembre 2016, ma questa è l'unica strada che al momento riesco a vedere, e l'unica (per quanto pericolosa) opzione che mi sento di considerare per riuscire a preservare i nostri ideali democratici
(ah, poi ovviamente esiste pure l'universo parallelo in cui il governo a trazione M5S/Lega si dimostra il migliore dei mondi possibili, ma finché non si realizza direi che non è uno scenario che mi sento di prendere in considerazione )
Banned
27 dicembre, 2017
ge_aldrig_upp ha detto
Detto che al pensiero che ci sia voluto un Salvini per mettere fine a 24 anni di berlusconismo sarò impopolare in questa sede ma non riesco proprio a fare mia l'ipotesi (ormai apparentemente tramontata) di un ipotetico esecutivo M5S/PD. Capisco che la logica dell'"inciucio" sia una cosa prettamente italiana e che collaborare per il bene del paese dovrebbe avere la priorità sulle dinamiche che si stanno sviluppando e che avete descritto benissimo, ma allo stesso tempo l'idea che "per il bene dell'Italia" i parlamentari PD debbano in qualche modo far parte della maggioranza di governo (come stampella di una forza politica che ha costruito il suo consenso denigrandoli, offendendoli e umiliandoli per cinque anni filati) a mio parere è un modo di pensare decisamente soggettivo e non tanto dissimile da quello di chi considera la politica un ambiente dove sfogare le proprie frustrazioni a mò di tifo calcistico.
Il collaborare tra le forze politiche assume la parola dispregiativa inciucio per il semplice fatto che gli accordi nelle ultime legislature sono stati fatti per interessi personali e meno per quelli della società, comunque d'accordo con te sul fatto che il Pd se non vuole non deve allearsi con nessuno. Meno d'accordo sul consenso dei 5 stelle perché sminuire un consenso enorme guadagnato "anche" con la fiducia, la speranza in questo modo non è giusto, tanti partiti hanno offeso il Pd ma non mi sembra abbiano svoltato...
Utente
6 agosto, 2015
Habemus nome candidato Presidente del Senato del centrodestra: nè Romani nè Bernini ma Elisabetta Alberti Casellati che sarebbe la prima donna nella storia alla presidenza del Senato.
Il nome della Casellati era uno dei tre che girava nei giorni scorsi e che passato e storia personale sembrava potesse incassare facilmente un consenso trasversale.....proporla subito no?
Utente
2 marzo, 2014
ge_aldrig_upp ha detto
Detto che al pensiero che ci sia voluto un Salvini per mettere fine a 24 anni di berlusconismo sarò impopolare in questa sede ma non riesco proprio a fare mia l'ipotesi (ormai apparentemente tramontata) di un ipotetico esecutivo M5S/PD. Capisco che la logica dell'"inciucio" sia una cosa prettamente italiana e che collaborare per il bene del paese dovrebbe avere la priorità sulle dinamiche che si stanno sviluppando e che avete descritto benissimo, ma allo stesso tempo l'idea che "per il bene dell'Italia" i parlamentari PD debbano in qualche modo far parte della maggioranza di governo (come stampella di una forza politica che ha costruito il suo consenso denigrandoli, offendendoli e umiliandoli per cinque anni filati) a mio parere è un modo di pensare decisamente soggettivo e non tanto dissimile da quello di chi considera la politica un ambiente dove sfogare le proprie frustrazioni a mò di tifo calcistico.Se non sono bastate le cautionary tales rappresentate da Roma, Torino e Livorno (e a parti inverse a Parma, dove una delle poche personalità M5S che ho sempre stimato è stata epurata dalla carica di sindaco quando ha iniziato a pensare con la sua testa); se non è bastata tutta la campagna elettorale che ha messo su Salvini negli ultimi anni, con il suo carico di razzismo e xenofobia che in qualche modo ha finito davvero per rappresentare il nuovo "buon senso" agli occhi dell'italiano medio, allora forse davvero il nostro paese ha bisogno di passare attraverso la nostra personalissima versione di Donald Trump. Anche perchè guardando i freddi numeri, è questo quello che la maggioranza ha deciso il 4 marzo e probabilmente confermerebbe con ancora più veemenza se si riandasse a votare in tempi brevi: se la maggioranza dei votanti vuole un'Italia à la Ungheria di Orban, o gli si fa provare cosa significa davvero ora che comunque c'è bisogno di un accordo fra parti che sotto sotto si detestano e che sono tradizionalmente ostili al compromesso, o la prossima volta che si voterà (fra uno, due o cinque anni) se la prenderanno loro spingendo una delle due parti oltre il 40%.
Ci sarà da soffrire? Certo, ma lo sapevamo da un sacco di tempo, e più ci penso più mi convinco sia una fase che dobbiamo attraversare ora per liberarcene definitivamente. Forse per me è più facile perchè un po' mi sento in questa modalità dall'8 novembre 2016, ma questa è l'unica strada che al momento riesco a vedere, e l'unica (per quanto pericolosa) opzione che mi sento di considerare per riuscire a preservare i nostri ideali democratici
(ah, poi ovviamente esiste pure l'universo parallelo in cui il governo a trazione M5S/Lega si dimostra il migliore dei mondi possibili, ma finché non si realizza direi che non è uno scenario che mi sento di prendere in considerazione )
Utente
2 marzo, 2014
Io credo che ci aspetteranno tempi veramente duri... probabilmente la cosa migliore e anche la più responsabile sarebbe fare una legge elettorale degna di questo nome e tornare a votare in tempi brevi. Stando così le cose per me difficilmente chiunque avrà il compito di governare ci riuscirà. Saremmo sempre in balia dei capricci o dei ricatti dell’uno o dell’altro.
Banned
27 dicembre, 2017
Olimpico85 ha detto
Habemus nome candidato Presidente del Senato del centrodestra: nè Romani nè Bernini ma Elisabetta Alberti Casellati che sarebbe la prima donna nella storia alla presidenza del Senato.Il nome della Casellati era uno dei tre che girava nei giorni scorsi e che passato e storia personale sembrava potesse incassare facilmente un consenso trasversale.....proporla subito no?
Bene vediamo che combinano
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