Utente
7 agosto, 2013
Mike. ha detto
Più che altro a questo punto non trovo il senso di farli performare al 3 live ..
Per dargli un passaggio televisivo in più.
Sarebbe stato senza senso far ascoltare l'inedito ben due volte, e poi cambiarlo al 5 live con un altro pezzo sconosciuto e forse più debole.
Inoltre l'esibizione del cavallo di battaglia era anche breve.
Utente
22 agosto, 2018
Gen931 ha detto
Mike. ha detto
Più che altro a questo punto non trovo il senso di farli performare al 3 live ..Per dargli un passaggio televisivo in più.
Sarebbe stato senza senso far ascoltare l'inedito ben due volte, e poi cambiarlo al 5 live con un altro pezzo sconosciuto e forse più debole.
Inoltre l'esibizione del cavallo di battaglia era anche breve.
Però per la Sierra non rimane il problema della base??
Utente
1 dicembre, 2014
I Sierra ci presenteranno un brano importantissimo per loro, portandoci tra i vicoli e tra i sapori di una città che li ha visti crescere, raccontandoci una relazione straripante di emozioni e di immagini.
I Booda, invece, ci faranno saltare e muovere la testa con un inedito dal sapore tropicale. Ci guideranno nel loro mondo selvaggio, fatto di rischi e pericoli. Non vediamo l’ora di restare a bocca aperta di fronte alla bellezza della natura e della loro musica. Inoltre, anche il giudice Samuel ha messo lo zampino in questo inedito…
Utente
7 agosto, 2013
Abbiamo ascoltato in anteprima gli inediti dei concorrenti rimasti in gara a X Factor 13 e che saranno cantati nella quinta puntata del talent, giovedì 21, per poi approdare su Spotify e in radio subito dopo la puntata. Una bella occasione per i ragazzi, soprattutto per chi scrive, di farsi ascoltare non come interprete di cover. Va detto che ormai lo steccato che impediva ai concorrenti di cantare cose loro è caduto da tempo. E infatti anche in quest’edizione, che non sta particolarmente entusiasmando e i cui ascolti tv si sono dimezzati rispetto allo scorso anno, riascolteremo i brani che tre degli aspiranti finalisti avevano già proposto alle audizioni: si tratta di Eugenio, Sofia e la Sierra. Versioni rivedute e corrette, senza dubbio, ma il cui cuore è rimasto intatto. Non è impossibile che ne traggano qualche vantaggio, anche perché, va detto, le tre canzoni sono orecchiabili e ben scritte. Non ci sorprenderebbe se le sentissimo in radio molto presto. Altro vantaggio, lo sappiamo, è quello di cantare in italiano, scelta fatta anche dai Booda.
Tutti i brani hanno potuto godere di una produzione di altissimo livello di cui si è fatta garante la Sony, che ha permesso, ad esempio, a Giordana di avvalersi della scrittura di Sia e della sua squadra, e a Nicola Cavallaro di annoverare tra gli autori del suo brano il nome di Tom Walker. Lo scorso anno la canzoni di Anastasio, Luna e Martina Attili hanno fatto registrare buoni numeri: Sony e Fremantle puntano a replicare, ma non sarà facile.
E, visto che è di una gara che stiamo parlando, abbiamo giocato anche noi e dato i voti agli inediti di XF13.
Cornflakes. Voto 8
Eugenio Campagna (alias Comete) è, tra i concorrenti quello che sembra essere il più pronto, tant’è che ha detto di avere un album praticamente già fatto, «e nel loft di X Factor ho scritto valanghe di canzoni». Ha le idee chiare: «Faccio real pop. Canto l’amore con semplicità, chiamando le cose con il loro nome». Il brano lo avevamo già sentito alle audizioni, ci era piaciuto e si conferma anche dopo essere passato sotto le mani di Federico Nardelli, già produttore di Ligabue e Gazzelle. E proprio di quest’ultimo Eugenio è amico: «Abbiamo mosso insieme i primi passi a Roma, poi lui è esploso. Adesso spero di raggiungerlo».
Like I Could. Voto 5.5
L’ex parà e studente di medicina, Nicola Cavallaro, sta andando con forza alla ricerca di una sua identità. Il suo inedito si inserisce in questo contesto: «Proponiamo qualcosa di nuovo, è un brano per un italiano che vuole varcare i confini a petto in fuori. Una canzone dal suono moderno ma retrogusto old. Perfetta per me che arrivo dal rock nei pub». Scritta da Tom Walker, con Jon Green e Jordan Riley e prodotta da Michele Canova, punta molto in alto. Ma anche qui si può fare un discorso analogo a quello fatto per Giordana: di questo genere di proposte, il panorama internazionale è pieno. Nicola rivendica con orgoglio di essere anche un autore: «Una parte di me che nel talent non è uscita». Perché? Mara Maionchi & co. non l’hanno giudicata abbastanza interessante?
A domani per sempre. Voto 7.5
Questa è casa sua. Tutta la difficoltà che svanisce quando Sofia Tornambene affronta le cover affidatele da Sfera Ebbasta scompare quando canta ciò che scrive. A domani per sempre fa il pieno di dolcezza e saprà conquistare, senza dubbio, il pubblico più giovane (ma non solo). La piccola sedicenne ha raccontato che si tratta del «primo brano scritto senza l'aiuto di mio padre, perché volevo dimostrargli di essere capace». È lei in prima persona a parlare: «Non mi sono mai innamorata e ho scritto cosa vorrei che fosse l'amore». Dice di essere «cresciuta all’interno del programma e così ha fatto la mia canzone grazie alla produzione di Shablo». Niente più voce e piano: «All’inizio mi aveva spiazzata, ma questo è il vestito giusto per lei». Crediamo proprio che abbia ragione. Ha anche tre demo giù ultimati e due ai quali sta lavorando. In Sony se la coccolano già.
Chasing Paper. Voto 6.5
A Giordana Petralia, grintosissima sedicenne, è stato affidato un brano scritto da Sia e dalla sua squadra di produttori. Incontenibile la gioia della giovane musicista che ha definito Sia la sua artista preferita e ha investito grandi speranze nel brano prodotto da Shablo: «La canzone mi rappresenta. Spero di riuscire a spiccare il volo con questo pezzo, senza dare importanza ai giudizi della gente». A un primo ascolto, il brano funziona ma rischia di perdersi nel mare magnum della produzione pop internazionale. Dopo tre ballottaggi, nell’ultima puntata era davvero convinta di uscire, invece è ancora qui e non ha intenzione di lasciare il programma. Giovedì si esibirà senza la sua Dafne, «ma mi piacerebbe fare una versione di Chasing Paper anche per l'arpa».
Glum. Voto 6
Davide Rossi si è fatto apprezzare come interprete, dando il meglio di sé seduto al piano. L’inedito che gli è stato affidato è firmato (testi e musica) da Roberto Vernetti e Michele Clivati. Davide, l’ultimo concorrente della squadra di Malika ancora in corsa, con l’inglese se la cava bene, ma la canzone rischia di passare senza lasciare grande traccia di sé. Non sfigurerebbe come tema musicale di una pellicola hollywoodiana ma rischia di restare ai margini del talenti. «Mi incuriosisce – spiegato Davide presentandola ai giornalisti invitati nel loft – il contrasto tra la melodia allegra e il contenuto del testo che parla di depressione».
Enfasi. Voto 7.5
Samuel ci aveva visto lungo, il duo romano funziona alla grande ed è uno dei possibili finalisti. I la Sierra hanno conquistato il pubblico puntata dopo puntata e giovedì caleranno il loro asso, quella Enfasi che già aveva ottenuto grandi consensi alle audizioni. Un brano fresco come sono loro e che grazie alla produzione di Big Fish a conquistato sostanza: «Gli ha tolto la puzza di cover», è la fulminante definizione fornita da Massimo, che ha anche rivelato come lui e Giacomo abbiano scritto una decina di pezzi in queste settimane di permanenza nel talent.
Elefante. Voto 6.5
Ed ecco il brano più spiazzante di tutti. Ritmi quasi jungle per un invito ad alzarsi dal divano e ballare e un testo surreale. I Booda non smetteranno di scatenarsi sul palco nemmeno con l’inedito, «che è nato qui dentro», e che è scritto in italiano: «Abbiamo voluto che avesse “sonorità booda” e che fosse in italiano perché con l’inglese non siamo bravi». Alla scrittura ha partecipato anche Samuel, «che è stato con noi fino alle 4,30 del mattino per finirlo. Non si è risparmiato per nulla e non possiamo che dirgli grazie. Cantiamo la lotta tra il bene e il male nella giungla urbana. Gli animali sono l’allegoria di ciò che siamo». Chi ha apprezzato le esibizioni dei Booda non resterà deluso.
Utente
7 agosto, 2013
E quindi, chi spaccherà? Chi uscirà dalla sua comfort zone? Chi seguirà il miglior percorso per la sua identità, chi limonerà coi denti, chi riuscirà a essere erotico malgrado il clima tensivo e via dicendo? La quinta serata di X Factor vedrà i sette nomi rimasti in lizza presentare i propri inediti, che saranno subito disponibili in streaming e downloading e inizieranno a passare in rotazione su RTL 102,5. Eppure qualcuno di questi inediti suonerà familiare: Enfasi della Sierra, Cornflakes di Eugenio Campagna e A domani per sempre di Sofia Tornambene sono già apparse nel corso del programma. Ora però acquistano il crisma dell’ufficialità – e una produzione di alto livello.
La cosa interessante delle canzoni che verranno presentate in gran pompa il 21 novembre su SkyUno è che tre sono state fatte “griffare” da nomi di prestigio: Sia, Tom Walker, Roberto Vernetti, e sono cantate in inglese; quattro sono creazioni dei ragazzi in gara e sono cantate in italiano. E la voce che circola (ah, non ci possiamo fare niente: circola) è che ai piani alti sarebbe più gradita la presenza in finale di quelli che firmano i propri pezzi. Se così fosse, il brano ‘internazionale’ elargito agli altri sarebbe una specie di premio per l’impegno, ma anche in un certo qual modo l’ammissione della fatica nel mettere a fuoco (leggi: trasformare in danari) quei talenti che risultano più difficili da ghermire e nel buio incatenare.
Poi però, non è detto che i piani alti riescano nei loro piani: un conto sono le strategie discografiche, un altro sono le reazioni del pubblico, che specialmente la serata finale, quella in chiaro, ha già dimostrato la tendenza a scegliere di testa sua. Poi, spesso si ritrova a scegliere seguendo i suggerimenti del giudice più carismatico – e se vi sembra che funzioni un po’ come la politica, è perché è proprio così. Ma basta introdurre: andiamo nel dettaglio.
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“Cornflakes” di Eugenio Campagna
Autore: Eugenio Campagna aka Comete
Cosa dice lui: “Un inedito senza grandi sorprese, la solita canzone d’amore, ne abbiamo sempre bisogno e non ne abbiamo mai abbastanza. Lo ha prodotto Federico Nardelli, che ha lavorato con Ligabue e Gazzelle. Volevo da sempre lavorare con lui ma non me lo potevo permettere. Ora posso… paga la Sony”.
Cosa diciamo noi: Cometez (o Campagnez) è un po’ Coez, un po’ Calcuttez, un po’ Gazzellez e un po’ Tommasoparadisez – e la cosa buffa è che pur arrivando dopo, pare che conosca più trucchi di loro per fare quella cosa stropicciata e piaciona (pronunciare: “pja-sciò-nah”) e altamente redditizia che alcuni chiamano “indie pop” ma lui ribattezza real pop “perché io dico le cose come stanno, ho scritto Carlotta per la mia ragazza di nome Carlotta, ho scritto Diazepam perché ho preso le gocce per dormire”.
Cosa diranno i social: “Contare fino a 10, e arrivo solo a 6; quando è notte e ti scrivo ohi – e tu rispondi ehi”.
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“Chasing Papers” di Giordana Petralia
Autori: Sia Furler, Pineapple Lasagne, Samuel Ronald Dixon
Cosa dice lei: “Parla della voglia di sentirsi liberi dai giudizi delle altre persone, e penso sia adatta a me perché fin dall’inizio mi è stata rimproverata questa cosa dell’equilibrio”.
Cosa diciamo noi: Brano in inglese, un po’ EDM e un po’ pop, molto Sia – ma anche un po’ concorrente cipriota dell’Eurovision. Nulla a che fare col mercato italiano. Un pezzo impeccabile e lei la canta veramente bene, ma è questo che vuole cantare nella vita reale?
Cosa diranno i social: “Che ne è stato dell’arpa?”.
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“Enfasi” Sierra
Autori: Giacomo Ciavoni, Massimo Gaetano
Cosa dicono loro: “Lo avevamo portato già alle audition in una forma diversa, ora è prodotto da Big Fish e non ha più la puzza di cover che aveva prima. Noi con la scrittura abbiamo sempre cercato di far aprire alle persone quei cassetti che non avrebbero mai aperto”.
Cosa diciamo noi: Loro si sono sicuramente sgrezzati rispetto all’inizio e la parte con l’Autotune suona anche bene – però tutto, specialmente il rap, sembra affogato nei bassi, sicché obiettivamente non si capisce una madonna. Speriamo dipenda dall’acustica del loft di XF. Se ci state leggendo: TIRATE GIÙ QUEI BASSI. Grazie.
Cosa diranno i social: “Oh ma dove sono i bassi?”.
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“Like I Could” di Nicola Cavallaro
Autori: Tom Walker, Jon Green, Jordan Riley
Cosa dice lui: “Il mio è un inedito con sonorità assolutamente internazionali e moderne che ne fanno qualcosa di nuovo per un artista italiano che prova a saltare le Alpi a petto in fuori. È stato un onore per me che lo abbia prodotto Michele Canova che ha prodotto parecchie bombe a mano nel suo percorso”.
Cosa diciamo noi: Nel lungo elenco di “cose che non vanno nella musica italiana di questo secolo”, ci sentiamo di aggiungere: “Vedere un growler che si ritrova a cantare Tom Walker”.
Cosa diranno i social: “(cuore, faccina con gli occhi a cuore, cuore) Tom Walker! (cuore, faccina con gli occhi a cuore, cuore)”.
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“Glum” di Davide Rossi
Autori: Roberto Vernetti, Michele Clivati
Cosa dice lui: “La canzone sembra felice ma dice cose tristi, lui è depresso senza di lei”.
Cosa diciamo noi: Brano in inglese che ricorda vaghissimamente Tainted Love dei Soft Cell; temiamo che sia destinato allo stesso successo dei brani in inglese delle passate edizioni (… e ci siamo capiti). La sensazione è che Davide nella vita avrebbe dovuto incontrare un compagno di classe chitarrista o bassista meno bravo di lui e probabilmente drogato ma pragmatico, e con lui metter su una band che sapeva che cavolo voleva fare.
Cosa diranno i social: “Sì, okay, ma facci Freddie”.
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“A domani per sempre” di Sofia Tornambene
Autori: Sofia Tornambene, Valeria Romitelli
Cosa dice lei: “È stato il primo brano che ho scritto senza l’aiuto di mio padre. Io sinceramente non mi sono mai innamorata e in questo brano ho scritto cosa vorrei che fosse per me l’amore. L’avevo portato alle audition in versione minimale, ora Shablo gli ha dato una nuova veste; all’inizio ho faticato a riconoscermi, ma proprio come è capitato a me, il pezzo è cresciuto durante X Factor”.
Cosa diciamo noi: Ricorda Francesca Michielin.
Cosa diranno i social: “Ehi, ricorda Francesca Michielin”.
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“Elefante” Booda
Autori: i Booda (Alessio Sbarzella, Martina Bertini, Federica Buda), Samuel Romano, Davide Napoleone, Alessandro Bavo.
Cosa dicono loro: “È un pezzo nato qui dentro al loft, ha sonorità prettamente Booda e ci tenevamo a scriverlo in italiano. Per noi la pazzia è l’unico modo per non stare male, e con la nostra musica cerchiamo di portare un momento di stacco completo con la realtà. Il testo cita animali perché ognuno di noi ha varie personalità che abitano nel nostro corpo e non importa che tu sia tigre o serpente o scarafaggio, l’importante è continuare a lottare, perché si può”.
Cosa diciamo noi: Non fatevi ingannare, questi tre sono vecchie faine e conoscono i loro polli (noi). Quel che è certo è che portano un bel casino nel pollaio.
Cosa diranno i social: “Mi, come spaccano i Booda”.
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